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Autore: Giin    18/07/2013    3 recensioni
"Almeno una birra, dai una bella Bud non ti và?" Insistette Finn con un mezzo sorrisetto.
"No dai, ti cedo il ruolo di spugna della serata." Scherzò Blaine.
I Due si sedettero su gli unici sgabelli liberi vicini al bancone, il più alto ordinò la sua fresca Bud e iniziarono a conversare del più e del meno. Finn cercava di organizzare un piano diabolico per fare in modo che l'amico si sfogasse.
Ho scritto un pensiero per Cory prima di leggere la storia mi farebbe piacere se gli date un occhiata!
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Quinn Fabray, Sebastian Smythe, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Sebastian, Puck/Quinn
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa è la mia prima Fan Fiction che scrivo, e non vi nascondo che sono un po' emozionata. Spero vi piaccia! 
Prima di leggere la mia storia vorrei che vi soffermasse qui a leggere questo piccolo pesiero che voglio dedicare a Cory
.

 

Per Cory,per chi va via, per chi resta.

 
Ho scoperto della morte di Cory l'utimo giorno delle mie vacanze al mare grazie a un'amica di mia sorella che appena l'ha scoperto è corsa a mandarmi un messaggio. Appena l'ho letto sono rimasta immobile sul letto e ho avuto un tuffo al cuore, una sensazione di ansia, di rifiuto. Non poteva essere vero. Penso sia stata la reazione di quasi tutte. La sera sono corsa su twitter perchè avevo bisogno della mia famiglia. Perchè è questo ciò he siamo anche se creamo un sacco di polemiche inutili e stupide war ship. In questi giorni siamo stati fantastici e tutta questa unione, questo amore/dolore mi hanno fatto riflettere sulla morte: un bel giorno ti svegli e qualcuno non c'è più. Succede di continuo, ogni giornoa un sacco di persone; si potrebbe dire che morire è una cosa quotidiana è che forse dovremmo essere abituati e invece no. Perchè quando muore qualcuno che conosci (non devi necessariamente amarlo) è lacerante, sopratutto perchè non te lo aspetti. Si prova un dolore così forte, ma non solo perchè è morto, ma perchè la domanda che ci facciamo è 'come farò senza di lui/lei?'. La morte è un vuoto nella nostra vita, che non sappiamo come riempirlo, e se ci riusciremo.
Quindi la vera sfida è per chi resta, per chi resta a vivere. 
 
Penso che a ognuno di noi manchi qualcuno di speciale. A me manca una mia compagna di classe, è andata via due anni e mezzo fa ipprovvisamente e orribilmente. Anche se non seguiva glee, aveva il suo spirito: era un'emarginata,presa in giro da alcuni e ignorata da molti ma nonostante tutto aveva voglia di riscattarsi. Questo è ciò che mi ha segnato è andare avanti è ancora difficile, ma il mio modo per farmi perdonare e per mantenerla viva è ricordarla. Come resterà vivo Cory nelle nostre anime e nei nostri cuori, perchè per noi lui non è 'un drogato'ma il nostro eroe, che ha provato a cambiare che ha lottato contro la droga. Glee ha salvato molti di noi, Cory non c'è riuscito ma l'unico modo per 'salvarlo', per tenerlo in vita è ricordarlo semplicemente per quello che era: 
il nostro gigante buono canadese col mezzo sorrisetto incapace di ballare ma di trasmetterci emozioni stupende con la sua voce e la sua batteria.



 

Ed ecco il primo capitolo. Buona lettura!


He's back.




Come ogni mattina Blaine s'infilava le infradito e scendeva in spiaggia per fare colazione al bar del lido, con un bel cornetto imbottito di nutella e la sua spremuta
di arancia rossa. Dalla veranda del bar, seduto ad un tavolino, si godeva la brezza marina e ammirava il super bagnino figo con l'abbronzatura da muratore,
che però era palesemente etero. Dopo essersi saziato si avviava verso l'ombrellone, si sdraiva sul lettino, fumando la sua sigaretta mattutina e restava a pensare o a sonnecchiare per un bel po' finchè i suoi amici, meno mattutini di lui, scendessero in spiaggia. Avevano deciso di fare una vacanza solo ragazzi: lui, Noah, Finn e Mike. Sam era rimasto a lavorare a Lima mentre Artie era partito per la montagna con la sua famiglia. C'era stata una piccola disputa sulla località perfetta dove trascorrere le vacanze: Noah voleva andare a Los Angeles, Finn in qualsiasi località della Florida mentre Mike era rimasto indifferente alla meta. Alla fine aveva vinto Blaine: una località di mare nel New Jersey. Di giorno era perfetta per rilassarsi e godersi il sole ma di sera era possibile scatenarsi nei vari locali e nelle discoteche sulla spiaggia. 
Erano le nove e i ragazzi dormivano ancora, così Blaine decise di chiamare la sua cara amica Quinn. Nonostante si sentissero costantemente, le mancava da morire.
"Pronto..." rispose la ragazza assonata.
"Hey biondina! Buongiorno! Dormito bene?" disse divertito il ragazzo.
"Si, dormivo benissimo fichè non hai deciso di svegliarmi..."  
"Ma dai dormigliona! Sono le nove, dovresti essere sveglia già da un pezzo!"
"Parli come se fosse mezzogiorno. Devi spiegarmi come fai a riempirti di alcool la sera e poi la mattina essere tutto bello pimpante"
"Sono i trucchi del mestiere signorina"
"Ahahah...Ma smettila! Emh...senti...Ma Puck come sta?" 
La bionda si era impegnata per farla sembrare la domanda più naturale del mondo ma Blaine, sapeva che aspettava la risposta con ansia. Il che comportava un bel po' di problemi. Cosa avrebbe dovuto dirle? Che il ragazzo che le piaceva, la sera se la spassava con le ragazze bevendo cocktail e shots? Assolutamente no! Così, decise di rimanere vago per non intristirla troppo:
"Puck sta bene. Sai, è un ottimo compagno di stanza, un po' disordinato ma è uno spasso stare con lui."
"Non vedo l'ora di rivederlo, e tu invece? Ti sei ripreso?"
Blaine non si aspettava quella domanda e rimase un po' in silenzio, alla fine rispose un pò rattristito:
"Beh, come vuoi che stia...Non riesco ancora a mandarlo giù...Ti giuro che se lo vedo...Non è ancora tornato in città?"
"Hey moretto calmati! Appena torna ti avviso."
I due amici tornarono a chiacchierare di argomenti più piacevoli, ma entrambi avevano in testa i ragazzi che amavano. Dopo qualche minuto chiusero la chiamata. Quinn era preoccupata per Puck, sicuramente se la spassava con qualche ragazza, ma questo non era il problema di base: non aveva mai capito cosa provasse Puck per lei e questo la tormentava. Puck riusciva a vedere qualcosa di speciale dentro di lei? O si limitava a guardare il suo fisico, i suoi occhi verdi e il suo viso angelico? Non riusciva a darsi una risposta. Ogni tanto le lanciava degli sguardi in aula canto, ma questo non significava niente. La cheerleader abbracciò il suo cuscino sperando di addormentarsi di nuovo.
Blaine invece si era innervosito, il ricordo di quello stupido ragazzo lo aveva irritato parecchio. Che poi tanto stupido non era, dato che era riuscito a prenderlo in giro e ad illuderlo. A questo pensiero s'irrigidì e strinse i pugni, aveva proprio voglia di dagliene uno in faccia. All'improvviso sentì delle braccia intorno al collo e una voce maschile che diceva: 'Buongiorno tesoro!' il moro, decisamente spiazzato, si girò di scatto e trovò davanti a lui il viso divertito di Puck e degli altri due ragazzi: 'Noah! Mi hai spaventato...Sei incredibile.' Scoppiarono tutti a ridere. Lo scherzo idiota di Puck aveva scacciato via ogni pensiero negativo.
 
La giornata era passata in fretta. La combriccola aveva fatto la lotta nel mare poi avevano preso il sole e avevano persino provato a cucinarsi il pranzo ma, ovviamente, quello che avevano preparato sembrava tutto tranne che cibo. Ormai era sera e i ragazzi erano seduti sulla veranda del loro appartmento cercando di decidere come procedere la serata.
"Ragazzi secondo me per chiudere in bellezza questa giornata dovremmo andare in discoteca e bere come si deve! che ne dite?" propose entusiasta Mike.
"Oddio Mike, ancora! Beviamo ormai quasi tutte le sere...Che direbbe Tina se ti vedesse?" rispose Blaine un po' seccato.
"Ma cosa c'è di male? Hey moretto, se non mi sbaglio sei tu quello che beve di più. Sei proprio una spugna!" scherzò Mike.
"Una piccola spugna, una spugnetta." precisò Finn divertito.
"Ogni riferimento alla tua altezza è puramente casuale." Disse Puck con finta serietà.
Ovviamente tutti, compreso Blaine, si persero in grandi risate e continuarono a prendersi in giro, finchè il moro aggiunse: "E va bene, va bene, sta sera si beve!!" Come risposta ebbe diversi "Yeaaah" e urla piene di entusiasmo. "Ma questa sera mi comporterò come un astemio." Aggiunse alla fine. 
I ragazzi corsero a prepararsi, cercando di indossare qualcosa di carino e particolare.
Dopo una buona mezzoretta Mike e Puck erano seduti sul divano ad aspettare Blaine che cercava di fare indossare a Finn qualcosa di decente. Dopo un po' i ritardatari raggiunsero gli altri, che ormai si erano stravaccati sul divano completamentte assaliti dalla noia.
"Finalmente ragazzi, dai muoviamoci...Che la serata abbia inizio!" Escalmò Noah con più entusiasmo del necessario.
Il resto dei ragazzi rispose con urla, incoraggiamenti e previsioni varie sulla serata che li aspettava.
 
Mike, stranamente intento a fare baldoria quella sera, prima di scendere aveva fatto una puntigliosa selezione di tutti i locali e alla fine aveva optato per il Morrison. Un locale sulla spiaggia, con una grande pista da ballo sormontata da un grande gazebo in legno ricoperto di paglia, anche il bar era così. Era tutto molto esotico. Il quartetto si stupì della bellezza del locale e della quantità incredibile di persone che ballavano e che si trovavano al bar.
"Gente, questo è il paradiso" esclamò Finn restando a bocca aperta.
"Woaah, fiumi di alcool, e quante ragazze! Diamoci da fare." Urlò Puck raggiungendo Mike, che ormai si era buttato in pista pronto a ballare e a scatenarsi sulle note della canzone che il DJ aveva appena fatto partire. Finn e Blaine erano rimasti imbambolati all'ingresso. Finn era deciamente spaesato mentre il suo amico sembrava non curarsi del fatto che i suoi amici erano stati risucchiati dalla folla nella pista da ballo. Era come se fosse assente. Era tutto il giorno che il piccoletto si comportava in modo strano, senza dare molto nell'occhio. Anche se di solito Finn non riusciva a percepire queste cose, questa volta era diverso. Insomma il povero gigante doveva sorbirsi interi pomeriggi di prove extra con Blaine che accompagnava al il piano gli interminabili assoli della sua ragazza, quindi pian piano avevano stretto un buon rapporto e aveva iniziato a conoscerlo meglio. Un tempo, quando l'amico frequentava l'accademia Dalton, avevano gareggiato contro. Lo aveva sempre giudicato un tipo a posto, molto semplice e maturo ma quando si era trasferito al (McKinley) gli fu molto difficile trattarlo con gentilezza. I motivi erano due. Per Finn era tropo assurdo che qualcuno, che aveva la possibilità di pagarsi una retta così costosa come quella della Dalton, decidesse di punto in bianco di trasferirsi in una scuola pubblica e inoltre era molto geloso del fatto che i suoi assoli si fossero dimezzati. Per fortuna dovvette ricredersi in entramble cose. Aveva capito che una voce bella come la sua serviva al glee club e inoltre, aveva scoperto che il moro si era trasferito perchè la Dalton non era più un posto genuino, da quando al capo degli usignoli c'era Sebastian, un caro amico del piccoletto che però, era completamente diverso da lui. Finn non capiva come facevano ad essere amici, per fortuna Blaine aveva sviluppato un leggero astio nei confronti di quella serpe. Il perchè non lo aveva mai capito. Ma adesso voleva parlare lui, era palese che c'era qualcosa che non andava e Finn voleva scoprirlo. Così propose:
"Hey spugna, ci andiamo a fare un goccio al bar?"
"Ti accompagno volentieri, ma ti ricordo che oggi io sono A S T E M I O." Disse sorridendo il più basso, e i due si avviarono verso il bar.
"Almeno una birra, dai una bella Bud non ti và?" Insistette Finn con un mezzo sorrisetto.
"No dai, ti cedo il ruolo di spugna della serata." Scherzò Blaine. I Due si sedettero su gli unici sgabelli liberi vicini al bancone, il più alto ordinò la sua fresca  Bud e iniziarono a conversare del più e del meno. Finn cercava di organizzare un piano diabolico per fare in modo che l'amico si sfogasse. Ma niente, non gli veniva niente di efficace in mente! Sapeva quanto Blaine fosse riservato e che si confidava solo con la bella Quinn. Una strana coppia, ma la loro amicizia era molto affiatata. I due ragazzi continuavano a chiacchierare, anche se la musica intralciava la conversazione. Ad un certo punto al riccioluto vibrò il telefono, gli era arrivato un messaggio. Il ragazzo, incuriosito, controllò chi lo cercava a quell'ora della notte e si meraviglò quando sul display lesse 'Quinn'. Che cosa faceva quella dormigliona ancora sveglia? Un po' preoccupato, si affrettò a leggere il messaggio, che diceva semplicemente:
'E' tornato'
Alla vista di quelle due parole, il moro sbiancò. Credeva che quel bastardo sarebbe rimasto ancora un po' in vacanza, così lui si sarebbe goduto questi ultimi giorni di divertimento e relax e, una volta tornato a Lima, si sarebbe preparato ad affrontarlo. Invece no, era già tornato in città e lui non era ancora pronto per rivederlo.
Finn si accorse del cambiamento di colore dell'amico e preoccupato gli  chiese:
"Hey amico, tutto bene?"
"Ehm...Si,si...Tutto bene! Era Quinn...Mi ha mandato la buona notte...Che dolce...Vero?" Finse spudoratamente Blaine.
"Sicuro che va tutto bene?" Chiese curioso Finn, che ovviamente la storia della buonanotte non se l'era bevuta.
"Si, certo! Sai che ti dico, sta sera berrò anche io! Ti va un po' di tequila, sale e limone?" Propose furbamente il piccoletto. Quella proposta resettò le preoccupazioni di Finn e i due ordinarono una tequila. Ne ordinarono altre, e altre ancora. Dopo un po' c'era un numero sproporzionato di bicchieri vuoti sul bancone. I due ragazzi ormai erano quasi del tutto andati. Si avviarono al centro della pista per raggiungere gli altri amici. L'alcool aveva scacciato la loro timidezza, ed entrambi ballavano in un modo al quanto ridicolo. Blaine però iniziava a stare male, gli girava la testa e lì in mezzo non si respirava. C'era molta gente ammassata e faceva caldo, così ignaro dei suoi gesti si sbottonò la camicia per respirare meglio. Mike lo guardò divertito aspettando le prossime mosse ridicole del piccoletto. Di fronte al moro c'era una ragazza che interpretò male il suo gesto e iniziò ad avvicinarsi e sfilarli la camicia. Finn, Mike e Puck alla vista di quella scena smisero di ballare, e incominciarono a guardare quel buffo siparietto che si stava creando. Stavano trattenendo con molta difficoltà le risate. Intanto l'ingenuo Blaine all'inizio era convinto che quella ragazza così gentile volesse aiutarlo, ma quando vide che questa aveva iniziato a ballare in un modo un pò troppo audace con lui si spaventò un pò e barcollando le si avvicinò all'orecchio e le sussurò:
"Hey , so-sono gay." E poi fece un ghigno, un ghigno idiota, da ubriaco.
La ragazza allontanò il viso, lo guardò sconcertata, li tirò un bel ceffone e si allontanò tutta sdegnata. Blaine restò imbambolato e l'unica cosa che riuscì a fare fu alzare un sopracciglio. Poi cercando di ricordarsi come ci si reggeva in piedi cercò di girarsi alla ricerca dei suoi amici, che erano al suo lato a creparsi dalle risate per la epica scena a cui avevano assistito. L'avrebbero raccontata per molto tempo. Mentre si girava per cercare gli amici al moro mancò decisamente l'aria, la testa continuava a girare e quella luce bianca ad intermittenza lo confondeva. Ad un certo punto si ritrovò a guardare il soffitto, era caduto. Come fosse caduto non lo sapeva. Il trio divertito gli si avvicinò ancora ridendo. Mike si abbassò verso di lui, e prima di rimetterlo in piedi gli disse serio:
"Amico, certo che hai una strana concezione della parola astemio."








 

Allora come vi sembra il primo capitolo? Vi è piaciuto?
Vi piace l'idea di un amicizia tra Blaine e Quinn?
Recensite se avete tempo e ogni tipo di consiglio è ben accolto! 
Il secondo capito è quasi pronto e spero di pubblicarlo al più presto!

Ciaaaaooo :)

  
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