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Autore: Il_Genio_del_Male    18/07/2013    6 recensioni
Yifan ha due coinquilini che non gli facilitano la vita e una tormentata relazione con i tappi per le orecchie.
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chen, Chen, Kris, Kris, Tao, Tao
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Quei fagiani maledetti'
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RATING: Arancione.

GENERE: Comico, Slice of life.

PAIRING: TaoChen.

AVVERTIMENTI: AU, Slash, un po’ di OOC (è inevitabile, temo), linguaggio scurrile e allusioni sessuali.

DISCLAIMER: Nessuno degli EXO mi appartiene (anche se vorrei adottarli in massa, ma vabbé); fyccina scritta assolutamente non a scopo di lucro: non guadagno nulla dalla mia attività di fangirlamento compulsivo.

NOTE: Io domani dovrei sostenere un esame (l’ultimo della sessione estiva, se Shisus vuole), e siccome sono una persona intelligente mi metto a plottare storie senza capo né coda. YAY.

Buona lettura (si spera)!

 

 

 

 

 

Yifan, di ritorno dalla lezione del corso d’arte serale che segue da un paio di mesi a quella parte, ripensa con malcelato orgoglio al suo ultimo capolavoro: un koala con un grazioso cappello da strega in testa e una zucca porta dolcetti nella zampa [1], in occasione di Halloween.
Quando l’insegnante -una donna di mezz’età palesemente invidiosa del suo talento- gli ha fatto notare, corrugando la fronte, che a Seoul Halloween non è una festività particolarmente conosciuta né praticata, Yifan per tutta risposta ha alzato le spalle e l’ha ridotta al silenzio con uno sguardo che diceva ‘fly-down-donna-io-sono-cresciuto-in-Canada-perciò-I-don’t-care’.

Duizhang 1- vecchiaccia 0, ridacchia tra sé e sé il ragazzo infilando le chiavi nella serratura di casa… Se così si può definire il bilocale (o monolocale spazioso) che condivide con Jongdae e Zitao, compagni di facoltà alla SNU [2] e coinquilini alquanto turbolenti.
Da bravi sposini disfunzionali -come si diverte a chiamarli Yifan- i due non riescono a rapportarsi l’uno con l’altro senza litigare almeno una volta al giorno, ovviamente per motivi così idioti da non meritare di essere menzionati. Più che di litigi, però, si tratta di vere e proprie tragedie greche corredate da pianti (Zitao è di lacrima facile e se ne approfitta), urla, telecomandi, pantofole e mattarelli usati come armi di offesa e promesse di redenzione che sfociano puntualmente in scopate selvagge nell’intimità della loro -nonché unica disponibile- camera da letto; camera in teoria insonorizzata, ma che di fatto nei mesi passati ha costretto il povero Yifan, il cui letto consiste nel divano mezzo sfondato del soggiorno-angolo cottura, ad investire buona parte dei suoi risparmi nell’acquisto di tappi per le orecchie davvero efficaci.

Anche quella sera non fa eccezione, constata Yifan richiudendosi la porta alle spalle. I due piccioncini si trovano faccia a faccia, entrambi congestionati e parecchio furibondi. Zitao sembra prendere in considerazione l’idea di infilzare l’altro con il suo bastone da wushu, mentre Jongdae gesticola come la Sassy Queen l’uomo virile che è. Attorno a loro sembra essere scoppiata la terza guerra mondiale: frammenti di ceramica sul tappeto (Yifan spera ardentemente che non si tratti di uno dei piatti del servizio buono speditogli dalla sua cara mamma), cuscini sparsi un po’ ovunque, la console della Xbox gettata sul divano assieme ad un numero imprecisato di boxer e slip più o meno gay, giornali mezzo strappati e -questa è una novità- la custodia del dvd del Re Leone.

Curioso, l’attenzione di Yifan si sofferma sull’oggetto estraneo, non sapevo nemmeno che ce l’avessimo.

“Gege!” Zitao si volta verso di lui, rinunciando momentaneamente ai suoi istinti omicidi.

“Taozi” lo saluta con un sorriso tutto gengive, perché sotto sotto vuole bene a quei due squinternati dei suoi coinquilini e si considerava un po’ il loro fratello maggiore.

“Oh, gege” ripete Zitao, gli occhi di colpo colmi di lacrime, gettandogli le braccia al collo.

“Ehm… sì” Yifan ricambia goffamente l’abbraccio. “Jongdae, vuoi spiegarmi cosa sta succedendo?” chiede all’amico.

“Il solito” fa spallucce l’interpellato. “Zitao schecca e ovviamente è sempre colpa mia, perché sono uno stronzo insensibile che se ne frega dei suoi sentimenti eccetera eccetera” si strofina la tempia sinistra con una smorfia affaticata. “Ordinaria amministrazione”.  

“Uhm, ok. Ma nello specifico di cosa si tratta, stavolta?”

“Chiedilo al piagnone, io vado a prendermi un analgesico. Tutto questo urlare mi ha fatto venire mal di testa” e dà loro le spalle.

“Fottiti” gli ringhia contro Zitao, gli occhi ridotti a due fessure.

“Ti piacerebbe, bao bei [3]: ti piacerebbe!” scoppia a ridere l’altro prima di chiudersi in bagno.

“Voglio vedere se la penserai ancora così stanotte, con un vibratore infilato su per il-” sbraita in risposta il ragazzo, per poi venire zittito da una provvidenziale mano premutagli sulla bocca.

“Taozi, lo sai che detesto il linguaggio scurrile” cerca di calmarlo Yifan. “Dimmi perché avete litigato, da bravo” gli parla con tono di voce incoraggiante.

Una volta riacquistata la facoltà di parola, Zitao indica accusatorio il dvd che giace abbandonato sul divano.

“E’ tutta colpa del Re Leone” borbotta. “Non l’avevo mai visto e la trama mi incuriosiva, così ho chiesto a quel troll infingardo del mio fidanzato se era un bel film e se finiva bene… E lui ha detto di sì” assume un’aria da funerale. “Capisci, gege? IO MI FIDAVO DI LUI, AVREI DATO LA VITA PER LUI E VENGO RICAMBIATO IN QUESTO MODO! MUFASA!” scoppia nuovamente a piangere, seppellendo il viso nell’impermeabile di Yifan.

Proprio in quel momento Jongdae si arrischia ad uscire dal bagno –la strafottenza di prima del tutto sparita. Lancia un’occhiata colpevole in direzione del suo ragazzo. Yifan gli fa cenno di avvicinarsi e si stacca di dosso Zitao, aiutandolo con una presa gentile ma ferma sulle spalle a girarsi di centottanta gradi.

“Jongdae, credo che tu debba delle scuse a Taozi” dice poi.

“Non voglio ascoltarle” Zitao abbassa lo sguardo, imbronciato. “Stavolta ha superato il limite. Non credo mi riprenderò mai da un simile shock, probabilmente mi si è pure bloccata la crescita e-”

Non riesce a completare la frase perché un paio di braccia forti, familiari, quasi prepotenti nella loro stretta gli circondano la vita. I suoi occhi incontrano quelli ansiosi di Jongdae.

“Come se avessi bisogno di centimetri in più, panda gigante che non sei altro” gli rivolge un sorriso contrito. “Ho sbagliato, ok? Mi dispiace. Non era mia intenzione farti arrabbiare. Speravo solo che dopo il film avresti avuto bisogno di essere… consolato, ecco” ha la decenza di arrossire.

“Non sarebbe stato meglio chiedergli direttamente di pomiciare, scusa?” s’intromette Yifan, costernato di fronte a tanta imbranataggine.

Nessuno dei due litiganti, però, gli presta attenzione.

“Sono ancora arrabbiato, Chenzi” Zitao decide di far penare ancora un poco il suo ragazzo. “Come hai intenzione di farti perdonare?”

“Beh”, Jongdae riflette un istante e poi si esibisce nel sorriso più sornione del suo repertorio, “poco fa hai accennato ad un vibratore. Che ne dici di mettere in pratica il tuo suggerimento?”

“Affare fatto” è la replica fulminea -e grondante cupidigia- dell’altro. “Tu. A quattro zampe. Letto. Adesso” borbotta a mo’ di automa, afferrando il compagno per il polso e marciando verso la camera da letto.

Yifan sospira e si affretta ad infilarsi dei tappi di cera nuovi nelle orecchie.

 

 

 

 

[1] Cioè questo: http://media.tumblr.com/tumblr_md0ffjIxFU1rvrjkg.jpg.

[2] Seoul National University.

[3] “Tesoro” in mandarino.

 

Eccovi la mia pagina Facebook per seguire in diretta i miei scleri, nel caso v’interessassero sul serio (http://www.facebook.com/pages/Il-Genio-del-Male-EFP/152349598213950).

Finisco di ripassare, ch’è meglio.

Bai!

   
 
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