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Autore: Meilin Li    18/07/2013    0 recensioni
Hikari è una timida ragazza di quasi diciassette anni, alle prese con la sua prima e vera cotta; Toshio Yamada, un ragazzo di buona famiglia, gentile ed educato, ma a sua volta timido e inesperto in campo amoroso. Natale si avvicina, riuscirà Hikari a cogliere l'occasione per dichiararsi?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Un meraviglioso Natale - Capitolo 1

Era una fredda sera di Dicembre. Mancavano pochi giorni a Natale, e di neve neppure l’ombra.
Una ragazza dai corti capelli castani, fissava il cielo, nella speranza di vedere almeno un candido fiocco scendere dalle nuvole scure. Osservava gli alberi spogli, le strade deserte. La città sembrava addormentata; stavano tutti preparando gli addobbi per la Vigilia. Lei era sola in casa; Omura era andato a comprare le decorazioni Natalizie. Erano poche le volte in cui il domestico la lasciava sola in casa, non che non si fidasse di lei (fra meno di due mesi avrebbe compiuto diciassette anni) ma era iper-protettivo nei suoi confronti e non si fidava della gente, con tutte quelle notizie di stupri e rapimenti che sentiva ai telegiornali.
Portò lo sguardo verso la casa alla sua destra. Una bella casa dipinta di bianco, decorata esternamente con mille luci colorate, e sulla porta con una grande ghirlanda. Pensò a cosa stesse facendo in quel momento Toshio, se stesse addobbando l’albero o preparando il menù. Toshio, era il suo vicino di casa e compagno di classe. Abitava da solo e ogni tanto, durante le feste come ora, i suoi familiari andavano a fargli visita.
Al contrario lei era completamente sola. I suoi genitori erano morti quando aveva due anni, e il suo unico punto di riferimento era Omura Watanabe, il fidato governante della sua famiglia che le aveva fatto da tutore in tutti quegli anni.


Pensò di andare a visitare il vicino, dato che via il poco tempo, via le spese Natalizie, era da un po’ che non si incontravano.
Si mise frettolosamente il cappotto beige e messe le scarpe da ginnastica uscì di casa.
Tirava un vento gelido che le spettinava i capelli, e mentre si incamminava verso l'abitazione dell'amico, vide quest'ultimo uscire dalla porta e guardare nella cassetta delle lettere. Un bel ragazzo dai capelli neri e lisci, il viso fine, e due occhi scuri e gentili.

-Toshio!- Salutò avvicinandosi.
-Salve Hikari! Cosa ti porta ad uscire di casa con questo freddo?
-Beh, ecco… in realtà stavo venendo a farti visita. E’ da un po’ che non ci vediamo.
-Hai ragione! Avanti, entra o ci prenderemo un malanno!- In effetti stava iniziando a perdere la sensibilità delle dita delle mani e dei piedi.

Provò una piacevole sensazione entrando in quella casa così calda e accogliente. Il ragazzo le fece togliere i cappotto, e lo appese all’attaccapanni alla sua sinistra. L’ingresso era decorato con lunghe ghirlande da cui spiccavano fiocchi rossi. Nel salotto, l’altissimo abete al centro di un grande tappeto, era pieno di fiocchi e candeline. Il fuoco, scoppiettava allegro nel camino, gettando bagliori aranciati sulle palline attaccate all’albero. Subito percepì un gradevole odore di incenso, emanato da uno scrigno di legno bucherellato accanto alla finestra.

-Stavo per mettere la punta all’albero, ti va di aiutarmi?
-V-va bene!


Il ragazzo fece salire Hikari su una piccola scaletta, e prese da uno scatolone una stella cometa dorata, con la coda fatta di fili d’oro. Salì accanto a lei e gliela porse. Hikari arrossendo allungò la mano tremolante verso la punta, e si alzò in punta di piedi più che poté con il solo risultato di rischiare di cadere giù come un birillo. L'abete era molto alto, troppo per lei, che con il suo metro e sessantuno non era di certo una cima. Trasalì quando vide il ragazzo che le afferrava la mano con la sua, una stretta decisa ma non prepotente. Allungandosi il più possibile, i due riuscirono a raggiungere la punta dell’albero e mentre vi appoggiavano la stella, si guardarono. La ragazza guardando quegli irresistibili occhi castani si sentì avvampare, e assunse un colorito rosa acceso.

-Hikari, stai bene? Ti vedo accaldata- Disse Toshio in evidente preoccupazione.
-Ehm, devo essermi davvero presa un malanno! Fuori è molto freddo!- Disse lei con un sorrisetto non troppo convinto. Come poteva dirgli che era pazzamente innamorata di lui? -Sarà meglio che torni a casa!
-Permettimi almeno di offrirti qualcosa di caldo! Sei appena arrivata!- Lei lo guardò. Com’era gentile! –Desideri un thè?
-Si grazie…

Sorseggiando un delizioso thè matcha, i due ragazzi si sedettero sul morbido tappeto di fronte al camino. Guardavano le fiamme muoversi come danzatrici in mezzo alla legna.

-Finalmente la scuola è finita! Non vedevo l'ora che iniziassero le vacanze invernali!- Inziò la ragazza per spezzare il silenzio imbarazzato che si era creato.
-Già, anche se ci hanno dato una marea di compiti da fare, specialmente Algebra, e io odio Algebra!
-Vale lo stesso per me con Inglese, sono negata!
-Io invece me la cavo abbastanza bene, se vuoi un giorno possiamo fare gli esercizi insieme.
-Davvero lo faresti? Doumo arigatou gozaimasu Toshio-sensei- Disse Hikari con tono volutamente troppo rispettoso, per scherzare. Il suo sguardo cadde svogliatamente sull'orologio appeso sopra al camino, e subito tornò alla realtà -Oh no! E’ tardi! Omura sarà tornato dalle compere e sarà in pensiero! Devo scappare, scusami Toshio…
-Ah, va bene… non fa nulla- Disse lui abbassando lo sguardo, mal celando la tristezza.
-Ehm, ti andrebbe di aiutarci a decorare la casa? Sai, siamo un po’ in ritardo!- Propose lei con un sorriso, accortasi dell'improvviso cambiamento d'umore dell'amico. Lui accettò immediatamente.

Usciti di casa il vento sferzava ancora senza pietà, sollevando loro i cappotti e scompigliando i capelli.
Erano appena entrati nell'abitazione della ragazza quando Omura corse verso di loro, allarmato.

-Signorina, per fortuna sta bene! Mi ha fatto stare molto in pensiero! Anche se effettivamente immaginavo si trovasse dal Signorino Toshio. Buonasera!- Salutò l'uomo con un lieve sorriso.
-‘Sera- Rispose lui, impacciato.
-Immagino siate qui per aiutarmi a decorare la casa, dico bene?

Il salotto cambiò già aspetto quando i tre iniziarono ad attaccare le ghirlande ai muri e alle porte.
Poi toccarono alle ringhiere di legno della scala principale. Mentre Hikari attorcigliava la decorazione al corrimano, Toshio legava i nastri rossi e bianchi.
Successivamente il domestico alzò un grande albero di Natale, e i ragazzi lo aiutarono a circondarlo di piccolissime lucine bianche, poi coprirono la base dell’abete con un tappeto circolare di feltro, e attaccarono tre calze sul bordo del camino.

-Una anche per te!- Disse la ragazza guardando Toshio con i suoi occhioni ambrati.

La campana rintoccò le otto, e il maggiordomo chiamò i ragazzi, intenti a parlare seduti sul divano di fronte al camino.

-Signorina, è pronta la cena!
-Toshio, vuoi restare a cena da noi?- Chiese la castana.
-Non vorrei essere di disturbo- Rispose lui educatamente.
-Ma si figuri Signorino! Poi, ho già preparato un piatto anche per lei!

La cena fu tranquilla e piacevole. E i tre consumarono le pietanze parlando allegramente.

-Allora, Signorino Toshio, quest'anno andrà dai Suoi genitori, o verranno loro?
-Verranno loro, dato che è da parecchio tempo che non visitano Yokohama, e mia madre ha detto che vuole controllare in che stato è la casa!- Disse suscitando l'ilarità degli altri due. 

Finito di mangiare i ragazzi aiutarono il domestico a sparecchiare la tavola, e Hikari accompagnò Toshio all’uscita.

-Grazie per la serata, la cena era ottima- Disse il ragazzo, voltandosi dopo aver oltrepassato la porta.
-Ringrazia Omura, non me- Rispose Hikari con un sorriso.

Si guardarono in silenzio, e dopo pochi secondi Toshio tossicchiò.

-Bene, allora buona notte.
-‘Notte.

Chiusa la porta la castana rimase con la schiena appoggiataci sopra. Sospirò. Alzando lo sguardo vide la testa di Omura che spuntava dalla cucina.

-Signorina? Tutto bene?
-B-benissimo!- Rispose subito lei.

Mentre si dirigeva velocemente verso le scale per la sua stanza da letto, l’uomo le disse in tono complice:

-E’ un bravo ragazzo, non trova? Gentile, simpatico, sa cavarsela da solo… non mi dispiacerebbe vederlo più spesso qui!- E le strizzò l’occhio.

Lei per tutta risposta arrossì completamente e gli fece la linguaccia, per poi correre su in camera sua.

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Ciao a tutti! Spero il primo capitolo vi sia piaciuto! Questa in origine era una Fanfiction, ma visto la poca popolarità della coppia chiunque la leggesse non apprezzava appieno la trama :'( Quindi ho deciso di modificare i nomi, i legami di parentela e alcuni particolari di rilevanza xD Se vi è piaciuta lasciate un commento, altrimenti lasciatelo comunque, per darmi critiche o consigli che sono sempre bene accetti xP A presto!
  
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