Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Ricorda la storia  |      
Autore: jasonmccann    19/07/2013    8 recensioni
Sei omicidi. Due suicidi. Cinque bigliettini. Tredici rose. Un ragazzo innamorato di "Biancaneve".
Genere: Drammatico, Malinconico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


 


1/1
'murder'







 

Lily Granger, carnagione  chiara, tendente al colore della neve, labbra rosse come il sangue e degli occhi che ricordavano i colori dell’autunno. Nonostante la sua bellezza da Biancaneve, non si distinse tra le ragazze che frequentavano la sua scuola e a lei andava bene così.

Passava le ricreazioni in silenzio, appoggiata ad uno dei numerosi caloriferi del corridoio principale, quello in cui si affacciava la sua classe. A nessuno importava di lei, ma la cosa non sembrava turbarla.

Ma poi arrivò quel ragazzo. Il biondino aveva notato quella bellezza che non aveva mai trovato in altre ragazze. Lui era sempre lì, silenzioso, ad osservarla. L’amava, l’amava davvero; l’amava dalla primo volta che i suoi occhi avevano incontrato quelli color nocciola della ragazza. L’avrebbe difesa, perché Lily era sua, solamente sua.

Il sedicesimo giorno di settembre, due compagne di scuola della giovane l’avevano aggredita verbalmente, usando tutti gli insulti contenuti in un dizionario. Lui era seduto in un angolo, guardando tutto, ma non dicendo nulla. Sembrava così tranquillo, ma nella sua mente il ragazzo dagli occhi pieni di rabbia stava disegnando un piano diabolico.

Il giorno dopo, i corpi delle due ragazze vennero trovati, vicino ad una discoteca, rinchiusi in due grandi sacchi di plastica nera. I loro volti erano pieni di tagli, le iridi affogate nel sangue e le bocche chiuse per sempre: le labbra erano state cucite tra loro con un semplice filo bianco, puro. Era uno spettacolo raccapricciante, ma nessuno era a conoscenza del perché fossero state uccise.

Quel giorno, il diciassettesimo giorno di settembre, Lily trovò davanti alla porta di casa quattro rose rosse. E un bigliettino bianco.

Io vedo tutto, ma non parlo.

Il ventesimo giorno di dicembre, cinque giorni prima di Natale, la ragazza stava aiutando la sua famiglia; non si era accorta della sua presenza, in agguato nel buio. Un sorriso diabolico stampato sul volto della persona che osservava tutto, dietro ai vetri della finestra. Aveva litigato con sua sorella, in camera, e quest’ultima l’aveva spinta giù dalle scale, cercando di farlo sembrare un semplice incidente.

E lui vide tutto. La rabbia non era stampata solo sulle labbra della ragazza, ma anche nei suoi occhi.

Il giorno dopo, il corpo della sorella venne trovato sotto l’albero, dove il giorno di Natale la famiglia avrebbe aperto i regali. Le mani tagliate. La gente aveva paura. Il killer continuava a girare per il paese e la gente parlava, dando la colpa alle persone sbagliate.

E di nuovo, il ventunesimo giorno di dicembre, Lily trovò due rose rosse davanti alla porta di casa. E, ancora una volta, un biglietto.

La sua era gelosia, non piangere.”

Settimo giorno di gennaio. Lily era turbata, aveva paura e i suoi risultati scolastici continuavano a calare. Aveva bisogno di corsi di recupero e uno stagista le aveva proposto delle sessioni private, dopo il suono dell’ultima campanella, quando i corridoi erano vuoti. Nella prima sessione, il giovane le toccò la coscia, cercando di celare il vero significato di quell’azione in un gesto di conforto. Lily, dopo aver raccontato tutta la sua storia, smise di piangere e lui, con un s0rriso stampato sul volto, iniziò a muovere la mano, alzando la gonna. Lei lo spinse via, alzandosi velocemente, sbattendogli la porta in faccia, correndo lungo il corridoio, spaventata.

Aveva visto tutto attraverso una piccola finestra.

Il giorno dopo, il corpo dello stagista venne ritrovato sulle scale della scuola, mostrato a tutti gli studenti. La sua mano destra, quella che aveva usato per toccare Lily, era stata tagliata e l’altra macchiava di sangue gli scalini dell’edificio.

Il giorno dopo, Lily trovò altre due rose. E un bigliettino. Di nuovo.

Ti avrebbe fatto del male, di nuovo.”

Gli omicidi continuavano e venivano uccise le persone che avevano fatto qualcosa di brutto a Lily e lei continuava a ricevere due rose. Aveva paura. Il killer la osservava ogni giorno e lei lo sapeva.

Giorno di San Valentino. David Wilton, un ragazzo che frequentava la classe di biologia con la ragazza, le aveva inviato una scatola di cioccolatini e, il giorno successivo, il ragazzo dai capelli neri venne ritrovato ucciso. Altre due rose e un nuovo bigliettino.

“Nessuno può averti.”

Il ventesimo giorno di febbraio, venne ritrovato il cadavere del suo vicino di casa; il ragazzo la picchiava ogni volta che i due si incontravano. Altre due rose rosse, ma nessun bigliettino.

Secondo giorno di marzo. Il sedicesimo compleanno di Lily. Il suo ultimo compleanno. Dietro ai sorrisi, la ragazza nascondeva un segreto oscuro: la sua morte. La stava pianificando da un paio di giorni. “Se mi uccido, non ci saranno più omicidi” pensava la giovane. Una corda intorno al collo e una sedia per terra. In pochi secondi era morta.

Il killer, quello che aveva ucciso sei persone per difenderla, pianse, nascosto nel buio. A scuola, nessuno vedeva Justin da un paio di giorni. Andò a comprare una rosa bianca. In una fredda notte, raggiunse la tomba della ragazza. Nessuno poteva vederlo, solo i fantasmi che lo circondavano. I suoi capelli erano un disastro, i suoi occhi consumati dalle lacrime. Jeans strappati. Indossava una vecchia maglietta bianca sporca di sangue. Una pistola chiusa nella mano sinistra, puntata alla tempia. Sorrise, tormentato dai fantasmi delle persone uccise.

Non c’era nessuno, solo lui e lei. Premette il grilletto, incontrando la morte.

Il quattordicesimo giorno di marzo, Justin le regalò la sua tredicesima rosa, la prima ed ultima rosa bianca, macchiata dal suo sangue.

 




wow...

okay, prima os che scrivo.
una delle mie solite schifezze.
ecco cosa mi viene in mente quando guardo un programma
in cui parlano del linguaggio dei fiori.
btw, ho scritto malissimo ed è sicuramente un testo
pieno di errori, non giudicatemi male, per favore lol

bho, il "banner" fa schifo ((come la os)) e io non so
più che dirvi. Scriverò una nuova oneshot, molto
molto presto. 

SOON.

Baci,
letizia.

 

  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: jasonmccann