RATING: Giallo.
PAIRING: SeKai, (accenni di) BaekYeol,
XiuHan, KrisChen,
KyungMyun, LayTao, OnHo, JongKey.
GENERE: Commedia, Fluff, Sentimentale.
AVVERTIMENTI: AU, FemSlash, Gender Bender, Lime,
un po’ di
inevitabile OOC.
DISCLAIMER: Nessuno degli EXO né
degli SHINee mi appartiene
(anche se vorrei adottarli in massa, ma vabbè); fyccina
scritta assolutamente non
a scopo di lucro: non guadagno nulla dalla mia
attività di fangirlamento
compulsivo.
DEDICA: Buon compleanno, Clò!
Non è propriamente una
sorpresa, ma sono riuscita a completarla giusto in tempo <3.
NOTE: L’idea è
folle e piuttosto audace -almeno per il
fandom italiano, ché di fanfiction in lingua inglese di
questo tipo se ne
trovano- ma chi ha avuto modo di leggere le mie altre storie (SeKai e
non solo)
sa che se non mi imbarco in imprese assurde non sono contenta,
sicché mi sono
detta: perché non rompere il tabù del femslash, o
almeno cercare di sdoganarlo,
scrivendoci su un’ennesima fyccina con protagonista il mio
pairing preferito?
Per facilitarvi la lettura,
eccovi uno schema con i nomi modificati:
(EXO) Youngin= Jongin, Sehyun= Sehun, Chanyeon= Chanyeol, Hyunae=
Baekhyun (ho
dovuto cambiarlo del tutto perché non ho trovato un
corrispettivo femminile per
Baek, mannaggia!), Minseon= Minseok, Lu Hong= Lu Han, Kristen= Yifan,
Songdae=
Jongdae, Sungmyun= Joonmyun, Myungsoo= Kyungsoo, Yijing= Yixing, Zijao=
Zitao.
(SHINee) Minjung= Minho, Eunsook= Jinki, Jonghyeon= Jonghyun, Gwiboon=
Kibum.
Buona lettura (si spera)!
#1
Una
mattina di primavera Youngin si risveglia convinta di stare ancora
sognando.
Un profumo
delicato, intenso nella sua morbidezza, le stuzzica piacevolmente le
nari. Sbatte
le lunghe ciglia scure, tirandosi a sedere. Trasale nel rendersi conto
di
essere letteralmente circondata da
rose rosse. Petali sparsi sul cuscino e sul lenzuolo che la copre, una
cascata
di boccioli artisticamente disposti sulla testiera del letto, grandi
mazzi di fiori
appoggiati su tutte le superfici
orizzontali disponibili: scaffali, scrivania, comodino, ripiani della
libreria.
Youngin
aggrotta le sopracciglia, si morde il labbro inferiore dubbiosamente.
Un nome
le attraversa la mente, ma respinge con forza il pensiero
perché lei non
è proprio il tipo da
romanticherie sdolcinate, come ama definirle. Youngin lo sa bene, si
conoscono
da quando erano bambine.
“Buongiorno,
bella addormentata”.
E invece
eccola lì, mollemente appoggiata allo stipite della porta.
La sua ragazza,
nonché migliore amica di sempre. Sehyun.
“Ciao”
lo
sbadiglio sfocia in un sorriso. “E’ opera
tua?”stringe un petalo tra le dita,
apprezzandone la texture vellutata.
“Di
chi
altri potrebbe essere?” l’altra incrocia le braccia
sotto il seno. “A meno che
tu non abbia una relazione extraconiugale a mia
insaputa…” la scruta con finta
severità.
“Scema”
ridacchia. “Come sei riuscita a trasformare la mia camera
nella serra di un
fioraio senza che me ne accorgessi, eh?”
“Tua
madre
e tua sorella si sono offerte di aiutarmi” confessa Sehyun.
“E poi sappiamo
entrambe che non ti svegliano nemmeno le cannonate, quando ti impegni.
Piuttosto, piaciuta la sorpresa?” la trepidazione che si
legge nei suoi occhi è
quasi commovente. Quasi.
“Vieni
qui
e te lo dimostrerò con i fatti” ammicca infatti
Youngin e le tende una mano.
La risata
argentina di Sehyun riempie la stanza. In pochi, rapidi passi raggiunge
il
letto e intreccia le dita con quelle della sua ragazza. Il bacio che si
scambiano è languido e volutamente lento, la scintilla di
desiderio che coglie
entrambe divampa ancor prima che le loro labbra si separino per
riprendere
fiato.
Youngin
cade di schiena sul materasso, attirando la compagna sopra di
sé. Sehyun non si
fa pregare e le sfila il pezzo sopra del pigiama. Abbassa le spalline
del
reggiseno una alla volta, e sorride notando i capezzoli fare capolino
dalla
stoffa contornata di pizzo –boccioli rosa in piacevole
contrasto con la pelle
ambrata dell’altra. Si china a posare un bacio leggero sul
solco tra i seni.
Youngin trattiene il respiro.
“Buon
anniversario”.
#2
La
bellezza non ha né meriti né colpe, sosteneva
Oscar Wilde; è fine a se stessa,
non necessita di spiegazioni né fornisce riposte.
Sehyun non
sa se trovarsi d’accordo o meno con il poeta irlandese. Di
certo non può negare
che sia stata proprio la bellezza -all’epoca ancora acerba-
di Youngin a
colpirla la prima volta che ne aveva incrociato lo sguardo, in un
lontano
pomeriggio primaverile al parco giochi del quartiere.
Era una
bimba incantevole e paffuta, dalla risata contagiosa. La grazia dei
suoi
lineamenti aveva stregato Sehyun (quando gli ormoni erano
un’oscura materia di
cui la mamma si lamentava ogni mese) spingendola, lei così
introversa, ad
avvicinarsi con passo esitante e chiederle se avesse voglia di fare un
giro
sull’altalena.
Il tempo
è
stato benevolo con Youngin. Via via che la loro amicizia diventava ogni
giorno
più salda e loro crescevano, il corpo di Youngin si
arrotondava nei punti
giusti e le guance si assottigliavano, mettendo ancora più
in risalto i suoi
zigomi alti, gli occhi dalle palpebre pesanti e la bocca rossa e
carnosa come
un frutto succoso.
Sehyun non
si è mai considerata bella (avere per amiche ragazze
popolari e corteggiate
come Yongin, Kristen e Lu Hong non è d’aiuto alla
sua autostima): magrissima,
quasi spigolosa, viso troppo lungo e lineamenti tutto sommato
insignificanti.
Perciò
arrossisce quando Youngin canta le lodi della sua carnagione lattea o
le copre
di baci leggeri le lunghe dita sottili. Trema impercettibilmente
avvertendo su
di sé lo sguardo bramoso dell’altra, carico di
promesse mantenute con sensuale
diligenza.
La
bellezza è negli occhi di chi guarda, recita
l’adagio popolare. E quando
Youngin -a volte subito dopo l’amore, a volte senza un
motivo- le circonda il
viso con le mani e soffia sulla frangia per scompigliargliela e le
dice, tra un
bacio e l’altro, che è la cosa più
bella che le sia mai capitata, Sehyun ci
crede. Sempre.
#3
Le ultime
due ore del giovedì, la loro classe migra negli spogliatoi
del piano terra per
la consueta lezione di educazione fisica.
Zijao
è la
più veloce a cambiarsi. Indossa dei pantaloncini
attillatissimi (che attirano
l’attenzione di Yijing, solitamente così svagata)
e si fionda in palestra, che
per lei -ginnasta di livello agonistico- è come una seconda
casa. Yijing, con
gli occhi ancora puntati sul sedere dell’amica, la segue poco
più dietro.
Youngin,
che da brava sportiva qual è fa sempre a gara con Zijao a
chi arriva prima,
questa volta se la prende con inusuale calma, seduta su una panca di
legno. Sehyun
la vede massaggiarsi il ventre, le labbra arricciate in una smorfia di
fastidio, e prende posto accanto a lei.
“Ehi”
mormora. “Ti è venuto il ciclo?”
“Stamattina,
accidenti al mio utero” annuisce la ragazza. “Ho
preso un analgesico durante
l’intervallo, adesso sto un pochino meglio”.
Sehyun le
circonda le spalle con un braccio e le posa una bacio sulla tempia,
sollecita.
“Povera
stella” interviene Lu Hong mentre si raccoglie i capelli in
una coda alta.
“Sicura di sentirti bene, sì?” chiede
con aria partecipe.
Tutte le
loro compagne di classe sono a conoscenza del ciclo dolorosissimo di
Youngin,
che la costringe ad imbottirsi di antidolorifici e talvolta anche a
saltare qualche
giorno di scuola.
“Abbastanza,
Hongie” risponde lei non troppo convinta.
“Però una di voi dovrà farmi il
favore di avvertire la prof che sono indisposta”.
“Ci
pensiamo noi, non preoccuparti” rispondono praticamente
all’unisono Hyunae e
Chanyeon, i loro mignoli intrecciati; da quando si sono messe insieme
si
comportano come gemelle siamesi.
“Certo
che
è piuttosto buffo” medita ad alta voce Songdae
allacciandosi le scarpe da
ginnastica. “Non so se ci avete fatto caso, ma sembra che i
nostri cicli mestruali
si siano sincronizzati. Quattro giorni fa è toccato a
Sungmyun e Lu Hong, poi a
Minseon, l’altro ieri a Zijao e Myungsoo, ieri a Kristen,
oggi a Youngin. A me
dovrebbero venire domani…”
“Pure
a
me” osserva Sehyun, sempre allacciata alla sua ragazza.
“E’ inquietante”.
“Dici?
Io
lo trovo carino. Sembra che sia un fenomeno abbastanza diffuso, tra
amiche”.
“Che
gioia” Kristen si sistema la t-shirt, come al solito troppo
stretta sul seno.
“Mancano soltanto Yijing, Hyunae e Chanyeon e poi potremo
formare un team di
allegre mestruate”.
“Uh,
pessima immagine” ridacchia Myungsoo, seguita a ruota da
Sungmyun.
“Più
che
pessima, direi tragica. Vi rendete conto che da quattro
giorni Minseon ed io non facciamo sesso per colpa delle
nostre
stupide ovaie in sincrono?” piagnucola, a voce piuttosto
alta, Lu Hong.
Nello
spogliatoio cala un silenzio di tomba. Hyunae facepalma interiormente,
Sehyun e
Youngin invece si scambiano un’occhiata orripilata
all’idea della lunga
astinenza che le attende.
“Non
ci avevo
pensato” sussurra la prima, sconvolta.
Continuano
a guardarsi negli occhi e quasi non sentono Lu Hong correre goffamente
dietro a
Minseon implorando il suo perdono.
#4
Il loro
è
uno dei licei più prestigiosi di Seoul, nonché
interamente femminile. I
professionisti, gli imprenditori e i magnati d’industria vi
iscrivono le
proprie figlie perché conseguire un diploma con un buon
punteggio lì apre le
porte, o quantomeno prepara spiritualmente ai test
d’ingresso, delle università
più esclusive della Corea del Sud.
Sehyun non
ci si trova male. Non mancano le stronzette convinte di poter comandare
il
mondo grazie ai nutriti conti in banca dei rispettivi padri, ma lei e
Youngin
sono state fortunate. Le loro compagne di classe sono tutte carine e
alla mano,
e con dieci di loro hanno formato un gruppo piuttosto affiatato. Le
altre ragazze
le hanno soprannominate EXO. Sehyun non ha la minima idea del
perché, ma in
fondo non le dispiace. La fa sentire parte di qualcosa di molto
speciale.
Come in
ogni istituto privato che si rispetti, le studentesse devono indossare
una
divisa d’ordinanza: polo bianca (più maglione
coordinato durante l’inverno),
gonna a pieghe sopra il ginocchio grigio perla, collant o calzettoni
lunghi a
seconda della stagione e Clark’s marroni ai piedi.
Inutile
dire che buona parte delle ragazze la odia. Kristen si lamenta
perché la gonna
lascia scoperta una porzione eccessiva delle sue chilometriche gambe
(ma visto
che Songdae non si fa scrupoli a dimostrarle il proprio apprezzamento,
le
rimostranze della ragazza non hanno motivo di esistere). Hyunae, che al
confronto di Chanyeon si sente una nanerottola, vorrebbe poter
indossare delle
scarpe che la facciano sembrare più alta. Lu Hong sostiene
che il taglio della
polo sia troppo maschile e Myungsoo detesta il grigio della gonna
perché non
trova delle fasce per capelli da abbinarci.
A Sehun,
invece, la divisa piace immensamente. Trova che le forme di Youngin
siano
valorizzate dalla semplicità austera dell’insieme.
Il suo bel seno pieno viene
ulteriormente sottolineato dal tessuto della maglia, i calzettoni
castigati non
riescono a celare la silhouette scolpita dei suoi polpacci da atleta e
le scarpe
ne sottolineano le caviglie sottili più di quanto non
farebbero dei tacchi a
spillo.
Minjung, una compagna del corso di arte, spesso la prende in giro
bonariamente
per questo suo fetish.
“Se
non ti
conoscessi penserei che stai con la tua ragazza solo per la sua
bellezza” dice
studiando il ritratto di Youngin -l’ennesimo- che Sehyun ha
disegnato con il
carboncino nella prima mezzora di lezione. “Ma non ti
biasimerei, in tal caso”
aggiunge, affascinata dal sorriso sbarazzino della Youngin di carta.
“Sai
che
non è così”.
“Certo,
certo”, inarca un sopracciglio, “non fai che
riempirmi la testa di chiacchiere
su quanto la tua bella sia una specie di angelo reincarnato.
Però devi
ammetterlo, hai un debole per il suo corpo”.
“Da
che
pulpito viene la predica” si gira a guardare
l’amica. “Proprio tu che frequenti
questo corso unicamente per mangiarti con gli occhi la prof?”
sussurra,
riferendosi alla loro giovanissima insegnante di disegno, Lee Eunsook.
“Ehi,
chi
te l’ha detto-” strilla l’altra, presa
alla sprovvista, attirando così
l’attenzione del resto della classe.
“Minjung?”
chiama la professoressa, a metà tra l’allarmato e
il rassicurante. “Qualcosa
non va?” la scruta con occhi dolci e penetranti.
Minjung
rimane in silenzio, lo sguardo puntato a terra e il volto paonazzo.
Sehyun
scoppia a ridere.
#5
Durante i
primi mesi della sua relazione con Sehyun, Youngin è
perennemente incerta e
timorosa di sbagliare. Passare dallo status -confortevole, sicuro- di
amiche
per la pelle a quello di partner comporta una dose di stress maggiore
rispetto
a quella che Youngin aveva messo in conto. I loro gesti
d’affetto sono
familiari ma al tempo stesso carichi di una nuova consapevolezza, di un
imbarazzo che lascia entrambe le ragazze a disagio ed elettrizzate.
E’ a
quel
punto che entra in gioco Gwiboon, la sorella maggiore di Youngin.
Gwiboon
è
diplomata al Conservatorio in pianoforte e lavora come professoressa di
musica
in una scuola media; due volte a settimana tiene un corso di danza jazz
per
bambini dai sei ai dieci anni. Sta insieme a Jonghyeon dai tempi del
liceo e,
dopo anni di convivenza, stanno pensando di metter su famiglia
ricorrendo alla
fecondazione artificiale.
E’
della
sua esperienza che Youngin ha bisogno e Gwiboon, che conosce la sorella
meglio del
suo beautycase, quasi non le dà la possibilità di
chiederle aiuto,
anticipandone le mosse.
Aspetta
Youngin fuori dal palazzetto dello sport in cui si allena per gli
imminenti
campionati nazionali di atletica leggera e la accoglie con un sorriso
non appena
la vede uscire dall’edificio, ancora in calzoncini, i capelli
umidi e con un
borsone appeso alla spalla destra.
“Sorellona!”
l’altra si illumina di gioia e le corre incontro.
“Che ci fai qui? Non dovresti
essere a casa ad aspettare il ritorno dal lavoro della tua mogliettina
top
manager?”
“Per
una
volta non morirà” la abbraccia, poi si allontana
per squadrarla da capo a
piedi. “Possibile che tu sia cresciuta ancora? Mi fai sentire
bassa,
coniglietto”.
“Se ti
può
consolare, sei comunque più alta di Jonghyeon”
ridacchia lei.
“Ragazzina
impertinente! E’ di tua cognata che stai parlando, portale un
po’ di rispetto”
la colpisce scherzosamente sul braccio.
Youngin le
mostra la lingua.
“Vieni,
scema” sospira Gwiboon. “Ho parcheggiato la
macchina due vie più in là”.
Decide di
affrontare l’argomento alla prima sosta davanti ad un
semaforo rosso. “Allora”,
esordisce, “come va con Sehyun?” e si gira a
guardare la sorella.
“Non
ne ho
idea” si rabbuia. “E’ complicato. A volte
stiamo chiacchierando del più e del
meno e di colpo, così, Sehyun mi prende una mano tra le sue
ed io non so come
reagire. Oppure, come l’altro ieri, l’ho invitata a
casa per studiare insieme
–e boh, vedendola mordicchiare una matita mi è
venuta una voglia pazzesca di
baciarla… L’ho fatto, ma lei si è
irrigidita e non ha ricambiato, era tutta
rossa in faccia”.
“Oh,
tesoro” Gwiboon le dà un buffetto sulla guancia.
“E’ perfettamente normale
all’inizio di una relazione, soprattutto se prima
c’era solo un sentimento di
amicizia a legarvi: quella che consideravi come una sorella
è diventata il tuo
oggetto del desiderio e lo stesso vale per lei. E’ una
situazione del tutto
nuova e anche abbastanza spaventosa, ma imparerete a
gestirla”.
“E
c’è un
modo, qualcosa che potrei fare per, non so, velocizzare il
processo?”
“Non
molto, coniglietto. Quel che vi serve è solo un
po’ di tempo per entrare in
intimità l’una con l’altra, abituarvi
alle tenerezze e alle manifestazioni
d’affetto. Il resto verrà da
sé”.
“E se
non
funzionasse? Se scoprissimo di essere incompatibili da, uhm, quel punto
di
vista?” Youngin arrossisce appena.
“Non
succederà.
Fidati di me: siete fatte per stare insieme” sorride
incoraggiante.
“Se lo
dici tu…”
“Non
lo
dico solo io, ma chiunque abbia due occhi in grado di vedere. E
comunque io ho
un certo fiuto per queste cose. Ho capito che Jonghyeon era lesbica,
nonché la
donna giusta per me, ben prima che se ne rendesse conto lei”.
“Giusto,
dimenticavo l’infallibilità del tuo gay
radar” Youngin ride, finalmente
convinta. “Va bene, mi fido del tuo giudizio”.
“Bravo
il
mio coniglietto”.
“Però
se
mi chiami così di fronte a Sehyun giuro che ti tolgo il
saluto, Boonie”.
Il
semaforo diventa verde.
Ancora auguri,
Clò <3.
Vi lascio il
link della mia pagina Facebook, in
caso vi incuriosisse seguire
in diretta
i miei scleri e anche questa storia (http://www.facebook.com/pages/Il-Genio-del-Male-EFP/152349598213950).
Bye!