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Autore: Il_Genio_del_Male    20/07/2013    6 recensioni
L'amore non è mai semplice. O forse sì?
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Kai, Kai, Sehun, Sehun, Sorpresa, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Gender Bender
- Questa storia fa parte della serie 'Quei fagiani maledetti'
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RATING: Giallo.

PAIRING: SeKai, (accenni di) BaekYeol, XiuHan, KrisChen, KyungMyun, LayTao, OnHo, JongKey.

GENERE: Commedia, Fluff, Sentimentale.

AVVERTIMENTI: AU, FemSlash, Gender Bender, Lime, un po’ di inevitabile OOC.

DISCLAIMER: Nessuno degli EXO né degli SHINee mi appartiene (anche se vorrei adottarli in massa, ma vabbè); fyccina scritta assolutamente non a scopo di lucro: non guadagno nulla dalla mia attività di fangirlamento compulsivo.

DEDICA: Buon compleanno, Clò! Non è propriamente una sorpresa, ma sono riuscita a completarla giusto in tempo <3.

NOTE: L’idea è folle e piuttosto audace -almeno per il fandom italiano, ché di fanfiction in lingua inglese di questo tipo se ne trovano- ma chi ha avuto modo di leggere le mie altre storie (SeKai e non solo) sa che se non mi imbarco in imprese assurde non sono contenta, sicché mi sono detta: perché non rompere il tabù del femslash, o almeno cercare di sdoganarlo, scrivendoci su un’ennesima fyccina con protagonista il mio pairing preferito?

Per facilitarvi la lettura, eccovi uno schema con i nomi modificati:
(EXO) Youngin= Jongin, Sehyun= Sehun, Chanyeon= Chanyeol, Hyunae= Baekhyun (ho dovuto cambiarlo del tutto perché non ho trovato un corrispettivo femminile per Baek, mannaggia!), Minseon= Minseok, Lu Hong= Lu Han, Kristen= Yifan, Songdae= Jongdae, Sungmyun= Joonmyun, Myungsoo= Kyungsoo, Yijing= Yixing, Zijao= Zitao.  
(SHINee) Minjung= Minho, Eunsook= Jinki, Jonghyeon= Jonghyun, Gwiboon= Kibum.


Buona lettura (si spera)!

 

 

 

#1

 

 

Una mattina di primavera Youngin si risveglia convinta di stare ancora sognando.

Un profumo delicato, intenso nella sua morbidezza, le stuzzica piacevolmente le nari. Sbatte le lunghe ciglia scure, tirandosi a sedere. Trasale nel rendersi conto di essere letteralmente circondata da rose rosse. Petali sparsi sul cuscino e sul lenzuolo che la copre, una cascata di boccioli artisticamente disposti sulla testiera del letto, grandi mazzi  di fiori appoggiati su tutte le superfici orizzontali disponibili: scaffali, scrivania, comodino, ripiani della libreria.

Youngin aggrotta le sopracciglia, si morde il labbro inferiore dubbiosamente. Un nome le attraversa la mente, ma respinge con forza il pensiero perché lei non è proprio il tipo da romanticherie sdolcinate, come ama definirle. Youngin lo sa bene, si conoscono da quando erano bambine.

“Buongiorno, bella addormentata”.

E invece eccola lì, mollemente appoggiata allo stipite della porta. La sua ragazza, nonché migliore amica di sempre. Sehyun.

“Ciao” lo sbadiglio sfocia in un sorriso. “E’ opera tua?”stringe un petalo tra le dita, apprezzandone la texture vellutata.

“Di chi altri potrebbe essere?” l’altra incrocia le braccia sotto il seno. “A meno che tu non abbia una relazione extraconiugale a mia insaputa…” la scruta con finta severità.

“Scema” ridacchia. “Come sei riuscita a trasformare la mia camera nella serra di un fioraio senza che me ne accorgessi, eh?”

“Tua madre e tua sorella si sono offerte di aiutarmi” confessa Sehyun. “E poi sappiamo entrambe che non ti svegliano nemmeno le cannonate, quando ti impegni. Piuttosto, piaciuta la sorpresa?” la trepidazione che si legge nei suoi occhi è quasi commovente. Quasi.

“Vieni qui e te lo dimostrerò con i fatti” ammicca infatti Youngin e le tende una mano.

La risata argentina di Sehyun riempie la stanza. In pochi, rapidi passi raggiunge il letto e intreccia le dita con quelle della sua ragazza. Il bacio che si scambiano è languido e volutamente lento, la scintilla di desiderio che coglie entrambe divampa ancor prima che le loro labbra si separino per riprendere fiato.

Youngin cade di schiena sul materasso, attirando la compagna sopra di sé. Sehyun non si fa pregare e le sfila il pezzo sopra del pigiama. Abbassa le spalline del reggiseno una alla volta, e sorride notando i capezzoli fare capolino dalla stoffa contornata di pizzo –boccioli rosa in piacevole contrasto con la pelle ambrata dell’altra. Si china a posare un bacio leggero sul solco tra i seni. Youngin trattiene il respiro.

“Buon anniversario”.

 

 

 

#2

 

 

La bellezza non ha né meriti né colpe, sosteneva Oscar Wilde; è fine a se stessa, non necessita di spiegazioni né fornisce riposte.

Sehyun non sa se trovarsi d’accordo o meno con il poeta irlandese. Di certo non può negare che sia stata proprio la bellezza -all’epoca ancora acerba- di Youngin a colpirla la prima volta che ne aveva incrociato lo sguardo, in un lontano pomeriggio primaverile al parco giochi del quartiere.

Era una bimba incantevole e paffuta, dalla risata contagiosa. La grazia dei suoi lineamenti aveva stregato Sehyun (quando gli ormoni erano un’oscura materia di cui la mamma si lamentava ogni mese) spingendola, lei così introversa, ad avvicinarsi con passo esitante e chiederle se avesse voglia di fare un giro sull’altalena.

Il tempo è stato benevolo con Youngin. Via via che la loro amicizia diventava ogni giorno più salda e loro crescevano, il corpo di Youngin si arrotondava nei punti giusti e le guance si assottigliavano, mettendo ancora più in risalto i suoi zigomi alti, gli occhi dalle palpebre pesanti e la bocca rossa e carnosa come un frutto succoso.

 

 

Sehyun non si è mai considerata bella (avere per amiche ragazze popolari e corteggiate come Yongin, Kristen e Lu Hong non è d’aiuto alla sua autostima): magrissima, quasi spigolosa, viso troppo lungo e lineamenti tutto sommato insignificanti.

Perciò arrossisce quando Youngin canta le lodi della sua carnagione lattea o le copre di baci leggeri le lunghe dita sottili. Trema impercettibilmente avvertendo su di sé lo sguardo bramoso dell’altra, carico di promesse mantenute con sensuale diligenza.

La bellezza è negli occhi di chi guarda, recita l’adagio popolare. E quando Youngin -a volte subito dopo l’amore, a volte senza un motivo- le circonda il viso con le mani e soffia sulla frangia per scompigliargliela e le dice, tra un bacio e l’altro, che è la cosa più bella che le sia mai capitata, Sehyun ci crede. Sempre.

 

 

 

#3

 

 

Le ultime due ore del giovedì, la loro classe migra negli spogliatoi del piano terra per la consueta lezione di educazione fisica.

Zijao è la più veloce a cambiarsi. Indossa dei pantaloncini attillatissimi (che attirano l’attenzione di Yijing, solitamente così svagata) e si fionda in palestra, che per lei -ginnasta di livello agonistico- è come una seconda casa. Yijing, con gli occhi ancora puntati sul sedere dell’amica, la segue poco più dietro.

Youngin, che da brava sportiva qual è fa sempre a gara con Zijao a chi arriva prima, questa volta se la prende con inusuale calma, seduta su una panca di legno. Sehyun la vede massaggiarsi il ventre, le labbra arricciate in una smorfia di fastidio, e prende posto accanto a lei.

“Ehi” mormora. “Ti è venuto il ciclo?”

“Stamattina, accidenti al mio utero” annuisce la ragazza. “Ho preso un analgesico durante l’intervallo, adesso sto un pochino meglio”.

Sehyun le circonda le spalle con un braccio e le posa una bacio sulla tempia, sollecita.

“Povera stella” interviene Lu Hong mentre si raccoglie i capelli in una coda alta. “Sicura di sentirti bene, sì?” chiede con aria partecipe.

Tutte le loro compagne di classe sono a conoscenza del ciclo dolorosissimo di Youngin, che la costringe ad imbottirsi di antidolorifici e talvolta anche a saltare qualche giorno di scuola.

“Abbastanza, Hongie” risponde lei non troppo convinta. “Però una di voi dovrà farmi il favore di avvertire la prof che sono indisposta”.

“Ci pensiamo noi, non preoccuparti” rispondono praticamente all’unisono Hyunae e Chanyeon, i loro mignoli intrecciati; da quando si sono messe insieme si comportano come gemelle siamesi.

“Certo che è piuttosto buffo” medita ad alta voce Songdae allacciandosi le scarpe da ginnastica. “Non so se ci avete fatto caso, ma sembra che i nostri cicli mestruali si siano sincronizzati. Quattro giorni fa è toccato a Sungmyun e Lu Hong, poi a Minseon, l’altro ieri a Zijao e Myungsoo, ieri a Kristen, oggi a Youngin. A me dovrebbero venire domani…”

“Pure a me” osserva Sehyun, sempre allacciata alla sua ragazza. “E’ inquietante”.

“Dici? Io lo trovo carino. Sembra che sia un fenomeno abbastanza diffuso, tra amiche”.

“Che gioia” Kristen si sistema la t-shirt, come al solito troppo stretta sul seno. “Mancano soltanto Yijing, Hyunae e Chanyeon e poi potremo formare un team di allegre mestruate”.

“Uh, pessima immagine” ridacchia Myungsoo, seguita a ruota da Sungmyun.

“Più che pessima, direi tragica. Vi rendete conto che da quattro giorni Minseon ed io non facciamo sesso per colpa delle nostre stupide ovaie in sincrono?” piagnucola, a voce piuttosto alta, Lu Hong.

Nello spogliatoio cala un silenzio di tomba. Hyunae facepalma interiormente, Sehyun e Youngin invece si scambiano un’occhiata orripilata all’idea della lunga astinenza che le attende.

“Non ci avevo pensato” sussurra la prima, sconvolta.

Continuano a guardarsi negli occhi e quasi non sentono Lu Hong correre goffamente dietro a Minseon implorando il suo perdono.

 

 

 

#4

 

 

Il loro è uno dei licei più prestigiosi di Seoul, nonché interamente femminile. I professionisti, gli imprenditori e i magnati d’industria vi iscrivono le proprie figlie perché conseguire un diploma con un buon punteggio lì apre le porte, o quantomeno prepara spiritualmente ai test d’ingresso, delle università più esclusive della Corea del Sud.

Sehyun non ci si trova male. Non mancano le stronzette convinte di poter comandare il mondo grazie ai nutriti conti in banca dei rispettivi padri, ma lei e Youngin sono state fortunate. Le loro compagne di classe sono tutte carine e alla mano, e con dieci di loro hanno formato un gruppo piuttosto affiatato. Le altre ragazze le hanno soprannominate EXO. Sehyun non ha la minima idea del perché, ma in fondo non le dispiace. La fa sentire parte di qualcosa di molto speciale.

Come in ogni istituto privato che si rispetti, le studentesse devono indossare una divisa d’ordinanza: polo bianca (più maglione coordinato durante l’inverno), gonna a pieghe sopra il ginocchio grigio perla, collant o calzettoni lunghi a seconda della stagione e Clark’s marroni ai piedi.

Inutile dire che buona parte delle ragazze la odia. Kristen si lamenta perché la gonna lascia scoperta una porzione eccessiva delle sue chilometriche gambe (ma visto che Songdae non si fa scrupoli a dimostrarle il proprio apprezzamento, le rimostranze della ragazza non hanno motivo di esistere). Hyunae, che al confronto di Chanyeon si sente una nanerottola, vorrebbe poter indossare delle scarpe che la facciano sembrare più alta. Lu Hong sostiene che il taglio della polo sia troppo maschile e Myungsoo detesta il grigio della gonna perché non trova delle fasce per capelli da abbinarci.

A Sehun, invece, la divisa piace immensamente. Trova che le forme di Youngin siano valorizzate dalla semplicità austera dell’insieme. Il suo bel seno pieno viene ulteriormente sottolineato dal tessuto della maglia, i calzettoni castigati non riescono a celare la silhouette scolpita dei suoi polpacci da atleta e le scarpe ne sottolineano le caviglie sottili più di quanto non farebbero dei tacchi a spillo.



Minjung, una compagna del corso di arte, spesso la prende in giro bonariamente per questo suo fetish.

“Se non ti conoscessi penserei che stai con la tua ragazza solo per la sua bellezza” dice studiando il ritratto di Youngin -l’ennesimo- che Sehyun ha disegnato con il carboncino nella prima mezzora di lezione. “Ma non ti biasimerei, in tal caso” aggiunge, affascinata dal sorriso sbarazzino della Youngin di carta.

“Sai che non è così”.

“Certo, certo”, inarca un sopracciglio, “non fai che riempirmi la testa di chiacchiere su quanto la tua bella sia una specie di angelo reincarnato. Però devi ammetterlo, hai un debole per il suo corpo”.

“Da che pulpito viene la predica” si gira a guardare l’amica. “Proprio tu che frequenti questo corso unicamente per mangiarti con gli occhi la prof?” sussurra, riferendosi alla loro giovanissima insegnante di disegno, Lee Eunsook.

“Ehi, chi te l’ha detto-” strilla l’altra, presa alla sprovvista, attirando così l’attenzione del resto della classe.

“Minjung?” chiama la professoressa, a metà tra l’allarmato e il rassicurante. “Qualcosa non va?” la scruta con occhi dolci e penetranti.

Minjung rimane in silenzio, lo sguardo puntato a terra e il volto paonazzo. Sehyun scoppia a ridere.

 

 

 

#5

 

 

Durante i primi mesi della sua relazione con Sehyun, Youngin è perennemente incerta e timorosa di sbagliare. Passare dallo status -confortevole, sicuro- di amiche per la pelle a quello di partner comporta una dose di stress maggiore rispetto a quella che Youngin aveva messo in conto. I loro gesti d’affetto sono familiari ma al tempo stesso carichi di una nuova consapevolezza, di un imbarazzo che lascia entrambe le ragazze a disagio ed elettrizzate.

E’ a quel punto che entra in gioco Gwiboon, la sorella maggiore di Youngin.

Gwiboon è diplomata al Conservatorio in pianoforte e lavora come professoressa di musica in una scuola media; due volte a settimana tiene un corso di danza jazz per bambini dai sei ai dieci anni. Sta insieme a Jonghyeon dai tempi del liceo e, dopo anni di convivenza, stanno pensando di metter su famiglia ricorrendo alla fecondazione artificiale.

E’ della sua esperienza che Youngin ha bisogno e Gwiboon, che conosce la sorella meglio del suo beautycase, quasi non le dà la possibilità di chiederle aiuto, anticipandone le mosse.

Aspetta Youngin fuori dal palazzetto dello sport in cui si allena per gli imminenti campionati nazionali di atletica leggera e la accoglie con un sorriso non appena la vede uscire dall’edificio, ancora in calzoncini, i capelli umidi e con un borsone appeso alla spalla destra.

“Sorellona!” l’altra si illumina di gioia e le corre incontro. “Che ci fai qui? Non dovresti essere a casa ad aspettare il ritorno dal lavoro della tua mogliettina top manager?”

“Per una volta non morirà” la abbraccia, poi si allontana per squadrarla da capo a piedi. “Possibile che tu sia cresciuta ancora? Mi fai sentire bassa, coniglietto”.

“Se ti può consolare, sei comunque più alta di Jonghyeon” ridacchia lei.

“Ragazzina impertinente! E’ di tua cognata che stai parlando, portale un po’ di rispetto” la colpisce scherzosamente sul braccio.

Youngin le mostra la lingua.

“Vieni, scema” sospira Gwiboon. “Ho parcheggiato la macchina due vie più in là”.

Decide di affrontare l’argomento alla prima sosta davanti ad un semaforo rosso. “Allora”, esordisce, “come va con Sehyun?” e si gira a guardare la sorella.

“Non ne ho idea” si rabbuia. “E’ complicato. A volte stiamo chiacchierando del più e del meno e di colpo, così, Sehyun mi prende una mano tra le sue ed io non so come reagire. Oppure, come l’altro ieri, l’ho invitata a casa per studiare insieme –e boh, vedendola mordicchiare una matita mi è venuta una voglia pazzesca di baciarla… L’ho fatto, ma lei si è irrigidita e non ha ricambiato, era tutta rossa in faccia”.

“Oh, tesoro” Gwiboon le dà un buffetto sulla guancia. “E’ perfettamente normale all’inizio di una relazione, soprattutto se prima c’era solo un sentimento di amicizia a legarvi: quella che consideravi come una sorella è diventata il tuo oggetto del desiderio e lo stesso vale per lei. E’ una situazione del tutto nuova e anche abbastanza spaventosa, ma imparerete a gestirla”.

“E c’è un modo, qualcosa che potrei fare per, non so, velocizzare il processo?”

“Non molto, coniglietto. Quel che vi serve è solo un po’ di tempo per entrare in intimità l’una con l’altra, abituarvi alle tenerezze e alle manifestazioni d’affetto. Il resto verrà da sé”.

“E se non funzionasse? Se scoprissimo di essere incompatibili da, uhm, quel punto di vista?” Youngin arrossisce appena.

“Non succederà. Fidati di me: siete fatte per stare insieme” sorride incoraggiante.

“Se lo dici tu…”

“Non lo dico solo io, ma chiunque abbia due occhi in grado di vedere. E comunque io ho un certo fiuto per queste cose. Ho capito che Jonghyeon era lesbica, nonché la donna giusta per me, ben prima che se ne rendesse conto lei”.

“Giusto, dimenticavo l’infallibilità del tuo gay radar” Youngin ride, finalmente convinta. “Va bene, mi fido del tuo giudizio”.

“Bravo il mio coniglietto”.

“Però se mi chiami così di fronte a Sehyun giuro che ti tolgo il saluto, Boonie”.

Il semaforo diventa verde.

 

 

 

 

Ancora auguri, Clò <3.

Vi lascio il link della mia pagina Facebook, in caso vi incuriosisse  seguire in diretta i miei scleri e anche questa storia (http://www.facebook.com/pages/Il-Genio-del-Male-EFP/152349598213950).

Bye!

   
 
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