Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: believebieber_    20/07/2013    0 recensioni
Camminavo tranquillamente quando ad un certo punto mi sentii tirare per un braccio. La stretta sul mio polso era molto forte e in pochi istanti mi ritrovai con la schiena attaccata al muro e davanti un ragazzo dagli occhi color caramello. Impiegai un istante a riconoscerlo.
-Justin?- lo fissai alzando un sopracciglio,con fare interrogativo.
-Zitta e baciami.- sorrise e si avvicinò. Un istante dopo le sue labbra calde,morbide erano sulle mie…inizialmente rimasi fredda non sapenso che fare poi mi lasciai andare al bacio finchè..
-Ee stop. Perfetto Bieber.- una voce spuntò intorno costringendomi a guardare intorno. Tutto era sconosciuto,strano..poi vidi una faccia familiare che si avvicinava.
-Tempismo perfetto cuginetta- ridacchiò Ryan, mentre Bieber sorrideva guardandomi...
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Allyy.” Le urla di mia madre cominciarono dalla mattina, come sempre d’altronde, ma la voglia di alzarmi dal mio bel letto caldo non c’era affatto.
Allysoon.” La voce di mia madre si fece risentire e dato che la mattina non ho voglia di starmela a sentire decisi di alzarmi.
Arrivo.” Urlai a mia volta ancora mezza assonnata e alzandomi dal letto. Uscii dalla porta della mia camera per poi scendere le scale ed andare in cucina. Mia madre era lì,pronta come sempre,indaffarata a più non posso.
Che c’è?.” Dissi sbadigliando. Lei si girò a guadarmi per poi fulminarmi con lo sguardo.
Ancora così?! Ma è mai possibile. Muoviti a prepararti che dobbiamo andare.
La fissai confusa alzando un sopracciglio.”Dove scusa?”
“Ti sei già dimenticata del compleanno di Ryan?”
“Oddio..dobbiamo partire oggi? E quando avevi intenzione di dirmelo?!”
“E’ quello che non faccio altro che ripeterti da una settimana,tesoro ma a quanto pare quando parlo non mi presti molta attenzione ultimamente” disse lei alzando gli occhi al cielo. “E ora muoviti a prepararti e a..”
Non la feci finire di parlare che salii di corsa in camera mia,scontrandomi con mio fratello Nate (nove anni) per le scale, e mi precipitai in bagno. Accesi l’acqua e mentre aspettavo che si riscaldasse andai in camera a prendere un paio di jeans neri e una canotta bianca e nera, per poi ritornare in bagno,spogliarmi e precipitarmi sotto la doccia.
Dopo circa 10 minuti abbondanti uscii dalla doccia coprendomi con un asciugamano e mi vestii e truccai velocemente. Tornai in camera e misi un paio di tacchi neri. Tirai una paio di valigia da sotto il letto e le misi sul letto aprendole e mettendoci dentro tutti i panni che tiravo dall’armadio. Feci lo stesso per le scarpe ed il resto e chiusi tutto a fatica,ma ci riuscii.
Mi avvicinai allo specchio per aggiustare i capelli leggermente mossi,lasciandoli sciolti. Sono biondi e arrivano fin sotto il seno, a coordinare questo ci sono occhi azzurri e un fisico che farebbe invidia a molte persone, ma non sono il tipo di ragazza che ama mettersi in mostra, anzi sono abbastanza timida ma quando si parla di divertimento,feste e roba così statene certi di trovarmi in prima fila. Ah dimenticavo, mi chiamo Allyson Butler, ho 17 anni e vivo a New York, ma sono nata a Los Angeles, città in cui sarei tornata poche ore dopo per restarci due settimane in vista del diciottesimo compleanno di Ryan, che non vedo da almeno 4 anni e a dirla tutta non sto più nella pelle.
“Allyson sei pronta?” la voce di mio padre si fece viva dal salotto,segno che tutto era pronto.
“Si arrivo.” Presi le valige,la borsa e scesi le scale per andare in salotto dove erano tutti lì ad aspettarmi.
“Finalmente.” Sbuffò mio fratello.
“Taci.”
“Non iniziate a prima mattina voi due.” Mia madre ci fulminò con lo sguardo.
Mio padre alzò gli occhi al cielo.”Andiamo che facciamo tardi.”
“Fermi tutti.” Dissi mentre stavamo per uscire.
“Che succede?” disse mio padre girandosi a guardarmi.
“Non ho fatto colazione e senza mangiare io non vado da nessuna parte,lo sai.”
“Farai colazione all’aeroporto.” Sbuffò mia madre.
“Ma..”
“Niente ma. Andiamo che è tardi altrimenti perderemo l’aereo.” Disse lei.
Sbuffai uscendo di casa e in tutto questo mio fratello se la passava a ridere. Lo fulminai con lo sguardo e finalmente stette zitto.
Entrammo in macchina,mentre mio padre la caricava. Tutto pronto e dopo 5 minuti partimmo diretti verso l’aeroporto. Verso Los Angeles. Feci tutto il viaggio in silenzio con l’iPod nelle orecchie.
Dopo un po’ arrivammo all’aeroporto e prima cosa che feci, udite udite, mi diressi verso il piccolo bar che si poteva intravedere,ma con esso non mancava una fila interminabile…dopo circa un quarto d’ora arrivò il mio turno. Presi un cappuccino e due cornetti a cioccolato,pagai e in meno di due minuti finii sia i cornetti che il cappuccino. Si,avevo fame.
Sentii dall’altoparlante una voce che annunciava che il volo diretto per Los Angeles sarebbe partito a breve e corsi fino all’aereo temendo di perderlo.Arrivai appena in tempo e quando mi sedetti mia madre mi fissò.
La guardai alzando un sopracciglio. “che c’è?”
“Dove eri finita?”
“A fare colazione.”
Mi fissò un attimo poi alzò gli occhi al cielo e si girò dall’altra parte.
Non esitai a prendere l’iPod e farlo partire,mentre crollavo tra le braccia di Morfeo.
 
 
“Ally,tesoro, svegliati.” disse mia madre dandomi qualche pacca sulla spalla.
“Mmh?” riuscii a rispondere mezza assonnata,o forse del tutto addormentata.
“Svegliati,siamo a Los Angeles.”
Mi alzai dal sedile stiracchiandomi e scendendo dall’aereo.
“Ci sono Ryan ed Emily ad aspettarci fuori all’aeroporto.”
“Bene. Andiamo.” Dissi, avviandomi verso l’uscita. Appena uscimmo c’erano palme tutt’intorno e gente che correva avanti e indietro. Rimasi sorpresa, non me la ricordavo così ma bhè Los Angeles è Los Angeles,non c’è che dire.
Impiegammo un po’ per trovare mia zia e mio cugino tra la folla. Appena ci videro ci vennero incontro tutti sorridenti,come sempre. D’istinto appena vidi Ryan lascia le valige dov’erano e gli corsi incontro saltandogli addosso,facendolo quasi cadere. Lui rise e mi prese abbracciandomi forte.
“Ally così mi soffochi.” rise lui mentre lo stringevo.
Risi e mi staccai da lui guardandolo. “Cazzo se mi mancavi Ryan.”
“Anche tu scema.” Mi disse sorridendo.
Entrammo tutti in una macchina nera e dopo circa mezz’ora di traffico arrivammo in quella che sarebbe stata la nostra casa per le nostre prossime due settimane. Bhè si prevede una vacanza alquanto fantastica.
 
 
 
 
 
 
Saaalve chicaaas.
questa è la prima fanfiction che faccio quindi già so che verrà uno schifo comunque lasciamo perdere.
Questa è soltanto un'introduzione,diciamo, alla storia perchè quella vera e propria comincerà tra pochissimo.
Fatemi sapere che ne pensate.
ohoh alla prossimaaa.(?
  
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