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Autore: xhisjuliet_    20/07/2013    4 recensioni
due amici, una ragazza, una scommessa.
«Scommettiamo?» propose Jack.
Matt annuì, stringendogli la mano. «Farò innamorare qualunque ragazza di me e la trasformerò in reginetta del ballo. Ti ricrederai»
Jack rise. «A patto che sia io a scegliere la ragazza»
«Ci sto!»
Matthew Miller e Cheryl Brooks.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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l'adolescenza? pensi solo all'aspetto fisico, dimenticandoti di una cosa importante: te stesso.




Cheryl’s pov.

 

«Oh mio Dio! Dimmi che stai scherzando!»
Gesticolai nervosamente, incitando la mia amica a chiudere il becco.
«Non urlare,Dana» sbottai.
Lei annuì, continuando a camminare. «Devi andare subito da lui a chiedergli di uscire,Cher»
Scossi la testa, ridendo istericamente. «Manco morta»
«Stiamo parlando di Matthew Miller, Cher.»
«E quindi? A me non importa, Dana.» dissi tranquilla.
Portò lo zaino sulla spalla, sbuffando. «Torniamo a casa?»
Scossi la testa. «Devo rimanere qui, oggi ho il corso di arte. Ci vediamo»
Lei annuì, andando via.
«Ehi Cher – salutò qualcuno alle mie spalle – andiamo insieme?»
Sobbalzai. «Oh, ciao Matt – mi voltai – dove,scusa?»
«Al corso di arte, dove altrimenti» rispose.
Lo guardai. «Tu non hai mai frequentato il corso d’arte!»
«Non fino ad oggi è vero, ma com’è che si dice? Meglio tardi che mai» rispose sorridendo.
Annuii, confusa. «Va bene, andiamo»
 
 
«No, Matthew!» urlò la prof. Campbell.
Risi sotto ai baffi, era la ventesima volta nel giro di mezz’ora che la professoressa urlava a causa dei suoi errori.
«Prof, ci sto provando» rispose lui.
Lei si sedette dietro la cattedra, continuando a scrivere sul registro. «Non lo stai facendo nel modo giusto, Miller»
«E’ la prima volta che disegno, sbagliando si impara, no?» chiese lui.
La prof. si alzò, mettendosi di fronte a lui. «Allora, Matthew – iniziò – tu ora, prendi le tue cose e vai via, torna quando sei pronto. Va bene? Chiedi aiuto a qualcuno, non so!»
Lui sbuffò, posando tutti quei fogli nello zaino.
«Quindi.. – continuò la prof – ti aspetto la settimana prossima, è una buona opportunità per aumentare la media, pensaci.»
Matthew annuì, posando lo zaino sulle spalle, poi uscì.
Dopo circa un’ora uscimmo dall’aula, era finito il corso.
Notai da lontano Matthew seduto sul muretto del cortile della scuola, sorrisi ripensando a ciò che aveva combinato in un’ora, era un incapace.
«Ehi campione» lo salutai.
Era intento nel giocare con il cellulare, alzò lo sguardo, sorridendomi.
Si alzò, venendomi incontro. «Ehi – mi pizzicò il fianco – non ridere di me, okay?»
Scoppiai a ridere. «Sei un incapace, Miller»
«Diventerei più bravo se tu mi dessi lezioni, ci tengo.» rispose.
Scossi la testa, ridendo. «Non credo sia una buona idea»
«Perché no? – chiese – dai, aiutami. Chiedi qualunque cosa in cambio»
Annuii, sorridendo. «Va bene, stasera da me, alle 20.30»
Lui annuì. «Va bene – rispose sorridendo – sarò puntuale»
Scrissi sul foglietto l’indirizzo ed il numero, poi glielo porsi. «Ciao Matt»
Lui lo prese, posandolo in tasca. «A stasera»
 
«Oh Dio, sono così contenta!» urlò Dana al telefono.
Risi. «Sono solo lezioni di arte, Dana»
«Ma Cher – rispose – tu non hai idea di quello che succederà»
Scoppiai a ridere «Perché tu si? Da quando sei una vegente?»
«Ah.Ah.Ah – imitò una risata – cos’hai indossato? Un vestitino?»
Rotei gli occhi al cielo, era sempre la solita. «No Dana, una tuta. Dobbiamo disegnare!»
«Dimmi che stai scherzando – rispose – è l’errore più grande che tu potessi fare!»
Risi. «Tu sei matta, ora stacco devo scendere»
«Buona fortuna!»
Posai il cellulare sul letto, scuotendo la testa divertita.
«Pulcino – mi chiamò mio padre dal piano di sotto – è arrivato qualcuno per te»
Scesi le scale di fretta, mio fratello scoppiò a ridere.
«Che ridi?» chiesi infastidita.
«Beh Cher – disse – hai un appuntamento con un ragazzo ed hai indossato una tuta larga ed una maglietta, in effetti c’è da piangere..»
Sbuffai infastidita. «Non è un appuntamento!»
«Resta il fatto che qui fuori c’è un ragazzo bellissimo e tu..»
Gli tirai uno schiaffo dietro al capo, poi aprii la porta, ritrovando Matt che sorrideva con delle cartelle in mano e lo zaino appoggiato sulla spalla. Indossava un jeans scuro con una t-shirt bianca.
Sentimmo un tonfo, segno che la porta della cucina si era chiusa.
«Ciao Matt – mi spostai di lato – Vieni entra»
Lui sorrise. «Ciao Cher»
Chiusi la porta alle mie spalle, imbarazzata.
«Vieni con me» dissi.
Scendemmo giù, dove c’era una tavernetta che usavo come studio.
Era una stanza abbastanza grande, due enormi scrivanie e tanti teli da disegno, più i diversi attrezzi.
«wow – commentò – ami davvero dipingere,vero?»
Annuii, deglutendo. «si, mia madre amava dipingere è da quand’ero piccola che sono abituata a farlo..»
«Capisco – rispose – ed ora? Di cosa si occupa tua madre?»
Sorrisi amareggiata, scoprendo uno dei teli. «Lei è morta»
Lui deglutì, poi si grattò il capo imbarazzato. «Oh beh.. mi dispiace»
Feci spallucce, sorridendo. «Non fa niente – dissi – dai, fammi vedere i tuoi capolavori»
Lui annuì, cacciando alcuni fogli dalla cartella rossa.
Scoppiai a ridere mentre lui mi guardò con fare offeso.
Posai i fogli sulla scrivania. «Sono davvero.. orribili» commentai.
Lui abbassò lo sguardo. «Lo so – disse – è per questo che sono qui»
«Iniziamo così – dissi – segui e copiami»
Lui annuì, seguendo ogni passo che facevo.
Passò circa mezz’ora, eravamo in silenzio, il che era al quanto imbarazzante.
«Allora.. – disse – parteciperai alle selezioni per essere la reginetta del ballo?»
Lo guardai, prima di scoppiare a ridere. «La cazzata più grande che tu abbia mai detto, Miller»
Lui posò la matita sul tavolo, girandosi verso di me. «Okay, basta con il disegno, voglio una pausa»
Lo imitai, posando la matita. «Va bene»
«Perché non parteciperai?» chiese.
Mi alzai, mettendomi di fronte a lui. «Guardami – mi indicai – ti sembro il tipo di ragazza che potrebbe vincere?»
«Si»
«No»
«Ti dico di si» sbottò infastidito.
Sbuffai, posando i disegni. «Credo che sia ora che tu vada via, Matt. La lezione è finita»
«Perché? – chiese alzandosi – Perché ti sottovaluti così tanto,Cher?»
Uscimmo dalla tavernetta raggiungendo il soggiorno.
«Io non sono come le altre, Matt. Io non amo fare shopping dalla mattina alla sera, non amo mettere in mostra il mio corpo, non amo farmi bella, mi piace essere così, semplice. Non ho nulla da invidiare a nessuno»
«Io non ho detto che devi cambiare – sbottò – solo che sei davvero bella e se solo ti vestissi in modo più adeguato, ti truccheresti un po’, riusciresti a vincere il titolo di reginetta del ballo»
Solo che sei davvero bella.
«Io non voglio essere reginetta del ballo!» risposi.
Lui aprì la porta,poi si voltò verso di me. «Pensaci,okay? – chiese – Davvero, saresti perfetta e poi io potrei aiutarti a cambiare stile a diventare perfetta»
Sbuffai. «Va bene, ciao Matt»
 
 
«Ti ho iscritta tra quelle che parteciperanno per diventare reginette del ballo»
Mi fermai di scatto. «Cos’hai fatto?» sbottai infastidita.
«Hai sentito. Non puoi tirarti indietro, ormai tutta la scuola ne parla» rispose Dana tranquilla.
«è per questo che mi fissano e ridono? – chiesi – dovevi prima consultarmi, ti pare?»
Lei sbuffò. «Sapevo che avresti rifiutato. Dato che anche Matt ti parla e che sembra interessato a te, devi migliorare il tuo aspetto e prendertene cura. Fidati, ti divertirai»
Entrò nell’aula di biologia, lasciandomi nel corridoio da sola.
«Vedo che ci hai ripensato in fretta» disse qualcuno alle mie spalle.
Mi voltai, infuriata. «Non metterti anche tu, Matt!»
«Cos’è successo?» chiese.
Indicai le persone che passavano per i corridoi, mi guardavano ridendo.
«Vedi? Ecco perché ti dicevo di no!» sbottai.
Lui rise. «Allora perché ti sei iscritta?»
«L’ha fatto Dana, la mia amica.» risposi.
Lui annuì, nascondendo una risata. «Scusa è che vestita così..»
Lo spinsi, camminando a passo svelto lontana da lui.
«Ehi Cheryl»
Mi voltai sbuffando. «Taylor, è una giornata di merda, non ti ci mettere anche tu. Qualunque insulto risparmiatelo per la prossima volta»
Lei rise, seguita a ruota dalle due amiche-oche.
«Stai scherzando,Cheryl? Cosa credi, riuscirai a vincere? – mi squadrò dal basso all’alto – brutta come sei»
«Si – risposi secca – riuscirò a vincere»
Lei rise allontanandosi con le due amiche. «Sogna sogna, piccola Cher»
«Mi sei piaciuta!» urlò Matt alle mie spalle. «Non pensavo riuscissi ad ammettere che vincerai»
Da quando in qua origliava le mie conversazioni con gli altri?
Uscii dall’edificio, seguita da lui.
«Sai cosa? – mi voltai per guardarlo negli occhi – io riuscirò a vincere. L’ho ammesso di nuovo, sarà così. Smetterete di prendermi in giro! Dimostrerò a tutta la scuola che anche io so essere bella e che ho una vita sociale. Sapete solo giudicare! Ecco cosa.»
Lui sorrise, quasi come se fosse soddisfatto.
«Ed io ti aiuterò. Ci stai? Come se fosse una sfida tra te e gli altri» Cheryl’s pov.
 
«Oh mio Dio! Dimmi che stai scherzando!»
Gesticolai nervosamente, incitando la mia amica a chiudere il becco.
«Non urlare,Dana» sbottai.
Lei annuì, continuando a camminare. «Devi andare subito da lui a chiedergli di uscire,Cher»
Scossi la testa, ridendo istericamente. «Manco morta»
«Stiamo parlando di Matthew Miller, Cher.»
«E quindi? A me non importa, Dana.» dissi tranquilla.
Portò lo zaino sulla spalla, sbuffando. «Torniamo a casa?»
Scossi la testa. «Devo rimanere qui, oggi ho il corso di arte. Ci vediamo»
Lei annuì, andando via.
«Ehi Cher – salutò qualcuno alle mie spalle – andiamo insieme?»
Sobbalzai. «Oh, ciao Matt – mi voltai – dove,scusa?»
«Al corso di arte, dove altrimenti» rispose.
Lo guardai. «Tu non hai mai frequentato il corso d’arte!»
«Non fino ad oggi è vero, ma com’è che si dice? Meglio tardi che mai» rispose sorridendo.
Annuii, confusa. «Va bene, andiamo»
 
 
«No, Matthew!» urlò la prof. Campbell.
Risi sotto ai baffi, era la ventesima volta nel giro di mezz’ora che la professoressa urlava a causa dei suoi errori.
«Prof, ci sto provando» rispose lui.
Lei si sedette dietro la cattedra, continuando a scrivere sul registro. «Non lo stai facendo nel modo giusto, Miller»
«E’ la prima volta che disegno, sbagliando si impara, no?» chiese lui.
La prof. si alzò, mettendosi di fronte a lui. «Allora, Matthew – iniziò – tu ora, prendi le tue cose e vai via, torna quando sei pronto. Va bene? Chiedi aiuto a qualcuno, non so!»
Lui sbuffò, posando tutti quei fogli nello zaino.
«Quindi.. – continuò la prof – ti aspetto la settimana prossima, è una buona opportunità per aumentare la media, pensaci.»
Matthew annuì, posando lo zaino sulle spalle, poi uscì.
Dopo circa un’ora uscimmo dall’aula, era finito il corso.
Notai da lontano Matthew seduto sul muretto del cortile della scuola, sorrisi ripensando a ciò che aveva combinato in un’ora, era un incapace.
«Ehi campione» lo salutai.
Era intento nel giocare con il cellulare, alzò lo sguardo, sorridendomi.
Si alzò, venendomi incontro. «Ehi – mi pizzicò il fianco – non ridere di me, okay?»
Scoppiai a ridere. «Sei un incapace, Miller»
«Diventerei più bravo se tu mi dessi lezioni, ci tengo.» rispose.
Scossi la testa, ridendo. «Non credo sia una buona idea»
«Perché no? – chiese – dai, aiutami. Chiedi qualunque cosa in cambio»
Annuii, sorridendo. «Va bene, stasera da me, alle 20.30»
Lui annuì. «Va bene – rispose sorridendo – sarò puntuale»
Scrissi sul foglietto l’indirizzo ed il numero, poi glielo porsi. «Ciao Matt»
Lui lo prese, posandolo in tasca. «A stasera»
 
«Oh Dio, sono così contenta!» urlò Dana al telefono.
Risi. «Sono solo lezioni di arte, Dana»
«Ma Cher – rispose – tu non hai idea di quello che succederà»
Scoppiai a ridere «Perché tu si? Da quando sei una vegente?»
«Ah.Ah.Ah – imitò una risata – cos’hai indossato? Un vestitino?»
Rotei gli occhi al cielo, era sempre la solita. «No Dana, una tuta. Dobbiamo disegnare!»
«Dimmi che stai scherzando – rispose – è l’errore più grande che tu potessi fare!»
Risi. «Tu sei matta, ora stacco devo scendere»
«Buona fortuna!»
Posai il cellulare sul letto, scuotendo la testa divertita.
«Pulcino – mi chiamò mio padre dal piano di sotto – è arrivato qualcuno per te»
Scesi le scale di fretta, mio fratello scoppiò a ridere.
«Che ridi?» chiesi infastidita.
«Beh Cher – disse – hai un appuntamento con un ragazzo ed hai indossato una tuta larga ed una maglietta, in effetti c’è da piangere..»
Sbuffai infastidita. «Non è un appuntamento!»
«Resta il fatto che qui fuori c’è un ragazzo bellissimo e tu..»
Gli tirai uno schiaffo dietro al capo, poi aprii la porta, ritrovando Matt che sorrideva con delle cartelle in mano e lo zaino appoggiato sulla spalla. Indossava un jeans scuro con una t-shirt bianca.
Sentimmo un tonfo, segno che la porta della cucina si era chiusa.
«Ciao Matt – mi spostai di lato – Vieni entra»
Lui sorrise. «Ciao Cher»
Chiusi la porta alle mie spalle, imbarazzata.
«Vieni con me» dissi.
Scendemmo giù, dove c’era una tavernetta che usavo come studio.
Era una stanza abbastanza grande, due enormi scrivanie e tanti teli da disegno, più i diversi attrezzi.
«wow – commentò – ami davvero dipingere,vero?»
Annuii, deglutendo. «si, mia madre amava dipingere è da quand’ero piccola che sono abituata a farlo..»
«Capisco – rispose – ed ora? Di cosa si occupa tua madre?»
Sorrisi amareggiata, scoprendo uno dei teli. «Lei è morta»
Lui deglutì, poi si grattò il capo imbarazzato. «Oh beh.. mi dispiace»
Feci spallucce, sorridendo. «Non fa niente – dissi – dai, fammi vedere i tuoi capolavori»
Lui annuì, cacciando alcuni fogli dalla cartella rossa.
Scoppiai a ridere mentre lui mi guardò con fare offeso.
Posai i fogli sulla scrivania. «Sono davvero.. orribili» commentai.
Lui abbassò lo sguardo. «Lo so – disse – è per questo che sono qui»
«Iniziamo così – dissi – segui e copiami»
Lui annuì, seguendo ogni passo che facevo.
Passò circa mezz’ora, eravamo in silenzio, il che era al quanto imbarazzante.
«Allora.. – disse – parteciperai alle selezioni per essere la reginetta del ballo?»
Lo guardai, prima di scoppiare a ridere. «La cazzata più grande che tu abbia mai detto, Miller»
Lui posò la matita sul tavolo, girandosi verso di me. «Okay, basta con il disegno, voglio una pausa»
Lo imitai, posando la matita. «Va bene»
«Perché non parteciperai?» chiese.
Mi alzai, mettendomi di fronte a lui. «Guardami – mi indicai – ti sembro il tipo di ragazza che potrebbe vincere?»
«Si»
«No»
«Ti dico di si» sbottò infastidito.
Sbuffai, posando i disegni. «Credo che sia ora che tu vada via, Matt. La lezione è finita»
«Perché? – chiese alzandosi – Perché ti sottovaluti così tanto,Cher?»
Uscimmo dalla tavernetta raggiungendo il soggiorno.
«Io non sono come le altre, Matt. Io non amo fare shopping dalla mattina alla sera, non amo mettere in mostra il mio corpo, non amo farmi bella, mi piace essere così, semplice. Non ho nulla da invidiare a nessuno»
«Io non ho detto che devi cambiare – sbottò – solo che sei davvero bella e se solo ti vestissi in modo più adeguato, ti truccheresti un po’, riusciresti a vincere il titolo di reginetta del ballo»
Solo che sei davvero bella.
«Io non voglio essere reginetta del ballo!» risposi.
Lui aprì la porta,poi si voltò verso di me. «Pensaci,okay? – chiese – Davvero, saresti perfetta e poi io potrei aiutarti a cambiare stile a diventare perfetta»
Sbuffai. «Va bene, ciao Matt»
 
 
«Ti ho iscritta tra quelle che parteciperanno per diventare reginette del ballo»
Mi fermai di scatto. «Cos’hai fatto?» sbottai infastidita.
«Hai sentito. Non puoi tirarti indietro, ormai tutta la scuola ne parla» rispose Dana tranquilla.
«è per questo che mi fissano e ridono? – chiesi – dovevi prima consultarmi, ti pare?»
Lei sbuffò. «Sapevo che avresti rifiutato. Dato che anche Matt ti parla e che sembra interessato a te, devi migliorare il tuo aspetto e prendertene cura. Fidati, ti divertirai»
Entrò nell’aula di biologia, lasciandomi nel corridoio da sola.
«Vedo che ci hai ripensato in fretta» disse qualcuno alle mie spalle.
Mi voltai, infuriata. «Non metterti anche tu, Matt!»
«Cos’è successo?» chiese.
Indicai le persone che passavano per i corridoi, mi guardavano ridendo.
«Vedi? Ecco perché ti dicevo di no!» sbottai.
Lui rise. «Allora perché ti sei iscritta?»
«L’ha fatto Dana, la mia amica.» risposi.
Lui annuì, nascondendo una risata. «Scusa è che vestita così..»
Lo spinsi, camminando a passo svelto lontana da lui.
«Ehi Cheryl»
Mi voltai sbuffando. «Taylor, è una giornata di merda, non ti ci mettere anche tu. Qualunque insulto risparmiatelo per la prossima volta»
Lei rise, seguita a ruota dalle due amiche-oche.
«Stai scherzando,Cheryl? Cosa credi, riuscirai a vincere? – mi squadrò dal basso all’alto – brutta come sei»
«Si – risposi secca – riuscirò a vincere»
Lei rise allontanandosi con le due amiche. «Sogna sogna, piccola Cher»
«Mi sei piaciuta!» urlò Matt alle mie spalle. «Non pensavo riuscissi ad ammettere che vincerai»
Da quando in qua origliava le mie conversazioni con gli altri?
Uscii dall’edificio, seguita da lui.
«Sai cosa? – mi voltai per guardarlo negli occhi – io riuscirò a vincere. L’ho ammesso di nuovo, sarà così. Smetterete di prendermi in giro! Dimostrerò a tutta la scuola che anche io so essere bella e che ho una vita sociale. Sapete solo giudicare! Ecco cosa.»
Lui sorrise, quasi come se fosse soddisfatto.
«Ed io ti aiuterò. Ci stai? Come se fosse una sfida tra te e gli altri» 



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Saaaaaaaaaaaaaaaaaaaalve(:
diciamo che questo capitolo è un pò di passaggio, dal prossimo 
inizia la vera e propria storia ovvero la missione(?) di Matt che consiste nel cambiare Cher e trasformarla in reginetta.
Spero vi piaccia, fatemi sapere lasciando una recensione.
Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo, messo la storia tra le seguite,
ricordate, preferite e chi ha solo letto. Alla prossima<3

  
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