Sasha avanzava verso il cancello. Sì guardò intorno disgustato ed allo stesso tempo interdetto dalla folla che urlava ed acclamava. Tra pochi minuti avrebbe messo in gioco la propria vita pur di essere liberato. Era la sua unica chance. Lo avevano incarcerato perchè aveva ucciso un'intera famiglia dato che il padre aveva avuto dei litigi con il socio di Sasha. I cancelli si aprirono. Sasha fece qualche passo e osservò i suoi due nemici. Non li conosceva. Erano entrabmi delle bestie: alti almeno due metri e larghi come un armadio. Anche sasha però era molto alto e robusto, poteva farcela. Iniziarono a piovere le prime armi e i primi oggetti contundenti all'interno dell'arena illuminata da alcuni faretti: un mattone e un tubo di ferro. Sasha aspettava che i du corressero a prendere le armi per poter saltargli addosso ed avere la meglio su di loro con l'effetto sorpresa, ma questo non avvenne. Tutti i contendenti si osservavano guardinghi e diffidenti. Sasha allora si mosse e con uno scatto raggiunse il tubo di ferro e lo prese in mano, mentre uno degli altri due correva verso il mattone. Sasha allora colse l'opportunitá e andò allespalle di quest'ultimo, assestandogli un colpo alla nuca che lo fece andare a terra e fece andare in delirio la folla. Sasha si voltò nuovamente ma un destro lo. Stordì, mandandolo al tappeto. Non aveva pensato all'altro. Sentì che questo gli stava prendendo il tubo, ma lui lo tenne stretto e con un calcio allontantò il suo avversario di quelche metro, giusto il tempo per tirarsi in piedi e colpirlo nuovamente. Però con la coda dell'occhio vide dietro di sè qualcosa e si abbassò schivando il mattone che gli era stato lanciato contro con una forza sprositata. Intanto un' altra arma fu gettata nell'arena: una catena di metallo lunga circa un metro. Sasha non ci fece caso ma invece attaccò con il tubo qullo che gli aveva tirato il mattone. Iniziò a colpirlo com il suo randello più e più volte, al petto alle braccia e alle gambe, ma questo non se,brava particolarmaente sconvolto. Incassava davvero bene, sasha glielo concese. Però non durò molto. Un ultimo colpo assestato al viso gli ruppe uno zigomo ed il sangue zamillò imbrattando la tuta da carcerato arancione che indossava. Cadde pesantemente al suolo, per la seconda volta. Sasha sentì qualcuno che correva verso di lui da dietro ma poi, per qualche secondo tutto divenne nero. Sentì che qualcuno lo percuoteva con una catena. Aprì gli occhi e vide su di lui un bestione pelato che digrignava i denti soddisfatto mentre menava pugni su pugni al viso e al petto di sasha. Quest'ultimo stava incassando cercando di nascondere il dolore ma ad un tratto, dopo un pugno assestato al petto sentì qualcosa rompersi, come esplodere, infondendo un dolore micidiale in tutto il suo corpo che si esplose in un grido che mandò nuovamente la folla in delirio. Sasha capì: stava morendo. La vista iniziò ad offuscarsi, mentre il gigante sopra di lui si alzava e si dirigeva verso il corpo mezzo morto del carcerato che sasha aveva quasi ucciso. Respirava ancora ma molto debol,ente, sarebbe bastatoun colpo alla nuca per finirlo. Un altra fitta lo fece piegare in due, ma questa volta non urlò, invece chiuse gli occhi e l'ultima cosa che sentì furono le urla della folla in delirio per la sua morte. Non questa volta amico, non ce l'hai fatta. Non hai vinto il "Real blood shaw". Non penso che si sia morte peggiore. Infine tutto di fece nero.