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Autore: the_rest_of_me    21/07/2013    3 recensioni
questa storia è il sequel di un'altra: "I'm in love with you"...
all'interno inserirò il link diretto...
Riassunto: di ritorno da un altro secolo Liza deve fare i conti con la vita che aveva lasciato, ma anche con un amore che è nato in lei...
abbandonare la vecchia vita e inseguire quel sentimento sembra la cosa più logica da fare... ma!
sì, ma perché l'amore non è facile e la vita pone molti, forse troppi, ostacoli sulla strada!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'True love...'
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Pov Liza
 
Stavamo risalendo in macchina, diretti chissà dove per chissà quanto tempo, quando mi sentii risucchiata da un’emozione. Un’emozione talmente forte da sconvolgermi, come se mi appartenesse, ma allo stesso tempo abbastanza distante da farmi capire che non era mia. Quel senso di delusione, mista a rabbia e a sete di vendetta non mi apparteneva ma avevo un’idea su chi potesse provare tutte queste cose.
Forse mi bloccai, perché Niklaus mi fu vicino in un attimo.
“Liza, che succede?”
“Io provo delle emozioni non mie… è strano! Sento che in un certo senso mi appartengono ma so anche che non sono mie!”
“è normale… il legame che abbiamo creato ti fa sentire anche le mie emozioni, e dato che hai ancora il mio sangue in circolo il legame è più forte, e lo rimarrà fino a domani almeno, quando tutto il sangue verrà smaltito!”
“Allora sei tu a sentirti deluso e arrabbiato?
Corrucciò il viso.
“No, direi che non è quello che sto provando in questo momento!”
“ma sarebbe quello che proverebbe Katherine se avesse scoperto di noi!”
“E come avrebbe potuto?”
“Con il legame! Noi lo abbiamo creato quando ci siamo conosciute e in questo secolo lo abbiamo rafforzato!”
“Quindi tu e lei siete… legate?”
“Sì!”
Non sapevo cosa pensare, né cosa fare.
Niklaus aveva un’espressione indecifrabile e io non sapevo come interpretare il suo silenzio.
 
Pov Katherine
 
“Tu lo sapevi?”
“cosa avrei dovuto sapere?”
“Che Liza, quella che pensavo fosse una mia amica, la mia unica amica, è con tuo fratello! Loro stanno insieme!”
Lo vidi sbarrare gli occhi, il che, dato il suo autocontrollo, era un sintomo evidente della sua sorpresa.
“Io non ne sapevo niente! Però, se davvero Liza è con lui non è al sicuro!”
“Fidati, lo è! Si stanno godendo la bella vita, quei due! Scommetto che si conoscono da molto prima di quanto hanno voluto farci credere, anzi sono sicura che è stato Klaus a mandarla a Mystic Falls, un secolo fa!”
“ti sbagli! Liza non è mai stata dalla parte di mio fratello! Non si conoscevano, dico davvero! L’avrei saputo, altrimenti!”
“come sapevi dove era la tua famiglia?”
“Questo è un altro discorso!”
Gli voltai le spalle e feci per andarmene.
“Tu non conosci Klaus come pensi!”
Mi fu addosso in un attimo, spingendomi verso il muro. “Io ho deciso di rimanere qui con te e per te, ma non capisco perché tu debba sempre comportarti così! Credo che il mio tempo qui sia finito. È stato un piacere, Katerina!”
Uscì con molta nonchalance, come se non mi avesse appena lasciata.
 
Pov Stefan
 
A che mi serviva avere una strega Bennett in paese e non poterla sfruttare come e quando mi serviva?
Bonnie era davvero insopportabile.
Mi toccò prelevarla con la forza da casa sua e portarla in quella grotta, ma avrei dovuto esserne cosciente: obbligare una strega, una strega di Salem e una Bennett, addirittura, a fare qualcosa che non vuole non è mai un’ottima idea.
Bonnie incendiò la bara, con qualsiasi cosa ci fosse lì dentro, privandomi dell’unica arma a mia disposizione.
“come hai potuto? Eh? Perché l’hai fatto??”
“Non sono stata io!”
“E io dovrei crederti?”
“Perché non dovresti? Stavo solo cercando di capire cosa ci fosse all’interno e si è incendiata. Ha fatto tutto da sola!”
“Ti rendi conto che è una storia che non regge!”
“è la verità!”
“Bonnie Bennett, sappi che da adesso la mia vendetta sarà diretta anche a te!”
La lasciai lì, diretto da Rebekah.
 
Pov Rebekah
 
Era una giornata movimentata.
Quando Elijah era venuto per dirmi che Katherine sapeva di Liza provai sollievo, ma solo per un attimo. Avevo avuto l’impressione, dalle poche cose che Klaus mi aveva detto, che il suo attaccamento a Liza andava aldilà del rapporto convenzionale tra rapitore e ostaggio.
“Cosa? Sei sicuro che lei lo sappia?”
“sì, ed è anche convinta che sia stato Klaus a mandarla da lei un secolo e mezzo fa?”
“Quella vampira è talmente paranoica da diventare stupida! Niklaus l’ha rapita!”
“Sì, lo sospettavo, per via del sentimento di Stefan per lei, immagino!”
“Già!”
“Beh, questo adesso non interessa a Katerina. Se Liza tornasse adesso la ucciderebbe, senza rimorso e senza ripensamenti!”
“devo avvertirlo!”
Presi il telefono, pronta a chiamarlo quando arrivò Stefan.
“avvisa tuo fratello che, se vuole, può uccidere Liza. La sua preziosa bara è andata in autocombustione!”
“che significa che è andata in autocombustione?”
“che, mentre la cara streghetta Bennett provava a capire cosa ci fosse dentro, quella ha preso fuoco!”
Presi il telefono e composi il numero di mio fratello.
“Parlaci tu, se dovesse rispondere! Non ci tengo a sapere come reagirà!”
 
Pov Klaus
 
“Rebekah, che diavolo c’è? Saranno due giorni che mi chiami ininterrottamente!”
Una risata dall’altra parte della cornetta mi fece capire che no! Non stavo parlando con mia sorella.
“Stefan!”
“Ciao Klaus! Mi fa piacere che ti ricordi di me!”
“Cosa vuoi?”
“Solo darti una brutta notizia: la tua amata bara ha preso fuoco!”
“Cosa?”
“Oddio, non mi sembra una notizia così sconvolgente. Semplicemente quella bara, a cui tu tieni tanto, si è incendiata!”
“io ti ammazzo!”
“Prima non dovresti uccidere Liza?”
“quello che devo o non devo fare lascialo decidere a me!”
“Non mi dire che ti sei affezionato!”
In quel momento volevo staccargli la testa o tirar via il suo cuore dal petto.
“Aspettati una mia visita!”
Staccai il telefono.
“Erano loro?”
“sanno che sei qui!”
Mi sorrise, con quel sorriso spento che aveva avuto all’inizio.
“Credo che ti tocchi portarmi a Mystic Falls e uccidermi, se non ti ridaranno l’ultima bara!”
“Non lo farei nemmeno se ci fosse ancora una bara da farsi restituire!”
“che significa?” e potevo davvero vedere la sua curiosità e il suo stupore.
“La bara è andata. Stefan mi ha detto che ha preso fuoco! Nulla di più. Devo andare lì e far capir loro chi è che comanda!”
“e io?”
“Tu mi aspetterai qui!”
“Non ci penso proprio a restare qui! Devo parlare con Katherine, spiegarle tutto!”
“No! Tu non lo farai! Resterai qui e mi aspetterai!”
Corrucciò la fronte in un’espressione arrabbiata, anzi infuriata. La baciai.
“Avevi un’espressione adorabile!”
“non volevo essere adorabile. Stavo cercando di essere minacciosa.”
“ehi, stai parlando con il cattivo dei cattivi!”
Ridacchiò.
“ma perché dovevo scegliere te, poi? Non potevo innamorarmi di un umano sciatto e ordinario?”
Sentii un sorriso ebete stamparmisi in faccia.
“che c’è?”
Forse ero rimasto per troppo tempo in silenzio, o forse la mia espressione era più ebete di quanto pensassi, ma non mi andava di dirle che il semplice fatto di sentirle dire che si era innamorata di me mi aveva fatto gonfiare il cuore.
Mi stavo rammollendo, ma potevo ancora fingere che non fosse così!
Potevo nascondere il sentimento dietro la passione.
Così la baciai, come se non ci fosse un domani. E non mi sbagliavo poi molto.
 
Pov Damon
 
Non poteva essere.
Katherine doveva essersi sbagliata. Eppure qualcosa mi diceva che non era così.
Sentivo che Liza era davvero con Klaus, ma non potevo credere che avesse finto con noi, per tutto quel tempo.
Lei non era come noi.
Era un libro aperto, non riusciva a mentire, preferiva non dire nulla.
Quante volte l’avevamo presa in giro per quel motivo? Innumerevoli!
Dovevo capire. Avevo bisogno di parlarle, di confrontarmi con lei, ma non sapevo dove fosse, né come contattarla, dato che non rispondeva nemmeno al telefono.
Me ne andai al nostro Rifugio, perché era lì che andavo quando avevo bisogno di stare da solo.
Era lì che andavo quando dovevo riflettere, e non avveniva così raramente come si potrebbe pensare conoscendomi.
Era lì che andavo quando il mondo mi soffocava.
Era lì che andavo quando sentivo che nella mia vita mancasse qualcosa.
Era lì che andavo quando Liza mi mancava!
 
Pov Liza
 
“non se ne parla. Non te ne andrai lasciandomi qui!”
“Liza, non posso portarti con me a Mystic Falls. Ci sarà una lotta, almeno, e non voglio che tu venga tirata in mezzo!”
“loro sono i miei amici! Devo loro almeno una spiegazione. Devo parlare con Katherine!”
“pensi che ti ascolterebbe?”
“Non lo so e non mi importa!”
“Non posso permettere che ti succeda qualcosa!”
Sbuffai.
“Niklaus, per favore!”
Sbuffò lui.
“Non si discute, Liza! Resterai qui, con una scorta del mio sangue e una guardia alla porta!”
Mi dette un veloce bacio sulle labbra e scomparve.
 
Pov Bonnie
 
Non riuscivo ancora a capire cosa era successo!
Quella bara non avrebbe dovuto prendere fuoco! Non era quello che stavo cercando di fare!
Stefan me la avrebbe fatta pagare, o almeno ci avrebbe provato. Non avevo paura di lui, ma conoscevo almeno un po’ come ragionavano questi vampiri da strapazzo. Combinavano disastri, causavano problemi a tutti e pretendevano che noi streghe li aiutassimo e quando questo, per cause che non dipendevano dal nostro controllo, non era possibile, ci accusavano di aver commesso chissà che disastro cosmico.
Presi il mio cellulare e chiamai Lucas.
Non avevo paura di Stefan, ma era più prudente se fossimo stati in due.
Lo feci venire alla grotta e lui non mi fece attendere molto. Era ancora nella fase «conquistiamo la mia neo-fidanzata accontentandola in tutto».
 
Pov Liza
 
Niklaus era partito da almeno un’ora quando capii cosa avrei dovuto fare.
Mi serviva un telefono.
Presi quello della stanza e lo portai in bagno, dove aprii l’acqua.
Composi il numero e aspettai.
Dovetti chiamare tre volte prima che quell’imbecille di Damon si decidesse  rispondere.
“Damon, finalmente! Perché cavolo non rispondevi?”
“Liza? Che vuoi? Il super cattivo ti ha stancata?”
“il super cattivo mi ha lasciata qui con un ostaggio-sitter per venire lì e vendicarsi. Damon, io non posso fuggire, ma tu puoi venire a prendermi!”
“e perché dovrei? Tu ci hai traditi! Lui ti ha mandato qui un secolo fa!”
Sospirai.
“Lo sapevo che sarebbe arrivata a questa conclusione. A volte Katherine è così cieca! Però, Damon, tu lo sai che non è così! Tu sai che io non potevo mentirvi, non ne sono capace!”
Il silenzio che seguii queste mie parole mi fece pensare di non aver più possibilità.
Damon non sarebbe venuto a prendermi.
Damon non mi avrebbe creduto.
Ancora una volta la parola di Katherine avrebbe contato più della mia.
Ancora una volta sarei rimasta sola.
Ma, alla fine, Damon parlò.
“Dove sei?”
Sorrisi, raggiante, prima di dirglielo.
Quando riagganciai mi sentii tremendamente in colpa.
In un certo senso stavo tradendo Niklaus.
Lo facevo per quell’amicizia fortissima e malata che avevo con Katherine.
Lo facevo per tutti quelli che, in un modo o nell’altro, erano entrati nella mia vita.
Lo facevo per Caroline.
Lo facevo per Damon.
Per Stefan.
Per Jeremy e Anna.
Per Bonnie ed Elena, che non sopportavo ma che avevano il loro peso nella vita delle persone che per me contavano.
Ma, soprattutto, lo facevo per me!
Perché non potevo far finta di niente mentre l’uomo di cui mi ero innamorata cercava di uccidere quelli che erano stati i miei amici, la mia famiglia, i miei affetti.
Bevvi il suo sangue.
Per sentirlo più vicino.
Per cercare di ubriacarmi di lui.
 
Pov Stefan
 
Ero tornato dove avevo lasciato Bonnie, ma non l’avevo trovata e onestamente non mi andava nemmeno di cercarla.
Mi diressi alla pensione e trovai Katherine in compagnia, anche se non la definirei dolce.
“finalmente sei arrivato. Pensavo mi avresti fatto aspettare in eterno!”
“Se mi avessi detto che saresti venuto ti avrei fatto trovare vergini da sacrificare e un altare pronto per il sacrificio!”
“Suvvia, Elena non era certo vergine!”
Sorrisi, ripensando a quello che io e la doppelganger avevamo fatto.
“Effettivamente non lo era nemmeno Katherine, quando volevi sacrificarla!”
Sorrise lui. un sorriso talmente impersonale da risultare fastidioso alla vista.
“Allora, l’hai uccisa o l’hai portata con te?”
“Nessuna delle due!”
E dal modo in cui lo disse capii che lui, in qualche modo, non sopportava nessuna delle due ipotesi.
“Ma cosa ci trovate tutti in lei?”
Una scintilla attraversò il suo sguardo e vi rimase abbastanza a lungo perché io la notassi.
“nemmeno tu eri da meno!”
“era molto tempo fa!”
Si strinse nelle spalle.
“lei non mi pare molto cambiata!”
Vidi un movimento alle spalle di Klaus. Era il professore che mi fece un cenno.
Che diavolo voleva dire?
Boh, finché non l’avessi scoperto avrei dovuto tenere Klaus buono e caro, per quanto possibile.
Avevo continuato a punzecchiarlo, cercando di non esagerare, fin quando avevo potuto.
Non ricordo più cosa gli dissi, di certo cose futili, le cui risposte non mi interessavano, non abbastanza da rimanere impresse in me, almeno.
 
Pov Bonnie
 
Stefan era stato grande.
Lo aveva distratto abbastanza a lungo da permettere a me e a Lucas di cercare un incantesimo abbastanza potente da utilizzare contro di lui.
Ne avevamo trovato uno che faceva al caso nostro.
Non sarebbe morto, ma si sarebbe essiccato così velocemente da perdere completamente le forze.  Poi avremmo potuto metterlo in una bara, bruciarlo, gettarlo in un pozzo o nel lago.
Qualcosa l’avremmo escogitata.
Entrai, insieme a Lucas, e iniziammo a pronunciare l’incantesimo.
Klaus ne venne sopraffatto quasi immediatamente.
Era un procedimento lungo e complesso e, sia io che Lucas, dovevamo rimanere concentrati per tutto il tempo necessario ad eseguire l’incantesimo, affinché riuscisse perfettamente.
Non avremmo dovuto distrarci per nessun motivo.
Non avremmo dovuto smettere di pronunciare quell’incantesimo, che sembrava una litania.
Non avremmo dovuto farlo, ma fummo costretti.
 
Pov Liza
 
Damon era arrivato e mi aveva fatto uscire di la.
In macchina aveva acceso la radio, mettendo il volume al massimo e per tutto il viaggio si era rifiutato di parlarmi, anzi si era rifiutato di prendere atto della mia presenza.
Quando entrai nella pensione mi trovai dinnanzi una scena che mi fece gelare il sangue nelle vene.
Bonnie e quell’altro stregone dei miei stivali, come cavolo si chiamava non saprei proprio dirlo, stavano essiccando il mio Ibrido.
Mi catapultai addosso a Bonnie, e detti un calcio a Lucas, eccolo il nome.
Sapevo che la concentrazione era tutto, e una rissa durante l’eseguimento di un incantesimo non ne facilitava certo la tenuta.
Quando mi rialzai mi avvicinai a Niklaus.
“Il più cattivo di tutti, eh? Se non fossi arrivata che ti avrebbero fatto?”
Gli porsi il braccio, per dargli almeno un po’ del mio sangue, dimentica di chi avevo attorno.
Grosso errore.
Katherine mi fu addosso in un attimo.
 
Pov Katherine
 
Arrivava lo salvava e cercava di rimetterlo in forze e nessuno faceva niente?
Si erano tutti impazziti?
Beh, io no!
Gliel’avrei impedito, a qualunque costo.
Lei mi aveva mentito.
Mi aveva ingannato per tutto questo tempo.
Mi catapultai addosso  a lei e le ruppi l’osso del collo.
 
Pov Damon
 
Rimasi paralizzato.
Come aveva potuto ucciderla così? Senza ripensamenti?
Senza nemmeno parlarle?
Senza chiederle se realmente lei avesse da sempre avuto a che fare con Klaus, oppure se si fossero conosciuti da poco?
Senza darmi la possibilità di chiarire con lei?
Possibilità che mi ero giocato, a quanto pareva, ignorandola durante il nostro viaggio in macchina.
Ero ancora fermo al mio posto quando arrivò la cavalleria.
Me ne accorsi appena.
 
Pov Caroline
 
Bonnie ci aveva detto di raggiungerla alla pensione dei Salvatore, perché Klaus era lì.
Non disse altro e noi non domandammo.
Eravamo una grande famiglia e ci saremmo aiutati, nonostante il brutto carattere di alcuni di noi.
Quando arrivai, però, trovai qualcosa che non mi piacque per niente.
Anzi, qualcosa che mi lasciò senza fiato.
Liza era riversa a terra, senza vita.
“Voi avete permesso che lui la uccidesse? Gli avete permesso di farle questo?”
Stefan scoppiò a ridere.
“Non l’ha uccisa lui! è stata Katherine. A quanto pare la nostra Liza voleva rimettere in forze il mostro qui di fronte!”
Trattenni il fiato, non era possibile.
La ragazza che conoscevo non avrebbe mai fatto nulla del genere.
“Non è possibile!”
“Sì che lo è! Lei ci ha sempre ingannato!”
E il tono di Katherine era talmente convinto che per un momento ci credetti anche io, ma poi ripensai a tutti i pomeriggi trascorsi con lei e tutte le cioccolate che mi aveva preparato per consolarmi sia per i brutti voti, che per i ragazzi che per le mie manie omicide e la sete di sangue.
“Non ci credo! L’ha detto lei?”
“che importanza vuoi che abbia? Loro due stanno assieme, anzi stavano assieme?”
“E allora? Tu non ti sei messa con Elijah? Elena non stava con Damon? Questo non significa che Elijah abbia tradito Klaus millenni fa, né che Elena non amasse Stefan, all’inizio!”
“non sono così vecchia”
“come?”
“Hai detto millenni fa! Non sono così vecchia”
 
Pov Katherine
 
Quell’imbecille bionda aveva ragione.
Magari Liza si era trovata coinvolta, senza volerlo.
Beh, ormai era tardi per pensarci, ma in quel momento mi resi conto di una cosa: avevo perso l’unica amica che avessi mai avuto e il vampiro del quale mi fidavo e per cui nutrivo più che semplice affetto nello stesso giorno.
 
Pov Klaus
 
Lei non avrebbe dovuto essere qui.
Lei non doveva, assolutamente venire.
Mi aveva salvato, è vero, ma adesso lei era morta.
Poi ebbi un’illuminazione.
Lei aveva bevuto il mio sangue. Non era morta, non davvero.
Potevamo ancora stare insieme.
Io e lei avevamo ancora una possibilità.
Certo se mi avessero mai disseccato.
Ma dopotutto io ero Klaus, ne sarei venuto fuori anche questa volta.
 
Pov Liza
 
Quando aprii gli occhi ero stesa per terra.
Non ricordavo come vi ero finita.
Ricordavo di aver cercato di aiutare Klaus e poi Katherine mi era venuta addosso.
Mi alzai e mi misi seduta.
“Che diavolo è successo?”
Mi guardavano tutti come se vedessero un fantasma.
“Che c’è?”
“Tu dovresti essere morta!”
Una terribile illuminazione mi piovve sulla testa: Katherine mi aveva ucciso e io avevo in corpo il sangue di Niklaus.
Sarei sopravvissuta.
Sarei diventata un ibrido.
Mi guardai attorno.
“Dov’è Niklaus?”
C’era una nota di panico nella mia voce.
“dove non potrà più nuocere a nessuno!”
Guardai Damon dritto negli occhi.
“Non mi interessano le vostre frasi sibilline. Voglio sapere dove diavolo è il mio uomo!”
“da quando lo è?”
“Da quando sono fatti tuoi?”
“da sempre?”
“Certo! Da quando ti facevi Katherine o da quando hai iniziato a farti Elena? Dimmelo Damon, perché potrei essermelo perso! Magari mi sono distratta mentre ti facevi qualcuna conosciuta in un bar o  quando ti sei sentito attratto da quella psicologa, come si chiama? Ah, sì, Mia!”
“non mi sembra il caso di parlarne ora!”
“Hai ragione. Perché dovremmo parlarne? Solo perché voi pensate che io vi abbia traditi? Aspettate, voglio raccontarvi una cosa!”
E gli raccontai tutto. Dal rapimento, ad opera di quell’imbecille in frak, alla prima volta in cui ero stata con lui.
“Ci stai prendendo in giro. Io conosco Klaus, lui non è un tipo sentimentale!”
Sbuffai.
“Tu non sai nulla. Tu non conosci nulla! Oddio, lui non è un santo, lo so, ma non è nemmeno un mostro. Tutti voi avete ucciso per raggiungere i vostri scopi e nessuno tra i presenti si è fatto molti scrupoli ad usare le persone a loro care se queste erano utili per raggiungere i loro scopi. Non vedo cosa ci sia di diverso se a farlo è Niklaus. L’unica differenza, tra di voi, è che lui è talmente potente da incutere in voi una paura matta. Ora ditemi dov’è!”
“Non te lo diremo!”
E il tono che usò Katherine mi fece venir voglia di piangere e di urlare insieme.
“Voglio che mi diciate dov’è!”
“Non potremmo anche se volessimo…”
Damon.
Come diavolo osava parlare? E per dirmi questo, poi?
Non aveva nemmeno cercato di difendermi.
Non mi aveva rivolto la parola.
“Tu sei un povero deficiente. Come ho potuto innamorarmi di te, un secolo e mezzo fa? È un mistero! Sei talmente egoista ed egocentrico da farmi venire la nausea. Ho sofferto talmente tanto per colpa tua, e tu nemmeno te ne accorgevi. Sono sempre stata al secondo posto, con te!”
“questo non è vero!”
“Magari mi vuoi bene, non dico di no! Ma io ti ho amato talmente tanto, Damon, e tu non hai mai ricambiato ma non mi hai nemmeno allontanato, facendomi soffrire ancora di più.”
“Io non… io penso di amarti, a modo mio!”
Mi avvicinai a lui.
“Adesso lo so, perché adesso provo lo stesso. Ora so quello che tu hai sempre provato per me, lo capisco perché provo lo stesso e capisco anche cosa hai sempre provato per Katherine e cosa provi ora per Elena!”
Spalancò gli occhi.
“Provi questo per lui?”
Annuii, perché non potevo fare altro.
Perché confessare a lui, a loro, i miei sentimenti era troppo per me.
Perché avevo parlato dei miei sentimenti come non credevo di poter fare.
“io.. per favore. Voglio lui. non vi farà del male, davvero, non lo farà!”
“E chi ce o assicura!”
Bonnie. Sempre lei.
Non la sopportavo.
“chi vi assicura che Katherine non vi ucciderà perché si sente minacciata? E chi vi assicura che Damon non si ciberà di voi solo perché gli va? E chi vi assicura che Stefan non cercherà di vendicarsi anche di voi, per chissà che assurdo motivo?”
“Quindi dovremmo solo fidarci?”
“Sì, Elena! Me lo dovete! Dannazione! Io sono quella che ha sofferto più di tutti, a causa vostra!”
Damon mi prese una mano e mi trascinò fuori.
“Dove diavolo mi stai portando?”
“lo vedrai!”
Mi prese in spalla e iniziò a correre.
Quando mi fece scendere sapevo dove eravamo prima ancora di aprire gli occhi, che avevo tenuto chiusi.
“Perché qui?”
“Qui io e te siamo noi, e lo saremo per sempre, anche dopo!”
“Dopo cosa?”
“Dopo voi!”
Mi trascinò dentro e vidi Niklaus, sdraiato sul nostro materasso.
Mi fiondai addosso a quel corpo inerme.
“l’hai portato tu qui?”
Si strinse nelle spalle.
“la donna che amo è entrata qui dentro, era giusto che anche l’uomo che ami entrasse qui!”
“Ti ho amato davvero, sai?”
“lo so!  Ma adesso il nostro rapporto sarà migliore. Niente sentimenti non corrisposti. Solo il nostro essere così simili e perfetti, insieme…”
Annuii.
“Damon, ho bisogno di due favori, nell’immediato!”
“Se vuoi un bacio scordatelo. Mi sa che il tuo bell’addormentato è un tipo geloso!”
E iniziò così la mia nuova vita.
Con una battuta idiota da parte di Damon e un ringhio, fioco e roco, da parte del mio bell’addormentato essiccato!
  
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