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Autore: Cam17    21/07/2013    2 recensioni
Una poesia sfogo contro tutti i potenti che amano mandare in guerra dei giovani per i loro interessi.
Genere: Satirico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E poi arriva la fatale chiamata

Di chi sceglie cosa farne

Del mio sangue, della mia carne

e della mia vita tanto amata.

 

Oh tu che resti comodamente seduto

Su quella tua sedia privilegiata,

par che l’anima al Diavolo abbia venduto

o che almeno tu te la sia mangiata.

 

Mi mandi a morire in un lago di sangue

Che sembra estendersi sempre più.

 

Ma tu la sofferenza non la puoi capire,

tu che prendi allegramente i soldi con la carriola.

E il mio dolore non riesci nemmeno a sentire,

sei troppo impegnato ad ingrassarti la gola.

 

Abbattere il nemico non mi rende affatto fiero,

e intanto del nostro sangue s’inzuppa la terra.

Vorrei che ad una frase si fermasse il tuo pensiero:

Facciamo l’amore, non facciamo la guerra.

 

Mi mandi a morire in un lago di sangue

Che sembra estendersi sempre più.

 

Ma a te piace tutto questo prato insanguinato,

in fondo ti garantisce il lusso più sfrenato.

E poco importa se sono una persona,

tanto ingrassarti la pancia è la cosa più buona.

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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