Between Cats, Fruits and Discussions

 
 
1# Gatto {Oz/Gilbert} [226 Parole]
 
Oz sorrise serafico, poi scoppiò in una risatina isterica.
Il corvino gli lanciò uno sguardo inquieto: non si era mai fidato di quelle espressioni che spuntavano sul volto del suo padrone.
Quando erano bambini aveva visto quel sorriso innocente troppe volte, prima di ritrovarsi a fare qualcosa di spiacevole, come rotolare già da qualche parte dentro un barile oppure scappare da quelle bestiacce che lui tanto odiava.
Oz si chinò verso un cespuglio, quando si rialzò aveva un gatto tra le braccia, era piccolo e bianco, con qualche macchiolina nera sul musetto.
“Accarezzalo.” Ordinò il biondino.
Gilbert scosse la testa, assolutamente contrario. “N-no!”
“Sono il tuo padrone, devi obbedirmi.” Ridacchiò il biondino, spalancando gli occhi verdi e fissando quelli dorati di Gilbert.
L’altro borbottò qualcosa. “Non toccherò quel gatto!” esclamò, mentre indietreggiava sempre di più.
Oz sbuffò. “Vorrà dire che sia io che lui saremo offesi con te.” Replicò Oz, mettendo un finto broncio.
Gilbert lo guardò sconvolto, poi si riavvicinò. “M-ma solo una volta, per un secondo.” Si affrettò a dire.
Chiuse gli occhi e abbassò la mano verso l’animale.
Aveva un pelo morbido e soffice, sembrava avere la consistenza dei capelli.
“Gil…Stai accarezzando la mia testa.” Disse il Vessalius, scoppiando a ridere di nuovo.
Gilbert avvampò e mosse il braccio all’indietro, farfugliando cose che l’altro non riuscì ad udire.
Era sempre colpa dei gatti.

 
2#Frutta {Break/Sharon} [216 Parole]
 
Sharon stava attraversando i lunghi corridoi di casa Rainsworth; stava cercando da più di venti minuti quello strano individuo quale era Break.
Era una questione estremamente importante.
La ragazza con i lunghi capelli biondo scuro sbuffò sonoramente, come poco si addiceva ad un’aristocratica come lei.
Ma si stava davvero irritando.
Break avrebbe avuto una bella sgridata.
Sharon si fermò vicino la finestra e si appoggiò al muro, riflettendo su dove potesse essere l’uomo dai capelli dalle sfumature violette.
Con la coda nell’occhio notò uno strano movimento tra le due tende color neve che adornavano la finestra alla sua destra.
“Trovato!” esclamò la giovane, correndo verso l’altro, che dopo aver provato un’ennesima evasione, decise di fermarsi.
“Sì, signorina?” chiese, usando quel tono di voce con cui di solito amava prenderla un po’ in giro.
Faceva il finto tonto, lui.
“Sai cosa voglio.” Mormorò seria lei, gonfiando le guance.
Il più grande annuì.
“Vieni a mangiare la tua frutta, non puoi continuare a vivere di lecca lecca e caramelle!” Esclamò la biondina, con una serietà che quel discorso non meritava affatto.
Break sbuffò, poi sorrise tranquillo.
Sharon era pronta ad aspettarsi di tutto, tranne quello che accade pochi secondi dopo.
L’uomo si chinò su di lei e la baciò leggermente sulle labbra, poi scappò via, ridacchiando.
Sharon riuscì a capire quello che era accaduto solo successivamente, avvampando e coprendosi la bocca con le dita.
E Break era riuscito a scamparla un’altra volta.

 
3#Discussioni{Elliot/Leo} [308 Parole]
 
Il più piccolo dei Nightray si buttò sul divano, con poca grazia.
Leo gli lanciò un’occhiata contraria e scosse la testa: il suo padrone non sapeva nemmeno cosa fosse la delicatezza.
Gli occhi azzurro ghiaccio di Elliot osservarono interrogativi il servitore, curiosi di sapere come mai lo avesse guardato in quel modo.
Il corvino non aprì bocca, si limitò a sedersi al suo fianco.
Elliot sbuffò, capendo che non lo avrebbe sentito proferire parola.
Leo sperò che l’altro ci arrivasse da solo, senza bisogno di sprecare fiato, perché non era difficile da immaginare il motivo del suo disappunto.
“Cos’ho fatto?” Chiese Elliot, ostile e stufo di aspettare, poi mormorò qualcosa di incomprensibile.
“Indovina.” Risposte l’altro, aggiustandosi gli occhiali.
“Hai sempre qualcosa da ridire su tutto quello che faccio.” Protestò il biondino. “Ora non parli?”
“Hai dei comportamenti che non ti si addicono.” Commentò Leo.
Elliot non seppe cosa ribattere e rimase a bocca chiusa, incrociando le braccia al petto.
Quelli erano i soliti dialoghi che si ripetevano spesso tra i due, discussioni che il minore dei Nightray non riusciva mai a gestire, finendo sempre per avere torto.
Contro Leo era davvero difficile aver ragione.
Riusciva sempre a stare calmo, tranquillo, a rispondere con leggerezza, senza mai cambiare idea; la maggior parte delle volte, tutto quello che diceva, aveva basi forti e, soprattutto, fondate su qualcosa di reale.
Allora Elliot non poteva che zittirsi, provando a conservare un briciolo di orgoglio.
“La prossima volta siediti in un modo decente.”
Il sedicenne lo guardò ostile. “Mi siedo come voglio.” Affermò, senza batter ciglio, distogliendo lo sguardo.
Leo sospirò: inutile discutere, per una volta lo avrebbe lasciato in pace.
Tanto, prima o poi, sarebbero tornati su quell’argomento e, come sempre, avrebbe avuto ragione anche su quello.
Per una volta si respirava aria di pace e serenità, meglio lasciar perdere questioni superflue.
 

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.:Angolo dell'autrice:.
Buongiorno c:
Stamattina mi sono svegliata con la voglia di scrivere sulle mie tre otp di Pandora Hearts c:
Adoro alla follia tutte e tre le pair, anche se ne amo tante altre, su cui magari un giorno scriverò o:
Intanto mi accontento di aver prodotto queste tre flash davvero senza senso <3 
Che non mi sembrano nemmen tanto male, forse, non so, può esser---la smetto :'D
Spero di scrivere ancora su questo fandom c:
Se avete voglia, fatemi sapere cosa pensate di queste tre flash, mi farebbe piacere leggere le vostre opinioni c:
E ringrazio chi leggerà queste piccole cose molto nonsense ùuù
a presto 
camy