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Autore: MissBethCriss    21/07/2013    2 recensioni
---- TRATTO DAL CAPITOLO ----
Il bacio del vero amore mio caro giovanotto è la forza più potente che esista in questo mondo e non si può improvvisare su due piedi e la magia riconosce questa forza che scorre fra i cuori di due persone che si appartengono. Se due cuori non sentono la loro anima legata a quella dell’amante allora non può esistere il vero amore. Cosa ti ha spinto ad andarla a cercare Sebastian?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa Fanfiction è in risposta alla sfida lanciata da black_eyes sul gruppo Seblaine Events.

Rain.

Sebastian prese in braccio la giovane Aurora visto che dopo il bacio ancora non si era sveglia, aveva paura che qualcosa fosse andato storto e che ora fosse troppo tardi, dopo quello che aveva perso per andare da lei non si sarebbe mai perdonato, perciò decise di andare al castello di re Stefano dove avrebbe trovato le sue tre fate madrine.

Salì in sella al suo cavallo e dopo essersi assicurato che Aurora stava al sicuro fra le sue braccia corse alla volta del grande palazzo reale. Quando arrivò lì si precipitò nella grande sala dei troni e sistemò Aurora sopra al tavolo sorreggendole la taste con le mani.

“AIUTO!”

Gridò fino a quando tutti si precipitarono lì e vide la disperazione negli occhi della madre della giovane che ancora non si era svegliata, anche lei aveva paura che ormai fosse troppo tardi e non lo accettava. Il re andò vicino ai due giovani e dopo aver accarezzato le gote vellutate di sua figlia pose una mano sulla spalla del giovane uomo che disperato non sapeva cosa fare. In quel momento un ombra affiancata dalle fatine si fece spazio fra la folla che si era radunata nel palazzo, aveva gli occhi persi nel vuoto e i suoi capelli erano castani. Fauna si avvicinò a Sebastian e gli prese una mano per farlo alzare.

“Aiutami. Che devo fare?”

“Ha solo bisogno del bacio del vero amore!”

Disse Serenella e Sebastian la guardò confuso.

“Ma io l’ho baciata! Ho perso tutto pur di poterla salvare, non posso fallire.”

“Ragazzo, tu non dovresti aver perso tutto, non dopo che hai trovato lei e se l’hai pure baciata due domande me le farei al posto tuo, tesoro.”

Continuò Serenella, lei si ricordava bene che dono aveva fatto alla loro Rosaspina e perciò si avvicinò al ragazzo che stava al fianco di Flora che teneva ancora il viso abbassato, gli prese una mano e sorridendogli lo fece avanzare verso la principessa prigioniera ancora di quel sonno maledetto.

“Il bacio del vero amore mio caro giovanotto è la forza più potente che esista in questo mondo e non si può improvvisare su due piedi e la magia riconosce questa forza che scorre fra i cuori di due persone che si appartengono. Se uno dei due cuori non sente che la sua anima è legata a quella dell’amante allora non può esistere il vero amore. Cosa ti ha spinto ad andarla a cercare Sebastian?”

“Non lo so, mi è stato detto di farlo. Mi hanno detto che l’amore della mia vita era stato imprigionato e dovevo andarlo a salvare.”

“Hai pensato che fosse lei?”

In quel momento Sebastian non seppe come rispondere perché no, non aveva pensato che fosse Aurora, ma pensava che Blaine si fosse cacciato in qualche guaio e doveva andarlo a salvare. Rimase in silenzio e si limitò a fissare le tre fate.

“Questo ragazzo al mio fianco si chiama Filippo, anche nelle sue vene scorre sangue reale mio caro re se te lo stai chiedendo, ma alla nostra Rosaspina non interessava la suo posizione nella piramide sociale, al cuore non interessa. Ci abbiamo messo un bel po’ a trovare questo giovanotto, vero care?”

“Ci abbiamo impiegato ore, Fauna.”

“Troppe ore, Flora.”

Ribatté Serenella.

“Lo abbiamo portato qui perché i due giovani si sono incontrati nel bosco vicino al luogo dove nascondevamo la nostra Rosaspina e dopo gli incontri con questo bellissimo ragazzo la vedevamo felice come non mai. Lui può essere il solo che riuscirebbe a salvarla.”

“Ma io ho rischiato la mia vita pur di poterla salvare. C’era un drago vicino al castello! Sputava fuoco.”

“Questo non dimostra che tu l’amassi, Smythe.”

Disse Filippo con la rabbia che fiammeggiava nei suoi occhi, Aurora era sua e non riusciva a tollerare il fatto che questo l’avesse baciata, voleva tanto picchiarlo per averci solo pensato ma sapeva che non poteva farlo. Serenella lasciò la mano del giovane principe permettendogli di avvicinarsi alla ragazza e quando le fu vicino gli occhi scuri si illuminarono, gli spostò una ciocca dal viso prima di avvicinarsi a lei per poterla baciare e quando sentì che Aurora ora stava sorridendo nel loro bacio lui si staccò da lei per poterla osservare.

“Bentornata.”

Disse tutto felice Filippo e quando gli occhi di Aurora lo videro si illuminò tutta e si tuffò fra le sue braccia ridendo serena.

“Mi hai salvata.”

“Sapevi che l’avrei fatto.”

Sebastian si allontanò da loro pian piano da quella scenetta felice, si sentiva di troppo e ora il peso del suo errore lo stava asfissiando, era come se non riuscisse più a respirare.

“Ma che ho fatto?”

Continuava a ripetere e non riusciva a darsi una risposta.

“Cosa hai, caro?”

Disse gentilmente Fauna e Sebastian voleva veramente darle una risposta, ma non riusciva a darsela.

“Niente può battere il vero amore, tienilo bene in mente.”

“Perché tutti ci credono in questo modo?”

“Perché basta crederci per far si che ciò sia vero. Perché tu non ci credi?”

“So solo che non esiste.”

“Solo perché tu hai paura di mostrare i tuoi sentimenti e tenti ad allontanare tutti da te non significa che il vero amore non esista. Li hai visti quei due? Hai visto di cosa è capace l’amore?”

“Forse è così per pochi.”

“No è così per tutti e ancora non mi capacito del fatto che tu continui a parlarmi quando sai benissimo dove dovresti essere e chi dovresti cercare.”

“Non mi vuole più vedere, è finita ormai.”

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Sebastian e Blaine si trovavano nella grande sala per i duelli della famiglia Smythe, i due giovani erano riusciti a trovare un modo per vedersi anche nelle giornate in cui c’era il sole, perché in alcuni periodi aspettare la pioggia era insopportabile, perciò Sebastian un giorno disse che era ora di riprendere in mano la spada e di incominciare ad allenarsi come tutti i principi che si rispettano e non ci volle molto prima che il padre gli chiedesse se era intenzionato ad avere un compagno per la sfida e Sebastian con un sorriso da trionfatore gli disse che sì, ne aveva bisogno e sapeva già con esercitarsi.

Le regole in quella stanza erano semplici: il contatto fra i loro corpi era acconsentito solo se necessario e i loro vestiti doveva rimare addosso e non fare decorazione sul pavimento. Queste regole erano fondamentali se ci tenevano ad incontrarsi un’altra volta il giorno dopo.

Ma in alcuni casi, quando erano veramente sicuri di stare da soli quei corpi a corpi diventavano la scusa migliore per Sebastian di poter baciare Blaine.

Ma un giorno vennero interrotti da uno dei messaggeri del padre di Sebastian che lo convocava subito per dirgli un’informazione importantissima. Quel giorno coincideva con il sedicesimo compleanno della principessa Aurora.

Sebastian lasciò il ragazzo riccioluto da solo nella grande sala per andare dal padre e quando ritornò da lui Blaine notò subito che c’era qualcosa che non quadrava, aveva lo sguardo spento. Andò vicino all’amato e gli afferrò una spalla per invitarlo a guardarlo negli occhi.

“Bas che c’è?”

“Devo partire.”

“Per andare dove?”

“Devo andare a trovare Aurora, la devo salvare. Per poi. . .sposarla.”

Blaine cambiò immediatamente espressione e si allontanò da lui.

“No.”

“Blaine io-”

“No.”

“Devo farlo, non ho altra scelta.”

“Dire la verità?”

“Non voglio che ti facciano del male.”

“Potremmo andarcene da qui! Non sposarla. Ti prego.”

“Devo.”

“In amore non c’è il “devo sposarla” tu non vuoi sposarla! Perché non glielo dici?”

“Perché non possiamo.”

“E io che dovrei fare? Vedere colui che amo sposare una persona che non sono io e stare in silenzio?”

“Dovresti andare avanti.”

“Io sono sempre stato zitto per quanto riguarda i nostri incontri protetti dalla pioggia, mi bastava vederti e alcune volte passavano mesi prima che potessi avvicinarmi a te, ma stavo zitto perché preferivo il poco al niente. Ora tu non puoi andartene da lei. No.”

“Blaine. . .”

“No.”

Sebastian si avvicinò a Blaine, odiava vederlo in quello stato e soprattutto non riusciva a perdonarsi il fatto che la causa di tutto questo era lui. Blaine come se lo vide vicino incominciò a colpirgli il petto e Sebastian gli prese le mani per farlo fermare e aspettò che si calmasse. Quando Blaine fece partire un altro colpo si fermò a pochi centimetri dal sul petto per poi accasciarsi su di lui, subito le braccia del più alto lo afferrarono per la vita per non farlo cadere.

“Tu non puoi abbandonarmi.”

“Non voglio farlo, ma mi è stato ordinato dal re di andare a cercarla, sono obbligato a mettermi in marcia.”

“E se io ti ordinassi di restare?”

“Ti direi che non posso, che devo andare.”

Sebastian gli baciò delicatamente la testa per poi sciogliere la presa sui suoi fianchi e si allontanò un po’ da Blaine.

“Devo andare.”

Gli disse con la voce rotta e camminò all’indietro fino alla porta per poterlo guardare: l’unica persona che è riuscita ad entrare nel suo mondo, l’unica persona che gli avesse mai fatto mettere in discussione il suo mondo privo di legami.

“Se te ne esci da quella porta non provare a tornare da me.”

“Blaine.”

“Non ti devi azzardare, mi hai capito Smythe?”

Sebastian annuì. Blaine non l’aveva mai chiamato per il cognome e quando si chiuse la porta alle spalle capì che niente sarebbe ritornato più come prima.

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Sebastian si perse nei suoi pensieri per un po’ sotto lo sguardo preoccupato di Fauna.

“Tutto bene?”

“Che hai detto?”

“Che il vero amore non finisce mai e ora vai cercarlo. Che aspetti?”

“Tu come facevi a sapere di noi? Abbiamo sempre agito in segreto.”

“Non lo sapevo infatti, ma a noi basta poco per capire chi è innamorato e tu hai gli occhi di chi ha paura di bruciarsi dell’amore, ma si è già bruciato e ora gli manca un pezzo di sé per stare bene.”

“Devo far proprio schifo a camuffare le emozioni allora.”

“No, nessuno di là l’ha notato. A noi fate basta poco per riconoscere le persone come te caro Smythe.”

“Non saprei dove cercarlo.”

“Ma con Aurora ci sei riuscito.”

“Sapevo dove dovevo andare.”

“Credo che anche adesso sai dove andare a cercare, ma hai solo paura di avere torto.”

Sebastian si girò dall’altra parte e si mise ad osservare il paesaggio fuori dal finestrone, gli occhi della fata lo stavano mettendo a disagio. Cosa mai era successo prima d’ora. La sua attenzione venne rivolta alle grande nuvole cariche di pioggia che stavano avanzando verso di loro. Gli venne da sorridere, perché sapeva esattamente dove andare. Almeno sperava di trovarlo là.

Dopo tutto mesi prima si erano promessi di vedersi ogni qualvolta che una nuvola oscurava il sole e Sebastian sperò che per quanto potesse essere arrabbiato con lui si fosse recato lo stesso al loro posto segreto, quella casetta abbandonata da tutti in mezzo al bosco e di fianco ad un ruscello. La trovarono per caso in un giorno di pioggia e non sapendo dove altro poter ripararsi entrarono di nascosto in quella casetta e se ne impossessarono diventando il loro posto preferito.

L’incontrarsi lì protetti dal mantello della pioggia gli era venuto in mente dopo esser tornati dalla loro prima permanenza in quella casetta e videro che dicendo che erano andati a fare una passeggiata, ma il brutto tempo l’ha costretti a passare fuori la notte nessuno gli faceva altre domande, anzi gli davano pure ragione perché non si dovrebbe camminare sotto la pioggia e si innamorarono di quel posto.

Perciò la pioggia divenne il loro codice segreto che stava a significare “abbiamo il via libera, possiamo incontrarci” e come vedevano le nuvole scure che avanzavano verso di loro e facevano sellare i loro cavalli all’istante. Sebastian e Blaine amavano la pioggia, più che altro Sebastian amava quando baciava il viso di Blaine sentiva il sapore della sua pelle mischiata alla pioggia, Blaine invece amava esser baciato sotto alla pioggia.

Sebastian continuò a vedere quelle nuvole grigie e gli ritornò in mente la prima volta che incontrò Blaine.

“So dove cercare.”

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Quel giorno la città era tutta in fermento per via del ballo in maschera organizzato dalla famiglia Anderson dopo essersi trasferiti nel regno di re Stefano e quella sera l’attenzione di Blaine, il figlio più giovane del potente Charles Anderson, fu tutta rivolta verso l’unico invitato che non portava la maschera, il principe che portava il nome di Sebastian non capiva perché lui doveva coprirsi il viso con una maschera, non era brutto e non aveva niente da nascondere. Blaine sentiva dentro di se una strana curiosità verso quel ragazzo, ignaro del fatto che questa curiosità dopo mesi di incontri dal sapore della pioggia diventerà ben altro, ma nessuno dei due saprà definirla visto che non avevano mai provato nulla di simile nella loro vita, Sebastian più che altro tenderà a negare perché semplicemente non lo credeva possibile.

Quella stessa sera Blaine dopo aver chiesto ad altri invitati qualcosa in più sul conto del ragazzo senza maschera e dopo aver saputo il suo nome decise di seguirlo nel momento in cui lo vide allontanarsi dal ballo, non sapeva cosa avesse quel ragazzo di particolare, ma non voleva perderlo di vista. Sebastian si avvicinò sempre di più al confine dei loro averi dove gli alberi si facevano più fitti e quando si fermò di scatto Blaine si nascose subito dietro al primo cespuglio che vide trattenendo il respiro.

“La prossima volta prova a non camminare come un elefante con l’asma forse non ti noterò.”

Disse Sebastian ancora girato di spalle col suo mezzo sorriso sulla bocca.

“Esci fuori, voglio vedere la tua faccia. Ora.”

Blaine non sapeva cosa fare perciò si sentì obbligato ad alzarsi e Sebastian si girò verso la direzione quando sentì le foglie spostarsi sotto ai piedi del suo inseguitore.

“Tu?”

“Perché sei stupito? Sei a casa mia e ti permetti di girovagare per il mio giardino, dovevo vedere cosa ti portava qui.”

“Avevo bisogno d’aria.”

“C’è aria anche dentro.”

“Ma qui non c’è tutta la folla che sta dentro.”

“Potevi limitarti alla chiostro interno.”

“Potevo. . .”

“Sono Blaine, comunque.”

“So chi sei, tutti non fanno che parlare di te e della famiglia, siete la novità ora. Io sono Sebastian.”

Disse il più alto stringendogli la mano e Blaine si perse nel guardargli gli occhi smeraldini, ma subito perse il contatto visivo perché il più alto si stese sopra l’erba per osservare le stelle sperando che l’altro giovane si decidesse a lasciarlo da solo, ma Blaine non era della stessa idea perciò si mise fianco a lui e rimasero in silenzio stesi sul prato a fissare le stelle, almeno fino a quando iniziò a piovere e i due dovettero ritornare al palazzo, per non bagnarsi usarono il mantello di Sebastian che lo mise sopra alle teste di entrambi per poi passare un braccio sulla sua vita per farlo avvicinare di più a lui e stretti in quel modo corsero verso la porta che portava nel salone. Quando si trovarono al riparo dalla pioggia restarono ancora stretti in quello strano abbraccio e più passavano i minuti e più tutto questo diventava imbarazzante. Tutto accadde senza che nessuno dei due ebbe modo di accorgersene e si baciarono, senza sapere perché e senza pensare di stare a baciare uno sconosciuto. Si persero nella bocca dell’altro senza pensare alle conseguenze.

Ma la magia durò  poco e Blaine si staccò dalla bocca dell’altro rosso in viso e con gli occhi color del miele sbarrati. Si allontanò di quel che bastava per poter rimanere riparato dal mantello del più alto e rimasero un’altra volta in silenzio.

“Io ora è meglio che rientri, ma. . .ci possiamo rivedere?”

“Quando?”

“Non lo so, ti mando una lettera.”

“Sono pericolose, mio padre potrebbe rintracciarle.”

“Che ne dici di aspettare un temporale? Nessuno ci verrebbe a chiamare e non c’è bisogno di inviarci niente.”

“Non so se riesco ad aspettare il prossimo temporale, ma ci possiamo provare. Può funzionare.”

Disse ammiccando Sebastian.

“Lo faremo funzionare.”

Disse Blaine.

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E funzionò, almeno fino a quando suo padre non lo obbligò ad andare a cercare Aurora e ora col peso in meno di un matrimonio che non voleva fare si sentiva molto più leggerò e veloce tant’è che arrivò al casetta in mezzo al Bosco Addormentato senza accorgersene. Lo doveva trovare, ma quando entrò dentro la casa la trovò vuota però ad un certo punto il silenzio del bosco si riempì della voce che avrebbe saputo riconoscere fra milioni.

“Anche se nei sogni è tutta illusione e nulle più il mio cuore sa che nella realtà tu da me verrai.”

Poi Sebastian sentì Blaine calciare delle pietre che finirono la loro corsa nel fiume.

“Ma tu non verrai, sono solo un illuso.”

Fu in quel momento che Sebastian corse fuori per andare da lui.

“Io non ne sarei tanto convinto.”

Blaine si girò subito verso di lui con gli occhi ancora gonfi, ma nel momento in cui si guardarono negli occhi sul viso del riccio si dipinse un piccolo sorriso, ma durò un attimo.

“Che ci fai tu qui? Già sei annoiato dalla tua bella principessa?”

“No.”

“E allora perché sei qui?”

“Perché io non l’amo e il bacio di Filippo l’ha riportata nel nostro mondo.”

“Non l’ami? Che novità.”

“Blaine.”

“Tu non puoi tornare da me ogni volta che ti fa comodo, sono una persona. Lei ti da buca? Che problema c’è tanto Blaine mi aspetta. Io te l’avevo detto di non andare.”

“Sai come sono.”

“Io sono solo stufo dei tuoi comportamenti ok? Sono una persona che ha dei sentimenti! Sai che si prova quando la persona che ami va da un’altra perché deve salvarla? Sai che significa pregare una persona per fa si che rimanga al tuo fianco ma vederla andare via lo stesso? Io non si sto Sebastian.”

“Io ora sono qui e ti giuro che non ti farò mai più del male, non un’altra volta. Diremo a tutti la verità e se non l’accetteranno sarà un problema loro.”

“Perché sei ritornato?”

“Perché ti amo.”

Blaine ci mise un po’ di minuti a metabolizzare ciò che gli aveva detto Sebastian perché in tutti quei mesi il solo a dire quelle due paroline era sempre stato Blaine e ciò fece dimenticare da Blaine quel giorno in cui lo vide andare via, gli andò incontro e lo afferrò per i fianchi, Sebastian sentendolo fra le braccia non sentì più quella sensazione di oppressione sul petto e riuscì a ritornare a respirare per bene. Ispirando l’odore di Blaine mischiato a quello della pioggia che si stava avvicinando, si sentì a casa.

“Non farlo mai più.”

“Mai più, promesso.”

“Non mi avevi mai detto che mi amavi.”

“Ti sbagli, solo non prestavi attenzione.”

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Erano passate settimane dall’ultima volta che Blaine e Sebastian ebbero l’occasione di incontrarsi nel loro posto segreto perciò quando videro che si stava avvicinando un temporale non vedevano l’ora di mettersi in cammino.

Quando Blaine arrivò là vide con piacere che l’altro era già arrivato e questa volta provò ad avvicinarsi verso di lui facendo molto piano, voleva fargli una sorpresa. Sebastian si trovava seduto sul letto del ruscello lì vicino con i piedi che giocavano con l’acqua. Quando arrivò vicino a lui lo abbracciò da dietro e posando la testa sulla sua spalla, Sebastian ci mise poco a ribaltare le posizione per poterlo guardare negli occhi per poi perdersi nella sua bocca con le sue mani che lo spingevano verso il suo corpo facendo pressione sulla sua schiena. Blaine non se lo aspettava perciò ci mise una manciata di secondi prima di rispondere al bacio.

“A qualcuno sono mancato.”

Disse scherzando Blaine.

“Da morire. Dobbiamo trovare un altro segnale segreto, questo nei mesi di secca non può funzionare.”

“Sono pienamente d’accordo. Sono stati dei mesi infernali..”

“Io direi di entrare, non vorrei prendermi l’acqua.”

Disse questo e si alzò per poi pose la mano per aiutare Blaine ad alzarsi in piedi e poi entrarono dentro la piccola casa che con il tempo la resero accogliente. Quando chiusero la porta Sebastian imprigionò Blaine fra il suo corpo e il legno per poterlo baciare mentre Blaine slacciava ad uno ad uno i bottoni della camicia del più alto per poter lasciare le mani libere di muoversi sul suo petto nudo. Dopo un po’ Sebastian gli bloccò le mani e se le portò alla bocca per baciarle per poi indirizzarlo verso il loro letto improvvisato, lo fece stendere e lui si mise sopra continuando a baciarlo. Sebastian lo aiutò a togliersi di dosso la casacca passando a torturare il collo di Blaine per poi lasciare una scia di baci su tutto il petto, e ben presto la camicia del più alto andò a fare compagnia a quella di Blaine man mano che la scia dei baci di Sebastian andava verso il basso.

Passarono il resto del tempo a darsi modo di riscoprire i corpi dell’altro dopo questo lungo distacco e si divertirono a scoprirsi come la prima volta. Ad entrambi era mancata questa sensazione di appartenenza all’altro e per il resto del tempo le loro mani rimasero intrecciate. Si mossero in perfetta sincronia e quando vennero entrambi Blaine pose la sua testa sul petto dell’amante chiudendo gli occhi.

“Ti amo.”

Disse Blaine con un sorriso stanco, Sebastian lo strinse ancora più forte fra le sua braccia, non sapeva che dire era la prima volta che glielo diceva, e gli lasciò un bacio fra i ricci bagnati. Poi controllò che avesse gli occhi chiusi e che avesse il respiro regolare, dopo ogni volta che lo facevano Blaine si addormentava subito. E dopo aver controllato un’altra volta che lui stesse dormendo si avvicinò al suo orecchio per sussurrargli “ti amo anch’io” per poi baciargli la parte del collo sotto l’orecchio. Blaine strinse ancora di più sui fianchi e per un po’ il più alto ebbe paura che lo avesse sentito, anche se una parte di lui lo desiderava.

 

 

Beth’s Corner

E ce l’abbiamo fatta a pubblicare pure l’os per la challenge per oggi *me felice*

Ci è stato lanciato il guanto di sfida col seguente prompt: DISNEY. E siccome con Eric aveva già dato ho usato una storia che adoro e diciamocelo Filippo è il mio secondo principe preferito <3

Adesso spero che a Là sia piaciuta <3

Queste note saranno brevissime perché domani parto per quel di Giffoni e devo ancora preparare tutto!

Un grazie immenso va alla beta, che non è una persona perché è un angelo sappia telo, che mi ha fatto un super betaggio e fra due giorni potrò ringraziarla di persona *me ancora felice*

Grazie anche a chi è arrivato a leggere fin qui dopo questa ff non definita troppo bene.

Spero che vi sia piaciuta e tranquilli me la finisco qui. :3

Love always,

Beth

   
 
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