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Autore: TheBlackEyedSister    22/07/2013    3 recensioni
"Chiudo gli occhi e rivedo quello che è appena successo: l’ennesimo litigio con mia madre.
Non ricordo neanche il motivo per cui abbiamo iniziato.
Si vede quanto m’interessa… in questo periodo non m’importa più niente.
Dopo l’ultimo rimprovero di mia madre, prendo la giacca e me ne vado sbattendo la porta dietro di me."
ACCENNI DxG
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Heather | Coppie: Alejandro/Heather
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Chiudo gli occhi e rivedo quello che è appena successo: l’ennesimo litigio con mia madre.
Non ricordo neanche il motivo per cui abbiamo iniziato.
Si vede quanto m’interessa… in questo periodo non m’importa più niente.
Dopo l’ultimo rimprovero di mia madre, prendo la giacca e me ne vado sbattendo la porta dietro di me.
Il sole che picchiava sugli edifici e sulle piante da un paio di ore è stato sostituito dalla pioggia incessante e violenta.
Cammino sul marciapiede ricoperto dall’acqua che cadeva dal cielo senza ombrello e ogni volta che il vento scagliava la pioggia addosso alla parete dell’edificio alla mia destra, per me era come una doccia fredda.
Anche il vento era arrabbiato con me!
Per ripararmi dalla pioggia entro in un bar sulla mia destra.
Il bar era deserto e l’atmosfera calda e accogliente mi diede sollievo dall’inferno che si stava scatenando dietro alla porta che avevo alle mie spalle.
Mi avvicino al banco e appoggio i gomiti fradici sul piano di marmo lasciando una pozza d’acqua sotto il mio sgabello di legno.
-che cosa ti porto stronzetta?-
Stavo per alzarmi e dare uno schiaffo al cretino che aveva osato chiamarmi così ma appena alzai lo sguardo per vederlo meglio mi bloccai.
-due caffè- una voce maschile risponde al posto mio.
Non oso girarmi. Ero troppo presa dal barista.
Devo ancora rendermi conto che la persona che ho davanti è DUNCAN.
La figura che poco prima aveva ordinato si siede vicino al mio sgabello e sento i suoi occhi freddi su di me.
Duncan con il suo solito sorriso da schiaffi annuisce e comincia a preparare due caffè.
Mi giro verso allo sconosciuto o meglio quello che credevo fosse uno sconosciuto…
Scosto la ciocca di capelli bagnata dalla faccia e rimasi col respiro troncato.
Lo sconosciuto non era altro che ALEJANDRO.
-che… che… che cosa ci fai qui?- balbetto in attesa di risposta.
-Alejandro frequenta tutti i giorni questo bar… - Duncan prende parola –ci lavora-
-tu invece?- mi chiede Al.
Volto gli occhi verso il pavimento facendo finta che non mi avesse chiesto niente.
Non avevo voglia di dirgli che me ne ero andata per evitare l’ira di mia madre.
-non mi rispondi? Che c’è la mia perfezione ti ha tolto la possibilità di parlare?-.
Lo guardo male e poi mi accorgo delle cicatrici –non mi pare che tu sia perfetto…-.
Sentendo Duncan ridere come un deficiente capisco che ho fatto centro nell’orgoglio del ragazzo dalla pelle ambrata.
Sul volto di Al appare uno sguardo omicida rivolto verso l’ex galeotto mentre questo continua a ridere come un ebete.
-ecco a voi i due caffè!- dice Duncan porgendoci le due tazzine.
-dai lasciali da soli e vieni a fine quello che abbiamo iniziato…- con tono malizioso Gwen si appoggia allo stipite della porta che serviva ad accedere all’appartamento sopra al bar.
-chiudi tu il locale e in caso avessi bisogno di una stanza sai dove cercare…- Duncan con scatto felino lanciò le chiavi del locale ad Al e sfrecciò da Gwen.
-io non credo che avrei bisogno di una stanza- dico convinta per poi bere tutto in un colpo il caffè.
-io invece credo il contrario…- continua Al con un ghigno in faccia –non vorrai tornare fuori con il diluvio universale?
-ok… e allora? Dove mi faresti dormire saputello?-.
Con una semplice occhiata indica con lo sguardo la porta in cui poco fa Duncan, scomparve.
Lo guardo perplessa e lui con sguardo malizioso mi prende il polso destro e mi avvicina al suo petto.
La distanza delle nostre bocche è così minima da sentire il suo respiro.
-non penserai di farmi dormire la dentro?- domando irritata dalla posizione.
-tranquilla c’è una camera pronta ad accoglierti…-
-e magari il tuo stesso letto?- domando, ma più che una domanda era una certezza.
-certo! Serve chiederlo?-
-e se tu te ne andassi sul divano?-
-ma dove credi si siano messi Duncan e Gwen per fare prima?-
-ok ma adesso lasciami!- l’urlo dietro.
Senza darmi ascolto comincia a baciarmi bloccandomi il respiro.
Le sue braccia mi cingono i fianchi e le mie mani unite dietro il suo collo.
Dopo alcuni secondi lo respingo e lo vedo sorridere anche se quello più che un sorriso era un ghigno.
Agitando le chiavi del locale chiude la porta principale e mi raggiunge.
Lui comincia a baciarmi cingendomi i fianchi.
-mi avrai fatto male…- mi sussurra all’orecchio –ma le cose non cambiano resterai sempre la mia principessa della cina.
Detto questo, ricomincia a baciarmi con più forza e intensità di prima.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
guardo negli occhi una bambina dalla carnagione ambrata e dai capelli corvini.
-tutto qua?- mi domanda.
-perché ti aspettavi qualcosa di diverso Jade?-
-ma lo dovresti sapere com’è nostra figlia… Heather- un uomo dalla carnagione ambrata come la bambina e dagli occhi verde smeraldo, stava appoggiato allo stipite della porta come in attesa di qualcosa.
-Jade che ne dici di andare a giocare col figlio dei vicini lasciandoci da soli?- riprende parola l’uomo evidenziando quel “soli” con una punta di malizia.
-va bene…- la bambina contraria all’ordine del padre, si stava alzando dal letto verso la porta.
-ci sai proprio fare con i bambini Ale…- dico con sarcasmo.
-potrei dire lo stesso con te mi amor-
-e smettila di parlare in quella specie di lingua!-
Un tonfo alla porta d’entrata e comprendo che mia figlia è uscita.
Alejandro si avvicina tanto da poter sfiorare le sue labbra.
Certo mi sembra ancora impossibile.
Sono passati anni da quell’incontro e nulla è cambiato certo oltre a Jade è rimasto tutto come una volta.
Per Duncan e Gwen qualcosa è cambiato.
Si sono sposati venendo ad abitare accanto a noi e hanno avuto un bambino: Damian.
Per quanto riguarda il locale, appena Courtney è venuta a sapere chi era il proprietario, ha voluto comprare il bar per poi darlo al suo fidanzato: il suo avvocato.
Duncan e Gwen, rimasti senza soldi e senza casa, sono stati assunti come operai della fabbrica di mio fratello… un modo molto divertente per farla pagare alla darkettona e all’ex galeotto.
Io, invece, come mi era stato detto sono rimasta e resterò per Alejandro, la sua princess of china.



ANGOLO AUTRICE;
salve a tutti!!!!!! Sono tornata con un’altra storia sulla mia coppia preferita!!!
Non è il massimo ma era da un po’ che cercavo di pubblicarla…
Come sempre la mia aspirazione è arrivata da una canzone che (forse) conoscono tutti: Princess of China dei Coldplay.
Spero sia piaciuta!!!
 
TheBlackEyedSister
   
 
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