Fanfic su artisti musicali > Ed Sheeran
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Autore: nannie    22/07/2013    1 recensioni
Più di trecento cinque parole escono dallo stereo registrate su quel Cd.
È quasi assurdo come un suono registrato possa diventare ossigeno quando chi le pronuncia è a più di mille chilometri da te, Dia ne sa qualcosa.
E ne sa qualcosa anche Ed che registra quelle parole con il cuore che esplode e le braccia vuote.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ed Sheeran, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sei di mattina.

 




 

 

 


 

Sei sveglio?
Ora sì, ma sono le sei di mattina Dia dormi!
Mi ami Ed?
Sì che ti amo ma ora dormi.

 

Ed non dorme beato nel letto accanto a lei.
Chissà quale letto, di quale stanza d’albergo lo abbraccerà come vorrebbe fare lei sta notte.
Che ormai notte non è più visto che sono le sei e Dia Parker non riesce a dormire.
Si chiede con quale canzone comincerà il concerto quella sera, e se la penserà quando canterà Give Me Love.
Vorrebbe dormire e non pensarci più, risulta difficile rimanere in quella casa senza di lui a Dia.
Che poi lo sapeva che avrebbe cominciato il tour, che essere la ‘’strana ragazza’’ di Ed Sheeran, così l’hanno denominata le riveste di gossip, non sarebbe stato facile.
Sapeva sin da subito che avrebbe dovuto fare i conti con paparazzi, ragazzine urlanti, interviste e concerti in giro per il mondo, lo sapeva e avrebbe volentieri rifiutato tutto ma non credeva di esserci dentro così tanto. Fino a quel punto.
Dia vorrebbe solo dormire e non pensarci.
Sono quasi le sette e dodici e le manca Ed.
Sono le dieci di mattina quando Dia decide finalmente di scendere dal letto, dopo solo tre ore di sonno.
Con passo cadenzato e la mente ancora tra le lenzuola va a prendere la posta.
Bolletta.
Bolletta.
Pubblicità.
Una busta gialla.
Sopra con un pennarello nero il suo nome e la via di casa loro marchiano quella carta con la sua scrittura.
Lascia il resto delle buste, a cui penserà dopo o mai più, sul tavolinetto all’ingresso, poi si butta sul divano.
Una cartolina di Los Angeles e un cd.
Odio scrivere cose che non siano canzoni quindi prendi lo stereo.
Un sorriso le increspa le labbra, si alza e infila il cd nello stereo.
Preme play.
Dia, mi senti? –Sì che lo sente e così forte e chiaro che le trema tutto, cuore, petto, sterno, anima.-Spero di sì perché se questo coso non registra giuro uccido qualcuno. Qui fa davvero troppo caldo, te di sicuro saresti diventata matta. Odi il caldo. Però mi piace un casino quando hai caldo sai? Perché ti lamenti sempre che i capelli ti si appiccicano addosso ma ti ostini a portarli sciolti. Lunghi e neri, dio mi manca accarezzarli, mi manca svegliarmi che tu dormi da poco e guardarti. Mi piace un casino, mi viene voglia di svegliarti e riempirti di baci e fare l’amore subito. Ma sei così bella mentre dormi con il lenzuolo che ti sfiora il ventre e quel sorriso appena accennato. –La ragazza sospira, le fa quasi male il petto a sentire quelle parole- Così piccolo su quella bocca dipinta che mi fa un terremoto di magnitudo cinque dentro. Qui il thè al limone è buonissimo, dovresti assaggiarlo. Hai presente quando te lo lascio sul tavolo ancora caldo prima che vado alle interviste? Ecco. Cazzo, quanto mi manchi. Mi manca perfino morderti la pelle mentre siamo sul divano a vedere la tv..
Dia non resiste più stoppa il cd, ormai è sommersa dalle lacrime.
Ci sta quasi affogando dentro perché lo sa ormai che è quando lui non c’è che i suoi problemi fanno effetto.
Dia ha sempre tenuto tutti alla larga, perfino se stessa, non si è mai spinta troppo in là.
Era piena di fissazioni e manie.
Ha sempre odiato il contatto, fisico e psicologico che fosse, non ha mai abbracciato nessuno.
Quasi mai se non si contano sua mamma, sua nonna e Delilah.
Ora però ha bisogno di vedere e sentire intorno a lei quel braccio tatuato e quel profumo dolce e frizzante.
Ha bisogno di lui.
Nonostante le provochi un certo senso di male deve sentire la sua voce o crede impazzirà.
Play.
Ti prego non pensare al fatto che io sia lontano.. per favore non è facile rimanere qui. Non è facile con la mancanza di te sempre più forte e il sapere che non stai bene senza di me, che non sto bene senza di te. Tu sei così perfetta, un misto di come tu sei e di come vorrei che tu fossi. Perfino qui, dall’altra parte del mondo, in un’altra città, tutto mi parla di te.– la sua voce come sempre ha quella nota roca, e Dia se lo immagina che beve una lattina di birra per mandar giù quel magone che, lo negherebbe fino alla morte, ha in gola. Un sorriso le increspa le labbra.-Non è strano che ti voglio ad ogni costo? Sono pazzo di te quindi prima di subito ti dico di non pensare a qualsiasi strana paranoia tu abbia creato in quel cervello bacato.. Ti prego.”
Dia sente delle note di chitarra e sa che lui suona quei determinati accordi solo quando lei è agitata. Pure dall’altra parte del mondo lui c’è.
Lui la calma, lui la fa sua e la fa vivere.
Ecco perché dia lo ama, la sua voce, le sue mani che si muovono sulle corde della chitarra, le parole sempre giuste, il tempo che viene scandito dal suo battito cardiaco, i capelli rossi con quel sorriso, e il profumo di buono.
Dia ama tutto quanto, ma soprattutto il modo in cui la fa sentire.
Lo vuole lì accanto a lei. Sempre.
Devo spengere, ti prego amore dormi e stai tranquilla, torno presto.
Lo stereo non emette più ne musica ne parole, fa male ma bene allo stesso tempo.
No,non lo fari non prima che te lo abbiano detto. Non prima che i manager annuncino la fine del tour.
Sussurra la mora come se lui fosse lì, se quello stereo e quel cd potesse rispondergli.
Dia sa ed è cosciente che non ci si innamora mai di chi è perfetto per noi, ma di chi, in un determinato momento della vita, ci dà l’emozioni di cui abbiamo bisogno, e lei aveva bisogno di sentirsi viva e Ed era vita.
Fù un iniezione di adrenalina nelle vene, per quello in quel momento si sentiva come spenta.
Aveva bisogno di lui e sorrideva nel prenderne conoscenza. Lui la rendeva viva nonostante i chilometri.
Nonostante tutto.
Erano le sei della mattina successiva e Dia Parker dormiva, stranamente.
La testa stanca e carica di tutta la giornata e di tutti i pensieri aveva ceduto al sonno.
Qualcosa le sfiorò una guancia. Odiava le zanzare che la infastidivano di notte, mosse una mano al vento ma tocco qualcosa.
Aprì gli occhi.

Dia sei sveglia?
Ed!? Cosa ci fai qui, oddio, sono le sei di mattina e sei qua! Ed

Ti amo Dia Parker.
Ti amo più dell’amore Ed Sheeran.

 

 

 

 

 

 

 

_______________________


 

 

Questa one shot è un pò un'azzardo, un pò uno sfogo personale diciamo.

è tratta da una canzone di Briga, da cui prende anche il titolo, appunto Sei di mattina.

Diciamo che Ed usa un modo diverso, un modo che sa che fa più bene che male, anche se non si direbbe, per comunicare con Dia.

Tutte le sensazioni di vuote e stranezza di Dia sono un pò le mie, ma anche la sua serenità nel sapere che lui c'è anche a dispetto di chilometri. 

Non ho molto da dire o altro solo che boh lasciatemi un parere e se questo mio piccolo scritto-sfogo vi piace pubblicherò una long, oltetutto è il primo lavoro su il mio Eddino del cuore.

anyway, fatemi sapere anche se lo schifate, anzi fatemi sapere sopratutto quello.

 

Besos, nannie.


 

 
   
 
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