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Autore: FedeVampire    23/07/2013    1 recensioni
Dal testo:
"-Come siamo arrivati a questo punto?- chiese in un sussurro il ragazzo incapace di guardarla negli occhi.
Nina rimase in silenzio osservando il pavimento non sapendo esattamente che dire, forse perché nemmeno lei sapeva la risposta."
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’universo tranne noi.

 

E saremmo quel che tutti sognano,

quell’amore che i cantanti cantano

tanto forte potente immenso che sembra esagerato ed impossibile,

con il petto che sembra esplodere, che non serve altro in più per vivere

che non c’è parola per descrivere

che ti sceglie e che non si fa scegliere.

E saremmo quel che tutti cercano

quell’amore che i cantanti cantano

tanto forte potente immenso che sembra esagerato e irrealizzabile

con il petto che fa quasi esplodere, senza il quale non si può più vivere

che potrebbe scomparire l’universo tranne noi.

(L’universo tranne noi- Max Pezzali)

 

La radio sveglia partì alle 6 in punto riecheggiando nelle pareti della casa quasi del tutto vuota e Nina Dobrev quella mattina desiderava immensamente che fosse tutto un brutto sogno o, ancora meglio, uno scherzo di cattivo gusto e che quindi avrebbe semplicemente spento quel maledetto aggeggio per poi rigirarsi e riprendere a dormire.

Ma non era così, e la ragazza lo sapeva bene e, mentre cercava di alzarsi dal letto che quella mattina sembrava una potente calamita e lei un pezzo di ferro, puntò gli occhi sul calendario su cui spiccava la data di oggi: 8 luglio, ovvero l’inizio delle riprese.

Mentre cercava di riprendersi da quel coma profondo con una doccia fredda continuava ad immaginare di tornare su quelle spiagge bianche e in quel mare talmente limpido da confondersi con il cielo.

-Forza Nina, oggi è un nuovo giorno- sussurrò la ragazza a se stessa mentre si osservava allo specchio, la sua pelle era olivastra dovuta a tutte quelle ore di sole, i capelli erano più chiari e quel sorriso avrebbe potuto ingannare chiunque, perfino sua madre, ma gli occhi no, quello non mentivano.

La verità era che Nina era morta dentro, da quando lui non c’era sembrava di viaggiare in un tunnel buio senza via d’uscita e c’erano volute settimane prima di riuscire a costruire una maschera che nemmeno le sue migliori amiche erano riuscite a farle togliere.

Oggi la giovane sapeva fin troppo bene che questa maschera si sarebbe sgretolata nel momento esatto in cui quegli occhi cristallini che tanto conosceva ed amava l’avrebbero toccata e trapassata in quel modo fastidioso in cui Ian poteva leggerle l’anima, perché per lui era come un libro aperto.

Due mesi prima avevano deciso che una pausa sarebbe stata la scelta migliore, entrambi avevano impegni diversi e nessuno dei due sembrava intenzionato ad abbandonare i propri per seguire l’altro, perciò dopo lunghe discussioni erano arrivati a quella fastidiosa conclusione: avrebbero messo in pausa la loro storia, come in un film quando si preme con il telecomando il tasto “stop”.

Successivamente la situazione era sfuggita di mano e Nina quasi rise ancora di sé stessa ripensando a quella ridicola “battaglia” su twitter che si erano scambiati, giocavano a dimostrare a chi stava meglio senza l’altro, poi erano seguite le false voci secondo le quali entrambi avevano trovato compagnia per l’estate e poi Ian aveva riportato le sue cose nel suo vecchio appartamento, o almeno così la ragazza pensava, dato che al suo rientro non c’era più nulla che appartenesse al giovane, perfino Moke aveva lasciato la casa.

Con l’amaro in bocca Nina uscì di casa raggiungendo il set in pochi minuti, ma una volta arrivata non trovava il coraggio di entrare.

-Che fai? Resti in macchina?- urlò Paul battendo il pungo sul vetro per farsi sentire e la ragazza sobbalzò appena per lo spavento.

-N-no, stavo solo pensando, dopo 2 mesi di relax è dura tornare a lavoro- esclamò uscendo dalla vettura.

-A chi lo dici, mi stavo quasi abituando a dormire di più la mattina e ad avere la colazione in camera- scosse la testa il ragazzo.

-Come se non ce l’avessi comunque ogni mattina- ridacchiò Nina facendo allusione a Torrey, sua moglie, che lo viziava continuamente.

-Che vuoi che ti dica? Sono un uomo fortunato anche se penso che prima o poi troverò la valigia con le mie cose fuori dalla porta di casa-

I ragazzi risero per la battuta facendo irruzione nell’atrio del set in cui una decina di persone erano già all’opera allestendolo per le prime scene che sicuramente si sarebbero svolte l’indomani.

-Hai già visto il copione?- chiese Nina.

-No, non mi hanno nemmeno detto il titolo del primo episodio, quest’anno Julie vuole fare tutto in segreto per evitare che si spargano delle voci- ripose Paul con un’alzata di spalle.

-Ehi- richiamò la ragazza afferrandola per un braccio prima di entrare in sala riunioni.

-Potrai ingannare chiunque con quel visetto angelico, ma io non me la bevo, so tutto e anche se non sapessi niente te lo direi, questa non è la Nina che conosco, ma ti voglio troppo bene per farti una predica ora- disse Paul con aria improvvisamente seria.

-Non fate i ragazzini, non si addice alla vostra età, e vedrai che andrà tutto bene- aggiunse incoraggiante prima di spingerla verso la grande porta che si aprì.

Julie, Candice, Kat e Ian erano seduti al tavolo ed alzarono la testa contemporaneamente.

-Finalmente! Stavo per chiamare l’FBI- tuonò ironicamente Julie, ma la frase venne quasi totalmente coperta dagli schiamazzi di Candy e Kat che si erano alzate per abbracciare Nina.

La ragazza ricambiò l’abbraccio sentendo quasi le lacrime agli occhi, era stata un’amica terribile in questi mesi, non aveva mai chiamato o mandato un messaggio a nessuna delle due e quando le amiche, preoccupate, le avevano scritto aveva risposto con monosillabi.

Eppure eccole lì, a stringerla e a farle domande sulla sua estate come se nulla fosse cambiato.

Nina a mala voglia alzò lo sguardo puntandolo negli occhi di ghiaccio di Ian, avrebbe dovuto farlo prima o poi.

-Ciao- sussurrò con un mezzo sorriso indecisa sul da farsi.

-Ciao- replicò gelido liquidandola e nella stanza calò il silenzio che venne prontamente smorzato da Julie –Bene, sedetevi che vi consegno i copioni, mi raccomando massima segretezza, non voglio vedere ne foto ne frasi spoiler su social network-

-Leggetelo in silenzio e poi voglio che proviate tutte le scene, quest’anno voglio che gli ascolti salgano alle stelle, durante la quarta stagione c’è stato un leggero calo, perciò quest’anno voglio il massimo da voi e ovviamente ci saranno più colpi di scene, più intrighi e più intrecci- continuò mentre distribuiva i copioni, Nina in queste occasioni si sentiva come catapultata al liceo.

Aprì la prima pagina e sentì lo stomaco contorcersi quando lesse che la maggior parte delle scene avrebbe dovuto girarle con Ian, la ragazza avrebbe dovuto immaginarlo, ma sperava che il primo episodio iniziasse direttamente al college, ma ovviamente si sbagliava.

-Noi andiamo in sala relax!- esclamò Candy prendendo sotto braccio Kat che lanciarono a Nina un’occhiata maliziosa.

-Io mi ritiro nel mio camerino, devo fare alcuni discorsi ad una folla, ma lo specchio andrà benissimo- si aggiunse Paul dirigendosi all’uscita.

-Bene allora voi rimate qui, tanto devo andare a montare il set e le luci, ragazzi questa stagione è incentrata particolarmente su Damon ed Elena, i fans stanno impazzendo, conto su di voi ok?- disse Julie con l’aria di una che ne sapeva una in più degli altri.

-Certo Julie, siamo professionisti- commentò Ian e la ragazza quasi tremò nel sentire la sua voce.

-Bene, buon lavoro allora!- esclamò soddisfatta la produttrice lasciando la stanza e Ian e Nina si ritrovarono da soli.

La tensione era talmente tanta che si poteva percepire, era la prima volta dopo mesi che i ragazzi si rivedevano e che avevano modo di starsene un po’ soli, Nina avrebbe voluto dire tante di quelle cose, ma ogni volta che faceva per aprir bocca immediatamente qualcosa la fermava.

-Nina- sussurrò Ian richiamando la sua attenzione e la giovane perse un battito nel sentire il suo nome pronunciato da quelle labbra soffici.

-Ho lasciato da te qualche documento per la IFS, quando posso passare?-

Ian si diede dello stupido, avrebbe voluto dirle che le era mancata, che non vedeva l’ora di baciarla e di sentirla sua, avrebbe voluto dirle che erano stati stupidi, ma quella era stata l’unica cosa che era uscita dalla sua bocca.

-Passa quando vuoi, in fondo è anche casa tua- Nina inghiottì quel groppo che si sentiva in gola, per un attimo aveva pensato che volesse chiederle di tornare da lei.

-Quando passi, ti andrebbe di portare anche Moke? Mi manca e vorrei salutarlo- aggiunse un attimo dopo prendendo coraggio, ed era vero, quel gatto era come un figlio, dopo Lyncs ovviamente.

-Sì certo, io ne approfitto per salutare Lyncs allora- ribatté Ian.

Stavano davvero parlando dei gatti? Dopo mesi la prima cosa sensata che riuscivano a dire era veramente quella?

-Dai mettiamoci a lavoro- aggiunse riportando lo sguardo sul copione.

Nina annuì prendendo fiato.

-Buongiorno- recitò la sua prima battuta cercando di essere convincente.

-Buongiorno a te, stavo per chiamare un’ambulanza poi mi sono ricordato che sei un vampiro- replicò Ian, o meglio Damon.

-Spiritoso, non è colpa mia se qualcuno mi fa stancare troppo la sera e la notte e a dire il vero anche durante il giorno- Nina aggiunse un risatina dopo quella frase.

-Vuoi che la smetta?- Nina percepì il tono malizioso di Ian e l’unica cosa che voleva fare era sbatterlo su quel tavolo e baciarlo fino a consumare quelle labbra perfette.

-No, voglio che tu mi baci, ora-

Il silenzio calò di nuovo nella stanza, secondo il copione ora Damon avrebbe dovuto raggiungere Elena grazie alla velocità vampiresca e l’avrebbe dovuta baciare.

Ian sollevò lo sguardo indeciso sul da farsi e trovò i meravigliosi occhi di Nina puntati su di lui, prese coraggio e avvicinò il suo viso a quello di lei, era finzione o realtà?

Nina allargò appena gli occhi capendo le sue intenzioni e fissò a lungo le labbra di Ian per poi tornare ai suoi occhi, ma la ragazza sentì i suoi riempirsi di lacrime.

-Scusa- balbettò la giovane allontanandosi.

-Non ce la faccio- trattenne a stento un singhiozzo mentre si allontanava da quella stanza intrisa del profumo di quello che era il suo uomo.

Barcollando a causa delle lacrime che le offuscavano la vista, Nina raggiunse il suo camerino chiudendosi dentro mentre si lasciava andare ad un pianto liberatorio.

Quel pianto che aveva da troppo tempo trattenuto, quel pianto che le amiche e la sua famiglia avevano da tempo cercato di farle uscire in modo da sfogarsi, quel pianto che era stato mascherato da falsi sorrisi e gesti poco maturi.

Questa non è la Nina che conosco.

Paul aveva ragione, la vera Nina non si sarebbe mai ubriacata, la vera Nina non avrebbe mai flirtato con uomini diversi e non sarebbe mai scappata da una città all’altra per evitare di rimanere a casa, in quella casa che per una persona era decisamente troppo grande.

-Nina- una voce la chiamò da fuori, una voce che avrebbe riconosciuto fra mille.

-Vattene- singhiozzò la ragazza.

-No apri questa porta- insistette Ian che nel frattempo si passava una mano sulla faccia distrutto nel vederla così, sentendosi un verme per averla lasciata sola.

-No, vattene- continuò Nina, non voleva assolutamente che lui la vedesse in quelle condizioni.

-Apri o butto giù la porta-

Ian attese qualche secondo e poi, troppo desideroso di lei, colpì con la spalla la porta che facilmente si aprì scheggiandosi per il duro colpo.

Nina sollevò stupefatta la testa tirando su col naso in maniera non proprio aggraziata e Ian fece un sorriso amaro sedendosi accanto a lei.

-Come siamo arrivati a questo punto?- chiese in un sussurro il ragazzo incapace di guardarla negli occhi.

Nina rimase in silenzio osservando il pavimento non sapendo esattamente che dire, forse perché nemmeno lei sapeva la risposta.

-Siamo stati degli idioti- continuò il giovane scuotendo la testa.

-Mi dispiace per non averti capito, sarei dovuta venire con te alla convention, ho deluso un sacco di persone- esclamò Nina facendosi coraggio.

-E per la cronaca non sono andata a letto con quei ragazzi delle foto, l’unico momento in cui gli ho taccati è stato durante gli scatti- aggiunse voltandosi.

-Lo so, l’ho sempre saputo, credo- ammise Ian colpevole.

-E io invece non ho mai avuto una relazione con la mia collega o con quella modella, era solo lavoro- disse carezzandole una guancia.

 -Ti amo- soffiò Nina ancora con le lacrime agli occhi che chiuse per paura della reazione.

-Oh Nina- Ian l’abbracciò stringendola fra le sue braccia e respirandola.

-Ti amo anche io, non ho mai smesso- disse.

-Sai che però abbiamo molte cose di cui parlare vero? Non si più risolvere così purtroppo- ammise la ragazza.

-Avremo tutto il tempo più tardi- commentò il ragazzo congiungendo finalmente le loro labbra e Nina si sentì improvvisamente viva.


NOTE AUTRICE:

In realtà mi ero ripromessa di non scrivere nulla a proposito della loro presunta rottura, forse perchè non ci ho mai creduto, perchè dopo tutto io ho sempre creduto in loro e nel loro amore quasi impossibile.
Ma a volte l'ispirazione ti travolge e basta una canzone sbagliata nel momento sbagliato e il mondo sembra fermarsi e tutto quello a cui riesci a pensare è scrivere.
Questa è la mia versione dei fatti e spero che la apprezziate.
Baci
Fede
PS: Dopo il Comic Con io sono convinta che siano ancora insieme, insomma avete visto i video e le foto?**
  
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