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Autore: Book boy    23/07/2013    3 recensioni
"L'inizio della fine"
Genere: Azione, Horror, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Giorno d’infezione 8: Questa notte tutti erano in agitazione, probabilmente è successo qualcosa. Mi sto davvero preoccupando molto. I militari hanno continuato a pattugliare in volo l’area intorno alla quarantena. Allora questa mattina volevo intervistare qualcuno, ma non mi hanno fatto entrare nella zona di sicurezza, non mi spiego perché. Perciò oggi non ho fatto altro che scrivere qualcos’altro per il giornale, ma senza interviste non posso scrivere granchè. Magari domani andrà meglio.

 Giorno d’infezione 9: Il giorno più brutto e più lungo della mia vita. Oggi è scoppiato l’inferno. Sto scrivendo queste righe sul diario nascosto in una metropolitana, insieme a qualche altra persona. Questa mattina mi sono svegliato all’alba, erano più o meno le 5:50 quando ho sentito svariati elicotteri che volavano allontanandosi dall’area in quarantena. Fuori le persone urlavano e in lontananza sentivo i militari aprire il fuoco. Cazzo ma che succede? Mi sono infilato un paio di jeans, una maglietta e un paio di scarpe da ginnastica e dopo aver preso la macchina fotografica sono corso fuori. Fuori sembrava una guerra. Tutti correvano a destra e a sinistra senza sapere dove scappare. Io mi chiedevo continuamente che cosa succedesse ma poi capii che l’infezione doveva esser uscita dalla quarantena. Ma non mi sarei mai aspettato cosa stesse per succedere. Guardai in direzione delle recinzioni e vidi decine di militari che stavano sbarrando la strada con altre recinzioni che innalzavano sul momento mentre alcuni mitraglieri sui mezzi corazzati tenevano lontano… cazzo ancora non ci credo! Stavano sparando a delle persone infette, ma non avevano febbre, erano diventati dei mostri! Avevano occhi vitrei, bianchi da cui usciva sangue. Poi questi attaccavano i soldati e li dilaniavano con i denti, li sgozzavano e poi iniziavano a mangiarli, cazzo mangiavano delle persone! Delle persone! Porca puttana, non riesco ancora a crederci è successo tutto così in fretta che nemmeno mene sono reso conto. La prima cosa che mi è venuta in mente è stata di voltarmi e correre via il più in fretta possibile, ma prima ho scattato qualche fotografia. Poi mi sono girato e sono scappato. Correvo tenendo in mano la macchina e mi sono diretto verso alcuni bus che erano fermi alla stazione. Questi però partirono in un secondo, pieni zeppi di persone che scappavano. Merda! Mi sono voltato ancora e ho visto altri militari che sparavano verso quegli infetti. Oh Dio solo in quel momento ho capito. Erano zombie! Quei così erano dei dannatissimi zombie! Tipo quelli nei film di Romero che io ho sempre adorato e che ho visto e rivisto mille volte. Mi ha preso il panico ma ho cercato di restare calmo ma soprattutto lucido. Sono corso in direzione opposto a dove vi erano quegli… zombie. Ho intravisto da lontano l’entrata di una metropolitana, subito ho pensato che avrei potuto nascondermi là dentro. Sono corso giù per le scale per arrivare all’entrata, mentre un uomo stava chiudendo il cancello d’ingresso. L’ho fermato appena in tempo e sono riuscito ad entrare. Abbiamo sbarrato l’entrata e poi l’abbiamo barricata utilizzando delle macchinette di bevande. E poi ci siamo chiusi qui. Siamo in tutto in tre: io; John, un barista sulla cinquantina; Sara, sua figlia di 20 anni; May, una signora di New york che era venuta a trovare sua figlia a Los Angeles; Tom, un pensionato che abitava lì vicino e infine un messicano, Juan che abitava a San Diego ed era venuto qui a L.A.  per curiosità (un vero coglione). Cazzo, io invece adesso penso che ho la mia auto davanti al motel. Ma poi cazzo ma in quanto tempo sono usciti dalla zona di quarantena?! Il mio motel non è molto lontano da quest’ultima, è vero, ma sono comunque 5 o 6 isolati di distanza e quelli sono arrivati davanti al motel in un attimo! Cazzo. Non so che diamine fare. 

Giorno d’infezione 10: Non ho chiuso occhio tutta la notte. Naturalmente. Sono stato sveglio con tutti gli altri della metropolitana ma non abbiamo nemmeno parlato un po’. Sentivamo in silenzio le urla di dolore delle persone in strada. Ho pensato ai miei genitori. Chissà se quei cosi si sono allontanati così tanto. Merda spero proprio di no. Oggi ci siamo già accordati che aspetteremo ancora qui al sicuro poi ci dirigeremo sui binari e tenteremo di uscire da L.A. anche se io ne dubito. Bè vedremo domani.

Giorno d’infezione 11: Oggi abbiamo percorso la linea blu della metropolitana che ci dovrebbe condurre fuori dalla città, anche se io non ne sono sicuro. Non conosco per niente la metropolitana perciò mi fido di John che lui conosce bene la città. Siamo arrivati ad un’uscita di sicurezza perciò io e Juan abbiamo controllato fuori, almeno dove fossimo. Siamo usciti e ci siamo trovati davanti uno di quei cosi. Si è voltato di scatto e vedendoci ci è corso incontro ringhiando. Ha subito attaccato Juan che lo teneva lontano urlando spaventato. Io sono rimasto bloccato per qualche secondo senza sapere con precisione cosa fare. Ma poi mi ha riscosso un urlo di Juan che mi ha detto “Cazzo fai qualcosa!” Allora mi sono guardato intorno e ho preso in mano un’asse di legno che ho spaccato in testa a quella bestia. Poi siamo scappati dentro alla metropolitana e ci siamo messi a correre nella direzione opposta. Ho paura diamine, ho paura cazzo!

Giorno d’infezione 12: Siamo arrivati alla fine della linea blu. Siamo usciti dalla stazione della metro e… siamo in quarantena. Hanno innalzato delle altre barricate e recinzioni elettrificate: siamo in trappola. Perché? Perché?! Perché è successo tutto questo?! Perché sono stato inviato qui cazzo! Perché?! Ora siamo nascosti di nuovo nella metro. Abbiamo barricato l’entr

Giorno d’infezione 13: Ieri non sono riuscito a finire di scrivere perché gli infetti hanno sfondato le porte e sono entrati. Siamo scappati ma John, Tom e May sono stati presi da quei mostri che li hanno letteralmente… sbudellati. Mio Dio non voglio nemmeno pensarci. Ora siamo barricati nel bagno della stazione. Siamo finiti. Ormai siamo dei morti viventi. 

Giorno d’infezione 14: Sono là fuori, non voglio uscire sono loro che vogliono, non mangio niente dall’altro ieri. Ho fame! 

L’ULTIMA RIGA DEL SUO DIRAIO E’ LA SEGUENTE: 
Giorno d’infezione 15: Morte, morte, morte, morte, morte, morte


Il diario è stato ritrovato dalle squadre di decontaminazione e bonifica in seguito al bombardamento che ha raso al suolo Los Angeles. 

  
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