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Autore: ElizabethStonem    23/07/2013    0 recensioni
Barbara ha quindici anni e vive in un paesino vicino Venezia. E' sola, si sente sola, ha bisogno di qualcuno che la ami più di quanto lei abbia mai amato se stessa. L'unico problema è che Barbara è problematica, esclusa. Lei cela un segreto, un qualcosa al limite tra lo scientifico e l'impossibile. Per questo a scuola non gode di ottima fama anzi, tutti cercano di evitare il suo sguardo. Eppure un giorno i suoi occhi castani incontreranno quegli azzurri di uno strano ragazzo, strambo quasi quanto lei, Mattia. Cosa succederà? Si salveranno? Entrate e fatemi sapere cosa ne pensate. :)
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Trovai me stessa nei tuo occhi
Prologo










Sta piovendo a dirotto. Qui è tutto umido, sembra che i raggi del sole abbiano smesso di lottare contro le nuvole.
Proprio ora, nel silenzio del mondo, si riesce a sentire lo scrosciare dell'acqua e i tonfi sull'asfalto non appena tocca terra.
Sono Barbara, Barbara Calvino.  Abito in un piccolo paesino a pochi chilometri dalla città veneziana e frequento il liceo Classico "Q. Urbinate". Capita che io sia spesso bardata in sciarpe e giubbotti, qui fa davvero freddo.
La mia famiglia è una famiglia normale, non ho nè fratelli nè sorelle. Ho una madre troppo assente ed un padre troppo indaffarato, entrambi lavorano e spesso mi capita di rimanere sola in casa, rimanere sola con me stessa.
Sono stata un fortuito incidente, fortuito per me, incidentale per loro, ovviamente. Un preservativo rotto in una coppia che non aveva progetti per il futuro, che non sognava di vivere in una schifosa cittadina fredda per tutto il resto della propria vita. Quindi i rapporti con i miei genitori non sono sempre stati "calorosi"  ma al contrario " freddi" com'è il tempo da queste parti.
Ormai il freddo mi è entrato nelle ossa, nell'essere e non so spiegare se sia  per paura o per rassegnazione ma è entrato a far parte di me e della mia vita.
Sono una stramba quindicenne :occhi nocciola scuro, capelli castano chiaro con una frangetta marcata . Il mio fisico è secco, molto minuto, scheletrico.Il mio colorito cadaverico fa spiccare le mie labbra, spesso troppo arrossate e screpolate per parlare.
Per via delle mie labbra rosse e del mio colorito biancastro capita che a scuola io venga soprannominata
 " Crazy-Snowwhite"- la Pazza Biancaneve.
Perchè pazza? io direi Strana, non quello " strana" da bellissima ragazza che corre tra i fiorellini inciampando qua e là... "strana" della serie " matta da legare".
La gente si spaventa quando mi vede, cambia strada, evita i miei occhi . Io so scrutare nell'anima delle persone, capisco ciò che vogliono dalla vita, ciò che sperano, quali interrogazioni vogliono saltare, sento i loro pensieri . E lo so , questo fa paura. Sin da piccola sono stata una bambina parecchio ipersensibile, una di quelle che si isola ed esamina il mondo intorno a sè. Questa mia ipersensibilità spaventa le persone perchè le persone hanno paura di ciò che distrugge le barriere.Fa paura essere allo scoperto, nudi come vermi perché è lì che si può essere feriti. Del resto li capisco, è brutto avere a chè fare con una persona come me, anche io nei loro panni cambierei strada. Quando succede, quando entro nel loro intimo, si sentono privati, vuoti, spaventati e così evitano d'incontrarmi.







Ormai è un anno che tutti mi evitano, i miei genitori hanno insistito perchè andassi da uno psicologo : il dottor Glaudi.
Era un giovanotto abbastanza sapiente e saggio, bella vita, belle conoscenze, ambizioso quanto bastava, sposato e con amanti. Aveva visto morire sua madre quando aveva dieci anni e così era entrato anche lui in terapia camuffando quel dolore con le parole dei volumi che si ostinava a studiare.
«Io non dovrei essere qui.» ero scappata nell'angolo più buio della stanza non appena mi aveva sfiorato la mano
«Barbara ...» si alzò dalla sedia rifinita in pelle e si avvicinò lentamente
«...» stringevo una mano nell'altra per evitare il contatto
«Okay, voglio solo parlare con te, so che sei ipersensibile, tendi ad isolarti perchè credi di fare del male alla gente ma...» il Dottore aveva un sorriso benevolo di chi ha voglia di dirti " va tutto bene"  ma non capiva, non capiva che se mi avesse toccato  sarebbe successo qualcosa di molto brutto. Era sempre così, io non ricordavo mai niente dopo, perdevo totalmente conoscenza .
Mi appiatti ancor più al muro davanti all'espressione sconvolta di Gaudi, la frangetta spostata da un lato, le mani ora contro la superficie bianca del muro.
«Come... mi hai spiato?! è impossibile! Nessuno sa... dimmi subito come hai fatto...» lanciò un urlo, io urlai, mi si avventò contro tenendomi per le spalle e quando toccò le mie mani si bloccò, raggelò, cadde in ginocchio con lo sguardo diretto nel vuoto e le pupille dilatate, i suoi occhi azzurri si riempirono di lacrime e iniziò a piangere, un pianto rotto, distruttivo, di un bambino a cui è stata uccisa la mamma.
Volete sapere che fine ha fatto il Dottor Gaudi? Ricoverato al San Sofia- Ospedale Psichiatrico- e passa la sua vita ricordando le frazioni delle sue azioni non riuscendo a distinguere la realtà dai ricordi.






E' la prima volta che mandavo uno psichiatra in una clinica psichiatrica e da allora nessuno psichiatra ha mai più voluto analizzarmi, persino i miei genitori hanno avuto paura di me.
Ed è così, camminavo nel mezzo del corridoio e tutti si scansavano come in quei celebri film americani che proiettano la sera al multicinema. Erano terrorizzati da me ed anche io lo ero, non sapevo cosa succedesse in quegli istanti ma ciò che accadeva dopo era catastrofico. Le chiacchiere corrono svelte ma anche per chi non crede, i fatti bastano e avanzano. Non mi piace essere una vittima, non mi piace piangere nei bagni, mi limito così a ricordare a chiunque voglia fare il bullo con me, i suoi segreti più nascosti e a rinfacciarglieli nel caso mi si attacchi.
Io leggo negli occhi delle persone, leggo il loro passato.
Un dono?  per qualcun altro forse .
  
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