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Autore: Ness    23/07/2013    6 recensioni
“Posso domandarvi una cosa?”
“Dimmi”
“Ecco… l’altro giorno mi stavo chiedendo…quando morirò…voi vi dimenticherete di me?”
“Non dire stupidaggini Rin”.
(cit. ep. 160 Sesshomaru per sempre)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono morta.

Sono viva.

Ma prima ero morta.


Ho davanti a me il lungo sentiero che mi separava da lui. Dietro me, lupi famelici vogliono il mio sangue. Solo quello. Solo placare la loro fame. Nulla più.
Il ricordo di quel giorno ancora invade i miei sogni. Fino ad allora erano stati occupati dalla terribile visione della mia famiglia uccisa barbaramente dai briganti.

Ora, da questo. E, strano ma vero, è il sogno più bello che io possa fare. Si, perché si conclude sempre allo stesso modo. Caldi e forti braccia avvolgono il mio corpo di bambina in attesa del mio risveglio.

Della mia rinascita.

Si, perché da quel giorno sono rinata a nuova vita.

Da quando mi ha riportato alla vita non ho mai smesso di seguirlo, neanche per un istante. Non c’è stato bisogno di chiedere. L’ho fatto e basta. E lui non mi ha mai fermata. Lui, che tutti temono, lui che tutti odiano, lui che con il suo sguardo glaciale spaventerebbe chiunque…

Ma come si possono trovare spaventosi quegli occhi solo desiderosi di qualcosa che neanche loro sanno di volere.

Il primo giorno che l’ho visto ha tentato di mettermi paura. Ma io testarda gli sono stata addosso in ogni modo. Volvevo colo che si accorgesse che ero li per lui, che volevo aiutarlo. Ma i giorni passavano e lui non accennava ad accettare la mia presenza.

Solo quando, piena di lividi, mi presentai davanti lui, finalmente mostrò un piccolo interessamento a me. Ci ero riuscita. Avevo aperto una piccola breccia nel suo cuore. E quanta gioia provai quel giorno.

Non mi separai mai più da lui. Era il mio angelo custode, era la mia famiglia. Un padre, un fratello, un amico. Lui era tutto il mio mondo.

Lui è tutto il mio mondo.

Ora sono anni che vivo al villaggio. E lui viene a trovarmi spesso, portandomi sempre meravigliosi doni. Ancora tutti lo temono. Ma io no. Io so cosa si nasconde dietro quel suo sguardo gelido.

Ogni volta che torna dai suoi viaggi, insieme facciamo lunghe passeggiate nel bosco vicino al villaggio.

“Avete trovato quello che cercate?”

Ma la sua risposta è sempre la stessa.

“Non ancora, piccola Rin. Ma ti assicuro che lo troverò”.

Non una volta mi ha detto cosa stia cercando nei suoi viaggi. So solamente che quando la sua risposta arriva, un velo di tristezza copre i suoi magnifici occhi ambrati.

Io sono cresciuta. Sono diventata donna e lui mi tratta sempre come se fossi la sua piccola Rin. Come vorrei che non mi vedesse più come la piccola bimba che lo seguiva. Ma non posso ambire a tanto. Non potrò mai avere il suo amore per me. Ahimè come lo vorrei…

“Rin, cosa ci fai sola nel bosco?”

“Voi qui? Non vi aspettavo”. Corro immediatamente ad abbracciarlo. Ricambia il mio abbraccio. Ma come mai i suoi occhi sono più tristi del solito.

“Perdonami piccola Rin… – dice – non ho trovato neanche questa volta quello che cercavo… e mai lo troverò”. Sento un brivido di terrore percorrere il suo corpo.

“Ma cosa cercate tanto affannosamente da lasciarmi sempre sola Signor Sesshomaru?”

Non parla. Mi abbraccia. Sento qualcosa bagnarmi i capelli. No. Non è possibile. Sta piangendo…
 

“Posso domandarvi una cosa?”

“Dimmi”


“Ecco… l’altro giorno mi stavo chiedendo…quando morirò…voi vi dimenticherete di me?”

“Non dire stupidaggini Rin”.

 
Con lui non c’era bisogno di troppe parole. Sapevo cosa cercava. Sapevo cosa non aveva trovato. Sapevo di cosa aveva paura.

“Signor Sesshomaru – dico stringendomi a lui – a me non importa di morire. A me basta stare al vostro fianco fino a che avrò vita. Ed avrò così vissuto la vita immortale che voi affannosamente cercate di donarmi”.
 

Per due volte sono morta e per due volte mi ha riportato in vita.

Per due volte mi sono persa e per due volte mi ha indicato la via.

Posso solo amarlo nella mia fragile forma. Quella forma che per tutta la vita ha disprezzato e che forse, segretamente, disprezza ancora perché sa che mi porterà via da lui.

Io sono quella che sono. Un’umana che prima o poi morirà, ma che resterà immortale nel cuore e nell’animo del glaciale demone cane Sesshomaru.
 
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Chiedo umilmente perdono…ma io amo questa piccola. E amo Sesshomaru.
Abbiate pietà di me e dei tristi pensieri di Rin…
Ness

 
  
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