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Autore: Just a Shapeshifter    24/07/2013    3 recensioni
Pensava che fosse tutto finito, che Lui fosse l'unico, che avesse sempre il controllo della situazione, dopo le sedute...
Si sbagliava, oh... se si sbagliava...
Lui era sempre stato li, in agguato: tutti loro erano sempre stati in agguato nelle più remote parti del suo cervello.
Dov'era il suo Mike?
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zoey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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“Mike?”

Rizzò le orecchie.

“M-Mike dove sei?”
“Lui non c'è dolcezza.”

Zoey deglutì, era la prima volta che... che Vito prendeva il sopravvento dopo tanti, forse troppi mesi. “Mike l'aveva superato” dicevano, “Mike non soffre più di personalità multiple”

Cazzate. Un mucchio di cazzate.

Era tornato. Era li. Non aveva superato un bel niente
“Mi-” Non riuscì nemmeno a finire la frase, che delle rozze labbra si poggiarono sulle sue. Oh, quelle non erano le dolci labbra di Mike, quelle erano le primitive e acide labbra del suo alter ego malvagio... Zoey non voleva quell'alter ego, Zoey voleva il suo ragazzo.
Gemette, ma quello era un gemito di dolore, appena Vito le morse il collo, lasciandole poco dopo una macchia violacea. Un sibilo, un sussurro: “Mike... dove sei?”

Lo stava chiamando. Lei lo stava chiamando. Si alzò da quel malsano suolo che era la sua mente, il suo subconscio, notando con non poca felicità che riusciva a muoversi liberamente... bastava avanzare verso quella strana luce, come faceva sempre, per tornare alla realtà, dare uno dei suoi dolci baci a Zoey, accarezzarle il fianco e dirle “Sono qui, tranquilla” ma qualcosa, o meglio, qualcuno glielo impedì.

Stava gemendo ora, sotto le meccaniche spinte del ragazzo sopra di se, sosia di colui che amava... una sorta di gemello cattivo. Gemeva, ma avrebbe tanto non aver voluto farlo... Conficcò le unghie nella schiena del ragazzo, all'ennesima scossa di piacere, mista al dolore dei battiti del cuore, che invocavano il nome del proprio ragazzo, così come il cervello e l'animo... ma non un suono usciva dalle labbra, non un nome, o un pensiero, aveva paura di Vito, doveva ammetterlo. Solo i gemiti della rossa riecheggiavano nella stanza.

Gli si stava rompendo il cuore, nel sentire quei gemiti e sibili di dolore. Si dimenava, con tutte le sue forze, ma tre figure lo tenevano, chi per una gamba, chi per le braccia... impedendogli ogni movimento:
Chester avvinghiato alla sua gamba, che gli lanciava ripetute bastonate sulle ginocchia, Svetlana attaccata ad un suo braccio, mentre lo trascinava nella parte opposta alla luce biancastra, unica sua via di fuga e Manitoba, beh... Manitoba lo teneva per le spalle, bloccandolo. Era in trappola.
Non poteva fare altro che restarsene li a guardare l'intera sequenza, unico spettatore di quel terribile film in diretta.

Un ultimo sibilio, mentre Vito gemeva, soddisfatto, uscendo poco dopo da lei. “Sei troppo rigida mozzarella” Le sussurrò all'orecchio ghignando, leccandoglielo poco dopo, mentre alla rossa venivano gli occhi lucidi, tratteneva a stento le lacrime. D-dov'era il sui Mike?

Vedette la prima lacrima solcare la gota di Zoey, in simultanea ad una sua, mentre era ancora intrappolato dalle sue personalità:
Potette chiaramente sentire il cuore frantumarsi.


Angolo di M:
Buooongiorno :3 Okay, questa idea é frutto di un altro mio testo, scritto su tutt'altro personaggio (inventato da me, é una storia lunga, lasciate perdere che é meglio u.u) Beh, l'ho finito or ora e non ho resistito: dovevo pubblicarlo <3
See you!

~M

  
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