Libri > Le Cronache di Narnia
Segui la storia  |       
Autore: Dhialya    24/07/2013    1 recensioni
Acqua, Terra, Fuoco e Aria. Primavera, Estate, Autunno e Inverno. I quattro elementi e le quattro stagioni.
Otto drabble e otto shot per entrambi i due gruppi. Due per ognuno di essi accomunati ad un Pevensie.
[Sorridi mentre vedi distintamente anche due farfalle e altri fiori nel giardino.
Finalmente la Primavera è arrivata, pensi soddisfatta mentre guardi la natura svegliarsi.
E ti sembra di vedere Aslan con la sua folta criniera tra le foglie dell'albero davanti casa.
]
[Lucy - Acqua;][Edmund - Terra;][Susan - Fuoco;][Peter - Aria;]
[Lucy - Primavera;][Edmund - Autunno;][Susan - Inverno;][Peter - Estate;]
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edmund Pevensie, Lucy Pevensie, Peter Pevensie, Susan Pevensie
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Elements and Seasons.












Peter – Air – Teacher.



-Eddai Peter! Per favore!-

Lucy si stava quasi prostrando ai tuoi piedi, mentre provava in tutti i modi a farti gli occhi dolci per convincerti. Aveva le mani come se stesse pregando e ti guardava, speranzosa, con quella scintilla di vita negli occhi che si portava sempre dietro.

-No Lu, non serve- mormori piano, fermo nella tua convinzione e sospirando leggermente.

L'idea che aveva avuto e che richiedeva il tuo supporto – o quello di Edmund – non ti andava molto a genio. Non c'era nulla di male, apparentemente, ma se l'avesse evitato saresti stato immensamente più tranquillo.

-Ti prego!- Prova ancora, come se ottenere un tuo “Si” fosse l'unica cosa che contasse, quasi più delle motivazioni iniziali che l'avevano spinta in quell'impresa.

-Lucy, non serve e non mi pare il caso- Ti appoggi allo schienale della poltrona, lasciando perdere per un attimo i documenti in modo definitivo, e punti lo sguardo su tua sorella, in piedi di fronte a te.

Ti guarda, un poco delusa, come se non credesse realmente a ciò che le dici.

Dispiace anche a te non poterle dare il tuo aiuto come sempre, ma davvero in quella proposta non vedi il motivo di accontentarla. Potrebbe magari avere un suo perché, ma la eviteresti – come stai già facendo – il più possibile.

Tua sorella ti fissa al di là della grande scrivania piena di pergamene e penne d'oca, ed è come se stesse pensando; le vedi, che sta persa nella sua testa, e vorresti che ti rendesse partecipe. E' come se la rivedessi un poco bambina, quella che qualche anni fa scoprì Narnia, quella che giocava di fantasia e litigava con Edmund per delle sciocchezze.

In realtà, lo sai, bambina non lo è più da svariati anni. È cresciuta, si è formata, in corpo ed in carattere – continuando però a conservare quella nota d'infantile sincerità che voi ormai conoscete bene.
E ti sembrava di avere nuovamente davanti la bambina di anni fa, prima, quando cercava il tuo supporto e la tua approvazione, come quando da piccola si rifugiava tra le tue braccia per paura di qualcosa.

-Allora farò da sola- C'è una nota seria nella sua voce, gli occhi ora sono determinati e ti guardano, come se non ammettessero repliche. Eccola che usciva, la bambina cresciuta.

-Lucy... - Provi a contrapporti, ma lei ti ferma, alzando una mano e non facendoti finire la frase.

-No Peter. Sono anche io una Regina di Narnia, non sono più una ragazzina. È giusto che combatta anche io, per quanto possa fare-. Ti guarda convinta, e tu non puoi fare a meno di staccarti dallo schienale e portarti avanti, appoggiando le braccia sul tavolo.

Sai che mostri disappunto senza bisogno di dover dire niente, ma prima che tu possa nuovamente esprimere qualcosa a parole tua sorella ti volta le spalle e se ne va, lasciandoti da solo nel silenzio del tuo studio.

Non sono più una ragazzina.

Lo sai benissimo. Ma non puoi fare a meno di provare, di cercare in tutti i modi, di darle – a lei, così come a Susan ed Edmund – tutta la serenità e felicità possibile.
Vuoi tenerla lontana dai possibili pericoli, il più a lungo possibile – anche se lo sai, lo sai, che non puoi rinchiuderli in una cripta di vetro.

-Voglio imparare ad usare la spada-

Se n'era uscita così, dopo che si era seduta sulla poltrona davanti a te e ti aveva chiesto se l'avessi aiutata, in quello che ti avrebbe chiesto di li a poco. Ti eri mostrato interessato e disponibile, rispondendo che, se era in tuo potere, avresti fatto il possibile.

Ma poi quella proposta ti aveva allarmato, perché subito ti eri reso conto che poteva ferirsi negli allentamenti e mentre imparava, che così facendo ti avrebbe chiesto di poter andare in guerra e combattere per Narnia, la sua terra, la vostra patria.

E non volevi.

Volevi tenerla lontana il più possibile dal sangue, dalla crudezza, dai pericoli, non volevi che fosse macchiata anche lei del senso di colpa di strappare via delle vite – perché si, sarebbe successo, prima o poi –, non volevi che si macchiasse le mani. Avresti voluto conservare la tenerezza candita di quella bambina che vi aveva portati fino a lì.


Osservi fuori dalla finestra, una lieve brezza che muove i fogli facendoli frusciare tra di loro entra nella stanza.

Era una bella giornata. Era estate. Era uno di quei momenti in cui avresti abbandonato tutto per immergerti nella tranquillità che Narnia offriva.

Decidi di abbandonare per qualche tempo il dovere minore, avendo dato già la priorità ai documenti più importati, ed esci, per andare in giardino e sentire un po' quel sole che tanto ti ha attirato accarezzarti la pelle.

Quando sei fuori, passeggiando nell'erba del prato di Cair Paravel e aggirando il castello, non puoi fare a meno di venire attirato dai rumori del ferro che si scontra contro qualcosa di duro.
È più forte di te, il misto di sensazioni che ti sale in gola, e non puoi evitarti di non accelerare il passo, un pensiero che si affaccia nella tua mente.

Ed è quando svolti l'angolo che la vedi, e un po' te lo aspettavi; non rimani molto sorpreso.

Lucy stava affrontando un pupazzo che solitamente si usava per allentarsi in mancanza di un avversario vero: aveva raccolto i capelli e cambiato vestito, preferendo dei comodi calzoni, un corpetto sopra una casacca leggera e un paio di stivali per muoversi più velocemente e senza intralci.

Da occhio esperto non puoi non notare che la spada sembra troppo grande e pesante per le sue braccia, i movimenti sono spesso lenti e grezzi, e la presa sul manico... Sospiri e scuoti la testa, rendendoti conto che tua sorella proprio non è portata, come fino a poco prima avevi pensato. Non a caso Babbo Natale le aveva donato il Fiore di Fuoco per curare i feriti ed un pugnale molto piccolo.

La osservi ancora qualche attimo: è buffa, fa errori da, giustamente, principiante; ma negli occhi puoi notare la scintilla che anima le sue intenzioni, la determinazione di voler imparare, di rendersi partecipe, di poter in quel modo dare un aiuto concreto anche a voi.

E ti ci rivedi un po', come quando con Edmund ti allenavi per poter battere la Strega Bianca, come quando hai affinato la tua tecnica nel corso degli anni per non dover mai, mai più contare sull'aiuto di qualcuno – come successe con Aslan, durante la tua prima battaglia.

E va bene.

Ti avvini, piano, e quando sei a poca distanza da lei la prendi tra le braccia prima che cada indietro, a causa di uno sbilanciamento dato da un contraccolpo.
Ti guarda, sorridendo e poco sorpresa, come se avesse sempre saputo che prima o poi saresti arrivato.

Arrivi sempre, tu.

Estrai Rihdon, più maneggevole, e afferri la spada che sta usando lei, scambiandole e dandole la tua.


-Dai, ti mostro come si fa-.

















































Eee rieccomi. Scusate il ritardo... ^^'
Mi sembra un scena tenerella: Lucy che vuole imparare a tirare di spada e Peter che non vuole insegnale perché ha paura si faccia male. E' Lucy, la sua sorellina: si rende conto però, come scritto nel testo, che non può rinchiuderla e allora decide che, se deve “lasciarla andare” ----> imparare a combattere, vuole fare in modo che sia il più pronta possibile. Da qui il “vegliare su di loro come l'aria”.
Era Lucy qui perché mi sembrava rendesse meglio lo stacco e il sentimento protettivo, potevano essere però anche Edmund o Susan.
Ringrazio per la lettura, i preferiti, seguiti e ricordate.
Ogni commento fa sempre piacere.
Al prossimo ed ultimo capitolo.

Dhi.



   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Le Cronache di Narnia / Vai alla pagina dell'autore: Dhialya