Quando starò per impazzire, spero verrai a salvarmi.

 Non piange.
Non è tipo da lacrime. Sa perfettamente che quelle sul suo viso non sono lacrime, che la pioggia ha iniziato a cadere sul suo volto.
È la pioggia che fa le veci delle sue lacrime.
“Dove sei?”
Aveva promesso. Gli aveva promesso che ogni volta che l’altro fosse stato male, ogni volta in cui si sarebbe sentito impazzire, ogni volta in cui avrebbe percepito il suo urlo silenzioso, l’avrebbe raggiunto. L’avrebbe raggiunto e salvato dalla disperazione.
Portato nella luce con la sua risata.
“E adesso dove sei?”
Lo aspetta. Attende che esca fuori da quella bara. Il giovane non si dispera.
Non mostra il suo dolore a tutti.
Lo ha sempre mostrato solo a se stesso. E in quel momento lo mostrerebbe solo a una persona.
E quella persona non è lì quando ne ha bisogno più che mai.
Non sarebbe tornato da lui. Non avrebbe più visto ne sentito la sua risata.
Non l’avrebbe più asfissiato con i commenti sulla sua famiglia, con le foto di sua figlia, con l’insistenza di trovarsi una donna.
La loro amicizia era tutto ciò che aveva. Il loro rapporto era l’unica cosa buona della sua vita.
Ma ormai non sarebbe arrivato nessuno a salvarlo.
Non l’avrebbe raggiunto.
Addio Hughes.
Addio.