Anime & Manga > I cinque samurai
Segui la storia  |       
Autore: sakura_hikaru    24/07/2013    0 recensioni
Touma Hashiba non è un ragazzo facile, colpa di un'infanzia non proprio normale. Ma c'è qualcosa, anzi, qualcuno che rende la sua esistenza decisamente difficile.
Un vero e proprio groviglio di emozioni che il nostro Tenku non sa proprio spiegarsi ...
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Rowen Hashiba, Sage Date, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I giorni con sua madre Touma li vide volare inaspettatamente e si ritrovò a Narita a darle il saluto dopo quello che era parso un solo giorno. Ma di giorni ne erano già passati dieci.

Era arrivata la stagione dei monsoni e l'aereo era decollato senza problemi, sotto una pioggia battente; era stato tentato di chiamare i ragazzi per avvisarli del suo ritorno, ma poi aveva deciso di far una sorpresa e capitargli a casa all'improvviso.

Aveva voglia di vederli e tornare a quel tran tran pieno di trambusto. Strano, ma vero. Voleva tornare dai ragazzi, alla loro quotidianità che qualche tempo prima non riusciva minimamente a comprendere o accettare.

Ma gli era mancata. E gli erano mancati i ragazzi tanto.

E Seiji molto, decisamente troppo.

Era strano quel vuoto che i ragazzi gli avevano lasciato. Un vuoto piú grande di quello che conosceva da sempre. Non che pensasse che non gli sarebbero mancati, ma...forse non aveva mai pensato, semplicemente, a quello che avrebbe provato.

Touma poggiò la biografia di Hideyoshi sul tavolino del sedile di fronte a lui: lo shinkansen correva nelle campagne che dividevano il Kansai dal Kanto, un'ora ancora e la periferia sud di Tokyo sarebbe spuntata improvvisa fuori dal finestrino. Sarebbe giunto da Nasty nel pomeriggio, stando alla corsa del bus: li avrebbe trovati tutti attivi, chi sul divano, chi davanti ai videogiochi, chi ai fornelli. Sorrise tra sé, perdendo lo sguardo nel cielo quasi bianco dal sole di giugno, quel sole accecante il cui sguardo era insostenibile.

"Seiji...". Già, lui. "Tanto per cambiare..." bofonchiò, quasi soprappensiero. Ma non l'avrebbe mai cambiato, non ora. Non più.

Cosa sarebbe successo dopo quei dieci giorni? Dopo quei giorni, dopo QUEL giorno.

Come sarebbe stato?

Cioè, sarebbe stato diverso, quello era scontato.

...

Poteva dare quello per scontato? Dopo tutto il casino che era...

Ah, accidenti!

Non sarebbero tornati indietro! Seiji l'aveva detto...lui stesso l'aveva detto!

Se si erano baciati c'era un motivo.

Non era un passo inarretrabile quello?

Touma non riusciva a pensare di tornare indietro. Si era messo in gioco, aveva fatto un salto nel vuoto e...

Touma, conosci Seiji. Shin.

Caro insostituibile Shin. Il suo grillo parlante che aveva sempre ragione perchè sapeva. Conosceva così bene il cuore di tutti, meglio di quanto tutti loro conoscessero i propri.

Conosceva Seiji. Davvero, lo conosceva così bene?

Una mano passò sulle guance rosse, gli occhi si chiusero mentre sospirava. Si sorprese e mascherò il tutto con uno sbuffo. Poi arrossì ancora di più, strizzò gli occhi e mugolò sconfitto. Non riusciva a mantenere quello stupido atteggiamento da 'al di sopra di tutto'.

Non era al di sopra di nulla.

Semmai restava sotto, più sconfitto di così.

Accidenti a quel treno! Non poteva andare più veloce?!

 

***

Scalciando e brontolando, Touma aveva finito per arrivare a passo di marcia di fronte alla porta d'ingresso della villa di Nasty: aveva maledetto lo shinkansen, poi i taxi, poi il traffico ed infine l'autista del bus che pareva ben troppo addormentato per i suoi gusti.

Stava per alzare il braccio per bussare, quando da un angolo sbucò Byakuen che gli corse incontro: ruggì e lo circondò col proprio corpo, strusciandoglisi addosso come un gattino alla gamba di un bimbo.

Touma si ritrovò a ridere per la prima volta in quella giornata e sentì che tutto stava già tornando al posto giusto. Passò un mano sulla schiena della tigre, contropelo come sempre.

"Anche tu mi sei mancato, Byakuen". La tigre ruggì stizzita a quel dispetto. "Lo so, lo so...ma mi sento a casa...".

E, per quanto strana, quella frase aveva il suo senso.

Touma bussò alla porta con un sorriso che era assieme spaventato e irrequieto. Sapeva che come prima persona avrebbe voluto vedere Shin. E Nasty. Gli trasmettevano tranquillità - se si escludeva l'episodio del sottoscala.

Se avesse visto subito Seiji, lui...

"Nasty, sei t-". No, era Shu. "Touma! Sei qui!".

"Shu...". Beh, non era il suo 'calmante', ma era sempre meglio di Seiji. "Ciao".

E Shu gli si gettò letteralmente tra le braccia con un piagnucolio che Touma gli aveva sentito fare solo ed esclusivamente con Shin.

Che diavolo era successo?!

"Shu...ma...?".

"Nasty è in città molto spesso ora e i ragazzi sono ancora da Ryo, perchè c'è stato un problema al lago vicino a casa sua, ma stanno tutti bene, però hanno deciso di stare qualche giorno in più e io sono qui solo perchè Shin mi ha vietato di muovermi e-".

Touma dovette chiudergli la bocca per non venire travolto dalla sua valanga di parole, che contenevano ben troppe informazioni da poter essere digerite in così pochi secondi.

"Che cosa è successo da Ryo?". Vide Shu calmarsi dietro il suo palmo e spostò la mano, in tempo per aggiungere un'altra domanda. "E tu che ci fai qui?".

Shu impiegò un frammento di secondo per cambiare colore e assumere un'espressione mortificata sul viso.

"Sono stato male...ho esagerato un tantino...".

Touma lo guardò scettico.

"Hai esagerato...?".

Shu gli strappò la borsa dalle braccia, entrando in casa con fare spiccio e assieme colpevole; Touma lo seguì, biografia in mano, tigre alle spalle.

"Tu...hai fatto indigestione?".

La borsa di Touma cadde ai suoi piedi, lui si rifugiò sul divano, a gambe incrociate.

"La faccenda sarebbe stata una sciocchezza...cioè sono stato male, ma insomma...beh, Seiji si è messo con una sua tortura. Lui diceva che era una pratica di kendo, ma per me era una tortura".

L'espressione di Shu era talmente scioccata, inorridita e irritata che Touma dovette tossire per non rendere la sua risata troppo fragorosa.

Era così da Shu l'indignazione per quello che non era che un fatterello...e così esagerata la reazione di Seiji...

Come avrebbe voluto vedere quella scena.

"E quindi il nostro pesciolino ti ha messo a riposo forzato...".

Il broncio di Shu si fece immenso.

"Non hai idea...".

"Oh, ce l'ho!".

Non si trattenne più, scoppiò a ridere e si lasciò cadere accanto a Shu, mentre Byakuen si sistemava con espressione soddisfatta ai loro piedi.

"É da lui..." commentò.

"Certo che è da lui..." bofonchiò Shu, il labbro arricciato, uno sguardo che ancora lamentava il terribile trattamento di Seiji. "Shin e Ryo non me lo farebbero mai".

"E nemmeno io" si affrettò ad aggiungere Touma.

Lo scetticismo di Shu fu palpabile nell'intera stanza.

"Non con pratiche del kendo".

"E con cosa, di grazia?".

"Tartassato con formule matematiche...o con qualche noiosissima biografia di chissà quale sconosciuto...".

Touma sbuffò, con un ghignetto.

"Non è scontato?".

"Sarà anche scontato, ma sono torture fin troppo perfette...".

Touma poggiò il viso su una mano, con aria soddisfatta.

"Mi sento lusingato".

"Sei solo pericoloso...".

Touma sgranò gli occhi, sorpreso.

"Io?".

"Tu".

Fu il turno di Touma di arricciare le labbra.

"Tu e Shin siete pericolosi... quando divento la vostra vittima per l'acqua".

Shu fece un sorriso sghembo, allungò una mano affondandola sul capo della tigre, provocando delle profonde e rumorose fusa.

"É solo un gioco".

Touma si lasciò andare sul divano, sospirando profondamente.

"Quando c'è Shin non sai darti un freno...".

Rosso fuoco, Shu sbottò:

"Linguaccia!".

"Dico quel che vedo...non quello che succede in camera...".

Shu lanciò con foga un cuscino nei suoi confronti, ruggendo qualcosa di incomprensibile.

"Come ti senti?".

La mano di Shu sul secondo cuscino si bloccò.

"In che senso?".

"Ad essere così in sintonia con Shin da lanciarmi l'acqua la mattina...".

Shu strinse il cuscino tra le mani e sospirò pensieroso.

"Mi sento come sempre, quando sono con lui. E ci divertiamo parecchio con te".

Una strizzatina d'occhio che Touma non vide.

"Siete affiatati...".

"Sì, lo siamo tutti".

"Posso trovarlo anche io l'affiatamento?".

Shu si concesse un lungo silenzio, la mano sul capo di Byakuen si era fermata, gli occhi fissavano intensamente il compagno: un momento di confessione, forse? Certo, non era Shin, ma poteva fare la sua parte.

"Che domande, certo che puoi".

Touma lo guardò seriamente, nascondendo un broncio.

"Mi stai dicendo la verità?".

"Baka, ma certo!".

Shu pareva offeso, non in maniera irreversibile.

Touma scrollò le spalle.

"Ok".

Shu alzò gli occhi al cielo, sentendosi per un momento Shin. Tanto.

"Non mi dire che hai ancora dubbi con Seiji".

Touma gli riservò un'occhiata assieme stranita e imbarazzata.

"Shin ti influenza troppo!".

"Casomai mi influenza molto...".

Un ennesimo sbuffo.

"Ho fame...".

"Sono d'accordo. Prepariamo qualcosa?".

Touma scosse il capo in assenso, seguì Shu in cucina dove, per lo più, lo guardò armeggiare con le pentole, seduto su una sedia.

"Li hai sentiti in questi giorni?".

Shu finì di pulire la verdura e cominciò a farla a tocchetti, prima di gettarla in pentola - preparazione per un curry piccante.

"Il giorno stesso in cui c'è stato lo scontro al lago Suwa".

E così Shu cominciò a raccontare lo scontro sul lago ghiacciato che, con un pó di malinconia, Shin gli aveva narrato al telefono, quella sera. Shu avrebbe voluto essere con loro, per abbracciarlo.

Quando Shin gli passò Ryo, si decise a dare l''incarico' a lui.

"Ti manca...".

"Certo che mi manca. É normale".

Touma non rispose, mosse una mano sul tavolo, raccolse un pezzetto di carota e se la portò tra le labbra: Shu forse non era sensitivo come Shin, quando si trattava dei sentimenti di tutti loro, ma Touma non era certo un mistero in certi frangenti.

"Secondo me, Seiji mi ha sottoposto a quella 'simpatica' tortura anche perchè doveva sfogarsi". Touma tossì, il pezzo di carota gli era andato di traverso. "Mi ha dato l'idea di doversi sfogare. E io ero alla sua portata, col beneplacito di Shin".

Rosso per il tossire, Touma prese il respiro prima di riaprire bocca.

"Sfogar...si?".

Shu si girò a guardarlo ma, con un ghignetto, tornò ai fornelli senza una sola parola. Testare il campo poteva essere un'ottima mossa, ma lasciare Touma nella curiosità più irritante avrebbe trasformato il ritorno di Seiji in un momento interessante per il suo ludibrio - e la sua vendetta.

 

***

Alla fine, Nasty aveva chiamato avvertendoli che si sarebbe dovuta fermare in università per la notte, per lavorare su alcuni documenti arrivati direttamente da Kyoto.

Shu e Touma si erano spartiti con Byakuen il curry, passando la serata tra TV e biografia, con occhiate che volavano con una certa facilità - e un grande divertimento.

Alla fine la stanchezza del viaggio si fece sentire e Touma diede la buonanotte a Shu che, ormai, sonnecchiava con una mano tra il pelo folto di Byakuen e l'altra, debole, sul telecomando: il sonoro della TV era basso, Touma era convinto che Shu si sarebbe addormentato prima di lui.

Sorrise, guardandolo dall'alto delle scale, si stiracchiò assonnato e si infilò nella camera, un pensiero al letto, l'altro al ritorno dei ragazzi: si gettò sotto le lenzuola, in mano la biografia di Hideyoshi, lettura ancora incompiuta.

Aprì il volume, dove giaceva il segnalibro, e lesse solo la prima riga del capitolo che aveva abbandonato: gli occhi non ressero e abbandonarono la pagina per cadere inevitabilmente sul letto posto vicino al suo.

Nei giorni passati l'aveva guardato prima con irritazione, poi con paura, terrore addirittura; infine, all'improvviso, era giunta la curiosità, uno strano timore e poi bramosia.

Quella che adesso accompagnava il suo sguardo, i suoi pensieri.

Si alzò a sedere sul letto, poi scivolò con le gambe a terra e camminò a piedi nudi fino all'orlo del letto di Seiji: sul suo comodino aveva lasciato un libro, "il libro dei cinque anelli", che gli vedeva in mano quasi ogni sera, per sfogliarlo anche solo qualche minuto.

Lo trattava come se lo conoscesse a memoria - cosa che non avrebbe stupito affatto Touma: quel libro si adattava benissimo alla persona e al samurai che era Seiji. Touma l'aveva letto qualche anno prima e l'aveva intrigato ben più de "l'arte della guerra", anche se l'applicazione che Musashi suggeriva per la vita di tutti i giorni non l'aveva afferrata del tutto.

Afferrò il volume con cura, girandolo tra le proprie mani, lentamente: lo portò al viso e lo annusò, percependo, fugace ma distinto, l'odore di Seiji. Si ritrovò a ingollare, mentre quel profumo di cannella gli solleticava la mente e l'istinto: guardò di nuovo il letto e, invece di sedervisi, strinse al petto il libro. Lo staccò da sé, temendo di averlo sgualcito, e lo lasciò cadere sul copriletto, quasi inorridito dal suo gesto.

"Ma che accidenti sto facendo?!"sbottò tra sé, gettandosi con foga sul proprio letto. Di nuovo. "Tanto torneranno presto...non c'è bisogno di essere così...".

Così indifeso, desideroso, irritantemente strano.

Cadde all'indietro, a braccia aperte, occhi rivolti al soffitto: la luce soffusa della lampada gettava ombre danzanti su di esso, pareva che il vento dell'ovest soffiasse anche in camera. Era per quello che si sentiva inquieto. Il vento ora lo inquietava e la cosa non aveva senso.

Ora non si sentiva nemmeno più stanco.

Touma tornò a sedersi, guardò con insistenza quel letto e, in silenzio, si fermò per un lungo minuto. "Ah, al diavolo!" sbottò infine alzandosi di fretta e furia in piedi. "Tanto non lo scoprirà!".

E così Touma prese il proprio cuscino e lo scambiò con quello di Seiji, così velocemente che si ritrovò a letto in un solo movimento.

Non si sarebbe accorto, no. Era solo un cuscino.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > I cinque samurai / Vai alla pagina dell'autore: sakura_hikaru