X
Agosto
Guardava
le stelle cadere Castiel in quel cielo scuro come il mare in tempesta,
e le
stelle passavano attraverso le nuvole e portavano al suolo un piccolo
frammento
di esse, illuminano la notte tetra le stelle luminose. Era la sera del
X Agosto
ed era l’unica notte nella quale era possibile ammirare
quello spettacolo
secondo le tradizioni umane. Le stelle dolcemente lasciavano il loro
affascinate mantello e cedevano giù tra gli uomini che al
loro fulmineo
passaggio esprimevano un desiderio. Cadevano come cadono gli angeli, e
Castiel
si sentiva un po’ come loro, come quelle stelle meravigliose,
si sentiva
caduto, perché in effetti lo era, erano caduti tanti altri
prima di lui, era
caduto anche Lucifero. Ne aveva sofferto Castiel all’inizio,
ma poi aveva
trovato una ragione per esserne felice, Dean. Sorrise ed
un’altra stella cadde
dal cielo e quasi sembrava lo dividesse a metà. Aveva
chiesto all’amico perché
le stelle cadono solo il X Agosto e tutto stava in una leggenda, il
cacciatore
gli aveva spiegato che le stelle rappresentano le lacrime di San
Lorenzo, le
lacrime del supplizio e del dolore di quell’ uomo che perse
la vita proprio
quel giorno tanti secoli addietro alla graticola, ma non
morì bruciato bensì
venne decapitato, e tempo dopo dai fedeli venne martirizzato.
L’immaginario
popolare, gli aveva detto Dean, racconta che durante
quest’evento, al passaggio
di una stella cadente l’uomo può esprimere un
desiderio riportando alla mente
la sofferenza di San Lorenzo. Ora che ci pensava Castiel un centinaio
di anni
prima lo aveva conosciuto in Paradiso San Lorenzo, modesto, coraggioso
e
speranzoso nonostante l’atroce dolore che gli uomini gli
avevano inflitto,
allora Castiel non conosceva la sua storia, pensava fosse solo un
devoto figlio
di quel Padre che anche lui amava tanto. Quel piccolo mondo che adesso
era
anche il suo, la terra, era un piccolo atomo ricco di bene ma anche di
male
nello sconfinato universo e piangeva
con
le sue stelle la morte di un virtuoso, e Castiel sperava adesso che
sapeva, di
poter diventare coraggioso e puro come San Lorenzo, che aveva saputo
perdonare
quei peccatori che lo avevano privato della sua vita. I suoi occhi blu
come
l’oceano la riflettevano la luminosità di quelle
stelle, di quelle lacrime pure
e perfette dello splendido cielo notturno. La leggera brezza estiva
scompigliò
i suoi capelli ribelli e chiuse gli occhi, essere un angelo caduto
aveva i suoi
vantaggi: affetti, legami, libero arbitrio, essere libero gli aveva
dato la
possibilità di capire cosa sono i sentimenti, vivere sulla
terra, ormai casa
sua, gli piaceva. Sopraggiunse Dean al suo fianco che lentamente si
avvicinò
all’angelo posandogli una mano sulla spalla e
portò anche lui gli occhi verso
il cielo le cui stelle cadevano veloci come le lacrime da un viso, come
la
pioggia durante un temporale. Sussultò Castiel che rapito
dal cielo e dalle
stelle non aveva percepito la presenza del cacciatore alle sue spalle.
“Guardi
ancora le stelle Cass?”
“Certo,
sono molto belle sai Dean?”
Una
nuova stella veloce cadde davanti ai loro occhi attoniti attraversando
lo
sconfinato ed infinito manto celeste.
“Che
desiderio esprimerai Dean?”
“Sai
che se te lo dico non si avvera?” sorrise il cacciatore
guardandolo.
“E
tu cosa desideri Cass?” continuò Dean inarcando un
sopracciglio.
“Il
mio desiderio si è già avverato, la stella mi ha
ascoltato” sorrise l’angelo.
“Anche
il mio si è avverato Cass”
Si
guardarono negli occhi ed uno lesse nella mente, nell’animo
dell’altro il
desiderio espresso con uno solo sguardo, perché loro si, si
capivano al volo,
perché il loro legame era forte.
“Allora
saremo amici per sempre Dean” disse l’angelo
staccando i suoi occhi blu dal
cielo e puntandoli su Dean.
“Sempre
Cass”