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Autore: vucuraresmak    24/07/2013    0 recensioni
Cosa successe nella Terra di Mezzo dopo che Sauron fu sconfitto? Tutti lo sappiamo ma se non fosse stato così? Se qualcun' altro di più infido e meno scontato tramasse nell' ombra?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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QUESTA  E' LA  REALTA'
 
Era una splendida primavera nei giardini di Gran Burrone, le primule erano già sbocciate da tempo dando così il permesso a tutti gli altri fiori di aprire i loro petali dopo il lungo inverno e essere accarezzati dai raggi del sole. All' ombra di una maestosa quercia un uomo siedeva con la testa reclinata all'indietro sul tronco gli occhi chiusi a voler gettare fuori il mondo, troppo complicato per i suoi, esigenti sì bisognava dirlo, gusti. E così se ne stava Aragorn, erede di Isudur, ormai un relitto abbandonato, nessuno voleva parlare più della guerra appena trascorsa e, non essendo il salvatore ufficiale, il trono del nuovo regno degli uomini, adesso a governarlo ci stava  un principino borioso che ripondeva al nome di Emmlas, al solo pensarci Aragorn storse il naso; passò in quella posizione, solo, ancora pochi minuti quando senti alle sue spalle un rumoroso zampettio e poi una manina tremante tiragli la manica: era il piccolo Antras che con un sorrisone da far sciogliere la neve chiese:"Papà, mi racconti un po' della mamma?" già, la mamma, se ne era andata tanto tempo prima, per l'esattezza da quattro anni, era proprio partita lasciando solo intrecciata tra le primule  una frase:"mi dispiace". Aragorn sospirò, stava per cominciare la chiachierata più difficile della sua vita:"La mamma era bella, aveva lunghi capelli neri sottili come fili, la pelle chiara che sotto la luna brillava di spiritualità e che sotto il sole brillava di vita, occhi grandi e indagatori, ai quali non sono mai riuscito a nascondere niente".
Il principe di Gondor si sorprese ad avere gli occhi lucidi così sbattè alcune volte le parpebre, guardando il sole, poi guardò suo figlio il quale subito chiese:"E adesso dov'è?" Aragorn a quel punto prese il bambino e lo fece accomodare in mezzo alle gambe, lo abbracciò e gli soffiò nell'orecchio:"Non lo so"
Passarono un po' di tempo così padre e figlio in un silenzio spiacevole ma necessario ed impellente, come quando devi estrarre una freccia, all'inizio non vuoi tirare perchè farà male ma poi diventi cosepevole che altrimenti farà infezione e allora ti decidi; così era quel silenzio, doloroso sì ma indispensabile e durò finchè il bambino guardando basso disse:"Io non assomiglio alla mamma, vero? Se ci assomigliassi mi vorresti più bene?" L' uomo sgranò gli occhi, era vero, non assomigliava ad Arwer, aveva preso tutto da lui, tranne le orcchie un poco più appuntite del normale, ma subito dopo si addolcì:"Non potrei volerti più bene di quanto già non ti voglia" e poi cambiando il tono con un più scherzoso:"Dai, chi arriva ultimo a casa è un orchetto imbranato!" e si misero a correre, felici, insieme , bei tempi, erano proprio bei tempi andati.
 
"Antras! Che combini! Le spalle dritte e la schiena si volta solo ad un cadavere!" ed eccolo lì, un ragazzino di sette anni che si allenava senza sosta nell'arte della spada, il padre era diventato decisamente più esigente dall'ultimo viaggio verso Gondor e c'era un motivo e lui l'avrebbe scoperto.
Aragorn non aveva più tempo, doveva assolutamente insegnare a suo figlio come difendersi, prima che arrivassero; l'occhio di falco notò un altro errore, un' inieza ma urlò comunque:"I piedi parallei, così hai maggiore equilibrio e...va bene pausa" non aveva senso continuare. Si sedettero e si riposarono per qualche minuto l'orecchio attento dell'erede di Isidur captò qualcosa  _Arrivano_  Si tirò immadiatamente in piedi e subito dopo allarmato il figlio, Aragorn sguainò la spada, porse l'impugnatura ad Antras e si chinò sopra di lui sussurandogli:"Corri, corri più veloce del vento, corri come se non ci fosse un domani, corri e tieniti stretta Anduril" il figlio si allontanò di qualche passo e poi cominciò a correre.
Neanche il tempo di prendere l'altra spada che si ritrovò circondato e cominciarono le danze; un fendente laterale diretto alle costole, mezzo giro su se stesso due teste tranciate, calcio nello stomaco a uno semplice affondo in un altro, prese un pugnale dalla cintura,colpo secco alla tempia montante dal basso sullo stomaco, uno corda magica gli arpionò la caviglia succhiandogli la forza vitale _Finito_ si inginocchiò e un urlo scuarciò la radura:"Codardi!" lo sentì anche Antras e capì che era la fine.
Aragorn, signore di Gondor, erede di Isidir, la freccia di Elessar, Grampasso il ramingo, della stirpe dei Numerinani era morto.
Papà era morto.
  
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