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Autore: Im that boy    25/07/2013    3 recensioni
- Non lasciarmi da solo. – Mi dice.
- No, tesoro, certo che no… non ti lascerò mai.
- Voglio stare per sempre con te, promettimi che non te ne andrai.
- Joey…
- Ti prego, ho bisogno di averti al mio fianco. Resta con me.
Sospiro, guardando il suo bel viso con le lacrime agli occhi. Amore mio, non farti del male da solo…
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-          Ragazzi, ho portato il pranzo! – Esclamo entrando nel palazzetto trasportando una busta piena di vaschette di sushi.
Joe è ancora sul palco a sistemare un microfono e mi guarda sorridente, mentre gli altri sono già in pausa. Perfezionista. – Penso, sorridendo di quella visione.
È così bello oggi: jeans stretti e t-shirt blu scura che risalta i muscoli delle braccia ogni volta che si muove. Non riesco a realizzare come possa essere reale così tanta perfezione, e soprattutto che sia capitata a me.
Distribuisco il pranzo a tutta la band e mi siedo su una poltroncina sugli spalti vicino a Joe, che intanto ci ha raggiunti.
-          Non mangi? – Mi domanda, guardandomi.
-          No, non ho fame. – Gli rispondo accennando un sorriso, sperando che basti per far sì che non insista.
-          Piccola, sicura di star bene? Da quando ti conosco ti ho vista mangiare talmente poche volte... Prendi anche solo un boccone, fallo per me.
-          Sto bene, Joe, tranquillo. Non costringermi a fare qualcosa che non voglio, mangerò quando avrò fame, okay?
Il moro lascia, con buonsenso, cadere il discorso per evitare di incappare in un litigio, e non posso far altro che essergliene grata. Non voglio litigare con lui, soprattutto poco prima di un evento importante come un suo concerto: so che si distrarrebbe e non riuscirebbe ad essere concentrato sullo spettacolo. Ho il sospetto, però, che la questione non sia conclusa qui.
Il resto del pranzo prosegue in armonia, e poco dopo i ragazzi terminano gli ultimi preparativi per lo spettacolo di domani, mentre io me ne resto sugli spalti a pensare. È da questa mattina, da quando sono stata in spiaggia che non so far altro. Penso a Joe, a ciò che è successo tra di noi, e mi domando se sia una buona idea raccontargli la verità o se dovrei continuare a tenerlo allo scuro.
Odio aver segreti con lui, o peggio ancora mentirgli, ma non credo che rivelargli i miei sentimenti sia un’idea grandiosa. Succederebbe un casino, ne sono sicura.
Una melodia diversa da tutte quelle che ho imparato a riconoscere in questi giorni riporta improvvisamente la mia attenzione su ciò che accade intorno a me: il palazzetto è vuoto, fatta eccezione per Joe, intento ad alzare il volume di un enorme stereo, senza mai distogliere il suo sguardo dal mio.
Un sorriso affiora sul mio volto riconoscendo la canzone, mentre lui si avvicina a me: è ‹‹Turn Right››.
-          Ehi, che fine hanno fatto tutti? – Gli domando quando è abbastanza vicino da potermi sentire.
-          Sono andati via, abbiamo finito per oggi. Sei proprio su un altro pianeta, eh? – Mi dice delicatamente, sedendosi al mio fianco. – C’è qualcosa che non va? Ti vedo pensierosa ultimamente, soprattutto oggi.
-          No, non è niente. – Gli rispondo accennando un sorriso, per poi riportare l’attenzione sul sedile davanti al mio. – Solo che… No, niente.
-          Cosa?
-          Niente, sul serio. – Rispondo guardandolo e costringendomi a sorridere. Merda.
-          Dimmelo. - Insiste lui con uno sguardo che non ammette repliche.
Continua a fissarmi, aspettando che io vada avanti. A questo punto, tanto vale dirglielo e farla finita: si sta arrabbiando, e non credo che lascerà perdere tanto facilmente.
-          P-prima però devi promettermi che non cambierà niente tra di noi. Promettilo, ti prego. – Mormoro incrociando i suoi occhi, quasi disperata.
-          Ma certo che te lo prometto. – Mormora lui.
Certo, facile parlare adesso…
-          Vedi, quando abbiamo litigato… Ecco, n-non era vero che mi stavo affezionando troppo a te, perché quello è successo il giorno che ci siamo conosciuti. – Mormoro senza avere il coraggio di guardarlo, fissando il sedile e diventando della stessa sfumatura di rosso. – I-il vero motivo è che… che ti eri fidanzato con Demi, ed io sono stata male perché ero… e-ero innamorata di te.
Dio, l’ho detto. L’ho detto sul serio, vorrei piangere.
Passano almeno cinque minuti di assoluto silenzio, rotto solo inizialmente dalle ultime note della nostra canzone. I miei occhi non osano incontrare i suoi. Ho veramente detto ‹‹ero››?
-          Tu… t-tu… – Sussurra, e dalla voce sembra sconvolto. – Dio, se solo me l’avessi detto prima! – Esclama.
-          Sarebbe cambiato qualcosa? – Gli chiedo di rimando, senza riuscire a trovare la forza necessaria per incrociare il suo sguardo.
-          Certo, sarebbe cambiato tutto. Avrei potuto… cosa provi adesso, per me?
-          Joe… – Mormoro, voltandomi per guardarlo. Che diavolo…?
Il suo volto è terribilmente vicino al mio, tanto da farmi mancare il fiato. È così bello, così dolce e seducente… è talmente vicino che posso vedere ogni sfumatura caramellata nei suoi occhi, ogni lentiggine nascosta sul suo volto abbronzato, i lineamenti delle sue soffici labbra… Il profumo che indossa e quello della sua pelle mi inondano, frastornandomi.
-          Tu non l’hai mai capito, vero? – Sussurra guardandomi negli occhi, con la bocca leggermente socchiusa.
-          Cosa? – Domando, ammaliata da lui.
-          Che sono sempre stato innamorato di te.
Prima di poter dire qualcosa, qualsiasi cosa, prima ancora di capire del tutto ciò che lui ha detto, le sue labbra si posano sulle mie. Sono labbra timide, insicure, bramose ma dolci. Il mio cuore scalpita dalla sorpresa e resto senza fiato, incapace di muovermi o solo di pensare.
Lentamente socchiudo le labbra, incredula, tremante, e lui fa lo stesso. La sua lingua carezza il mio labbro inferiore con sensualità mentre le mie mani affondano nei suoi capelli, attirandolo a me con foga. Lui mi afferra il volto mentre le nostre lingue si scontrano e s’intrecciano, mandandomi fuori di testa.
Dopo quelli che sembrano minuti, o forse ore, addirittura giorni, ci allontaniamo un po’, entrambi col fiatone ma sorridenti. Dio, il suo sorriso è così leggero, così vero che uccide. È un sorriso con gli occhi e con l’anima.
Lui sposta una mano dietro il mio collo e mi attira a sé in modo che le nostre fronti siano unite, e con l’altra afferra la mia e la posa sul suo petto, proprio sopra il cuore. Batte forte, molto, forse troppo; sembra impossibile, ma batte più forte del mio.
-          Ehi, calmati. – Sussurro con voce roca.
-          Sono quasi due anni che aspetto questo momento… – Ribatte lui sorridendomi, facendomi mancare il fiato come ogni singola volta.
Le sue parole mi hanno folgorata, mi ritrovo incapace perfino di pensare.
Due anni… Due anni che lui è innamorato di me, di me, ed io non me ne sono mai accorta, l’ho sempre respinto. Sono sempre stato innamorato di te. Cosa significa la parola ‹‹sempre››?
I miei occhi incrociano i suoi, caramellati, dolci, caldi, e per la prima volta nella mia vita mi sento felice. Più guardo quegli occhi che mi hanno fatto perdere la testa, che mi hanno fatta innamorare, più mi accorgo di sentirmi completa, e che il mio posto è proprio qui, a pochi centimetri: tra le sue braccia.
Le nostre labbra si sfiorano di nuovo per pochi secondi, sufficienti per far sì che il mio cuore riprenda la sua corsa.
-          Vieni con me… – Mormora, senza smettere di sorridere neanche per un istante.
Ci alziamo e, mano per la mano, lui mi trascina davanti al grande palco. Sono stordita, stiamo camminando oppure volando?
Con un balzo agile, Joseph sale su e mi tende la mano che afferro senza esitazione. Mi volto verso gli spalti vuoti e lui mi abbraccia, tenendomi stretta a sé quasi come se volesse che ci fondessimo.
Proprio… – Penso.
-          Come la prima volta. – Completa lui, quasi come mi avesse letto nel pensiero.
Quando finalmente allenta la presa, mi volto a guardarlo e lo trovo disteso a terra, così mi appresto a seguirlo. Lui mi stringe le spalle con un braccio, in modo che io possa accucciarmi sul suo petto caldo.
-          Sei così silenziosa… – Mormora lui.
-          Sono troppo sconvolta per parlare. – Sussurro con un sorrisetto, facendolo ridacchiare.
Il silenzio s’impadronisce di noi, ci circonda, ci riempie. Si sta così bene acciambellati sul petto di Joe, è come essere dentro una bolla d’aria.
-          Giuli…
-          Mmh? – Rispondo io, talmente in pace con il mondo da trovare fatica perfino nel parlare.
-          Io… – Lo sento sospirare e qualcosa nella mia testa mi avvisa che potrebbe esserci qualche problema. – Ti amo.
Cosa?
La bolla che ci circonda esplode, riportandoci bruscamente alla realtà. Mi allontano da lui velocemente, per poterlo guardare in viso: la mia espressione è sconvolta, la sua colpevole, come se avesse capito di aver commesso un errore.
Il silenzio riprende con prepotenza la scena, ma stavolta non è pacifico: è imbarazzato, grave, opprimente.
-          Scusa. – Sussurra Joseph. – N-non dovevo dirlo, mi dispiace…
Io scuoto la testa per zittirlo, abbassando lo sguardo. – Nessuno me l’aveva mai detto. – Confesso in un soffio appena udibile.
-          Davvero? – Mi domanda lui, avvicinandosi a me, ed io annuisco. Le sue dita cercano una ciocca dei miei capelli, per poi posarmela dietro l’orecchio e ricominciare a parlare. – Non ti credo. Sei… sei così bella, è impossibile che nessuno abbia mai detto di amarti.
-          Vuoi sapere quante relazioni ho avuto? – Ribatto con un sorriso sarcastico, sperando di alleggerire l’atmosfera. In fin dei conti, sono stata io a renderla così pesante.
-          Quante? – Mi domanda incuriosito.
-          Due, senza contare le storie di sesso. La prima a sedici anni, siamo stati insieme tre mesi ma io non mi facevo scrupoli a tradirlo, e alla fine mi ha scoperta.
-          E… E l’altra? – Capisco dal suo tono che non sa se voler continuare a sentire la mia storia.
-          L’altra poco dopo, lei si chiamava Caterina ed era bellissima. Siamo state insieme per un intero anno, fin quando i suoi genitori non hanno scoperto che era lesbica, allora le hanno proibito di vedermi e l’hanno trasferita in Germania. Pensa che una volta lasciai tutto, presi il treno e andai da lei, tanto ero disperata. Sai com’è andata a finire? Lei mi disse che non voleva più vedermi perché “stava troppo male”, e invece scoprii che si stava già facendo consolare da un’altra. È stata l’unica persona che ho amato veramente e sì, lei diceva di amarmi, ma ormai ho dimenticato.
Nel dire queste ultime parole, una nuova consapevolezza s’impadronisce di me: è vero. È vero, ho dimenticato.
Ogni volta che ne parlavo con Christian o con Alessia, ogni volta che solo pensavo a lei e alla storia che avevamo avuto, sentivo qualcosa che moriva dentro di me. Sempre, ogni singola volta.
Adesso, accanto a Joe, sembra quasi che stia raccontando un film, un’esperienza che io non ho mai vissuto. Credo di sapere il motivo, e la cosa mi spaventa.
-          Mi dispiace. – Mormora lui. – Anzi, forse no, perché se fossi stata ancora insieme a lei magari non ti avrei neanche mai conosciuta.
Il solito Joe. – Penso sorridendogli. Lentamente poso una mano sulla sua guancia per carezzargli il volto.
-          Dopo quella delusione mi ero promessa che non mi sarei mai più innamorata… Ho fallito miseramente.
-          Cosa intendi? – Mi domanda lui, confuso. Non saprei dire se lo stia facendo di proposito oppure no.
-          Parlo di te, idiota. – Ribatto ridacchiando e spingendolo.
Lui si distende di nuovo e mi trascina con sé, per poi far aderire le nostre labbra di nuovo. Scivola sopra di me ricordandomi vagamente un felino; una delle sue mani finisce tra i miei capelli, mentre l’altra s’intreccia alla mia. Non esiste, né è mai esistito posto migliore di questo.
-          E tu? – Gli domando quando il nostro bacio si dissolve, sfiorando le sue labbra con le mie dita. – Cosa mi dici delle tue storie?
-          Che posso dirti? Ho avuto un sacco di ragazze, nessuna storia di sesso e… sì, tu sei l’unica di cui mi sia mai veramente innamorato. Anche quando sono stato con Demi, Ashley o Blanda, nella mia mente c’eri sempre e solo tu.
-          E… e Camille? – Chiedo, stordita da questa nuova confessione.
-          Ero cotto di lei, ma alla fine è arrivato qualcuno che mi ha fatto capire che non era quella giusta. – Il modo in cui ha marcato la parola ‹‹qualcuno›› mi fa capire che è riferito a me.
-          Credi che quel qualcuno sia la persona giusta, allora? – Le parole sono uscite dalla mia bocca ancor prima che potessi ragionare, ma lui non esita a rispondermi.
-          Sì… Sì, tu sei quella giusta.
Si alza all’improvviso e si volta a scrutare gli spalti, mentre i miei occhi cominciano a bruciare e ad appannarsi. Sono quella giusta…
Lentamente mi alzo, facendo di tutto per far in modo che le lacrime non comincino a sgorgare dai miei occhi, e accendo un microfono. 

“Pick up all your tears
Throw ‘em in your backseat
Leave without a second glance.
Somehow I’m to blame
For this never-ending racetrack you call life..”

Joseph si volta per guardarmi, sorpreso, prima di regalarmi un enorme sorriso e prendere un microfono per sé.
 

“So, turn right into my arms
Turn right, you won’t be alone.
You might fall off this track sometimes
Hope to see you on the finish line”.

 È come essere in un bizzarro déjà vu, con due persone un po' più adulte.
Solo che stavolta le nostre mani si toccano veramente, le nostre voci sono più sicure ed io ai suoi occhi non sono più una sconosciuta; lui mi ama, ed io amo lui. Niente potrebbe essere più perfetto.



Lo so, lo so, avevo promesso che non avrei più ritardato così tanto, ma sono stata presa dal blocco dello scrittore (precisamente alla scena del bacio) e sono stata due mesi ad aprire Word e chiuderlo senza aver continuato neanche di una virgola.
Alloora, cosa pensate di questo capitolo? Ce l'hanno fatta quei due, finalmente, eh? Non vedevo l'ora di arrivare a questo punto, credo di essere più emozionata di voi! Anzi... sono sicuramente più emozionata di voi.
Sapete la novità? Tra soli sei giorni partirò per andare a stare quattro giorni a casa del mio migliore amico, non vedo l'ora! :')
Mi aspettano quattro giorni di nerding con Dungeons & Dragons, sono elettrizzata! AHAHAHAH
Recensite, mi raccomando! Tengo tantissimo a sapere cosa ne pensate!
Un bacio grande a tutti,
xx

-Giuls;
   
 
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