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Autore: glassonionsfield    26/07/2013    4 recensioni
Oh, beh, dopo tanto tempo sono tornata su efp! Chissà se qualcuno cagherà mai la mia umile storiella, ma..provare non costa nulla! La prima "Lennison" o "GeorgexJohn", o "Lerrison", o.."JohnxGeorge", o come la volete chiamare voi, che scrivo! Cosa dire? Buona lettura, e, se vi va recensite!
Un grazie speciale a weasleywarlus93 che mi ha dato una mano per le varie correzioni!
See you!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: George Harrison, John Lennon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Quand’è che ti deciderai a sfoltire queste benedette sopracciglia, Harrison?”
“E tu quand’è che ti deciderai a ritoccarti quel naso orribile che ti ritrovi, Lennon?”
L’alba, le lenzuola stropicciate e disordinate, un pallido raggio di sole che entrava dalla finestra socchiusa che illuminava quei due corpi vicini e sinuosi :quello era il momento, l’unica occasione per George e John di stare insieme come due veri innamorati. Questo perché la Beatlesmania era scoppiata, e il successo e la fama prendevano il sopravvento. Fino a poco tempo prima erano state persone normali, anzi, con una vita normale. Ora tutto era cambiato. Non erano più John, Paul, George e John, quattro ragazzetti di Liverpool,  ma erano i “Beatles”, erano i “Fabulous Four”.
Questo era ciò che si ritrovava a pensare George, ogni mattina, mentre era abbracciato al petto di John.
Tutto quell’amore lo faceva star male. Aveva voglia di urlarlo al mondo, urlare quanto  lo amasse, urlare quanto John Lennon fosse suo, urlare quanto  lo desiderasse. Era stanco di vivere la loro storia all’oscuro di tutto e di tutti. Ma poi, si chiedeva come mai John, ogni volta che lui provasse ad affrontare seriamente l’argomento, era sempre pronto ad evitare di parlarne, come se volesse continuare a vivere in quella sottospecie di prigione.
Forse non lo amava davvero? O forse la sua era semplicemente paura?
Proprio mentre questi pensieri gli frullavano per la testa, John aprì leggermente gli occhi. Prese a stropicciarseli, ed emise un sonoro sbadiglio seguito da uno stiracchio coi contro cazzi.
“Buongiorno amore.” Disse il più grande, facendosi avvolgere dalle braccia dell’altro.
“Hey, buongiorno!” sorrise dolcemente. “Hai dormito bene?” continuò.
“Perché, abbiamo dormito?” sorrise maliziosamente, per poi scoppiare in una grossa risata assieme al più giovane.
I due si baciarono per l’ennesima volta. E fecero l’amore per l’ennesima volta.
“Oh John, mi sono stancato, cazzo.” Urlò il più giovane, che non riuscì a trattenersi.
“C-cosa significa?” sbiancò l’altro.
“Che sono stufo! Significa che mi sono rotto i coglioni di non poterti baciare alla luce del sole, cazzo! Basta John, basta! Voglio averti, voglio viverti davvero, come due innamorati. Voglio tenerti la mano per strada, davanti agl’occhi di tutti. Tu sei mio, John. E io ti amo.”
E fiumi di lacrime percorsero il viso del più giovane.
“Lo sai che non possiamo. Mi dispiace davvero tanto. “ disse, quasi con indifferenza, l’altro, mentre accese una sigaretta.
I nervi di George erano ormai arrivati a mille. Si alzò dal letto, e, dando di matto, raggiunse John, il quale era affacciato alla finestra.
“Parla! Dillo che non mi ami più! Dillo che non mi hai mai amato, che da me hai sempre e solo cercato del sesso, solo ed esclusivamente quello. Parlami, ora!” urlò prendendo per il colletto della camicia l’altro, mentre cercava, invano, di trattenere le lacrime dalla rabbia.
“Io ti amo, George. Ho un carattere di merda, e davvero non so come tu faccia a sopportarmi” ridacchiò “E, amore, il sesso è secondario. Non sono così materialista come credi, tu lo sei più di me alle volte. Anche io vorrei viverti ogni momento della giornata, tesoro, ma..purtroppo non possiamo. Dobbiamo accontentarci di ciò che abbiamo. E vivere questi pochi momenti intensamente. Ti amo.”
E il più giovane si precipitò nelle braccia del suo amato, respirando, ancora una volta, il profumo della sua meravigliosa pelle.
John aveva la capacità di far passare tutti i mali del mondo.
Forse questo era il vero amore.
“Non lasciarmi mai.” Sussurrò George.
“Te lo prometto.” Rispose.





E così fu, non si lasciarono mai.
Erano insieme adesso.
Erano vicini.
Potevano amarsi,
potevano baciarsi,
potevano fare l’amore,
tutto alla luce del sole.
George e John, solo George e John, e quel cielo immenso che li separava da quella realtà tanto crudele.
  
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