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Autore: vorrei_aggiungere    26/07/2013    2 recensioni
Francesca è una ragazza di diciassette anni che frequenta il liceo. Incontra per caso un ragazzo di nome Pietro ed escogita un piano per farlo conoscere ad una sua amica, Angela. Ma il destino sarà dispettoso con lei ed i suoi piani andranno a farsi benedire, perché...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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                            Ariel    
     
                          










-Ehi, mica male quello.- disse Gina dando uno strattone all'amica  che l'aveva accompagnata contro voglia alla partita di calcio. - Anzi, a dirla tutta, sono venuta solo per guardarlo. Confesso: ho una cotta per lui. Non è stratosferico? E' talmente bello che... ah- non terminò la frase e dall'espressione che le comparve in volto, chiunque avrebbe capito che stesse fantasticando su qualcosa di osè.
Francesca, che di quelle partite tra piccoli paesini, proprio non se ne infischiava, avrebbe preferito restarsene in casa a leggere un buon libro o, magari, osservare le foto del profilo facebook di quel tipo del suo liceo che tanto le piaceva ma non voleva offendere la sua amica e, senza tanti preamboli, aveva accettato di accompagnarla. Seguendo la direzione del suo sguardo, Francesca si affrettò nel dire - Ma chi, quello rosso?-
Gina sempre in estasi scosse il capo in risposta.
- Allora è quello scuro, quello bassino.-
Gina scosse nuovamente il capo.
'Chi cazz...' pensò Francesca in subbuglio. Conosceva quasi tutti quelli in campo, fatta eccezione di qualcuno.
Mosse lo sguardo e tra il rosso e il bassino scuro, vide un ciuffo di capelli biondi che ondeggiava da una parte all'altra. -Non sarà per caso quello biondo?- chiese Francesca curiosa più che mai.
Gina osservò l'amica che da più di mezz'ora le era rimasta, fedele, al suo fianco. Questa volta la sua risposta fu un 'sì'.
Per quanto sforzò gli occhi per riuscire a scorgerlo meglio, non riuscì a vedere altro che il biondo dei capelli così fu costretta ad estrarre gli occhiali dalla tracolla che indossava. L'immagine di quel calciatore ora era più chiara ma non riuscì a scorgere i lineamenti del suo viso dato che si trovano a due chilometri di distanza dal campo.
-Non è bellissimo? Si chiama Pietro. Ah e giù le mani, è MIO.- disse Gina articolando l'aggettivo possessivo finale, facendo una linguaccia.
Per tutto il resto della partita Francesca non fece altro che osservare il campo, per la prima volta quel giorno, interessata all' esito della partita. Osservava ogni singola mossa e non staccava gli occhi da quel pallone che rimbalzava da una parte all'altra del campo. - Sarà pure carino ma non ho ancora capito con quale coraggio lo facciano giocare. Se fosse stato per me, sarebbe stato in panchina , per sempre.-  aggiunse al termine della partita
-Ma cosa dici? E' bravissimo!-
-Sì, certo, talmente bravo che è riuscito a farsi non uno ma ben due autogol. Due, capisci? DUE. Saprebbe giocare meglio Il Solo (un ragazzo della mia scuola, l'abbiamo soprannominato così).-
-Ma guarda che bicipiti, che labbra, che occhi e che... sedere.- Disse Gina con gli occhi che le scintillavano.
Francesca scosse il capo più divertita che mai. La sua attenzione in quel momento venne attratta da un gruppo di cheerleader che acclamavano Pietro gridando 'Sei bellissimo e come sei bravo a giocare'. Da quegli schiamazzi capì che il famoso calciatore si stava avvicinando.
Di fatti , qualche secondo dopo apparve un biondino abbastanza alto che , con un movimento decido, aveva chinato il capo e con una mano tentava di ravvivare i capelli ormai sudaticci. Quando alzò il capo, Francesca e Gina spalancarono la bocca. Gina avrebbe voluto saltargli addosso e s'intravedeva un po' di bava che le colava dal bordo della bocca. Francesca invece rimase più che scandalizzata. L'unica cosa 'salvabile' in quel ragazzo erano gli occhi blu. Cosa ci trovassero di bello le altre ragazze, non riusciva proprio a capirlo. Ad un tratto Pietro si avvicinò ad un suo amico, quello bassino che giocava nella sua stessa squadra e gli fece un sorriso. Fu lì che Francesca dovette raccogliere le braccia che le erano cadute per terra. Non aveva mai visto un sorriso più divertente di quello: i due incisivi erano simili a quelli di un castoro. Era quello che faceva impazzire le ragazze? Non lo sapeva. Una cosa però era certa: era orrendo e mai e poi mai , diceva a se stessa , avrebbe potuto mettersi con un ragazzo come quello.
 
 
Tornata a casa, dopo la partita, si stese sul divano e con il portatile sulle gambe entrò su facebook. Incominciò ad osservare le persone in linea e quando vide che tra questi c'era Angela, le s'illuminò il viso. Era giunto il momento della vendetta. Angela era una sua compagna di classe e assieme a Sophie, aveva incominciato a prenderla in giro con un loro professore che tanto assomigliava ad un massaio. Si era ripromessa che avrebbe preparato una vendetta con i fiocchi ed ora sapeva cosa fare. Voleva vendicarsi di Angela perchè era stata lei a mettere la pulce nell'orecchio di Sophie ed ogni giorno insinuava che il loro carissimo prof era pazzo di lei.
Digitò il nome ' Pietro Esposito' e giocherellando sul suo profilo, andò alla ricerca di foto in cui era venuto male. Non dovette faticare molto dato che, per lei, era sempre brutto ed aveva solo l'imbarazzo della scelta. Ne guardò una dozzina e con le lacrime agli occhi per le grasse risate, decise di andare a cercarne altre, magri di qualche anno prima. Dato che tutti noi siamo passati nella fase 'Bimbo/a minchia' , era sicura che  scrutando tra le prime foto caricate si sarebbe sbellicata dalle risate, e di fatti così fu: lui, su uno scoglio, in una posa da 'Sirenetta' in tutto il suo splendore. I capelli meshati e stirati stile 'leccata di vacca' la fecero cadere dalla sedia non appena li scrutò e dopo aver raggiunto la superficie fredda rise per quasi mezz'ora.
Quando si rimise in sesto, aprì la chat e contattò Angela.
 



Angelaaaa
 



Ehiii, signora Bianchi
 


-.-
 


E' inutile che fai quelle facce, tutti sanno che hai un debole per lui
 



Sì, certo. Lascia perdere me ora. Sai, ho notato che sei piuttosto restia nel parlare di te. Puoi fidarti, dai sputa il rospo: di chi sei innamorata?
 



Io? Di nessuno. Credi che non te lo avrei detto se lo fossi stata?
 



Sai, è che ho la strana sensazione che mi stia nascondendo qualcosa.
 



Ma certo che no, perchè dovrei farlo?
 



E' inutile, non fingere con me, so tutto.
 



Non capisco
 



So tutto di te e Pietro
 



Continuo a non capire. Chi è Pietro?
 



Basta, ti ho scoperta, non continuare a fingere.
 



Ti giuro che non so di cosa tu stia parlando. chi è Pietro?
 



Francesca le inviò il link della foto-Sirenetta
 



Ahahahahaah Non ho mai visto questo ragazzo in vita mia!
 



Ne sei proprio sicura?
 



E certo che ne sono sicura.
 



Questa foto dice l'esatto opposto. (le inviò un fotomontaggio di Angela e Pietro chesi abbracciavano)
 



Ma è bruttissimo! Non è giusto :(
 



Ehi, non lamentarti. Anzi, dovresti ringraziarmi: nessuno e ripeto NESSUNO è paragonabile al professor Bianchi. Sono messa peggio io quindi, taci u.u
 



Ahahaha Va bene, dai, te la concedo.
 


 
 
Dopo aver continuato a chattare stuzzicandola, le venne la brillantissima idea di agire, agire sul serio. Aveva un piano e lo avrebbe messo in atto quel sabato, alla festa del piccolo paesino in cui vivevano. C'era un unico problema: come dirglielo a Gina?
 
  
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