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Autore: Ortceps    26/07/2013    1 recensioni
Ed era bianco come la neve e gli occhi come il ghiaccio, quando il suo cavaliere scese si accorse che anche i suoi occhi erano bianchi, tornando al normale colore nocciola lui riuscì a concentrarsi sul resto del viso contornato dai capelli corti e scompigliati. Il riflesso che la luce colpendo il suo drago proiettava sul suo viso la rendeva ancora più bella.
Quando ruggì allora capii che aveva ragione sarei andato con loro per poter vivere ancora la vita che mi apparteneva e mi sarebbe sempre appartenuta.
STORIA CONCLUSA
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il dipinto del drago
IL DIPINTO DEL DRAGO
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5° Capitolo

SIL
Ero entrata poche volte nella sua stanza: ha il soffitto alto, un piccolo armadio affiancato da una libreria, un tavolo sul quale sono sparsi fogli con una penna e un calamaio posati sulla copertina di due libri impilati, la grande finestra è oscurata con gli scuri di legno che lasciano comunque filtrare la luce del giorno; non ricordo come sono arrivata li, arrossisco al pensiero della notte precedente ma non ho ancora metabolizzato la mia nuova posizione: non sono vestita ma un lenzuolo mi copre i fianchi, ho il petto schiacciato contro quello di Eragon che con le braccia mi circonda i fianchi sollevando leggermente il lenzuolo, con le mani mi accarezza la schiena facendomi capire che è sveglio. Non ho ancora aperto gl'occhi perché voglio godermi quel momento, l’odore della sua pelle mi si insinua nelle narici e schiaccio ancora di più la testa contro il suo petto, lui allora poggia li mento sui miei capelli e restiamo così per un po’senza muoverci per non rovinare tutto; quando finalmente decidiamo di muoverci è lui che sposta una mano sul mio collo e si mette a giocare con i miei capelli, stacco la testa dal suo petto e alzo lo sguardo per incontrare i suoi occhi blu, “Sai …” dice, “dobbiamo fare un viaggio” continua, devo avere una faccia buffa perché si mette a ridere “Dove?” chiedo, “Dobbiamo tornare ad Alagaesia”, mi alzo di scatto gli poggio le mani su pettorali e spingo con il mio peso su di lui “Come?” domando irritata, è sdraiato sulla schiena e io lo schiaccio sul materasso ma sembra sereno, “So che non vuoi ma l’ho giurato e lo devo fare” e mentre parla porta le mani sulla mia schiena; sospiro e torno a sdraiarmi con il braccio sinistro e la testa poggiata su di lui, “A chi? E perché?” domando, non mi risponde a voce ma con la mente così in pochi secondi so il motivo e ne capisco l’importanza, “Se non vuoi venire ti capisco” “Verrò … Spectro ha il diritto di vedere la sua terra natia” ridacchia “Speravo che lo facessi per me” rido anch’io “Non ti credere così importante Ammazzaspettri”.

ERAGON
Ridiamo insieme ma la sua risata è così cristallina che trattengo la mia per ascoltarla, le accarezzo i capelli tirandoli delicatamente dietro all’orecchio e accarezzo anch’esso, inizia ad assomigliare a quelli elfici, “Quando partiamo?” chiede, “Il prima possibile: due, tre giorni al massimo” in quel momento sento Saphira che cerca di entrare nella mia mente; la sera prima ero riuscito a nascondergli tutto dicendo che avevo sonno e che Sil si era addormentata e dovevo portarla al palazzo (cosa vera), ci aveva creduto e non aveva domandato oltre, ma adesso essendo mattina inoltrata voleva sapere dove mi trovavo cosa comprensibile essendo il mio drago, ma proprio non ho voglia di parlare e intensifico le mie barriere mentali, sembra funzionare perché allenta la pressione, ma poco dopo sento un ruggito provenire sopra le nostre teste a cui se ne aggiunge un altro di diversa tonalità, anche Sil sembra accorgersene perché si mette seduta; scosto le coperte rassegnato e apro l’armadio prendendo dei vestiti che indosso mentre alcuni altri li passo a Sil che anche lei li indossa, gli vanno un po’ larghi ma visto che i suoi si erano bruciati con i miei non aveva molta scelta. Insieme saliamo con una scala a pioli che è sistemata fuori dalla mia finestra che porta sulla cima del ramo, prima arriva lei poi io e quando sono completamente in piedi entrambi i due draghi se la prendono con me e iniziano a ruggirmi contro: Saphira sembrava solo indignata mentre Spectro aveva tutta l’aria di volermi sbranare; guardo Sil mimando la parola “aiuto” ma la sua unica reazione è una risata mentre il suo drago continua ad avanzare minaccioso verso di me, ad un certo punto Spectro si gira verso il suo cavaliere che gli da un buffetto sulla testa e poi sale, rivolgendomi un ultimo sbuffo di fumo spicca il volo, salgo veloce su Saphira che li segue, “Abbiamo tante cose di cui parlare Ammazzaspettri” “Non è vero o almeno io non intendo parlarne” “Nemmeno io se è per questo ma a parer mio ti stai cacciando nei guai” , la investo con tutta la mia felicità “è ancora un errore Saphira squamediluce?” non risponde ma so che l’ho convinta perché accelera e si affianca al drago bianco “Dove stiamo andando?” Grido a Sil per sovrastare il rumore del vento, “Dagl’elfi, non dovevamo partire? O hai già cambiato idea?” Urla di rimando “Ma tu non hai nemmeno i tuoi vestiti” Me ne farò dare dei nuovi e poi prima passiamo al lago per recuperare l’armatura” “Ma i draghi selvaggi non passiamo a salutarli?” “Gli ho già spiegato la situazione e approvano tutti e mi hanno riferito di salutarti ma di stare attento quando tornerai a fargli visita, non hanno preso bene il falò di vestiti dell’altra sera”. Non manco di crederlo hai un rapporto con quei draghi che nemmeno io riesco a capirlo e loro sono così protettivi nei tuoi confronti , ma questo è meglio non dirlo. Voliamo per un’ora dopo aver recuperato le armature dal lago quando iniziamo a scorgere le prime case-albero, poco dopo atterriamo sulla spiaggia, già alcuni elfi sono corsi fuori dalle loro abitazioni per venirci in contro; mangiamo, facciamo rifornimento di viveri e vestiti oltre che a recuperare l’ Eldurnaì che aveva deciso di rimanere vicino al mare.

L’oceano è di un blu così intenso da accecare quasi gl’occhi, mi accorgo che i due draghi sembrano dello stesso colore perché Spectro riflette il blu del mare, il secondo giorno di volo Spectro è stremato non essendo ancora adulto, “Sil non andrete molto lontano se non alleggerisci il carico vieni con me su Saphira“Ho cercato di farlo ragionare ma non accetta l’energia che ho accumulato” , affianco Saphira a Spectro e tendo una mano verso Sil: “Salta!” Si mette in piedi sulla sella e salta, afferra il mio braccio tirandolo per cercare di salire, quando riesce a mettersi seduta a cavalcioni dietro di me gli batte il cuore all’impazzata per lo sforzo e anche il mio non ha il solito ritmo rilassato, si appoggia contro la mia schiena e si addormenta poco dopo. Si risveglia dopo un quarto d’ora dall’atterraggio che il sole sta calando, i draghi sono sdraiati esausti, riconosco il paesaggio è lo stesso di quando siamo partiti tre mesi prima, il fiume che avevamo navigato scorreva alla nostra destra sfociando poco oltre, per raggiungere il villaggio dei nani ci metteremmo altre due ore di volo ma non siamo in condizione di proseguire; tiro fuori dal tascapane una borraccia e qualcosa da mangiare che finiamo senza parlare troppo, il buio ci avvolge come una coperta fatta di stelle e l’unica altra luce è il piccolo fuoco che ci divide, spento anche quello restiamo a guardare le stelle ma non per molto: mi misi seduto fissando nel riflesso dei suoi occhi il cielo stellato quasi più limpido del cielo stesso, gira appena lo sguardo e non posso più resistere, la prendo tra le braccia, le bacio il collo tenendole una mano nei capelli mentre con l’altro braccio le cingo la vita, mette le sue mani sul mio viso questo mi fa sussultare leggermente, la prendo in braccio e mi siedo a terra con lei seduta sopra le mie gambe, ci sdraiamo a terra, le tolgo la maglia e lei toglie la mia, restiamo abbracciati per terra così fino al mattino quando Spectro ci alita addosso aria calda; quando anche lei si sveglia la bacio leggermente sulle labbra e rindosso la maglia, preparo le poche cose che avevamo mentre lei indossava la maglia, poco dopo siamo in volo.

NOTA DELL’AUTRICE: Spero che questo capitolo vi sia piaciuto recensite; vi pregoooo in ginocchio. CIAO

   
 
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