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Autore: dreams___    27/07/2013    0 recensioni
[..] Ehi piccola, mi dispiace aver litigato con te prima [..]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Quella sera pioveva e Pablo era rimasto chiuso fuori casa, avendo dimenticato le chiavi come al suo solito nel cassetto della bianca scrivania con i piccoli cassetti, la chiave si trovava nel terzo, le metteva sempre lì perché nel primo diceva che potevano essere trovate facilmente e il secondo era rotto, quindi si ritrovava sotto la pioggia in quella fredda sera d'estate, l'acqua veniva giù come se fosse il diluvio universale. Pablo prese dalla tasca posteriore dei pantaloncini corti che indossava il cellulare e scorrendo i nomi della rubrica schiaccio il numero della persona con cui aveva litigato poco fa. La chiamò ma il telefono squillava a vuoto, decisa quindi di andare a casa sua. Dopo circa 10 minuti di corsa ininterrotta si trova davanti la porta della persona amata. Suona il campanello una volta. Due volte. Alla terza volta la porta si apre e la signora Giusy apre la porta: "oddio Pablo come sei bagnato, cosa è successo? Vieni accomodati, povero ti prendo un asciugamano"
Pablo non vuole essere scortese ma non vuole nemmeno allagare la casa della tanto amata futura suocera quindi tentenna un po' sulla porta e poi si decide ad entrare: "grazie mille Giusy ma in realtà stavo cercando Giada, non risponde al cellulare e mi sono come dire un po' preoccupato". Giusy ritorna dal bagno con un asciugamano: "oh caro lei sta dormendo, mi ha detto che era molto stanca ma se vuoi puoi aspettare che si svegli e nel mentre puoi fare come se fossi a casa tua, io devo uscire per fare delle compere". Giusy esce di casa e saluta Pablo. Il ragazzo si siede su una sedia e si guarda intorno e ricordi di quando lui e la sua ragazza gli invasero la mente. Ricordi su ricordi. Emozioni su emozioni. Baci, carezze, pianti, litigate e molto altro ancora.  Dopo alcuni minuti, dopo aver pensato a tutti quei ricordi decide di salire al piano di sopra. Quella casa era enorme: aveva un vialetto pieno di fiori ai lati, l'entrata era una porta di legno di castagno che se ti appoggiavi sentivi l'odore buonissimo di legno, all'ingresso c'era un piccolo appendiabiti di colore marrone chiaro, di fronte un enorme divano rosso che dava le spalle alla porta di ingresso, davanti un televisore da circa 50 pollici, alla destra dell'ingresso una cucina in muratura aperta sul salotto, le pareti erano gialle e bianche e riprendevano i colori della cucina, alla sinistra dell'ingresso vi erano le scale con un piccolo bagno di servizio sotto di esse. Salite le scale vi era un enorme spazio con un corridio enorme e lungo: in fondo al corridio un bagno, alla destra delle scale la camera matrimoniale e una stanza che faceva da ripostiglio, alla sinistra due camere da letto. Pablo si diresse nella seconda camera da letto alla sinistra sapendo che apparteneva alla sua amata ragazza, entró piano per non volerla svegliare. Si tolse le scarpe e si mise nel letto assieme a lei con la pancia contro la sua schien e si mise sotto le coperte. La ragazza si mosse appena e il ragazzo cominciò a baciarle il collo: "ehi piccola, mi dispiace di aver litigato con te prima". Giada sempre un po' addormentata: "dispiace anche a me amore mio, come mai sei bagnato?". Pablo le da un altro bacio: "perché fuori sta diluviando piccola e io come mio solito ho dimenticato le chiavi in casa quindi sono venuto qui a chiederti scusa perché sono stato un vero stronzo". Giada si gira verso Pablo e lo bacia: "no amore mio, non sei stato uno stronzo,  sono io che a volte divento troppo gelosa ma io ho paura di perderti e per questo mi arrabbio, ma io mi fido di te amore, mi fido sul serio". Pablo da un bacio sulla fronte a Giada: "tu non mi perderai mai luce dei miei occhi, io appartengo a te e tu appartieni a me, ti amo piccola". I due si abbracciano: "ti amo anche io orsetto".
   
 
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