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Autore: Ametista_Anderson    27/07/2013    0 recensioni
Ametista e Gabriel si incontrano ad una festa e si piacciono fin dal primo istante. Lui le lascia il numero di telefono ma lei, arrivata a casa, si accorge di averlo perso. E così per lei inizia la ricerca di un ragazzo di cui conosce nient'altro che il nome e l'aspetto fisico. Mentre lui, nel frattempo, convinto di essere stato rifiutato, cerca di farsene una ragione, ma non riesce a dimenticarla... 
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ametista fu fra le prime ad arrivare alla festa di compleanno della sua migliore amica. Jennifer. La festeggiata, era in piedi sulla porta e salutava gli invitati con un gran sorriso, dando indicazioni su dove appoggiare regali e cappotti. -Tanti auguri, Jennifer!- esclamò Ametista baciandola su entrambe le guance.  -Oh, amica mia, finalmente sei arrivata. Ho assolutamente bisogno del tuo aiuto!- Ametista si staccò da lei, sicura che quello che le avrebbe chiesto non le avrebbe fatto per niente piacere. Jennifer sbatté i grandi occhioni castani da cerbiatta, come se volesse implorarla. -Il ragazzo che doveva servire i cocktail in giardino mi ha dato buca all'ultimo e ho pensato che, visto che fai la barista...- -Tu vorresti che lavorassi alla tua festa di compleanno?!?- -Per favore, per favore, per favore! Farò tutto quello che vuoi- Ametista avrebbe voluto dire di no perché odiava avere a che fare con gli amici di Jennifer, soprattutto se ubriachi, ma non poteva deluderla proprio il giorno del suo ventesimo compleanno.   -E va bene- acconsentì sbuffando -Ma mi devi un grandissimo favore- Jennifer le buttò le braccia al collo e la strinse fortissimo. In quel momento arrivarono altri due invitati che Ametista non conosceva e Jennifer si lanciò verso di loro, lasciando l'amica impalata davanti alla porta. Ametista decise di entrare in casa e mettersi al lavoro, prima che la tentazione di andarsene a casa diventasse troppo forte. In cortile era stato montato un piano bar davvero ben fornito e sul bancone era attaccata con due puntine la lista dei cocktail che avrebbero potuto chiederle. Alcuni erano semplici e scontati mentre altri non ricordava nemmeno di averli sentiti nominare. Era sicura che con la fortuna che aveva le avrebbero chiesto proprio quelli e questo la rendeva non poco nervosa. Pian piano il cortile iniziò a riempirsi di gente e Ametista cominciò a sentirsi sempre più stressata: gli invitati non le davano un attimo di respiro e da sola non riusciva a tenere il ritmo delle richieste, senza contare che da ubriachi gli amici di Jennifer erano intrattabili e facevano richieste sempre più assurde.  -Vorrei uno scotch, due Martini dry, una birra e un mojito e sbrigati- le urlò un ragazzo sulla trentina che aveva addosso una tremenda puzza di alcol. -Arrivo subito- rispose lei di rimando, preparando l'ordine il più in fretta possibile. Ma quando si voltò per dargli il vassoio con ciò che aveva chiesto, il ragazzo non c'era più. Ametista imprecò a denti stretti pensando che se lo avesse rivisto gli avrebbe rovesciato in testa tutto ciò che aveva ordinato. -Se per te non è un problema quel vassoio lo prenderei io-  La ragazza si voltò verso la voce e si trovò davanti il ragazzo più bello che avesse visto fin ora a quella festa. Era appoggiato elegantemente al bancone, proteso in avanti verso di lei e la guardava con un sorriso appena accennato che le tolse il fiato. Aveva gli occhi di un intenso blu notte e più lei li guardava più era convinta che ci sarebbe annegata dentro. -Ehi, va tutto bene?- le domandò gentilmente, sembrava leggermente preoccupato. -Si, va tutto benissimo- rispose lei distogliendo lo sguardo da quegli occhi magnetici. -Allora posso prendere quel vassoio o era destinato ad un altro cliente- -A quanto pare aveva bevuto abbastanza perché se n'è andato. Quindi credo che non gli dispiacerà se lo do a te, almeno non ho sprecato dieci minuti del mio tempo- Il ragazzo ridacchiò e i suoi denti bianchissimi quasi la abbagliarono. Poi le rivolse un altro sorriso che la fece quasi sciogliere. -Pare proprio che ti abbia fatto un favore allora- -Eh già. Hai appena placato i miei istinti omicidi verso quel tipo. Anche lui ti deve un favore- -Be' posso considerarmi un eroe, a quanto pare ho appena salvato la vita ad un innocente e tirato fuori dai guai una fanciulla in pericolo- Entrambi risero e lui le puntò i suoi splendidi occhi addosso rendendola più nervosa di quanto non fosse già. Era davvero bello e lei non era abituata a parlare con bei ragazzi che fossero sobri. -Immagino che il tuo ragazzo non sia contento che lavori il sabato sera-  Lei arrossì violentemente diventando più o meno del colore dei suoi capelli ramati. -Non penso che abbia nulla da dire, visto che non esiste-  -Ah mi dispiace- a lei però sembrò di vedere una vena di soddisfazione nei suoi occhi -anche se non capisco come una bella ragazza come te non abbia un ragazzo- Lei arrossì ancora di più e desiderò avere pronta una battuta brillante e spiritosa per rispondere, ma non era mai stata una grande seduttrice visto che di solito alle feste faceva da tappezzeria. -Be' se lo capisci spiegalo anche a me- gli sorrise cercando di sembrare sicura di se, ma in realtà non era mai stata così insicura in vita sua. -Una ragazza bella e anche simpatica, sembra che io sta sera abbia fatto tombola. Speriamo che nessun altro ti metta gli occhi addosso- si sporse dal bancone e le accarezzò dolcemente una guancia.  -Si potrebbe avere da bere qui? Magari prima che io muoia disidratata- La voce squillante di una ragazza risvegliò entrambi e Ametista indietreggio talmente in fretta che rovesciò la birra sul vassoio. -Scusa devo andare, stanno cominciando a spazientirsi-  -Certo, non preoccuparti. Promettimi solo che ci rivedremo- -Non potrei chiedere di meglio- lei gli scoccò un sorriso seducente e per la prima volta fu lui ad arrossire, anche se solo leggermente. La ragazza si allontanò per prendere un'altra birra da sostituire a quella che aveva rovesciato. Quando ritornò il ragazzo gli mise in mano una banconota da cinque dollari. -Non devi pagare. È tutto gratis- disse lei cercando di restituirgli la banconota, ma lui ritrasse le mani. -Aprila più tardi e stai attenta a non perderla. Comunque io sono Gabriel. E tu?- -Mi chiamo Ametista. Scusami Gabriel ma ora devo proprio andare- La ragazza si allontanò da lui e aprì la banconota: c'erano scarabocchiate dieci cifre. Il suo numero di cellulare. -Allora?!? Sono ore che aspetto- Ametista si mise la banconota in tasca e si diresse verso i clienti. Per tutta la sera il suo cuore non smise di fare le capriole.
  
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