ed ecco una altra fict su inuyasha!!!
beh, qui la storia è molto complessa, mi sono liberamnete ispirata un pò al padrino....libro e film che io adoro!! dei classici!!!
spero che ne sarò all'altezza!!!
qui vedremo i nostri eroi schierati sia dal bene che dal male(sta a voi la scelta di quale sia il bene e quale sia il male)
ovviamente la storia è incentrata per la maggior parte su sesshy!!XDXD!!!
leggete e recensite...fatemi sapere un pò come vi sembra!!! un kiss a tutte!!!
Un
uomo comodamente seduto in
una sedia di velluto rosso, nel suo suntuoso ufficio, uno di quelli che
ormai
era raro vedere, riempito di mobili antichi e statue greche, guardava
svogliatamente dalla sua finestra la strada che s’intravedeva
di sotto. Una luce
soffusa, illuminava d’arancione la stanza, il sole stava per
tramontare a New
York.
Bussarono
alla porta, con
voce bassa l’uomo diede il suo consenso ad aprirla.
Entrò
un ragazzo, molto alto,
corpo ben allenato, lunghi capelli d’argento che ricadevano
sulle spalle, occhi
color del miele, l’intera figura era illuminata dai timidi
raggi del sole che
si scontravano sulla sua figura, era molto bello, ma tale bellezza era
compensata ad una freddezza del suo sguardo, chiunque a guardarlo, non
ostentava coraggio nei suoi riguardi, lui incuteva terrore.
-Don
Tony, mi avete
chiamato?- disse il ragazzo con un incredibile distacco, da far paura
al
demonio in persona.
-certo
mio carissimo
figlioccio! Volevo sapere se quel affare di qualche giorno fa,
l’avevate sistemato?-
disse il don, da cui si poteva scorgere un forte accento siciliano.
-si
Don! Li ho messi a tacere
alla mia solita maniera-terminò il ragazzo, scandendo bene
le ultime parole
alla fine, dopo di che un ghigno malefico si dipinse nel suo colto.
-Good, good!! Very good Sesshomaru!! Rispose il don
compiaciuto.
Sesshomaru
non rispose,
inchinò solo la testa in segno di riconoscenza.
Con
un gesto si congedò da
lui, ed usci dalla stanza.
Don
Antonio Cremisi, era a
capo del territorio di New York, l’aveva ricevuta in
“dono” dal precedente
boss, che decise di fare, vita pulita e ritirata in Nevada.
Sesshomaru
era un ragazzo che
lavorava per lui, o meglio, era il suo braccio destro, destinato a
prendere un
giorno il posto del Don che non teneva figli.
Il
Don conosceva molto bene
il padre di Sesshomaru, i due avevano stretti rapporti di lavoro, la
scelta di
farsi amico il boss della Yakuza giapponese, fu molto intelligente. Poi
dai
soli rapporti di lavoro, nacque una stretta amicizia fra i due, che
portarono
Don Taisho e la sorella di Don Tony, al matrimonio, visto che l'uomo
era rimasto
vedovo. La madre di Sesshomaru fu vittima di una guerra fra clan.
Il
boss rimasto solo e con un
figlio da crescere, decise di sposare la sorella dell’amico,
da cui ebbe un
figlio, Inuyasha.
Quest’ultimo
non era visto di
buon occhio dal fratello, e per quanto riguarda Don Tony, non vedeva
nel nipote
legittimo le potenzialità per introdurlo nel suo giro,
troppo buono, facile
preda degli avversari, mentre vedeva in Sesshomaru l’erede
perfetto.
Le
cose non andarono molto
bene per il boss della Yakuza e la sua nuova sposa.
Poco
dopo aver dato alla luce
Inuyasha, la coppia ebbe un singolare incidente d’auto,
mentre si trovavano per
un viaggio di piacere, a Los Angeles, che li portò dritti
alla morte.
Da
allora i due fratelli
erano stati chiusi in orfanotrofio, non avendo più nessun
genitore vivente, ma
era sotto l’ala protettiva di Don Tony, che non
abbandonò mai i due bambini.
Gli
anni passano e si diventa
grandi, i due escono dal collegio dove appresero
un’educazione impeccabile dopo
18 lunghi anni. Sesshomaru n’aveva 25 anni, ma per gli strani
giochi del fato
che aveva riservato per lui, il suo animo era molto più
maturo dell'età
anagrafica, il suo cuore cessò di battere non appena mise
piede in quel posto,
divenendo col tempo il perfetto braccio del don, duro, spietato e senza
cuore.
La
macchina perfetta.
Da
quando era entrato a stretto
contatto con gli affari del suo patrigno, aveva trovato un senso nella
sua
vita, doveva semplicemente eliminare chi era di troppo nella strada del
Don…nella
sua strada.
Aveva
un potere immenso nelle
sue mani, quello di far cessare in un colpo le vite d’altri
uomini, e lui
poteva agire liberamente senza dar conto a nessuno, lui si aveva la
capacità di
permettersi di uccidere chiunque.
Lui
Sesshomaru Taisho, detto
il principe.
Si
sistemò nel suo ufficio,
altrettanto comodo come quello del Don, doveva riflettere, su alcuni
fatti che
gli erano accaduti in quei giorni…
Lui
così freddo anche al
pianto di un bambino, era tormentato da un sogno che lo inquietava ogni
notte….
Lui
si era dimenticato di
qualcosa da, quando era uscito dall’orfanotrofio, ma non era
in grado di
ricordare cosa era stato….
Non
riusciva a riposare
sereno.
La
notte era l’unico momento della
giornata, dove si poteva leggere in lui uno stato
d’apprensione, cosa che
nessun uomo al mondo, dopo la morte dei suoi, era riuscito a vedere.
Dall’altra
parte della città,
un ragazzo era intento ad entrare a scuola…il suo primo
giorno di scuola.
-ah!
Per la miseria!!! Ma chi
diavolo si credere di essere mio fratello per decidere della mia
vita!!!- disse
un ragazzo dai folti capelli argentei, e grandi occhi dorati.
Ad
Inuyasha ragazzo semplice
qual era, proprio non andava giù che il fratello prendeva
per lui le decisioni,
l’aveva spedito in quel college di figli di papà,
dove lui non si sentiva
proprio a suo agio.
Lui
era l’esatto contrario
del fratello, solare, pieno di vita e di fare mille cose, il suo
carattere avvolte
scendeva nella strafottenza assoluta di tutto quello che lo circondava,
non gli
importava più di tanto, per lui l’importante era
essere libero e senza regole,
cosa al quanto difficile visto la famiglia che si ritrovava.
Doveva
sottostare a regole
che non erano le sue, per fortuna, il Don lo aveva capito, ma
Sesshomaru si
aspettava qualcosa dal fratello…voleva renderlo forte e
autosufficiente, per un
giorno non trovarselo fra i piedi nei suoi affari, voleva
sbarazzarsene…era un
peso inutile.
-al
diavolo!! Per oggi
passi!! Vediamo un po’ com’è qui la
situazione!!-pensava fra se
e se il ragazzo, che mal volentieri si
apprestò ad entrare nell’edificio.
Non poco distante da lui…
-qui
Falco3 mi sentite passo.
-qui
centrale ti sentiamo
Falco3 passo.
-il
“cane” è entrato a scuola
passo.
-ricevuto,
continua a tenerlo
d’occhio passo e chiudo.
-se
solo si azzarda a fare
una mossa sbagliata, sarà facile incastrarlo!! E qui ci
scappa la promozione!!!
Penso
fra sé e sé, l’individuo
seduto in una macchina posteggiata dietro un albero a pochi metri
dall’edificio.
Nella
vita una cosa sola è
certa, se la storia ci ha insegnato qualcosa, è che si
può uccidere chiunque
(Michael Corleone- il Padrino)