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Autore: MirielLupin    06/02/2008    4 recensioni
L'unico modo per sopravvivere è attaccarci alla vita... [AkuRoku- One Shot]
Genere: Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel, Roxas
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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'Lovers e Losers'

Fu un frastuono terribile.

Non aveva mai sentito un rumore simile in tutta la sua vita.

Si mise a sedere sul letto, così celermente, che si fece male alla colonna vertebrale.

C'era troppo rumore. Troppo per sentire qualsiasi altra cosa. Sentì la luce che filtrava dalle tapparelle finirgli negli occhi. Si sentì quasi accecare.

Era troppo presto per una luce simile, ed era troppo innaturale per essere il sole. Il rumore sembrò aumentare ancora e fu costretto a coprirsi le orecchie con le mani tremanti.

Aveva paura.

Si rese conto di sentirne proprio al contatto delle sue mani tremanti sulle orecchie bollenti.

Chiuse gli occhi, come per non guardare qualcosa che non c'era. Come per offuscare la paura.

Non parve funzionare.

La paura crebbe. E il desiderio di scoprire cosa stesse succedendo là fuori lo premette a tal punto, da farlo urlare.

Poggiò le mani sul materasso e si curvò sulla finestra, per sbirciare ciò che lo stava facendo impazzire. Ci fu una scossa, e sobbalzò; cadde di nuovo sul materasso.

Si dovette poggiare sui gomiti per evitare un contatto troppo brusco con la parete.

Non pensò, non parlo, non urlò.

Si alzò dal letto, buttando per terra disordinatamente le coperte annodate.

Prese i vestiti sulla sedia della scrivania, se li infilò con gesti rapidi e goffi. Le mani che tremavano ancora.

Aveva assurdamente paura. Non ne aveva mai provata così... non ce la faceva.

Sentì il cuore aumentare i suoi battiti, in un allarme di tachicardia. Si infilò le scarpe.

Aprì la porta della sua camera e uscì correndo, rischiando di cadere almeno un paio di volte.

Scese le scale, la mano che si reggeva alla parete ad ogni passo. Non si curò di nessuno, perché non vide nessuno della sua famiglia corrergli incontro per rassicurarlo, salvarlo, cullarlo, svegliarlo da un incubo.

Il rumore assordante non smise nemmeno per un secondo. Non diminuì di intensità, e nemmeno aumentò. Solo si chiese perché diavolo le sue orecchie non riuscivano ad abituarsi a quel frastuono.

Si fermò nel salotto e si guardò intorno.

Cosa fare? Uscire? Rimanere lì? Aspettare qualcosa che non sapeva nemmeno cosa fosse? Si mise una mano nei capelli, si morse il labbro inferiore con ferocia.

La sua tachicardia che si faceva sempre più strada, stringendogli le vie respiratorie e lasciando poca aria nei polmoni. Annaspò più aria possibile. Cerco di respirare.

Doveva fare troppe cose insieme. Riflettere, respirare, sopravvivere... decidere se uscire da quella prigione ed entrare in un'altra, o rimanere lì e aspettare qualcosa... il problema era che cosa.

Il rumore continuò.

Non riusciva a pensare. Si spinse le mani sulle orecchie e imprecò ad alta voce.

Con rabbia avvicinò una mano tremolante alla maniglia della porta. La porta che lo avrebbe condotto in qualcosa di sconosciuto.

Il secondo che divise la sua mano a mezz'aria e la maniglia sembrò durare mezzo secolo. Ma alla fine posò le dita sul freddo ottone e la girò.

La porta si aprì con un gesto improvviso. Come se un colpo di vento troppo forte la stesse spingendo già da tempo, cercando di entrare.

Guardò fuori. Gli sembrò un incubo. Cosa stava succedendo? Perché tutto era improvvisamente mutato? Si lasciò sfuggire un gemito di dolore.

Come una sorta di punto di domanda, colmo di disperazione. La sua città si stava sgretolando davanti ai suoi occhi azzurri.

Come un puzzle che perde pezzi, inesorabilmente, senza nessuno che possa comporli nuovamente.

Gli venne voglia di correre verso ciò che stava perdendo, e raccogliere i frammenti, e riunirli, ma si rese conto che quelle mani tremanti non potevano fare nulla.

Si guardò attorno, e si morse le labbra. Si guardò attorno e non seppe cosa pensare. Si guardò attorno e si rese conto che non poteva far altro che correre.

Cominciò a correre e non si voltò a guardare la sua casa che lo lasciava solo. No. Lui non era solo. Era era per questo che stava correndo.

In sottofondo ancora quel rumore, che non lo aveva mai abbandonato.

Corse, corse, e non si fermò nemmeno un momento. E più correva e più dietro di lui tutto si sgretolava, lasciarsi cadere nel nulla.

La gialla Twilight Town che spariva in un tramonto ormai prossimo ed eterno.

Vide la sua piazza lasciar cadere le ultime luci e l'acqua delle fontane abbandonarsi al vuoto. Era tutto prezioso. Era tutto prezioso come non lo era mai stato... e lui non ci aveva mai fatto troppo caso.

Corse, il volto ormai disperato. Corse, verso qualcosa che sapeva di trovare.

E la trovò.

La sua figura snella che correva verso di lui, molto più veloce, grazie alle gambe sue lunghe.

Sentì più energia nei muscoli, col desiderio di raggiungerlo quanto prima. La città sembrò prendere tempo, ma fu solo un'impressione.

Niente era rallentato, era solo una sensazione.

Axel aprì le braccia per circondare Roxas, e proteggerlo.

Seppe di non poter fare nulla, ma sentì che era suo dovere farlo.

Il biondino fece altrettanto, e si fece inglobare dal suo affetto.

Non ci pensò due volte ad alzare lo sguardo verso il suo e, tristemente, scambiarsi un bacia profondo e pieno di disperazione.

“Qualunque cosa accada, staremo insieme fino alla fine!” Urlò Axel, sovrastando il rumore fastidioso, continuo e assordante della città che perdeva i suoi ultimi pezzi, intorno a loro.

Roxas annuì.

Nascose il viso nel petto di Axel, e il rossino chiuse gli occhi, circondando la testa del biondino con le sue lunghe braccia.

Il rumore sovrasto tutto. Persino l'urlo di Axel e il pianto disperato di Roxas.

La città lasciò andare i suoi ultimi pezzi, e il buio fu repentino.

E, infine, fu il nulla.

Fine.

Premetto che è la mia prima Akuroku °° me la sono immaginata sull'autobus XDDD ero lì, tutta presa nel tornare a casa e me la sono immaginata mentre ascoltavo il Roxas Theme. Solo che non so se è la canzone ideale da associare a questa One Shot. Beh, che dire? Aspetto commentucci, ucci, ucci *_* Bacini >.<

Miriel

  
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