She dreams of love,
He lives to run.

Ally entrò nell'hotel alla solita ora quella sera, A differenza delle altre sere però. ad attenderla all'entrata non c'era solo il vecchio custode Carl, ma anche molte ragazzine urlanti.

"Chissà chi aspettano" Si chiese incuriosita.

Dietro di lei un ragazzo molto carino, dai lunghi capelli castani e occhi azzurri come l'oceano.

Quando Ally gli tenne la porta aperta si limitò a sussurrare un timido "Grazie".

Presero l'ascensore. "Che piano?" Chiese educatamente la ragazza.

"Quello dove c'è il bar!"

Dato che Ally lavorava lì ci arrivarono insieme.

"Cosa prendi?" gli chiese, sistemandosi il grembiule e salendo dietro il bancone.

"Una birra. Non mi sono presentato, mi chiamo Jared"

"So chi sei."

"E perchè non eri con le altre ragazzine nella hall a sbraitare?"

"Perchè io non sono come le altre ragazzine. Ti amano così tanto che non ti hanno nemmeno riconosciuto!"

Jared non potè fare a meno di ridere.

"Me lo fai un'autografo?"

Esclamò facendosi una foto col proprio idolo. Cercò di rimanere calma, ma in quel momento la sua voce tradiva un po' di euforia.

"Certo."

Il tempo passò velocemente, parlarono tutta la notte, e nessuno si accorse della presenza di quel divo, a parte i soliti vecchi ubriaconi del bar che non l'avrebbero mai riconosciuto, o se l'avessero fatto non se lo sarebbero ricordato il giorno dopo.

Ad Ally sembrava un sogno: Trovarsi finalmente davanti al proprio idolo, rimanere stranamente cosciente e parlare con lui del più e del meno, sfruttando quella notte, perchè aveva solo quell'occasione di passarla con lui.

Ben presto arrivò il mattino, Quel mattino che Ally temeva più di ogni altra cosa.

"Quanto ti devo?"

"Offre la casa."

"Beh ciao Ally, è la prima volta che passo la notte a parlare con una ragazza!" esclamò ridendo.

La giovane si affacciò alla finestra. Le ragazzine se ne erano ormai andate.

"Via libera" gli disse.

"Grazie."

Lei aspettò di vederlo sparire dentro all'ascensore.

"Ciao Jared Joseph Leto." sussurrò, tra le lacrime.

Il suo turno al bar dell'hotel finì, e tornò a casa, esausta ed incredula allo stesso tempo.

Si buttò sul letto, e una volta svegliatasi non potè resistere e prese il cellulare. La foto non c'era. E nemmeno l'autografo sul braccio.

Time to live, Time to love.