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Autore: Mavor    28/07/2013    1 recensioni
Mordred, un aspirante cavaliere, viene infine nominato cavaliere della tavola rotonda, ma scopre di essere il figlio illegittimo di re Artù e quindi l'erede al trono di Camelot.
Lui che crede fermamente negli ideali della cavalleria ma il destino lo farà arrivere ad un punto di non ritorno:
decidere se rimanere fedele al suo giuramento e ai suoi principi o sfidare la storia e tentare la conquista del trono di Camelot e di tutta la Britannia.
Genere: Fantasy, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mordred
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Krieg Infine è giunta l'ora...
Abbandono le donzelle al loro riposo e chiamando degli scudieri indosso la mia armatura,
l'esercito è ormai pronto alla battaglia e la mia richiesta di una riunione con artù è stata rifiutata. Non si torna indietro.
Il campo di battaglia stabilito è adatto ad una classica battaglia campale, le armate ora si scontreranno in pianura con delle colline a nord, vicino al nostro accampamento il fiume ad est e il bosco a sud.
Il piano e impegnare Artù sul fianco e permettere la manovra di accerchiamento ma
secondo i ricognitori Galvano arriverà prima del tramonto, quindi dovremo far presto
Alla testa dell'esercito mi appresto a incoraggiare i miei uomini... riesco a vedere i cavalieri di Artù avvicinarsi in lontananza.
«Soldati! Quest'oggi voi non combatterete per la gloria, non combatterete per la vostra vita. Voi combatterete per scrivere la storia, combatterete per l'immortalità dei vostri nomi. Chi sopravviverà a questa rossa alba potrà dire ai propri figli ai propri nipoti: io c'ero, io ho scritto la storia!»
I soldati urlano il mio nome con quanta voce hanno in corpo.

«
Siamo in superiorità numerica, ma cosa ci importa? Io sono certo che uno solo di voi, cavaliere,fante o scudiero che sia, valga più dell'intera armata nemica. Ora rivolgiamo le nostre preghiere all'onnipotente, ringraziamo il cielo e lasciatevi trascinare dal nostro grido di guerra: Vittoria, Gloria ed Onore a Camelot!!!»
I miei soldati sono galvanizzati da queste parole e si lanciano alla carica:
Il grosso dell'esercito composto dai britanni di Sir Malagant caricano il centro della formazione di Artù guidata da lui in persona, il lato sinistro guidato da Sir Gahalat  impegnava gli alleati romani, demoralizzati dalla sconfitta del loro imperatore, infine il lato sinistro guidato da Lancillotto subiva la feroce offensiva di mio fratello Agravain al comando dei sassoni.
«Ah ah ah siamo arrivati alla resa dei conti, lurida feccia»
Il destriero di Agravain si lancia assatanato, tra le lance, la polvere e il sangue, contro Lancillotto che cade disarcionato, con la lancia però riesce a ferire Agravain e a farlo cadere da cavallo.
«Maledetto ora chiudero definitivamente la questione tra me e la tua sporca famiglia»
Agravain però si rialza e con forza riesce ad estrarre la lancia conficcata nella spalla e a lanciarla contro Lancillotto che però resiste grazie al pesante scudo.
Il cavaliere lancia il suo scudo colpendo Agravain al fianco, tramortito ma non sconfitto tenta di colpire Lancillotto con un fendente di spada ma cade a terra.
«Le tue ultime preghiere? »
Ormai Agravain è spacciato, trovandosi di fronte il cavaliere del Lago pronto a sferrargli il fendente letale non ha scampo.
«Porgi i miei saluti a quella cagna di Ginevra»
Agravain riesce a colpire la mano di Lancillotto con un calcio prima che lui riesca a finirlo.
la spada dell'avversario gli cade vicino ma mentre egli la riprende Agravain lancia il suo coltello da guerra nel collo di Lancillotto.
Ferito mortalmente ma non morto Il cavaliere del Lago indietreggia  togliendo il coltello dalla gola e pronto per l'ultimo disperato attacco, ma Agravain che è ormai in piedi con entrambe le spade, la sua e quella del suo nemico, decapita Lancillotto, staccando il capo dal resto del corpo del rivale.  
«Ah ah ah ah, madre, fratelli avete visto? La nostra vendetta è infine compiuta ah ah ah ah»
Il cavaliere sente una fitta al petto e vede una lama penetrargli a fondo, è Artù che finisce Agravain estraendo la spada e dandogli un calcio che lo fa stramazzare a terra.
Io arrivo in quell'istante ma ciò che mi ferma da attaccare Artù è un suono di corni, i rinforzi di Galvano!
«è finita Mordred, arrenditi e ti concederò una morte onorevole»
«Artù, vedi cosa hai causato? mi hai portato a questo»
«La tua folle ambizione ha portato a questo, con quali parole hai portato a questa ribellione? Odio, rabbia, vendetta, questo ti ha condotto a dichiarare guerra non a me, non a Camelot, ma a te stesso, ai tuoi ideali»
«Ora capisco...»
«Sei stato ingannato da Morgana e da tuo fratello, poni fine a questa follia ora»
Certo... ora è tutto chiaro...
«La mia missione è porre fine a quest'era e al tuo regno. Prima del tramonto uno di noi due sarà a terra morente e maledetto in eterno il primo che dirà "mi arrendo"»
Mi lancio alla carica contro Artù ma riesco solo a farmi disarcionare, da cavallo lui mi carica con la lancia ma questa cozza con il mio scudo e Artù cade a terra facendo cadere a terra Excalibur.
Riesco a rialzarmi e recupero Excalibur, la spada che aveva permesso ad Artù di trionfare, ma vengo sorpreso dal cavallo impazzito e quasi non vengo investito.
Artù ormai in piedi si avvicina a me, con lo scudo e la lancia ed io lo carico con tutta la forza che ho in corpo tale da mandare in frantumi lo scudo e da farlo cadere pesantemente al suolo.
Artù è in mio potere ora, la causa di tutti i miei mali è ora di fronte a me, a terra e inerme, ora porrò fine alla sua vita.
Lo colpisco al petto ma sento una fitta al torace... vedo la lancia di Artù che mi ha penetrato a fondo impalandomi... sento i rumori della battaglia, grida, urla, nitriti di cavalli e dei loro zoccoli, rumore di spade, scudi e armature che cozzano... sento il puzzo di sudore e sangue, mischiato a terra e fango... vedo i cavalieri di Galvano che caricano i nostri... cadaveri, la terra è impregnata del loro sangue... mi cade la spada... la fine è arrivata...
«Perchè... siamo arrivati a tanto?»




  
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