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Autore: Giuls_BluRose    28/07/2013    1 recensioni
Un bambino cammina tra le macerie della Città dell'Ovest, tutta quella desolazione è colpa sua, o almeno lui la pensa così. Tutto è successo troppo presto per lui, un ragazzo di soli dieci anni non dovrebbe conoscere la frustrazione e il dolore, ma è così. Per caso si imbatte nel pianto di un bambino, è molto flebile ma lui lo percepisce e una volta preso tra le braccia un fioretto gli esce inesorabilmente dalla sua anima....
Genere: Guerra, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gohan, Mirai!Gohan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Nel futuro di Mirai Trunks'
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Ciao a tutti, mi sono imbattuta in questa immagine e mi è venuto spontaneo srivere questa fic, grandissima cavolata però....
Che ne pensate? Come minimo vetite a casa mia e mi linciate.....
Alla prossima, forse, se sono ancora viva.... :P
Ciaooo :*

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Desolazione, la desolazione è l'unica cosa che regna sovrana tra quelle macerie di quella che una volta era la Città dell'Ovest. I due cyborg si sono spinti fino a qui con i loro attacchi e non hanno risparmiato nulla e nessuno: ne donne ne vecchi ne bambini. Gli ultimi superstiti sono sommersi da cumuli di macerie oppure stanno tentando di recuperare qualcosa, ma invano. I numerosi corpi ormai senza vita sono illuminati dal pallore della luna, che immensa sovrasta tutto da lassù: lei ci guarda ed è completamente indifferente al nostro dolore, è solo una spettatrice passiva di tutto quello che noi umani stiamo subendo qua sulla Terra. Mi incammino tra i resti di quella città ormai desolata e la rabbia cresce dentro di me. Tutti, sono morti tutti i miei amici, schiacciati dall'ira funesta di quelle macchine da combattimento prive di alcuna pietà, io non ho potuto fare niente per loro, mi sento un tale vigliacco che avrei mille e mille volte preferito soccombere insieme a loro invece di essere consumato per il resto della mia vita dai sensi di colpa. Sono stato troppo debole e non ho saputo dare una mano in combattimento, sono inutile ecco la verità: era già successo durante il primo scontro con Napa e Vegeta, poi ancora con Freezer e la squadra Ginew, io mi sono arreso troppo facilmente e ho lasciato gli altri nei guai, si vede che nei miei geni non scorre il sangue dei guerrieri Saiyan, io sono diverso da loro. Se solo ci fosse stato papà tutto questo non sarebbe successo, ma lui purtroppo è caduto per colpa di una terribile malattia cardiaca e ci ha lasciati in balia di questi due androidi; giuro solennemente sulla lapide del mio adorato padre che prima o poi riuscirò a battere C17 e C18, sono stanco di essere un bambino viziato e non voglio che in cielo i miei avi e i miei amici non siano orgogliosi di me, voglio diventare qualcuno nella vita, non voglio rimanere un insulso ragazzino orfano. Improvvisamente un flebile pianto arriva debole fino alle mie orecchia, si proveniva dalla ormai distrutta Capsule Corporation, che sia Trunks? Corro nella speranza di trovare ancora qualcuno in vita, una volta arrivato il mio cuore salta un battito e non so se sia per la gioia o per la disperazione e la frustrazione che in questo momento mi stanno attanagliano lo stomaco. Tra le macerie della struttura vedo il corpo di Bulma che tiene stretta a se un piccolo fagotto con dentro il figlioletto di pochi mesi, sono ancora vivi entrambi, che miracolo! La scienziata mi guarda con occhi supplicanti e mormora il mio nome, con qualche difficoltà, prima di svenire mi porge il piccolo che continua a piangere; non so come ma appena lo prendo tra le mie mani e lo stringo a me in modo protettivo lui si calma e mi sorride guardandomi con due occhioni azzurri da fare impressione. È solo un bambino ma io non riesco comunque a reggere il suo sguardo, mi sento responsabile in quanto lui non potrà crescere con un pare, io gliel'ho impedito per colpa della mia stupida paura. Mi faccio una promessa: sarò io da quel momento a prendermi cura del piccolo Trunks, mi impegnerò al massimo e da grande sarà un abile combattente e finalmente potremo sconfiggere quelle due macchine, non so ancora come, ma ce la farò. So di essere cresciuto troppo in fretta per un bambino della mia età, ho conosciuto prematuramente il dolore e la sofferenza, ma non me ne pento assolutamente: non mi andava di crescere allo scuro di tutto quello che mi circondava, sembrerà al quanto strano ma istintivamente ringrazio mio zio Radish: grazie per avermi aperto gli occhi. Adesso vedo questo bambino così simile a suo padre e non so se riusciremo a sopravvivere a lungo, ma io ce la metterò tutta. Le sfere del drago sono inutilizzabili, se ne sono andati anche Piccolo e Kami Sama, ma credo che ce la potremo fare anche senza, me lo sento nel cuore....


   
 
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