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Autore: allison742    29/07/2013    3 recensioni
L'amore conta. Conosci un altro modo per fregare la morte?
Genere: Angst, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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L’amore conta

 
Ti muovi nella nebbia, ancora incerto sulla tua mossa. Sarebbe servito a qualcosa?
Chiudi gli occhi e infili le mani in tasca, ripercorrendo con lo sguardo la tua mano che impugna la biro, e che lascia su quel pezzo di carta una verità mai pronunciata ad alta voce.
Ora non resta che aspettare… ti ripeti, mentre un brivido di freddo ti scuote il corpo.
Magari non finirà come speri, ma almeno le hai detto ciò che pensavi realmente.
Arrivi all’uscita del parco e imbocchi la strada piena di persone che corrono.
Nessuno ti considera, la maggior parte sono al telefono.
Tu prosegui con calma, mentre te la immagini seduta sul divano con la lettera tra le mani e qualche lacrima agli occhi. O almeno ci speri.
Perché in fondo, nonostante tutto, l’amore conta.


 
Kate aveva ancora fisso nella mente il rumore dei suoi passi e della porta sbattuta. Avrebbe voluto corrergli dietro, pregandolo di restare, facendogli capire che si sentiva in colpa.
Ma la domanda era… si sentiva davvero in colpa? In fondo quel lavoro era ciò che sognava da anni.
Doveva parlargli assolutamente. Forse sarebbe stato meglio farlo prima che trovasse quel maledetto biglietto aereo, ma quel che è stato è stato. Afferrò la giacca traditrice e uscì di casa.
Sullo zerbino trovò una busta. Non c’era ne mittente ne destinatario, ma sapeva che era di Rick. O almeno sperava che lo fosse.
La sua intuizione venne confermata nell’apertura, quando riconobbe la sua calligrafia.
Rientrò in casa e si accomodò sul divano, prendendo un gran respiro per poter sopportare emotivamente tutto quel fiume di parole, dalle quali avrebbe dipeso il suo futuro.
 

Lo so, probabilmente nessuno dei due aveva in programma la nostra ultima conversazione; ma c’è stata, e non possiamo far finta di niente.
Voglio dirtelo subito, per toglierti ogni dubbio: io ti amo ancora, e non smetterò mai di farlo. Non è questo ciò che non va.
Noi dobbiamo lavorare sulla fiducia Kate! Dobbiamo imparare che quando c’è un problema, di qualsiasi spessore, la prima persona da cercare siamo l’un l’altra. Altrimenti possiamo finirla qui, perché non funzionerà mai.
Ormai sono anni che ci conosciamo, e abbiamo capito cosa significa il termine “insieme”, non credi?
E siamo diventati quel Noi proprio grazie all’amore. Di questo ne sono fermamente convinto.
L’amore conta, Kate! Conosci un altro modo per fregare la morte?
Quando ti hanno sparato, perché pensi di essere sopravvissuta? Perché non hai ceduto, perché avevi ancora voglia di vivere, per riscoprire quelle parole che ti ho sussurrato all’orecchio.
Non sono così presuntuoso da voler essere il tuo salvatore, ma ti ho dato una ragione per restare.
E se non è amore, allora non so cosa sia.
Ed ora entrambi abbiamo bisogno di questo Noi, entrambi non riusciremo a sopravvivere senza.
E anche tu ne hai bisogno, anche se ora davanti a te c’è solo la tua opportunità di carriera.
E magari deciderai di dedicarti al lavoro, piuttosto che alla tua vita, e andrà bene così; ma sappi che un giorno comincerai a sentire un vuoto nel cuore, un vuoto che può essere colmato solo da una persona.
E, a quel punto, sarai tu a decidere chi.
Perché ci si sceglie per farselo un po’ in compagnia, questo viaggio in cui non si ripassa dal via.
Ti ricordi quella sera Kate? Quella in cui progettavamo il nostro futuro insieme, la nostra casa, la nostra famiglia. E’ un peccato sai? Per quelle promesse, dico, oneste ma grosse. Talmente grosse che al suono della sveglia ci siamo alzati come se nulla fosse, e non ne abbiamo più parlato. Ti ricordi Kate?
Io sì, come se fosse ieri. Io non ho mai dimenticato quelle tacite promesse.
Ma è andata così. Come doveva andare; non possiamo farci nulla.
Forse una cosa sì, una cosa posso farla. Posso dirti che mi dispiace, probabilmente non avrei dovuto aggredirti; forse avrei dovuto darti la possibilità di spiegare, al posto che andarmene in quel modo.
Ma, allo stesso tempo, ti chiedo di comprendere la mia rabbia nello scoprire che avevi già preso tutte le decisioni senza parlarne con me.
Ora la scelta è solo tua. Non è una lettera di addio, a meno che tu non lo voglia.
Non sai quanto mi fa star male sapere che sarai tu e solo tu a dover prendere questa decisione. Ma, a questo punto, non posso fare altro che ringraziarti: grazie per il tempo pieno, grazie per la te più vera, grazie per i denti stretti, i difetti, per le botte d’allegria, per la nostra fantasia.
E non dimenticarti mai che, per quanto ne dica la gente, l’amore conta.
 

Kate si ritrovò sul divano, con la lettera tra le mani e le lacrime agli occhi. Esattamente come nei pensieri di Rick.


 
Riprendi la strada per il parco, ma non lo stesso. Ora stai andando in uno particolare, uno che ha segnato le tappe fondamentali della tua vita.
Scorgi le altalene in lontananza e, una volta arrivato, ti siedi e chiudi gli occhi.
Paradossalmente, ti senti rilassato e tranquillo.
Dura solo pochi attimi, fin quando rialzi le palpebre e riprendi il contatto con la realtà.
Non puoi fare a meno di chiederti dove sia ora, se ha già trovato la lettera, se l’ha gettata ancor prima di leggerla, se si sta facendo mangiare viva dai sensi di colpa, se prova ancora sentimenti per te; di qualsiasi natura essi siano.
Provi a dondolarti leggermente, quando la vedi.
Una figura femminile cammina verso di te.
Ti alzi nel tentativo di scorgerla meglio tra la nebbia.
Dentro di te sai già che è lei, ma vuoi averne la certezza.
Ad un tratto è lei a riconoscere te, e si mette a correre.
Hai paura. In quei pochi secondi hai paura di cosa accadrà.
E’ qui per me? Perché vuole me? O ha scelto il lavoro?
Ad un passo da te si blocca. Dal suo sguardo non traspare nessuna emozione che possa aiutarti a decifrare cosa le passa per la testa.
Trattieni il fiato.
Ora tutto è nelle mani dell’amore.
 
 
 


   
 
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