Era
piena primavera a
Tokyo: un bambino dagli occhi biondi e dai capelli del medesimo colore,
il cui
nome era Ryota Kise, era a casa. Una casa normalissima in stile
giapponese, in
cui viveva con la madre, il padre e le due sorelle maggiori.
Ad aprile avrebbe iniziato le medie,
andando alla scuola media Teikou, che era molto conosciuta e sulla
bocca di
tutti.
Quel
giorno faceva abbastanza caldo,
eppure Ryota non aveva molta voglia di starsene chiuso in casa. A
qualche passo
da casa sua vi era un parco con tanto di stagno, dove andava spesso a
giocare
con gli amici, che però in quei giorni non
c’erano.
Sarebbe
potuto restare a casa e vedere
gli opuscoli informativi sulla scuola media nella quale sarebbe andato,
ma non
ne aveva proprio voglia: e poi, poteva decidere anche iniziata la
scuola, se
iscriversi a qualche club o no e, in caso, a quale iscriversi.
Decise
quindi di uscire: si mise dei
pantaloncini comodi e una maglietta azzurra, urlando alle sorelle che
se ne
andava al parco. Nessuna delle due contestò, forse nemmeno
lo avevano sentito,
ma a lui ora importava ben poco.
Uscì
di casa, le cuffie dell’ipod
nelle orecchie, che trasmettevano una delle sue canzoni preferite:
“In the End”
e stava per varcare il cancello che lo separava
dall’attraversamento pedonale,
quando vide arrivargli incontro un pallone: si scansò appena
in tempo e quello
finì la sua corsa pochi centimetri più indietro
di lui.
A Ryota
scappò un sospiro di sollievo e alzò
lo sguardo oltre l’alto steccato che separava il giardino di
casa sua dal
marciapiede. Proprio sul marciapiede vi era un bambino: aveva
sicuramente la
sua stessa età, era abbastanza alto e molto abbronzato. I
capelli erano di uno
strano colore blu e anche gli occhi erano del medesimo colore dei
capelli. Lo
vide parlare e guardarsi attorno, ma non sentiva ciò che
l’altro stava dicendo
a causa della canzone, così si tolse le cuffie.
“Dov’è
quella dannata
palla?” Ecco cosa stava dicendo
quel ragazzino, ma evidentemente non si era accorto di lui. Ryota
raccolse la
palla e si avvicinò allo steccato, piazzandosi di fronte a
lui.
“Stai cercando questo
pallone da basket?” Chiese in tono gentile.
Mostrandogli il pallone che aveva appena trovato.
“Oh sì,
proprio questo.
Grazie mille!” Il ragazzino dai capelli blu
gli sorrise, riprendendosi il pallone.
“Di niente. Io sono Kise
Ryouta comunque” Era ben abituato e quindi si
presentò, sorridendo.
“Io sono Aomine Daiki… Ora
scusami, ma devo andare, ci si rivede”
Aomine se ne andò,
lasciando Kise lì
imbambolato ad osservarlo. Per Kise, Aomine era un ragazzino strano e
non molto
socievole, eppure in cuor suo sperava di riuscire a rivederlo un giorno
o
l’altro: perché quel bambino in fondo in fondo, lo
aveva colpito.
- Aomine Daiki, eh? Beh, spero di rivederti prima o poi – Pensò, mentre se ne andava al parco: e in realtà nessuno dei due lo sapeva, ma si sarebbero rivisti prima di quanto potessero aspettarsi.
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N.d.a.: Titolo: When Yellow Meets Blue
Autore: Sara.1994 (sito efp) ; Hotsuma92 (efp)
Fandom: Kuroko no Basket
Coppia/e: AominexKise
Prompts: Speranza
Bonus Fiore: (facoltativo) //
Raiting: Verde
Genere: Generale
Avvertimenti:nessuno
Introduzione: - Aomine Daiki, eh? Beh, spero di rivederti prima o poi – Pensò, mentre se ne andava al parco: e in realtà nessuno dei due lo sapeva, ma si sarebbero rivisti prima di quanto potessero aspettarsi.
Note: le metto alla fine dei due specchietti
Nome su EFP: Hotsuma92
Nome sul forum: Sara.1994
Titolo della storia: When Yellow Meets Blue
Rating: Verde
Genere: Generale
Tipo di storia: Flashfic
Pairing: AominexKise
Eventuali note: le metto alla fine dei due specchietti
Ed ecco le note: premetto che questa è la mia primissima fan fiction che pubblico in questo fandom (ne ho scritta un'altra, ma devo ancora finirla). Partecipa a due contest ed è anche la mia prima fan fiction su questi due, quindi spero verrà bene :)
È corta, perché per uno dei due contest si poteva scrivere massimo una flashfic e già così mi sono bruciata quasi tutte le 500 parole xd. I prossimi capitoli saranno certamente più lunghi. Spero che recensirete in molti, anche per dare un parere negativo. Credo che le recensioni negative, se ben motivate possano essere molto utili, quindi in tal caso non fatevi problemi.
Buona lettura e ringrazio Bakakitsune per avermi fatto il banner e Redseapearl per il supporto.