"Never Alone"
I waited for you today Ti ho aspettato oggi
But you didn't show Ma non ti sei fatto vedere
No no no No no no
I needed you today Avevo bisogno di te oggi
So where did you go? Quindi dove sei andato?
You told me to call Mi hai detto di chiamare
Said you'd be there Dicendo che tu ci saresti stato
And though I haven't seen you E tuttavia non ti ho visto
Are you still there? Sei ancora là?
Ricordi ancora la tua promessa?
Il giorno del mio compleanno saresti stato qui.
Ogni mio compleanno.
Saresti entrato da quella porta, probabilmente portando una montagna di regali
come tuo solito, e avresti sorriso, prendendomi in braccio e baciandomi sulla
guancia. A dire la verità, credo che per i miei attuali sedici anni ti saresti
limitato ad abbracciarmi e baciarmi sulla fronte, stavolta.
Eppure non avrò modo di saperlo.
Mi avevi promesso di essere qui ogni 7 novembre.
Sono tredici anni che ti aspetto, papà.
E tu non ci sei mai.
Ogni anno quella porta rimane chiusa, mentre sento la mamma piangere piano nella
vostra vecchia camera.
Avevo solo tre anni quando te ne sei andato.
Non posso dire di avere molti ricordi di te, e di questo soffro.
Mi sembra di mentire quando dico di sentire la tua mancanza, perché il mio
dolore mi sembra così infinitesimale rispetto a quello della mamma, a quello
dello zio Roy, e a quello di tante altre persone.
Ma che colpa ne ho io, se quando sei morto ero così piccola? Se mi rimangono
così pochi segni della tua presenza?
Nella mia testa riecheggiano ancora alcune voci di persone sconosciute, che
dicevano alla mamma di non preoccuparsi.
In fondo...
Ero troppo piccola per capire.
Per soffrire.
Non venne mai detta un'assurdità più grande.
Secondo loro, nel giro di qualche anno si sarebbe trattenuta solo la tua ombra
sfocata, l'immagine di te che mi salutavi, che si sarebbe confusa con i sogni, e
pian piano mi sarebbe rimasto solo l'orgoglio di avere per padre il grande
Generale di Brigata Hughes.
Mi sforzo di crederci, giorno dopo giorno.
E' per questo che non riesco a spiegarmi il motivo di queste lacrime, oggi.
Piango, ma non ne ho il diritto, davanti al lutto della mamma, non credi? Come
posso soffrire quanto lei, una donna che ha perso l'uomo della sua vita? Mi
sento così ignobile...
E' questo il vero motivo della mia sofferenza.
- Papà...
Sussurro piano, mi sembra patetico chiamarti, pur sapendo che non puoi più
accorrere.
- Quando hai bisogno di me, basta che mi chiami! Capito, Elicia?
E sorrido fra le lacrime.
Avrò pure pochi ricordi, ma quelli che ho sono straordinari, impagabili.
Dove sei, papà?
Riesci a sentirmi piangere, fare il tuo nome?
Riesci a sentire la tua piccola Elicia che ti chiama fra le lacrime, proprio
come quando da bambina cadevo e mi sbucciavo un ginocchio?
Sei ancora qui?
I cried out with no reply Ho urlato senza (avere) risposta
And I can't feel you by my side E non posso sentirti al mio fianco
So I'll hold tight to what I know Così mi terrò ben stretto ciò che so
You're here and I'm never alone Tu sei qui e io non sono mai sola
And though I cannot see you E sebbene non possa vederti
And I can't explain why E spiegare il perché
Such a deep, deep reassurance Con una così profonda, profonda rassicurazione
You've placed in my life Tu hai preso posto nella mia vita
We cannot separate Non possiamo separarci
'Cause you're part of me Perché tu sei parte di me
And though you're invisible E sebbene tu sia invisibile
I'll trust the unseen Avrò fiducia nel non visto
Ho
urlato tante di quelle volte...
Ti gridavo di venire, che avevo bisogno di te, ma tu non c'eri.
Ed è qui che mi sbagliavo.
Osservo una delle tue foto appoggiate sopra il ripiano del camino.
Quella che amo di più ci raffigura insieme, con me a cavalcioni sulle tue
spalle.
E pensare che soffro ancora di vertigini, a quell'età un'altezza del genere deve
essere stata spaventosa.
Peccato che non potrò mai sapere come mi sia sentita in quel momento. A
giudicare dal sorriso enorme stampato sulla faccia di entrambi, dovevo essere
felicissima.
Quella foto fa parte del mio bagaglio delle memorie ormai perdute.
Ma associo alla tua faccia spensierata delle sensazioni, delle emozioni calde,
ancora vivide dentro di me, che fanno ancora male al cuore, e mi stringono lo
stomaco.
Protezione, conforto, il senso impagabile di essere amata, ancora più di tutti
gli altri.
Perché, papà? Perché amare una figlia che ricorda così poco di te?
Che senso ha?
E' triste, ma mi accorgo di volerti bene, sebbene abbiamo passato così poco
tempo insieme.
E' affetto incondizionato, vero?
Allora il dolore che provo non è solo per la perdita di un padre, ma è proprio
per la perdita di Maes Hughes.
Questa sofferenza così dolce e amara al tempo stesso, la consapevolezza che
qualcuno potesse piangere per me...
E' stranamente consolante.
Ho sbagliato a volerti cercare, me ne rendo conto solo ora.
Ho sbagliato, perché è ovvio che non ti vedessi arrivare, e spalancare questa
maledetta porta.
Ho sbagliato, perché la verità è che tu sei sempre stato con me, vero papà?
Non ho mai avuto bisogno di cercarti, perché sei sempre stato qui accanto a me.
Eri così vicino, che non mi sono mai accorta della tua presenza invisibile.
E mentre penso questo, mi stringo meglio nel morbido maglione color panna che mi
avvolge, e mi asciugo le lacrime con il dorso di una mano.
Sorrido, perché con questo mio movimento, la tenue luce del fuoco sparsa per la
stanza si è mossa, e riflettendosi contro il vetro di una finestra, ha
rischiarato la superficie del portafotografie.
I tuoi occhiali si sono illuminati, proprio come facevano quando ridevi, e te ne
andavi in giro vantandoti della tua bellissima famigliola.
Visto che ci sei? Non ti sei mai mosso dal mio fianco, dopo tutto questo tempo,
non mi hai mai abbandonata. Hai mantenuto la promessa di esserci anche oggi, nel
giorno del mio compleanno.
Ci sei, accanto a me, invisibile ma presente.
Grazie di tutto, di esserci stato e di avermi amata.
Grazie per essere stato tu mio padre.
Maes Hughes.
Grande uomo, marito fedele e padre affettuoso, prima di essere un valoroso
soldato, combattente instancabile e difensore assiduo della patria.
Già, io sono molto orgogliosa del mio paparino, proprio come lui lo era di me.
Non so
precisamente come è venuta fuori questa cosa… Qualche tempo fa venni accusata di
non sapere cosa significasse perdere una persona cara. Risposi che invece
capivo, e solo perché non vado in giro a raccontare i fatti miei, non vuol dire
che non sappia cosa vuol dire avere un vuoto importante nella propria famiglia.
Povera Elicia, ho pianto con lei mentre scrivevo. Ho pianto anche quando è morto
Hughes, per dire quanto mi abbia toccato. E mi si è stretto il cuore quando
Winry andava a trovare la famiglia, e la piccola Elicia apriva la porta,
sperando che si tratti del padre.
Non so, spero di essere riuscita a trasmettere qualche emozione, la stessa che fa soffrire anche me, ma credo che certe cose non possano essere espresse a parole. E a volte l'unica cosa che rimane è solo una foto ad attestare che quella persona c'era, è esistita, ti ha voluto bene, ti ha amata, anche se tu non ricordi molto di lui. E questo ti fa sentire irremediabilmente colpevole, di un crimine orribile: l'aver perso un ricordo così prezioso.
Kissoni!!
Cantante: Barlow Girl
Canzone: Never Alone