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Autore: xkeepituglyx    29/07/2013    0 recensioni
Una storia sul passato di Kei, il blader glaciale, le sue origini, la sua infanzia, e i primi amori. È stato tutto inventato da me :)
Sarà sempre stato così freddo e scontroso come lo conosciamo? Quali rapporti aveva con il nonno?
Se vi ho incuriosito date un'occhiata!
Genere: Azione, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Boris, Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Yuri
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Appena Kei entrò nel monastero, fu subito colpito dalla grandezza di quel posto: l'entrata era grande e spaziosa, il soffitto era alto, le pareti di pietra scura e l'intero ambiente era in penombra, illuminato da poche torce appese alle pareti. Subito dietro alla porta c'era un bancone, che dentro rivelava una piccola segreteria. L'uomo che sedeva al suo interno si alzò quando vide i due arrivati e parlò con loro. Hino spiegò al nipote che oltre al nome ad ogni studiante del monastero veniva associato un numero, che in base ai risultati ottenuti si alzava o si abbassava. In totale nel monastero potevano vivere 1000 studenti, una volta che il numero era arrivato sotto il 990 si veniva cacciati. Il numero di Kei sarebbe stato assegnato il giorno seguente, durante il primo test. Il nonno lo accompagnò in una stanza provvisoria, lo salutò e se ne andò, lasciandolo libero di girare un po'. Kei si guardò attorno: il corridoio era dello stesso stile dell'ingresso, però era molto stretto, con una porta che dava su una stanza ogni cinque metri circa, e un lucernario profilato in metallo illuminava il locale. Il ragazzino vide gli studenti del monastero, alcuni chiacchieravano pigramente, altri si entravano nelle loro stanze silenziosi, troppo stanchi per parlare. Kei osservò l'andirivieni di persone, fino a quando scese la notte e con essa il freddo. Si rifugiò nella sua stanza e si riparò sotto le coperte. Erano rigide, come se fossero state stese al sole per troppo tempo. A casa la nonna le lavava a mano nelle acque del lago, ed erano sempre fresche e morbide. Mi abituerò, pensò il ragazzo. Forse per il freddo, forse per le emozioni della giornata il piccolo Kei si addormentò subito, nella sua prima notte al monastero.

Il giorno seguente, il giorno dopo il suo settimo compleanno, segnò un cambiamento drastico nel piccolo Kei. Si vestì velocemente e corse fuori dalla sua stanza, chiudendola con la chiave, come gli aveva detto il nonno il giorno prima. Non aveva la minima idea di dove dovesse recarsi, quindi seguì la scia di gente, che si dirigeva verso la parte interna dell'edificio. Entrò in una stanza enorme: come tutte le altre, aveva il soffitto molto alto, aveva piccole finestre nella parte alta delle pareti di pietra, illuminando la stanza con i pochi raggi di sole di quel mattino invernale. La stanza era piena di lunghe tavolate di legno, e sul fondo poteva vedere un bancone con vassoi piatti e posate, dietro alcune donne dotate di grembiule servivano gli studenti. Si trovava in mensa, dunque. 
Aveva parecchia fame, quindi si diresse al bancone, si servì per la colazione e si diresse ai tavoli. Era parecchio spaesato. Avendo sempre vissuto con la nonna era abituato alla loro piccola casetta, di certo non aveva mai provato a stare in mezzo a una tale confusione. Si avvicinò ad un tavolo dove sedevano bambini più o meno della sua stessa età, trovò un posticino in fondo e si sedette. Quella colazione era molto diversa da quella della nonna: di solito mangiava i biscotti preparati da lei immersi nel latte caldo, e ora era costretto a mangiare qualche cereale nel latte ormai freddo. Si accontentò di quella, poi la sua attenzione fu attirata da qualcosa. Sul fondo della sala, dalla parte opposta rispetto al bancone, c'era una specie di palco, dove probabilmente qualcuno avvisava gli studenti riguardo alle novità o altro. Sul palco era salito un uomo, vestito con un saio. Aveva i capelli castani, e gli occhi erano tanto chiari che Kei poté distinguerli nonostante la lontananza. Si schiarì la voce, nella stanza, occupata praticamente da tutta la scuola, cadde un silenzio di tomba.  
"Buongiorno a tutti gli studenti! Oggi si terrà un programma diverso dal solito. Ieri sono arrivate le ultime matricole, che oggi sosterranno l'esame- fino a quel momento aveva parlato a voce normale, ma allora alzò il tono- tutti i ragazzi nuovi, che sono arrivati in quest'ultima settimana, alla fine di questo discorso si facciano trovare all'ingresso della sala mensa. Per gli altri ragazzi le lezioni si svolgeranno normalmente. Il pranzo inizierà alle 12.30 come al solito, fatevi trovare tutti qui per mezzogiorno. Buona giornata" 
Detto questo, il brusio si fece più forte e i ragazzi intorno a Kei tornarono a chiacchierare. Il ragazzo si alzò, ripose il vassoio e si diresse all'ingresso della sala, come gli era stato detto di fare. Giunto li si trovò in un gruppo vastissimo di ragazzi, ma la maggior parte era costituita da ragazzi più grandi. Il ragazzo del palco si avvicinò a loro, seguito da un compagno.
"Allora, i bambini dei sette anni vengano con me sono i primi a sostenere la prova" erano solo in otto. Ne sarebbero passati la metà. I ragazzi seguirono il monaco, che li condusse al piano sottostante. Arrivarono in una stanza decisamente diversa da tutte quelle che aveva visto: aveva il soffitto abbastanza basso, le pareti, il soffitto e il pavimento era placcato da lastre grigie e la stanza era piena di attrezzi per la ginnastica, tapis roulant, sbarre e infine aree per le sfide di beyblade. 
"Allora iniziamo, Ivanov, sei il primo. Dopo tocca a te, Hiwatari"
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Angolo autrice
Ehiiiii ciao a tutti!
Come state? Non ho ancora sentito nessuno :( 
Sono finalmente tornata con questo nuovo capitolo, in realtà non so come sia venuto.... Ragazzi aiutatemi voiiii
Ho sospeso per un po' questa storia, ho avuto un sacco di cose da fare, ma spero di riuscire a riprenderla un po' 
Bene, questo è tutto,spero di ricevere i vostri commenti
Ricordatevi di recensire recensire recensire! 
Un bacio!
Gaia-chan :)
  
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