Fanfic su attori > Altri attori/telefilm
Ricorda la storia  |      
Autore: Mick_ioamoikiwi    29/07/2013    1 recensioni
[Conduttori TV]
Allen: "Mi sentii una merda. Voglio dire, mi faccio schifo da solo a ripensare a quel che avrei potuto fare se mi fossi spinto oltre. Mi piangeva il cuore perché mi sentivo tradito, Ton sapeva che a me Michaela piaceva eppure ha continuato a parlarle assieme... ma a pensarci bene cosa volevo da lei? Sesso forse? Già, volevo solo passare qualche nottata insieme a lei. Michaela però meritava più di qualche nottata nel letto con me, Ton aveva tutti i requisiti per renderla felice. Fu giusto così".
(Affare Fatto/Auction Hunters: *diritti e copyright vanno a Gurney Productions Inc., Discovery Channel e DMAX-Italia).
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“The Tonight Show” with Allen and Ton.



I've seen what you can do
I've seen you make miracles and hopeless dreams come true
You've made the heavens and the stars
Everything, come on how hard
Could it be, To make her love me?


To make her love me, Rascal Flatts.





“Buona sera, buona sera a tutti... Io sono Jay Leno e questo è The tonight Show... bene, oggi è il 29 luglio. Che caldo insopportabile. Allora, eccoci qui, tutto bene signori qui in studio? Oh perfetto. Giornale di oggi: solite notizie, Wall Street e il Dow Jones che cade, crisi, disastri... ma non perdiamoci in chiacchiere. Siamo qui per divertirci no?”
 
*applausi del pubblico*
 
“Io procederei col far entrare subito i nostri due primi ospiti. Allen Lee Haff e Ton Jones, i cacciatori di aste della Fox!”
 
*applausi del pubblico*
 
“Tutto bene ragazzi? Vi hanno trattato come si deve dalla regia?”
 
“Non ci si può lamentare, sono stati veramente efficienti”

 
“Prego, sediamoci...allora, tu sei Allen vero?”
 
“Si”
 
“E tu invece devi essere Ton”
 
“Centrato in pieno amico”
 
“Allora ragazzi, chi vuole cominciare di voi?”
 
“Fa lo stesso”
 
“Allora, partiamo da Ton, la prima domanda è per te, ah bene, siamo già sul piano sentimentale...Prima te ne voglio fare una io di domanda, quante fidanzate hai avuto fino ad oggi? Perché leggo qui che hai avuto una storia con una ragazza di San Francisco, Michaela. Siamo tutti curiosi, non hai mai rilasciato interviste su di lei”.
 
“Michaela Henderson, come potrei scordarmi di lei?
Io e Allen l’abbiamo conosciuta sei anni fa, era la figlia di un nostro acquirente, una pistola di fine ottocento che trovammo in un vecchio lotto acquistato a San Francisco.
Mi hanno sempre detto che tra me e Allen io sembravo il più cattivo, ma in realtà se si guarda bene sotto questi tatuaggi c’è ancora un bambino in vena di giocare. Allen invece faceva lo spaccone, Michaela lo aveva colpito al primo sguardo e decise di provarci: doveva essere sua a tutti i costi”.

 
“Ahh abbiamo un Romeo qui in studio”.
 
*risate generali*
 
“Mi sono arrabbiato un sacco di volte perché durante le aste, da un po’ di tempo, Allen non faceva altro che parlare di lei, pur sembrando di essere interessato ad altre cose, fuorché all’amore.
Lo rimproveravo ogni volta perché, al contrario di lui, io ero innamorato sul serio, non mi andava di vederlo sbavare dietro Michaela per qualcosa che probabilmente a lei non andava.
 
Io e lei ci scambiavamo e-mail da oramai quasi due mesi e dal giorno in cui c’eravamo visti per la prima volta i nostri sentimenti sono cambiati molto. Ci parlavamo dalle prime luci dell’alba fino a quando nel cielo non spuntavano le stelle. Allen non sapeva nulla, era ancora convinto che sarebbe riuscito a conquistarla comprandole mille regali. La sua follia invece svanì con l’accendersi delle mie speranze, il giorno in cui una scatola ‘vintage’ arrivò al nostro albergo, la cosa bella fu la faccia di Allen quando mi chiese se stavamo insieme.
 
Fu Allen a rispondere al telefono, la voce alla cornetta disse che c’era un pacco per il signor Ton da parte di una certa ragazza”.

 
“Allen, eri geloso immagino. La ragazza dei tuoi sogni che si innamora del tuo migliore amico, sembra uno dei film di Hollywood”.
 
“Sicuramente ero geloso, e mi sono anche comportato da vero criminale per una manciata di minuti. Mi aveva fatto perdere la testa.
Ho sentito la receptionist: d’un tratto tutto ciò che non avevo mai immaginavo si stagliò nella mia mente, Ton e Michaela che stanno insieme. Decisi che mi sarei finto Ton alla reception, giusto per distruggere ogni eventuale regalo”.

 
“Piccoli criminali crescono”
 
“Si, ma la cosa più strana è che mi ero davvero fatto un piano in testa: non chiedevano documenti, e questo difatti fu un aiuto per il progetto che avevo in mente.
Pensai: “E’ una bella scatola, si potrebbe vendere per qualche centinaio di dollari” proprio una vera canaglia.
Ci rimasi secco quando vidi il bigliettino con su scritto in una calligrafia elegante “Da Michaela”. La gelosia fa fare cose strane. Aprii la scatola: era una Colt Dragoon, una pistola antica che costa l’occhio della testa, a quanto ne sapevo io ne esistevano poco più di cinquanta esemplari in tutti gli Stati Uniti. Si, lo ammetto, ero geloso: era la pistola più bella che io avessi mai visto in vita mia e sapere che la ragazza che amavo preferiva la compagnia di quel buffone di Ton mi faceva infuriare.
Ton ancora non sapeva niente, avrei potuto tenere la pistola per me. Eppure qualcosa in me diceva che non era giusto, dopotutto i miei erano solo capricci, capricci per una ragazza.
Quella fu la prima volta che Ton sembrava avesse trovato una ragazza che lo amava nonostante l’aspetto, e in fondo ero contento per lui. Ma Michaela mi tormentava: era sempre nei miei sogni, accidenti. E vogliamo parlare del sorriso? Il suo sorriso mi mandava in delirio. Perché avrei dovuto rinunciare ad averla?”

 
“Forse... perché non eri così bastardo come sembra?” *risata generale*
 
“È probabile: dovetti farlo, perché sapevo che Michaela non era quel che voleva, lei amava quel tenerone di Ton, e sapevo che non sarei riuscito a farle cambiare idea perché nemmeno io riuscivo a levarmela dalla testa”.
Ahh..All’amor non si comanda, per questo ho deciso di mettere il mio cuore all’asta, ma perché nessuna lo vuole comprare?

 
“Come possiamo vedere non ti sei smentito, hai un cuore anche tu...”
 
“Esattamente. Portai su la scatola, Ton stava ancora dormendo.
Sorrisi e se avessi ascoltato bene riuscivo anche a sentire la sua voce che diceva nel sonno che amava Michaela come non aveva mai amato nessun’altra.
Mi sentii una merda. Voglio dire, mi faccio schifo da solo a ripensare a quel che avrei potuto fare. Mi piangeva il cuore perché mi sentivo tradito, Ton sapeva che a me Michaela piaceva eppure ha continuato a parlarle assieme... ma a pensarci bene cosa volevo da lei? Sesso, forse? Già, volevo solo passare qualche nottata insieme a lei.
Michaela però meritava più di qualche nottata nel letto con me, Ton aveva tutti i requisiti per renderla felice. Fu giusto così”.

 
“Ma senti senti...Ton, non dici niente?”
 
“Su questo non posso dargli torto, se fosse stato il contrario mi sarei arrabbiato anche io. So anche del sesso, me l’ha detto qualche giorno dopo”.
 
“Almeno siete sinceri..Ok, vai avanti. Cielo, questa storia mi appassiona”.
 
“Ahah...Decisi di lasciargli la Colt inscatolata sul comodino, con il biglietto.
Alla fine e a pensarci bene, con quel bel faccino che mi ritrovavo, potevo avere tutte le ragazze che volevo.
Mi diressi verso il balcone, fuori si stava bene. Dopo il temporale della notte prima l’aria era fresca, avvolgeva la pelle in modo sensuale, la sdraio mi implorava di sedermi.
Ton dopo una ventina di minuti si alzò. La prima cosa che lo sentii dire fu ‘Allen dove cazzo sei?’, come ogni mattina e mi venne da sorridere. Gli risposi che ero in balcone, e, amaramente, che c’era un pacco per lui appoggiato sul comodino”.

 
“...E Ton si è alzato”.
 
“Erano le cinque del mattino, e il letto terribilmente scomodo.
Cercai gli occhiali, senza non ci vedo un fico secco.
La prima cosa che pensai fu ‘per me?’, non ero abituato a queste smancerie perché nessuna ragazza mi mandava mai dei regali, nemmeno lettere o e-mail se non erano di Michaela, le fan del nostro programma solitamente si fermano ad ammirare il bel faccino di Allen.
Ma il nome sopra il biglietto mi fece sorridere, e potrei giurare persino di aver sentito la guancia bagnata, ma sono solo smancerie da donnicciole”.

 
*risata generale*
 
“Bhe, sai Ton, alle donne che ci seguono da casa queste smancerie piacciono, un po’ come le sitcom e le soap-opera stile beautiful solo che la tua forse è migliore perché dice cha anche noi uomini abbiamo un cuore e...piangiamo”
 
“Come ho già detto, sono un tenerone. Quando presi in mano quel rettangolino di carta fu come prendere le mani di Michaela, è una sensazione strana, l’amore intendo. C’eravamo visti solo una volta dopo che c’eravamo conosciuti...ma non voglio dirvi come l’ho conosciuta, sono cose troppo personali. Scusatemi”.
 
“Non ti preoccupare, ti capiamo. Bene, allora facciamo una piccola pausa...ci vediamo dopo la pubblicità! [...] ragazzi state andando da Dio, Ton, la tua storia ha fatto record di ascolti in rosa. Continua così e sarai il mio idolo per il resto della settimana!”
 
“Ci conto”
 
“...Non me l’avevi mai raccontato”
 
“Cosa?”
 
“Di cosa provi quando pensi a lei”
 
“Pensavo di farti soffrire di più, dopotutto da una parte hai ragione, io mi sono intromesso tra voi due.”
 
“Ton, Michaela è felice perchè sta con te...non credo che io avrei potuto amarla meglio di come hai fatto tu...Senti, vado a prendermi da bere, ci vediamo dopo intesi?”  
 
“D'accordo, a dopo.”
 
«Come potrei scordare il giorno in cui l'ho incontrata? Allen l’aveva invitata a cena a casa sua. Quando se ne stava per andare la fermò per un braccio: tentava di baciarla. Lei non voleva, si tirava indietro. Ma poi Michaela mi vide arrivare: ero passato solo a portare un documento ad Allen. Lei mi guardò negli occhi, abbozzando un mezzo sorriso, Allen le chiese qualcosa, lei rispose nascondendo il viso e lui se ne tornò in casa con una specie di sorrisino malizioso sulle labbra, forse non si era accorto di me.
"tutto bene?" chiesi, lei annuì dolcemente. Aveva una voce calda, tremava un po’, e si stringeva nel suo impermeabile beige.
“Vuoi un passaggio a casa?”
“...eh, ormai potrei fidarmi di tutti, ma non di Allen. Mi fa paura”
“È una testa matta, credo sia sempre stato così”
“...Tu sei Ton vero? O meglio, saresti...non è il tuo vero nome...”
“è un diminutivo di Clinton”
“Michaela” sorrise di nuovo, stavolta sembrava sincero e arrossii come un bambino.
“mi ricordo di te, sei la figlia di... Joe Henderson's guns, ho indovinato?”
Lei rise.
“Si, è il mio vecchio...”
“Dovevo fare l'indovino...Allora vieni, ci avviamo alla macchina”
“Va bene”
Nel parcheggio ormai c’era solo più la mia auto.
“È la tua auto?” mi chiese sorpresa.
“Sì...ti piace?”
“RS-Watanabe” disse sottovoce.
“Es-esatto...la conosci?”
“È uno dei modelli più belli che abbiano mai prodotto!”
“Bambolina, se ti intendi di belle auto sposami!”
Rise nuovamente.
“La mia prima auto era la Pontiac di mio padre, il giorno in cui mi ha permesso di guidarla...eh, quelli si che erano giorni di felicità”
“Io avevo una Camaro rossa del ‘69” risposi vagamente.
“Sposami anche tu allora bellimbusto”
Ridemmo entrambi.
Le aprii la portiera, non era un gesto che facevo spesso e la cosa mi faceva sembrare impacciato, ma non importava.
Lei rispose semplicemente ‘grazie’, non distogliendo lo sguardo dai numerosi tatuaggi che avevo sulla pelle.
La riaccompagnai a casa, non abitava molto distante. Giusto il tempo di sentire una canzone che le fece illuminare il volto: To make her love me, una canzone stile country, di un gruppo famoso ma che non conoscevo bene.
“Amo questa canzone, Dio quanto è bella”
La guardai per un millisecondo, con quella canzone appariva splendida.
“Scusa, non dovevo fare questi commenti”. Arrossì anche lei.
Ed è quello il primo ricordo che ho di lei».
 
“Ton? Sei ancora con noi?”
 
“Cosa?”
 
“Ti sei incantato, stai bene?”
 
“Ah, scusatemi”
 
“Stava pensando a Michaela”
 
“Già...dicevi?”
 
“Stavi raccontando della scatola...”
 
“Ah sì, è vero. Era scritto in una calligrafia dolce, come la mia bambolina, così la chiamavo. Inchiostro nero, come i suoi capelli.

‘Sai Clinton, credo di essermi innamorata di te’

Clinton, detto da lei sembrava un nome favoloso, io lo avevo sempre trovato semplicemente banale.

‘P.S. Spero che ti piaccia, me l’ha consigliata il mio vecchio’

La scatola era molto vecchia, ricamata di disegni. 1849.
Le mani tremavano mentre toglievo il coperchio: c’era del velluto rosso che avvolgeva del metallo lucente, quel metallo mi chiamava per nome, mi diceva di togliere la stoffa. Gli occhi mi si aprirono spropositatamente quando sulla targhetta lessi ‘Colt Dragoon’. Ne avevo sempre desiderata una. ‘Quella ragazza deve essere pazza’ pensai lì per lì, come poteva sapere che quella Colt era uno dei miei desideri proibiti?... La chiamai subito, la voce che trema come al primo appuntamento al liceo, insomma, le volevo davvero bene. Perché a volte ti devi rendere conto che prima dell’amore c’è il volersi bene e che l’amore non è passeggiare mano nella mano come le coppiette, mi danno il voltastomaco. Disse ‘Sono contenta che ti piaccia, spero tu l’accetti come pegno del mio amore’, l’ho sentita fare una risatina.  
E poi realizzai che doveva per forza essere la ragazza dei miei sogni”.

 
“La ragazza dei tuoi sogni ti regala una pistola?”
 
“Preferisci forse una ragazza che ti regali una collanina con un mezzo cuoricino, un peluche o un libro d’amore? Ma mi ci vedi con un peluche?”
 
“Ahah ovvio no! Mi basta già vedere il tuo bel pigiamino con le paperelle quando siamo in giro per aste”
 
“Allen, ti rendi conto che ora dovrò ucciderti?”
 
“Magari non adesso, non qui in studio: la signora delle pulizie che viene di solito è in malattia e quella che la sostituisce è particolarmente irritabile...” *ride*
 
“Non ci fa paura, abbiamo ripulito interi garage abbandonati e luridi, le teniamo testa” *ride*
 
“Certo Allen...E adesso Michaela dov’è?”
 
“A casa credo, con suo padre”
 
“E non vi siete più sentiti?”
 
Ci fu un momento di pausa, Ton e Allen sorrisero insieme.

“...Aspettiamo il primo figlio”.
Rispose Ton seriamente, ma dentro di sè si sentiva orgoglioso come pochi.
 
 
 
 
 
 

Spazio Kiwi.

Premessa della premessa: Ton ha una famiglia, l'ho scoperto qualche giorno fa girovagando su faccialibro e internet.
Premetto inoltre che ogni personaggio è stato stravolto (tag OOC non a caso) e che eventuali incongruenze che sono mancate al mio occhio andranno poi corrette. Ho scritto ieri sera, all'1.30 di notte in piena insonnia.

Passiamo dunque ai fatti: sia Allen che Ton non rispecchiano il loro carattere reale, specialmente Allen.
Sono la versione che io mi aspetterei di trovare in loro se li conoscessi dal vivo.
Michaela Henderson si ispira al mio alter ego, Michelle O’Riley. È un personaggio che ho creato dal nulla sulla base del mio carattere, dei miei gusti e dei miei sentimenti. Ama i Rascal Flatts, come me ad esempio, mentre la descrizione fisica non c'entra assolutamente nulla. Michaela ha paura dell’amore passionale (a cui ho dato libero sfogo in Allen), ma vuole incontrare l’amore vero, un uomo che la capisca e con cui possa essere sé stessa (in questo caso mi riferisco a Ton).
 
Allen, come ho già detto, ha la faccia e gli atteggiamenti del ragazzo figo che ha tutte le ragazze ai piedi, mentre Ton incarna perfettamente il tenerone a cui nessuna ragazza dà conto a causa dell’aspetto esteriore.
 
È la prima volta che imposto una storia in questo modo (intervista), ma cominciando a scrivere mi è sembrato uno stilo diverso dal mio solito scrivere.

Ovviamente aspetto anche le recensioni negative.


(*diritti e copyright a DMAX-Italia e Discovery Channel-Fox).

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Altri attori/telefilm / Vai alla pagina dell'autore: Mick_ioamoikiwi