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Autore: TiffSally    29/07/2013    2 recensioni
[Thadastian]
Sebastian si era trasferito alla Dalton da qualche mese e nessuno ancora aveva nesso in dubbio il suo carattere da bello e dannato, mantenendo la reputazione che aveva sempre avuto ovunque. Almeno così credeva.
Thad Harwood poteva essere timido e insicuro ma quando si trattava del suo futuro diventava testardo, peggio di un mulo, e nessuno poteva ostacolarlo, nemmeno Sebastian Smythe.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per tutti quelli che credono che ci sia qualcosa
di sbagliato in loro: ci sarà sempre
qualcuno che ti apprezzerà per quello che sei.

 

 

With you I can be myself


 

Ci sono persone che sono semplicemente così come si mostrano, senza maschere né menzogne e che vengono apprezzate per quello che sono.
Sebastian Smythe però era convinto che questo non potesse valere per tutti. Alcuni erano costretti a nascondere certi lati di sé a molti o addirittura a tutti, perché non li avrebbero capiti e fingere in certi momenti è decisamente più facile che affrontare il fatto di non essere accettati. Se poi per anni sei abituato a non essere più te stesso al cento per cento come lui, fingere non è poi così difficile, è semplice rutine.
Sebastian era uno stronzo a cui piaceva vincere e controllare gli altri per ottenere quello che voleva, non si innamorava, a lui piaceva il brivido delle scopate da una notte, era arrogante e presuntuoso, ma non era solo quello.
Si era trasferito alla Dalton da qualche mese e nessuno ancora aveva nesso in dubbio il suo carattere da bello e dannato, mantenendo la reputazione che aveva sempre avuto ovunque.
Almeno così credeva.

Quello era l'ultimo anno per Thad e si era prefissato degli obiettivi che sapeva avrebbe raggiunto: mantenere la sua alta, altissima media scolastica; ottenere una borsa di studio per l'università dei suoi sogni; vincere le nazionali con gli Warblers. Tutto ciò poteva sembrare difficile ma per Thad Harwood no, perché poteva essere timido e insicuro ma quando si trattava del suo futuro diventava testardo, peggio di un mulo, e nessuno poteva ostacolarlo, nemmeno Sebastian Smythe.

 

*

 

Appena arrivato i due erano usciti per un appuntamento, o almeno così credeva Thad visto che ancora non conosceva le vere intenzioni del ragazzo, ma nel momento in cui le loro labbra si erano incontrate le capì all'istante. Del resto Sebastian non si fece scrupoli a infilare le mani nei pantaloni del moro, o almeno ci provò, perché lui rifiutò prima con gentilezza e poi, vista l'insistenza, urlandogli contro che non aveva intenzione di andare oltre.

Oddio sono finito con una verginella! Eddai Thaddy ti piacerà fidati di me..” gli aveva sussurrato Sebastian direttamente nel suo orecchio mentre portava la mano al cavallo dei pantaloni dell'altro.

Io non sono un verginella. Ho avuto le mie esperienze che mi hanno fatto capire che il sesso occasionale non vale la candela, quindi a mai più rivederci.” E subito dopo scese dalla macchina intenzionato a mantenere la promessa, fino a che Sebastian non decise di entrare nei Warblers e successivamente nella sua camera. Thad non credeva nel karma, ma pensava comunque che qualcuno o qualcosa ce l'avesse con lui.

Infatti quando Thad scoprì che Sebastian sarebbe stato il suo nuovo compagno di stanza quasi si mise a urlare contro la segretaria della scuola, dicendo che non poteva accettarlo e che gli avrebbe rovinato la vita oltre che la media scolastica, fortunatamente ricacciò indietro gli urli e andò a sfogarsi correndo tutto il pomeriggio.

Mentre Sebastian fu più che felice della notizia, specie perché era stato proprio lui a far si che Harwood diventasse il suo nuovo coinquilino. Erano bastati un paio di occhi da cucciolo e qualche scusa sul fatto di non essere molto bravo in matematica e una mano da lui lo avrebbe aiutato molto.

 

Sebastian per le prime due settimane portò Thad sull'orlo di un esaurimento. Non faceva che fargli allusioni sessuali e quando lui le rifiutava si presentava la sera, o meglio la notte, mentre lui dormiva, con uno sconosciuto e decisamente non era per un pigiama party. Si svegliava durante la settimana stravolto perché dormiva poco e male o non dormiva affatto e quando doveva studiare Smythe era sempre in giro pronto a palpargli il sedere dicendogli quanto avrebbe voluto scoparselo a sangue, il che comprometteva la sua concentrazione e di conseguenza i suoi voti e questo non poteva accettarlo.

Così quando quella sera tardi, mentre lui stava studiando per il compito di storia, Sebastian entrò baciando l'ennesimo sconosciuto, senza considerare il compagno di stanza, figuriamoci chiedergli il permesso, Thad chiuse rumorosamente il libro e raggiunse i due conigli. Afferrò lo sconosciuto per il retro della maglietta, miracolosamente ancora indossata, e con un tono basso ma non per questo poco spaventoso.

-Fuori. ORA.-

Il ragazzo afferrò al volo la giacca e si smaterializzo nel raggio di due secondi. Sebastian ci mise un po' a capire cosa fosse successo e appena realizzato scattò giù dal letto pronto a urlare contro Harwood chiedendogli cosa cavolo stava facendo, ma appena aprì bocca per parlare l'altro lo precedette.

-Regola numero 1: fra noi due non ci sarà MAI niente di più che una normale convivenza, a tal proposito ecco la regola numero 2: basta sconosciuti in camera! Portali nello sgabuzzino del bidello, nell'ufficio del preside, non mi interessa, purché siate lontani da me abbastanza da non disturbare il mio sonno o il mio studio. Sono stato abbastanza chiaro?-

-Non c'è una regola numero 3?- Ghignò Sebastian quasi scoppiando a ridere in faccia all'altro.

-No, e ti avviso se non rispetterai queste due regole, semplici anche per il tuo povero cervello dotato di un solo neurone collegato solo con il pisello, sappi che non mi farò problemi a denunciare le tue scappatelle notturne al preside e a quel punto nemmeno il tuo milionario paparino potrà salvarti le chiappe- la voce di Thad era dura e sicura e guardava l'altro dritto negli occhi. Sebastian non lo aveva mai visto così, non credeva possibile che quel secchioncello tutto occhi e coccolosità potesse far uscire una tigre del genere, se non fosse stato così spaventato probabilmente lo avrebbe sbattuto al muro e scopato fino a che non avesse chiesto pietà.

-D'accordo Harwood ma datti una calmata, dovresti scopare di più, saresti sicuramente più simpatico.-

 

Quella fu la prima volta che Sebastian vide il alto nascosto di Thad Harwood.

 

*

 

Un pomeriggio Thad entrò in camera e trovò Smythe sdraiato sul letto intento a leggere un libro e sottolinearlo. Era strano, Thad non lo vedeva mai studiare, nonostante questo i voti dell'altro erano molto alti e si continuava a domandare come ciò fosse possibile, probabilmente studiava in biblioteca. In silenzio si tolse le scarpe e si mise alla scrivania per studiare.

Dopo un'ora decise di iniziare a leggere il libro assegnatoli per letteratura inglese, -Smyth, com'è il libro che ci ha assegnato Patterson?- Del resto lui e Sebastian erano nella stessa classe e presumibilmente il libro che stava leggendo era proprio quello che Thad ancora non aveva iniziato, almeno così credeva..

-E perché io dovrei saperlo? I libri della scuola li inizio pochi giorni prima del compito o della relazione,- rispose mantenendo ancora gli occhi fissi sul libro con il labbro inferiore fra i denti.

-Si può sapere allora cosa stai leggendo e sottolineando?- Thad era davvero curioso di saperlo, del resto i due non parlavano mai molto, anzi non parlavano affatto, si scambiavano qualche grugnito e si ignoravano.

-Che piattola che sei Harwood! Comunque sto leggendo i sonetti di Percy Shelley, contento?-

Thad si stupì.

-Ma Shelley non del programma del terzo anno?- Sebastian sbuffò in risposta e tornò a leggere in silenzio.

Circa un quarto d'ora più tardi Sebastian chiuse il libro e uscì dalla camera ma non prima di aver detto -sai Harwood anche io ho degli interessi oltre a scopare- e poi si chiuse la porta alle spalle lasciando l'altro con la bocca leggermente dischiusa e il cervello un tantino in black-out.

A Smyth piace la poesia? E chi l'avrebbe mai detto, pensò prima di rimettersi a studiare.

 

*

 

-Amici un cazzo! Io ne ho già abbastanza, sparisci dalla mia vista!-

Quella era la seconda volta che Sebastian sentiva il suo compagno di stanza davvero incazzato, così quando entrò nella loro camera non poté che chiedere a chi fossero rivolte quelle dolci parole. -Lasciami in pace Smythe non è giornata- ringhiò Thad.

-Questo lo vedo! Cos'è forse il tuo adorabile fidanzatino non ti ha comprato la giusta scatola di biscotti?- Sebastian si divertiva tantissimo a provocare Thad e l'altro rispondeva a tono, quello era un gioco che a entrambi piaceva fare, fino a quel momento.

-Il mio adorabile ragazzo mi ha appena scaricato per un altro dicendomi che non sono abbastanza intraprendente e sexy per lui, quindi scusa se di quello che hai da dirmi non me ne frega niente. Ma poi perché ti sto raccontando tutto ciò?- gemette decisamente frustrato il moro.

Sebastian era rimasto interdetto, di certo non si aspettava che fosse stato mollato e di certo lui non era il tipo da abbraccio amichevole e consolatorio, lui di quello che provavano gli altri se ne era sempre fregato. Quella volta vide però negli occhi di Thad ancora più della sua solita insicurezza quindi senza pensarci troppo gli disse -quello è un coglione, tu non abbastanza sexy? Pagherei per farmi un giro sul tuo culo.-

Detto ciò si infilò le cuffie nelle orecchie e si rimise sul letto a leggere. Thad rimase per qualche secondo immobile ripensando alle sue parole, poi si diede mentalmente dell'idiota, cos'era quello una specie di complimento? Se lo era, gli è proprio venuto male. Si girò, dando le spalle a Sebastian. Un sorriso fece capolino sul suo volto.

 

*

 

Il rapporto fra loro due era molto particolare, ma con il tempo avevano imparato a farlo funzionare. Smythe gli consigliava dei libri da leggere, Harwood la mattina, tornato dalla sua solita corsa, lo svegliava e gli lasciava il caffè sul comodino: unico modo per farlo alzare e non fargli fare tardi.

Non parlavano molto, ma la situazione in camera loro non era mai pesante quando non parlavano, rispettavano gli spazi dell'altro. Sebastian si divertiva ancora a fare apprezzamenti su Thad e a lanciargli battutine a sfondo sessuale del tipo: dai Thad una botta e via non c'è nulla di male, oppure quanto vorrei che le tue labbra e le tua mani fossero sul mio corpo. L'altro continuava ad arrossire ma non gli davano più fastidio e solo con sé stesso, anche se con molta fatica, ammetteva che gli facevano piacere.

 

-Sebastian alza il culo sono le 7.45 farai tardi!-

Sebastian aprì di scatto gli occhi, com'era possibile che la sveglia non avesse suonato? E perché Hawood lo svegliava solo adesso?

-Thad cristo santo perché non mi hai svegliato prima?!?-

Si catapultò giù dal letto e iniziò a cercare disperatamente una camicia pulita, solo poco dopo vide che Thad se ne stava in piedi davanti a lui con un ghigno malefico. Harwood e malefico nella stessa frase? Non era un buon segno.

-Cosa diavolo hai da ridere? Farò tardi!-

Thad aspettò ancora due secondi e poi disse -calmati sono le 7 in realtà.. Buon compleanno Smythe!-

Sebastian impallidì, come diavolo faceva a sapere del suo compleanno? -Come..-

-Ho visto l'altro giorno la data sul tuo badge scolastico.- Thad sorrideva.

-Visto che è il mio compleanno, si può sapere perché diavolo mi hai svegliato, oltretutto senza nemmeno portarmi il mio solito caffè?-

-E' qui che ti sbagli..- e con un sorriso ancora più grande di prima Thad si girò e poi porse a Sebastian il caffè e anche un pacchetto.

-Questo è un regalo?- Chiese stupito rigirandosi quello che sembrava un libro avvolto nella carta da regalo.

-No, in realtà è un mattone che spero ti darai in testa. Certo che è un regalo brutto idiota!- Thad se la rideva, mentre Sebastian era sempre più ammutolito.

-Allora non lo apri?- L'altro fece segno di sì e scartò il regalo e la sua faccia, se possibile diventò ancora più stupita.

-Mi hai regalato un libro di poesia spagnola?-

Thad non riusciva a capire se fosse contento o semplicemente disgustato quindi rispose velocemente.

-Si bè.. visto che ti piace la poesia e che io ho origini sudamericane pensavo sarebbe stato un pensiero carino. Neruda dicono sia molto bravo.. ma se non ti piace posso anche riportarlo indietro o usarlo per un falò..-

Sebastian sorrise, con il suo vero sorriso, quello che Thad aveva imparato a riconoscere e che vedeva di rado.

-Vuoi stare zitto piccolo Pancho Villa? Mi fai venire l'ansia pure il giorno del mio compleanno. Comunque grazie, mi piace molto.-

 

*

 

Erano le 9 di sera di un sabato di aprile quando Thad entrò in camera completamente zuppo per via della pioggia e ancora prima di accendere la luce lanciò le scarpe ai piedi del letto e si tolse giacca e felpa ormai completamenti bagnati. Quando poi schiacciò l'interruttore per poco non gli prese un colpo. Sebastian era seduto sul bordo del letto gli occhi fissi nel vuoto e il cellulare nelle mani, indossava solo i boxer, -è bellissimo- pensò Thad prima di darsi dell'idiota, nonostante facesse davvero freddo.

-Sebastian copriti ti verrà un accidente!-

Nessuna risposta. Di solito il ragazzo gli rifilava un commento su come avrebbero potuto riscaldarsi velocemente, quella volta niente. Era come se non esistesse, se in camera non ci fosse nessuno, Sebastian incluso.

Thad iniziò a preoccuparsi, fece qualche passo e si mise di fronte a lui, ma ancora niente, continuava a fissare il vuoto. Gli mise una mano sulla spalla.

-Sebastian..- non fece in tempo a finire la frase che l'altro gli afferrò il polso stringendolo decisamente troppo forte.

-Smythe mi fai male.. Lasciami.-

Solo in quel momento alzò gli occhi e lì Thad lo vide, Sebastian aveva pianto questo era indubbio. I suoi occhi verdi, bellissimi e intensi occhi, erano rossi e lucidi. Lo guardavano e sembravano chiedere perché?

Thad si inginocchiò di fronte a lui e gli poggiò una mano sul ginocchio, era davvero preoccupato.

-Seb dimmi che succede- aveva la voce tremula per la paura, voleva sapere cosa non andasse, ma non ricevette nessuna risposta. Sebastian continuava a fissare il cellulare. Probabilmente la risposta era lì, così il moro con delicatezza gli sfilò l'apparecchio dalle mani sperando di non ricevere un pugno per quel gesto, ma non arrivò nulla, nemmeno una parola.

Prima di guardare lo schermo fissò il ragazzo che ormai conosceva da sei mesi, non sembrava nemmeno lui, non sembrava il ragazzo per cui si era preso una cotta, sembrava un altro e questo Thad non lo accettava. Decise quindi di spostare lo sguardo sul telefono, un messaggio:

 

Sebastian, il nonno è morto. Non faremo il funerale, lo sai, era contrario. -Mamma

 

Non appena finì di leggerlo Sebastian iniziò a tremare e a piangere rumorosamente. Si coprì il volto con le mani. Faticava a respirare da tanto che piangeva, così Thad non ci pensò due volte si sedette di fianco a lui e lo abbracciò. In un primo momento provò a divincolarsi, ma Thad fece pressione, non aveva intenzione di lasciarlo andare, di lasciarlo da solo ad affogare nel suo dolore. Poco dopo Sebastian smise di opporre resistenza e lasciò che Thad lo avvolgesse in una stretta forte e sicura mentre lui riversava tutte le sue lacrime.

Passarono diversi minuti poi Sebastian fece qualcosa di inaspettato: si fiondò sulle labbra del moro. Gli mise la lingua in bocca e iniziò a baciarlo con voracità. Thad rimase con gli occhi spalancati ma non appena riacquisì il controllo di sé prese per i polsi Sebastian e lo obbligò ad allontanarsi.

-Scopiamo Thad, ti prego. Ho bisogno di averti qui. Vicino a me.-

Thad quasi boccheggiò a quelle parole, Sebastian lo voleva, di nuovo. Ma lui non poteva e non voleva approfittarsi di quel momento, voleva tutto di Sebastian non solo il suo corpo, lo aveva già chiarito alla loro prima uscita questo. Per questo motivo con un secco -No- lo riprese fra le sue braccia e il più alto si arrese e continuò a singhiozzare contro il suo petto. Lo fece sdraiare sul letto, credendo che ormai si fosse calmato, ma quando fece per allontanarsi Sebastian lo strinse forte e contro il suo petto gli sussurrò -ti prego Thad, non lasciarmi.-

-Mai.- rispose con la voce ferma e il mento appoggiato sulla sua nuca.

 

Quando Sebastian la mattina dopo aprì gli occhi se li sentì bruciare per via di tutte le lacrime della sera prima, poi però si rese conto che qualcuno gli stava accarezzando il braccio mentre lo stringeva possessivo: Thad.

Thad gli piaceva nel senso sentimentale del termine. Era il primo a piacergli veramente, da sempre. Era scontato dire che Harwood fosse un bel ragazzo con un sorriso smagliante e un corpo tonico e davvero sexy, del resto era per quello che gli aveva chiesto di uscire, sperava di farsi una scopata con un bel corpo come il suo. Ma poi l'altro lo sorprese rifiutandolo, nessuno aveva mai rifiutato Sebastian Smythe. Ecco perché aveva tanto insistito per diventare il suo compagno di stanza, voleva portarlo allo sfinimento e infine portarselo a letto per poi scaricarlo come tutti gli altri. Ma Thad non cedeva e piano piano iniziò a scoprire i suoi lati nascosti, per esempio la forza d'animo, la perseveranza e l'affetto che mostrava per le persone a cui teneva. Sebastian era una di quelle, lo dicevano i caffè, il regalo di compleanno, la sera prima. Il problema e che Smythe non voleva solo essere un amico per lui, voleva averlo solo per sé e quando il ragazzo si era trovato un fidanzato dire che diventò verde dalla gelosia sarebbe un eufemismo.

Ma adesso era fra le sue braccia e mai si era sentito nel posto giusto come in quel momento.

Sentiva le sue mani calde a contatto con la sua pelle fredda e rabbrividì a quel contatto e gli scappò anche un sospiro estasiato, era così bello essere vicino a Thad.

-Sei sveglio?- Gli sussurrò lasciandogli un bacio fra i capelli. L'altro sospirò a quel contatto, ma mantenne comunque il suo solito atteggiamento, anche dopo gli avvenimenti della scorsa notte.

-E questo bacio? Ti sei deciso ad accettare finalmente le mie avance?-

-No.-

Eccola la solita risposta secca di Thad.

-Sei un coglione Smythe. Davvero ancora non l'hai ancora capito? Io voglio stare con te. Non voglio scopare con te, ma questo tu ancora non l'hai capito, o meglio non ti interessa- urlò alzandosi dal letto. Sebastian quasi boccheggiò nel sentire quelle parole, era stato un coglione e ora se voleva la sua opportunità doveva giocare la sua ultima carta.

Allungò la mano e aprì il comodino e ne tirò fuori un libro.

-Tieni..- la sua voce era quasi un sussurrò ma gli occhi erano in quelli di Thad.

-Non mi interessano le tue poesie ora, ok? Devi lasciarmi in pace, non sei interessato e l'ho capito, ma adesso basta, sono stanco, non ce la faccio più.-

-Per favore.. aprilo dove c'è il segno- Thad lo prese e fece come gli era stato chiesto.

Quello che vi trovò lo lasciò senza parole.

 

TEMO I TUOI BACI FANCIULLA GENTILE

(Percy Bysshe Shelley)

Temo i tuoi baci fanciulla gentile, ma tu

non hai motivo di temere i miei;

troppo profondamente il mio spirito è oppresso

perché io possa opprimere anche il tuo.

Temo il tuo viso e la tua voce e i gesti, ma tu

non hai motivo di temere i miei;

la devozione del cuore con la quale adoro

il tuo cuore, sii certa, è innocente.

 

Sotto la poesia in una calligrafia elegante e spigolosa vi era scritto:

Voglio te, oggi e anche domani. -Sebastian

 

Thad sorrise guardando la dedica. Quando alzò lo sguardo vide Sebastian seduto a gambe incrociate sul letto intento a fissarsi le mani. Gattonò sul letto fino a che non si ritrovò a un palmo dal viso del più alto che in quel momento alzò lo sguardo e si immerse in quelle pozze scure e profonde di Thad.

-A chi avresti dato della fanciulla, scusa?- Disse quasi scoppiandogli a ridere in faccia. Sebastian allora lo afferrò per le braccia e ribaltò le posizioni in modo tale da ritrovarsi sdraiato sopra di lui.

-Stai zitto e baciami Harwood.-







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Questa storia non è betata, quindi chiedo scusa per eventuali castronerie!

Ok lo so che in teoria io avrei una long da aggiornare ma questa OS mi è nata nella testa e non ho potuto fare a meno di scriverla.
E' un po' particolare come OS me ne rendo conto, all'inizio volevo farne una long ma non ne sono in grado, ho fin troppo il dono della sintesi, nonostante io sia decisamente logorroica xD
Non volevo scrivere la solita storia di Sebastian che ci prova con Thad verignello e lui che alla fine cede, nè far passare Sebastian per quello che non è, spero di esserci riuscita.
Spero che questa storia vi sia piaciuta e magari lasciando un commento, almeno capirò se devo darmi o meno all'ippica xD

Chiedo scusa per la parte un po' angst ma alla fine tutto bene quel che finisce bene, no?

Un bacio!



 

  
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