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Autore: Alice_BlackBloodyRabbit    30/07/2013    5 recensioni
A quella frase il biondo arrossì come un bambino, sicuramente aveva capito male, Alice non poteva intendere quello, magari stava scherzando, o voleva giocare.
"Che cosa Alice?"
Deglutì nella speranza che la risposta della ragazza non combaciasse con i suoi pensieri, e si dannó anzi per averlo solo pensato. Ma la Chain, con una naturalezza disarmante, gli rispose:
"Voglio fare l'amore con te."
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice, Oz Vessalius
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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 Il sole splendeva alto, e i suoi raggi scintillavano in un limpido cielo estivo, che regalava una temperatura piacevole e calda. A villa Rainsworth era tutto allegro come al solito, quando erano  assieme. Ma in quel momento, ognuno sembrava impegnato in qualcosa di differente, difatti, Sharon era impegnata a riordinare con maniacale minuziosità le tazzine da the, per l'ora dedicata alla chiaccherata giornaliera,  e Gilbert sembrava troppo preso ad assumere espressioni di terrore davanti a un branco di Gatti di ogni genere e razza, mentre Break se ne stava seduto a smangiucchiare caramelle a volontà, fissando il moro con un'aria più che divertita. Oz invece, era sceso nel porticato, e con aria assorta si osservava attorno pensieroso. Passeggiava tra dei maestosi colonnati, circondati dalla verdeggiante vegetazione del giardino Rainsworth, che offriva la vista di numerose specie di fiori. Ad un certo punto addocchió un cespuglio di rose variopinte. Attirato dai loro colori vi si avvicinò, e si piegó sulle ginocchia. Erano davvero di ogni colore esistente: rosa, bianche, blu, gialle e.. rosse. Certamente Alice avrebbe scelto quelle, pensó lui. "Già Alice, ma.. Dove si è cacciata?" Improvvisamente il ragazzo si risvegliò dai suoi pensieri, domandano ad alta voce tra sè e sè. Ma Non ebbe il tempo di finire la frase che sentì una voce tonante e un rumore di passi in corsa avvicinarsi. "Oz!!!"
Era Alice, che in men che non si dica, sbracciandosi in corsa, arrivó addosso al biondo,  e gli saltó sulla schiena, atterrandolo.
"A..Alice, potevi far più piano.."
Disse lui tramortito sul Prato. Ma la Chain non badando alle sue lamentele continuó il suo discorso con tono agitato.
"Ho visto una cosa! Voglio provarla!"
Oz giró il volto verso di lei, e dopo che si fu scostata, si mise seduto di fronte a lei, osservando la con un sorriso ed un'aria curiosa ed interrogativa.
"Che cosa? Un bel pezzo di carne prelibata?"
Disse convinto nel vederla così emozionata.
"No!" Disse decisa lei.
"E cosa allora?"
Il biondo inclinó il capo di lato, ed inarcando un sopracciglio aspettó la risposta.
"Tua sorella, era avvinghiata a un tizio, sembrava si divertisse!"
Il ragazzo spalancó gli occhi, preoccupato.
"A-Ada? Cosa stava facendo? Con chi?"
Ma Alice, ancora una volta, lo ignoró, e senza tanti giri di parole, lo buttó a terra, gli salí sopra, e arrivata sul suo viso, con un sorrisetto furbo, e gli occhi socchiusi, a descrivere un' espressione di prepotenza, esclamò decisa: "Oz, voglio farlo con te."
A quella frase il biondo arrossì sulle gote come un bambino, sicuramente aveva capito male, Alice non poteva intendere quello, magari stava scherzando, o voleva giocare.
"Che cosa Alice?"
Deglutì nella speranza che la risposta della ragazza non combaciasse con i suoi pensieri, e si dannó anzi per averlo solo pensato. Ma la Chain, con una naturalezza disarmante, gli rispose:
"Voglio fare l'amore con te."
Oz trasalì. "L'ha detto.. Ha veramente detto quello" pensó il preda al panico. "E ora che faccio? Come glielo spiego?"
Ma come al solito gli istinti di Alice furono più veloci dei suoi paranoici pensieri, e in men che non si dica lei stava già avvicinando le labbra a quelle del ragazzo, mentre i suoi occhi gradualmente si chiudevano. Le sue mani già stringevano la sua camicia con fare possessivo, ed una delle sue gambe lattee scivolava lentamente su quella di lui.
Oz, senza saperselo neanche spiegare, si sentì investire da una serie di percezioni fin troppo piacevoli per poterle controllare. Alice spense i suoi pensieri. Il respiro della ragazza così vicina a lui stava diventando inebriante, e in men che non si dica, il biondo catturò le sue umide labbra, e con una spinta, prese i polsi di Alice, e ribaltó le posizioni.
La ragazza arrossì al gesto inaspettato, e provó a ribattere, probabilmente avrebbe voluto sbraitar gli contro imbarazzata qualcosa tipo 'Stupido servo, voglio star io sopra' ma non ne ebbe nè la forza nè il tempo, perché il ragazzo già faceva pressione con la lingua tra le sue rosee labbra, e lei, senza indugio le schiuse, iniziando una passionale danza nella sua bocca.
Vampate di caldo lo assalivano, e degli strani istinti gli fecero passare per la testa bizzarre idee. Oz non sapeva più che stava facendo, forse da una parte non avrebbe voluto, ma dall'altra quel l'istinto che faceva parte di lui, la desiderava più di qualsiasi altra cosa. E Alice sembrava non volerlo aiutare: gli avvinghiava le braccia al collo trattenendolo a sè, e lo stuzzicava con le gambe. Il biondo, era in escandescenza, quel dolce fruscio era davvero troppo. Cosí, dopo qualche istante, non senza imbarazzo, ma con fare deciso e fermo, infiló le mani all'interno della camicia della ragazza, e dopo aver camminato lungo il suo stomaco con le dita, afferró ferreamente i suoi seni tra i polpastrelli. Alice sussultò, e si staccò  dalle sue labbra ormai piena della sua saliva. "Oz.." Sussurrò imbarazzata, con una voce insicura.
Che succedeva? Perché si sentiva così? Alice percepiva quella sensazione come nuova, sconosciuta, ma estremamente piacevole. E qualsiasi cosa le piacesse, senza pensarci due volte, lei la faceva.
"Va bene Alice.. Va bene."
Con quella frase il ragazzo ammise di essersi arreso ai suoi voleri. Inizió con le dita a stuzzicarle i capezzoli, e pian piano inizió a premerne il centro, sempre più intensamente, tanto che la Chain inizió a mugnugnare di piacere, e in reazione, portò le labbra al  collo del ragazzo, succhiandone la pelle angolo per angolo.
Dolce, troppo dolce. Il tocco del ragazzo era così delicato ma deciso, il suo profumo così intenso, e la sensazione della pelle a contatto con la sua, qualcosa di ultraterreno.
Oz socchiuse gli occhi nel trovarsi stimolato dalle sue labbra, e mentre con una mano continuó a istigarla sul seno, con l'altra inizió una lenta discesa verso il suo ventre. Alice con un'espressione  imbarazzata ma abbandonata a lui, fece uscire un filo di voce tremante:
"C..cosa fai Oz?"
Allorché il ragazzo, tornando a fissarla dritto negli occhi, le sorrise:
"Quello che volevi facessi Alice.."
La ragazza deglutì e stette in silenzio in segno che assentiva, ed il biondo sempre con lentezza iniziò ad entrare all'interno dell'intimo.
Socchiuse gli occhi, mentre arrossiva, e la guardava con le sue intense iridi smeraldine, mentre le dita della sua mano iniziavano lievemente a tremolare. La Chain ricambiava i suoi sguardi con le palpebre semiaperte, in uno stato confusionale, ma non le importava, perché Oz era lí, con lei. Oz allora nel scorgere nel suo sguardo quel bisogno di protezione, si fece più sicuro nei gesti, e scivolò sulla liscia pelle di lei,  fino a massaggiarle la punta dell'intimità con insistenza. Alice iniziò a respirare affannosamente, trattenendosi dal mugnugnare per il piacere. Stringeva solo dei fili d'erba tra i polpastrelli, e nel frattempo pian piano allargava le gambe. Lui la osservava un po' preoccupato.
"Alice.. Sei sicura?"
"Si. Q-qualsiasi cosa tu.. stia per fare.. Falla!"
Allora senza più indugi Oz scese con la mano tra le sue gambe, ed iniziò a stuzziscarla per numerosi istanti senza però mai entrare in lei.
La Chain sussultava di continuo dimenando la testa da un lato all'altro.
"O-Oz.. Sbrigati! È u-un ordine!"
E subito lui, dopo averle accarezzato dolcemente il viso con la mano libera, ed aver appoggiato la fronte sulla sua, specchiandosi in quello sguardo ametista, infiló secco due dita all'interno della ragazza, e subito inizió a muoverle energicamente. I due non abbandonarono il contatto visivo neanche un'istante,si guardavano fisso negli occhi, mentre Alice assumeva un'espressione di totale imbarazzo.
"Aahn!"  Alice d'un tratto iniziò a gemere dal piacere mentre si mordeva con ferocia le labbra, e arrossiva sempre di più nel trovarsi in quelle condizioni. Perché ora, che si trattava di dimostrare i sentimenti, era lui a dirigere, mentre lei non poteva far altro che sentirsi riempire da quel calore che le donava.
E lui nel vederla così compiaciuta continuava, si velocizzava, esplorava ogni angolo di lei, ed infilava un terzo dito, cercando di non andare troppo a fondo, mentre la continuava ad osservare con un lieve sorriso.
"A-Aahn! O-Oz!" Alice in preda al piacere aveva alzato la voce, e subito il biondo spalancando gli occhi allarmato la invitava a star attenta.
"shh. Alice.. Siamo in giardino. Ci sentiranno." Le sussurró all'orecchio. E nel frattanto continuava il movimento delle dita, che si bagnavano all'improvviso in modo considerevole.
"Aaah! Oz! Oz!"
Nulla,Alice alzava la voce, sempre di più,  tanto che Oz per farla tacere si precipitó sulle sue labbra infilando le subito la lingua in bocca, cosicche lei potesse soffocare i gemiti in quel bacio. Quando ormai lui lo considerò opportuno, uscì con le dita da lei, lentamente. il viso arrossato di Alice, in quel momento, era così ingenuo e indifeso, che nonostante fosse stata lei a ordinarglielo, Oz si sentiva in colpa. Gli occhi del biondo tremavano sopra quelli della ragazza, e  in quell'istante, le poteva leggere nello sguardo tutto l'amore e il sacrificio che lei era disposta a donare per lui, e che più volte aveva dimostrato. Non era più un gioco, no, nemmeno per lei. Entrambi si erano accorti che un contatto così ravvicinato stava facendo emergere sentimenti nascosti e celati, amati e odiati, anche sentimenti che loro stessi ignoravano. Una goccia di liquido caldo scese improvvisamente dall'occhio destro del ragazzo. Alice sgranó gli occhi un po' sbalordita.
"Oz.. Stai piangendo" affermò con una voce preoccupata.
"Va tutto bene, Alice. È tutto a posto." Le sorrise lui.
A quel punto, Alice prese il viso del ragazzo tra le mani, e chiudendo gli occhi, leccó la lacrima che gli bagnava il viso.
Oz sorrise, divertito, e sorpreso. Poi, con un'estrema delicatezza, richiuse le gambe della ragazza e le abbassó la gonna, le accarezzó con dolcezza il viso, e sfiorandole le labbra le donó un lieve e tenero bacio. Alice era ormai persa in quei sentimenti, che dalla violenta passione passavano ad una disarmante dolcezza.
"Oz.." Sussurró ancora, guardandolo. Non sapeva che altro dire, ma il solo pronunciare il suo nome, quel nome che lei stessa le aveva affidato, la faceva sentire tranquilla.
"È tutto a posto, Alice." Disse lui con il tono con cui un adulto rassicura un bambino. Poi, le prese delicatamente la mano, e tirandosi in piedi, la aiutó ad alzarsi. La ragazza, ancora vistosamente rossa in viso, lo fissó con un'aria perplessa.
"Oz, perché ti sei fermato? Ce n'era ancora,no?
Oz la osservava a sua volta con un amaro sorriso sulle labbra. Si portò una mano sul viso.
"Alice.. Io.."
"che succede Oz? Che ti prende?"
Lo interruppe lei con naturalezza.
Il biondo si perse con lo sguardo nel sole che tramontava.
"Caspita, è tardissimo, abbiamo anche saltato l'ora del thè di Sharon-chan! E ormai è ora di cena! Ci staranno cercando!"
Tentò di sviare l'argomento, come volesse andarsene al più presto, e riflettere a mente lucida. "Nee Alice, ti va un piatto pieno di carne arrosto? Anzi no, un vassoio!" Disse poi per portare i pensieri di lei su dell'altro. La ragazza che già sentiva lo stomaco brontolare, gonfiando lievemente le guance, annuí. Lui le sorrise, poi prese una ciocca dei suoi capelli, iniziando a giocherelarci pensieroso. Si avvicinó alla sua guancia, e vi posó le labbra per un lieve istante. Subito dopo si voltó come per rientrare nella villa. "allora ti aspettiamo tutti a cena, Alice." Disse con una falsa tranquillità, prima di correre su per le scale, e scomparire dalla vista della ragazza.
Alice restó ferma per qualche istante a fissare il punto il cui era andato Oz, poi socchiudendo gli occhi, si passó una mano sulle labbra, sul collo, e sul corpo, ricordando quelle sensazioni così ultraterrene. Si chiese cosa le avesse provocate, e se fosse quello, l'amore di cui tanto le parlava Sharon? Una cosa era certa, non avrebbe lasciato cadere le cose così, voleva capire perché Oz era così strano, voleva capire fin dove quei brividi potevano arrivare.
E così, rientró in villa, andando nella sua stanza.
 

  
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