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Autore: Sora89    08/02/2008    3 recensioni
Ho sempre pensato che nel mondo tutto fosse sempre automatico e naturale. Se la Terra gira, l’acqua scorre e il vento soffia, io certo non potevo cambiare il corso degli eventi. Neanche se i fatti stessi mi si fossero rivoltati contro. Neanche se mi fossi trovato nella posizione più ingiusta e scomoda del mondo intero. Potevo solo adattarmi. Adattarmi al meglio.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kyoya Ohtori
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Io, qualunque cosa faccia, non arriverò mai dove sei tu adesso

Io, qualunque cosa faccia, non arriverò mai dove sei tu adesso.

Sono pieno di intraprendenza…e sono anche certo di non essere inferiore ai miei fratelli…

Ma conosco l’umiliazione di essere “solo” un terzogenito,

EPISODIO 33, HOST CLUB 8

 

 

 

WELCOME  TO MY Life

 

Tsk…. La mia vita.

 

Do you ever feel like breaking down?
Do you ever feel out of place?
Like somehow you just don't belong and no one understands you
Do you ever wanna run away?
Do you lock yourself in your room with the radio on turned up so loud so that no one hears you screaming

 

 

Ho sempre pensato che nel mondo tutto fosse sempre automatico e naturale. Se la Terra gira, l’acqua scorre e il vento soffia, io certo non potevo cambiare il corso degli eventi. Neanche se i fatti stessi mi si fossero rivoltati contro. Neanche se mi fossi trovato nella posizione più ingiusta e scomoda del mondo intero.

Potevo solo adattarmi. Adattarmi al meglio.

La Terra avrebbe girato per me, l’acqua sarebbe scorsa sulla mia pelle, il vento avrebbe soffiato nei miei capelli. Ricavare il miglior vantaggio restando nei limiti.

Nella mia famiglia la mia vita era questo. Ultimo di tre fratelli dalle doti eccezionali, non potevo fare niente per cambiare la mia posizione.

Ma nessuno mi aveva mai chiesto se era quello che effettivamente volevo. Nessuno.

E non avendomelo mai chiesto nessuno, non mi ero neanche mai immaginato che si potesse vivere diversamente in quella famiglia.

Qualcosa in me però, non credeva a tutto questo…. E mi sono sempre rifiutato di ascoltare questo ‘qualcosa’. Ma lui insisteva.

E allora mi sentivo a disagio quanto mi presentavano al mondo come il “solo” terzogenito della brillante famiglia Ootori.

Un doppio sentimento nasceva dentro di me, e mai me ne sono reso conto. Il mio sguardo era oscurato dalla presunzione di poter vedere tutto.

Ero sì divertito, per la sfida che la vita mi aveva lanciato… ma anche frustrato, stanco, agitato, abbattuto, arrabbiato, irritato… sarei voluto scappare e urlare contro questa vita di crudeltà, contro quei confini che mi erano stati incisi sulla pelle.

E invece il mio viso scolpito sorrideva affabilmente, superiore a quella situazione che il destino mi aveva posto davanti. Ero davvero così contento di quella sfida? Una sfida affrontata da solo, poiché il resto della gente che mi circondava era solo feccia, nessuno mi avrebbe capito. Nessuno.

 

Evidentemente mi sbagliavo… Qualcuno, un giorno… mi capì.

 

no you don't know what its like when nothing feels alright
no you don't know what its like to be like me to be hurt to
to feel lost to be left out in the dark
to be kicked when you're down
you feel like you've been pushed around to be
on the edge of breaking down and no one's there
to save you no you don't know what its like
welcome to my life

 

 

 

Tu mi avevi capito, è vero, lo ammetto.

Ma di certo non potevo ammetterlo quel giorno. Io, il grande Kyoya… tsk, non era possibile. Un biondino qualunque piombava nella mia vita e la stravolgeva con la sua idiozia e stravaganza. Un ottimismo che non potevo sopportare, perché lui, stupido idiota, era l’erede del grande Impero Suoh, unico per giunta, che dal nulla, povero, figlio di una concubina si era ritrovato ad essere uno dei ragazzi più ricchi del pianeta. Così, dal nulla, senza patire, senza sudare, senza usare un po’ d’ingegno.

No, lui non poteva sapere come mi sentivo. No, assolutamente.

Lui non era come me.

Fu solo dopo un bel po’ di tempo, che capii quanto quello strano ragazzo avesse riformato il mio pensiero.

Lui era una nuova sfida, lanciata come al solito dal mio vecchio.

Mi raccomando, dovete diventare amici, mi disse e io subito, certo padre, obbedisco, perché l’amicizia non è un sentimento, è solo da programmare, come una statistica, come una formula chimica. Forse molto più semplice per me.

Ma quando mi misi veramente in gioco, la faccenda non riguardava più me e mio padre.

Quel figlio di papà si divertiva a sfruttarmi come un principino viziato a cui tutto è dovuto. E io dovevo impegnarmi a resistere, a non farmi prendere da rabbia e rancore.

Finchè non abbiamo raggiunto il limite.

La mia parte umana e fragile fu sbalzata fuori dal mio scudo di cristallo, infranto, e sbattuta in faccia a quel biondino idiota che non si rendeva conto della sua fortuna.

Almeno quanto io non mi rendevo conto della mia.

Ma quando il suo sguardo occidentale, deciso e di pietra raggiunse i miei occhi infuocati dalla rabbia fu tutto più chiaro.

Non era lui a non sapere niente di me, ero io.

E mi esplicò con una semplice frase la mia missione.

Conquistarmi il mio posto.

Io gli sorrisi malignamente, lo guardai sottecchi. Nessuno aveva mai ammirato quel mio sguardo truce.

E allora… Benvenuto nella mia vita.

 

Do you wanna be somebody else?
are you sick of feeling so left out?
are you desperate to find something more before your life is over?
Are you stuck inside a world you hate?
Are you sick of everyone around? with the big fake smiles and stupid lies
While deep inside your bleeding
                                                                                                       

Non ho mai ammesso di essere scontento della mia vita. Quando litigai con Tamaki ammisi a me stesso di invidiarlo. Un gran segno di debolezza, per niente degno della mia persona.

Quello che avevo sempre ritenuto essere il mio paradiso ad ostacoli, in realtà era la mia prigione. Un mondo dal quale volevo solo sparire.

Le false speranze che mio padre mi sussurrava, i sorrisi sinceri quanto il mio degli ospiti del gruppo Ootori, pronti ad elogiarmi davanti a me e mio padre, ma appena voltato le spalle subito dispiaciuti dello spreco di un ragazzo così talentuoso, relegato al terzo posto.

E quella sarebbe l’alta società… la privilegiata e importantissima grande società.

Allocchi.

Se non fosse che siete importanti affiliati commerciali della mia famiglia e che potreste servirmi in futuro vi avrei già liquidati.

Peccato che siamo in pochi a capire come gira veramente il mondo. Non tutti si fanno abbindolare da un sorriso. Io non di certo.

Io sono quello che incanta.

 

no you don't know what its like when nothing feels alright
no you don't know what its like me to be hurt to
to feel lost to be left out in the dark
to be kicked when you're down
you feel like you've been pushed around to be
on the edge of breaking down and no one's there
to save you no you don't know what its like
welcome to my life

 

 

Fu sconvolgente per me scoprire il sentimento dell’amicizia. E’ stato sicuramente il periodo più brutto della mia vita. La pressione del compito affidatomi da mio padre, e il ritrovarmi davanti un soggetto imprevedibile.

La sfida più difficile che abbia mai accettato. Ma tutto quello che stimola la mia curiosità e il mio cervello finisce per piacermi.

La distanza fra noi era tangibile, probabilmente ero io stesso a crearla. Per questo nessuno poteva capirmi, nemmeno tu. Il mondo intero era diverso da me.

Ma purtroppo, anche io sono un essere imperfetto e finito. E non ho più retto la situazione, rendendomi fragile agli occhi di un altro essere umano.

Probabilmente è stata colpa della tua canzone.

Me lo ricordo quel giorno, quando hai suonato il pianoforte per me e la mia famiglia.

Per la prima volta ho pianto.

E’ stata una sensazione nuova.

Quelle gocce calde che scendevano lungo le mie pallide guance, il cuore che batteva forte nel petto, la mia mente concentrata solo sul ritmo di quelle note che parlavano da sole. Mi sono sentito triste senza un motivo, provavo stupore e tenerezza, verso una situazione che neanche conoscevo.

Con quella sonata mi hai raccontato il tuo passato… e anche il mio presente.

Non ho potuto fare altro che pensare…Benvenuto nella mia vita.

 


no one ever lied straight to your face
and no one ever stabbed you in the back
You might think I'm happy but I'm not gonna be ok
everybody always gave you what you wanted
never had to work it was always there

 

 

Una cosa in particolare scatenava la  mia ira nei tuoi confronti: il fatto che tutto per te nella vita fosse già pronto. Nessuna difficoltà poteva intralciare il tuo avvenire, saresti diventato uno degli uomini più potenti della terra. Io solo un assistente di mio fratello…

Quando mio padre mi guardava sorridente incitandomi a dare il meglio, sapevo che in realtà era tutta una bugia: non avevo scelta.

Era come ricevere una pugnalata fra le spalle, in un momento in cui non potevo sottrarmi.

La cosa ridicola è che credevo di essere felice… Solo guardando te mi sono reso conto che la mia vita non doveva essere questa, e c’era qualcuno che poteva stare meglio di me.

La tua era felicità, la mia rassegnazione.

 

you don't know what its like, what its like
to be hurt to feel lost to be left out in the dark
to be kicked when your down you feel like you've been pushed around
to be on the edge of breaking down and no one's there to save you
no you don't know what its like

to be hurt to be lost to be left out in the dark
to be kicked when you're down you feel like you've been pushed around
to be on the edge of breaking down and no one's there to save you
no you don't know what its like welcome to my life.

 

 

Ma ormai è tutto finito. Tutto. Il mondo ora mi si presenta sotto una nuova luce. E tutto questo da quando sei bruscamente entrato nella mia vita. Da quando sei il mio migliore amico.

Potevo ritrovarmi ad essere il solito adolescente tormentato, scontento della propria vita, da compatire per la sfortuna che gli era capitata… E invece no, vivo splendidamente con il potere di tutto ciò che mi circonda nelle mie mani.

E’ bastato sbatterti in faccia i miei problemi per realizzarli chiaramente nella mia mente, e superarli con una convinzione nuova.

Tu non eri diverso da me. Io ero quello che tu sei stato.

La differenza era che i tuoi problemi li avevi superati con una grandezza dieci volte superiore alla mia.

Ora anche io sono passato oltre. Il precipizio dove rischiavo di cadere è completamente scomparso, lasciando il posto ad una strada perfettamente dritta e in grado di essere percorsa.

Una volta credevo che la nostra amicizia fosse uno scherzo del destino. Due persone così diverse fra loro… Incredibile come andassero d’accordo.

Non c’era niente d’incredibile in fondo. Io e te siamo uguali.

E non posso che esserne incredibilmente felice. Ma questo tu naturalmente non lo sai.

Ma forse mi sbaglio… In fondo, il tuo intuito è sempre stato migliore del mio in queste cose.

 

 

Ok non ha il minimo senso, ma avevo voglia di scrivere qualcosa su Kyoya! In particolare, che spiegasse l’incontro fra i due e la nascita della loro amicizia.. io li adoro!

E’ la prima storia che scrivo riguardo Host Club... Spero che non sia l’ultima ^^

Spero che abbiate capito qualcosa in questo mio straparlare J

La canzone e’ Welcome to My Life dei Simple Plan, trovo che si adatti alla perfezione!

Alla prossima fic allora!

Vostra Sora89 ^^^

   
 
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