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Autore: Im_Not_Okay    30/07/2013    9 recensioni
Dal testo: "Sono chiuso in cella da tempo. Quanto? Non lo so, qualche mese, molto probabilmente. Il fatto è che non si presta molta attenzione al tempo quando quest'ultimo scorre sempre uguale, quando non accade nulla.
Mesi di fottuti inutili processi, mesi di indagini, mesi di niente. Mesi che aspetto che qualcosa si muova nella direzione giusta. Mesi che aspetto che questo supplizio termini, che questo stallo di ogni cosa abbia un termine. E finalmente la mia muta supplica è stata ascoltata ed esaudita. Oh, amore, mi scapperebbe quasi un 'grazie a Dio!' adesso, ma so che Dio non centra nulla.
E' passato così tanto tempo... eppure, amore, mi sembra solo ieri che mi hai sussurrato l'ultimo 'ti amo', solo ieri che ci siamo detti addio per sempre. Ah, mi manchi ogni secondo che passa, rivedo i tuoi occhi verdi come foglie primaverili tutti i giorni."
Frerard difficile da affrontare. Non è triste, non c'è un momento in cui ci si abbandona alla malinconia.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Okay, questa OS è scritta in poche ore, mi è venuta in mente e la ho scritta. Spero di non insultare l'intelligenza di nessuno con questo obrobrio e boh... spero vi piaccia. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Iniezione Letale
 
 
Sono chiuso in cella da tempo. Quanto? Non lo so, qualche mese, molto probabilmente. Il fatto è che non si presta molta attenzione al tempo quando quest'ultimo scorre sempre uguale, quando non accade nulla. 
Mesi di fottuti inutili processi, mesi di indagini, mesi di niente. Mesi che aspetto che qualcosa si muova nella direzione giusta. Mesi che aspetto che questo supplizio termini, che questo stallo di ogni cosa abbia un termine. E finalmente la mia muta supplica è stata ascoltata ed esaudita. Oh, amore, mi scapperebbe quasi un 'grazie a Dio!' adesso, ma so che Dio non centra nulla. 
E' passato così tanto tempo... eppure, amore, mi sembra solo ieri che mi hai sussurrato l'ultimo 'ti amo', solo ieri che ci siamo detti addio per sempre. Ah, mi manchi ogni secondo che passa, rivedo i tuoi occhi verdi come foglie primaverili tutti i giorni. 
Ma adesso mi chiedo se... mi chiedo se tu saresti d'accordo con quello che ho fatto... Amore, pensaci, tu avresti fatto lo stesso per me, no? Mi hai detto tante volte che lo avresti fatto. Perché tu mi amavi, lo so. Ed è per questo che lo ho fatto perché anche io amavo te. E ti amo ancora, non dubitarne mai, MAI!
Sono stati mesi difficili, oh, non sai quanto, senza di te. Però ce l'ho fatta! Ci sono riuscito, capisci? Sono sicuro che saresti fiero di me, amore. 
Però presto ci rivedremo! Ed è stata la certezza di questo a farmi andare avanti. 
Sento la porta della cella aprirsi con un cigolio sinistro. Sai amore, quel dannato cigolio mi ha fatto sempre venire la pelle d'oca. Rideresti se fossi qui! E non sai quanta voglia ho di vederti ridere, tesoro!
Sono costretto a voltarmi verso il secondino che ha aperto la porta. 
Mi è sempre stato simpatico quell'uomo sulla quarantina con i capelli neri e corti. E mi ha sempre trattato bene. Scommetto che mi ha capito, almeno un po'. Sicuramente più del resto del mondo messo assieme. 
- Ehi, Frank...?- mi chiama appoggiandomi una mano sulla spalla. Lo guardo. Ha uno sguardo triste, ma comprensivo. So che saresti felice che io sia riuscito a trovare qualcuno che ancora mi guardi come se fossi un essere umano e non una bestia pericolosa da tenere in gabbia. Aveva iniziato a chiamarmi Frankie, ma io gli ho chiesto di smettere. Amore, solo tu potevi chiamarmi così - I tuoi genitori vogliono parlare con te... un'ultima volta. 
Annuisco. Si, glielo devo. Un'ultima chiacchierata amichevole con la mia famiglia. Sorrido. Tu sarai con me mentre parlo con loro, vero? Sì, tu sei sempre con me! 
Mi fa lentamente alzare in piedi. Avrebbe dovuto ammanettarmi, ma non lo fa. Sa che non scapperò, sa che non lo farei per nessun motivo al mondo. No, amore, non lo farei. Così si limita a condurmi per i corridoi. Non faccio nemmeno caso a dove andiamo. 
Voglio ripensare a tutto, TUTTO. So di averlo fatto tante di quelle volte, amore, ma non mi stancherò mai di guardari negli occhi, di rivivere tutte le volte che abbiamo smesso di essere tu e io per essere NOI.
E mi ricordo ogni singolo istante, non potrei dimeticarlo nemmeno se mi sforzassi. Non voglio dimenticare. Amore, tu invece? Ricordi? Sono sicuro di sì. La prima volta che abbiamo fatto l'amore... oh, è stato uno dei giorni più belli della mia vita! Ricordi che mi sussurrasti 'ti amo' così tante volte da non avere quasi tempo per baciarmi? Non sai quanto mi manca tutto questo! Ma fra poco tornerà tutto come prima, vero?
E sai qual è stato il giorno migliore della mia vita? Credo di sì... Quel fottuto Halloween. Amore dovevi essere fatto! Credevo che fosse così, ma poi me lo hai chiesto di nuovo la mattina dopo... cazzo, com'ero felice! Nessun altro era mai stato in grado di rendermi così euforico! 
Mi chiedesti se volevo sposarti! Ti rendi conto? Oh, non so se hai la minima idea di quanto mi hai reso felice! Era tutto ciò che volevo!
Ma poi è andata così, vero? Certe cose devono capitare... e forse me lo sare dovuto aspettare, era tutto TROPPO perfetto. Però stiamo per rivederci, giusto? E a me va benissimo, è la cosa migliore!
Bryan, è così che si chiama il secondino, mi accompagna fino ad un'ampia stanza. Ci sono già stato tante altre volte. Ci sono una decina di postazioni, divise in due da un vetro che probabilmente è antiproiettile. Da una parte stanno i detenuti e dall'altra le persone con cui vogliono comunicare. C'è una specie di... telefono? La forma è quella. Serve a parlarsi. 
Dall'altra parte del vetro spesso ci sono mamma e papà. Li odio. Con tutto me stesso. Oh, amore, tu sai perché li odio. Non hanno mai voluto che ti amassi. Mai. Possono andare a farsi fottere. 
Li guardo con disprezzo e sollevo riluttante la cornetta. Vedo che loro ce l'hanno già inmano e la tengono in mezzo alle loro teste perché possano sentire entrambi.
- Ciao. - dico, atono. Amore, posso sentirti vicino a me. Grazie di esserci. Ti amo. Tanto.
A mamma cadono lacrime calde e salate lungo le guancie. Ha gli occhi rossi, deve aver pianto. Tipico! Quando io sono depresso lei è felice, quando invece sono felicissimo e lei dovrebbe esserlo con me, sai cosa fa, amore? Piange! Non è giusto. Papà invece mi guarda e basta. Vedo che è distrutto. Perché? Non vogliono che sia felice?
- Oh, amore! - dice mia madre fra le lacrime. Ma non può chiamarmi così! Sono solo il TUO amore! Faccio finta i nulla e la lascio continuare - Tesoro... è-è solo un 'arrivederci', piccolo mio. Ci rivedremo! 
- Mamma. - dico finalmente. Amore, resta con me, devi aiutarmi a dire tutto. Perché per quanto li odi sono sempre i miei genitori. Meritano la mia sincerità - A questo punto spero solo che sia un 'addio' invece. - lei mi guarda sconvolta. Avrebbe dovuto aspettarselo - Voi due non avete fatto altro che rendermi la vita impossibile! Una cosa sola, ho preteso una cosa sola nella mia vita ed era semplice! Vi avevo solo chiesto di accettare l'unica persona che ho mai amato. Non lo avete fatto. Spero che sia un 'addio'. - detto questo mi alzo. Non voglio stare ancora nemmeno un secondo nello stesso posto con loro. 
Torno docilmente da Bryan. Mi guarda tristemete. Però vedo che un po' ha capito. Grazie Bryan. Lancio un'occhiata rapida all'orologio appeso alla parete. Le quattordici e quindici minuti. Amore, saremo insieme fra solo un'ora e tre quarti! Non sei felice? Io sì, tantissimo.
Bryan mi riporta in cella, poi se ne va. Di solito resta. Deve aver capito che voglio rimanere solo. Grazie ancora. Mi distendo sul letto. Mmh, è scomodo. Se vieni qui sarà sicuramente più comodo, tesoro. So che non puoi, è il gesto che conta. Ti lascio un po' di posto accanto a me, occupo solo la metà del letto già piccolo. Sono mesi che lo faccio tutte le notti. E ogni notte ti sento, vicino, sento il tuo corpo a fianco al mio. 
Ho detto che avrei ripensato a tutto giusto? Amore, hai voglia di farlo con me? 
Ricordi quel giorno? Quel giorno che ha segnato la nostra fine? Oh, io sì... e fa male. Vorrei che tu non fossi costretto a ricordartelo, così non staresti male. 
Dovevi proprio andare al lavoro quel giorno, vero? Sì, perché a te piaceva, eri felice. E se tu eri felice ero felice anch'io. Ti piaceva così tanto lavorare in quel cazzo di negozio... i fumetti erano la tua vita. Rido quando ci penso. Quando te lo ho fatto notare mi hai risposto di no, che la tua vita ero io. Però ero geloso... che stupido!
Ero venuto con te al negozio. Non lo so, non avevo nulla da fare e allora sono venuto. Era proprio una bella giornata all'inizio. Ho ragione? Sì, era meravigliosa. E, amore? Ti ricordi che stavamo tutto il tempo abbracciati? Che quando la gente ci vedeva e ci guardava male noi ridevamo? 
Ma poi quella voce... oh, mi risuona ancora in testa! Mi fa paura... era una voce forte, pesante, ha riempito l'aria in un secondo.
Ha detto a tutti di stendersi per terra... e-e noi lo abbiamo fatto! Avevamo paura. Aveva in mano una pistola, poi mi è stato detto che era una Magnum. Avevamo gli occhi puntati sul pavimento e tu mi stringevi forte la mano. 
Ci dicevano di continuare a guardare per terra, di non guardarli mai in faccia. Ma io, stupido com'ero, avevo alzato lo sguardo. Lo avevo fatto di riflesso. E li avevo visti. Avevo impresso per sempre nella memoria i loro volti. Erano in tre, sai? 
Poi in vuoto. 
Un rumore, forte, sordo, uno scoppio, raggiunse le mie orecchie. Mi ci volle qualche secondo per capire che avevano sparato. E ancora tempo per realizzare quello che era successo. Mi avevi salvato la vita, amore. Grazie. Mi avevi strattonato via appena in tempo e ti eri messo al mio posto per proteggermi. Grazie. Ti eri preso un proiettile in pieno petto solo per me. Grazie. Ti amo. 
Un altro sparo, ma da questo non hai potuto ripararmi. Ehi, però va bene, okay? Tutto bene, mi ha preso solo una gamba. E non ho perso nemmeno molto sangue! 
Poi abbiamo sentito altri spari, ma non so se questo te lo ricordi, tesoro. Hanno ucciso tutti quelli che erano nel negozio in quel momento. Erano solo un paio di persone, per fortuna. C'era sangue dovunque, tutto coperto di quel liquido cremisi. 
Ti ho abbracciato forte fino a che non sono arrivati i soccorsi, macchiandomi nel tuo liquido vitale, guardandoti tossire sangue, contorcerti dal dolore, impotente. Quel 'ti amo' che mi hai sussurrato come addio non me lo sono immaginato, vero?
Poi però ti hanno strappato via dalle mie braccia. Non volevo lasciarti andare, ma dovevo, dovevo cazzo! Sei stato in coma tre fottuti giorni. Oh, dicevano che stavi migliorando, amore! Ero felice, davvero felice! Pensavo che ce l'avresti fatta, tesoro, sei sempre stato forte. Ma poi, in quarto giorno, entra un'infermiera e mi dice che sei peggiorato durante la notte. Due ore dopo torna e mi dice che nonostante gli sforzi che avevano fatto per salvarti, non avevi suoerato l'intervento che erano stati costretti a fare. 
Oh, non sai quante lacrime ho pianto quel giorno. Non volevo mangiare, non volevo bere, volevo solo morire e venire con te! Ma quegli stronzi dei medici non me lo hanno lasciato fare e con una flebo hanno risolto tutto... ogni volta che ci penso sai cosa mi viene in mente? La tua fottutissima paura degli aghi! Ti avevo sempre preso in giro per questo... ah, eravamo teneri, non credi? 
Però poi mi sono calmato, ho smesso di piangere. Le lacrime hanno smesso di cadere. Avevo deciso cosa avrei fatto, sai? Non potevi morire così, non tu! Allora ti avrei vendicato, te lo meritavi. Era colpa mia e della mia stupidità se eri morto e non potevo restare senza fare nulla. Ma so che anche se ti ho ucciso - o fatto uccidere, è la stessa cosa - tu mi ami ancora. Non hai mai smesso, vero?
Allora li ho cercati, quei tre figli di puttana, li ho cercati dovunque. E li ho trovati. Sono stato bravo, amore? Li ho trovati e i ho uccisi. Tutti e tre. No, non con una pistola. Volevo, ma poi ho cambiato idea. Lo sai che mi è sempre piaciuto giocare con il fuoco, in tutti i sensi. E' quello che ho fatto.
Ho lasciato di proposito tutti gli indizi e le tracce, così che quegli stupidi mi trovassero in poco tempo. Non volevo suicidarmi, non me lo avresti mai perdonato. Allora ho trovato un modo diverso di morire, va bene? Ci sono voluti mesi di processi, speravo ci mettessero di meno, a dire la verità. Però il mio avvocato - che non volevo a dire la verità, ma non ho potuto fare molto contro la volontà ferrea dei miei genitori - è stato bravo, ha portato avanti la scusa dell'infermità mentale. Non ha funzionato per molto, per mia fortuna.
Però è okay. Adesso sto bene. So che entro poco mi verranno a prendere e sono euforico! Oh, amore, ci rincontreremo, sei felice? Io sì, non immagini nemmeno quanto!
Oh, ecco, sento dei passi venire verso di me. Dio, non riesco a stare fermo, ho voglia di saltellare per sfogare l'euforia!
Aprono la porta. Oh, sono in due... Uno mi guarda un po' dispiaciuto. Si vede che non è fatto per questo lavoro, è troppo empatico e compassionevole. Sei d'accordo? L'altro invece... mmh, mi sta squadrando. Non gli piaccio. Oh, no, si vede. Non importa, fra pochi minuti non sarò più un suo problema. 
Mi ammanettano, ma non importa. Non mi toccano nemmeno mentre percorriamo i corridoi, mi lasciano andare avanti e mi seguono dicendomi dove girare e da che parte andare. Devo avere un sorriso ebete stampato in faccia perché tutti mi guardano male. Ma nei miei pensieri ci sei solo tu, tesoro. 
Arrivo in una stanza. E' strana, mi ricorda vagamente quella di un ospedale. C'è una specie di lettino, ma è molto più ampio e completamente piatto e di metallo. E poi ha quattro cinghie incorporate. 
Amore, restami vicino. Ora ho un po' di paura. Resta. Ci vedremo fra poco, stai con me, tesoro. 
Mi fanno distendere su quel lettino. Posso poggiare i piedi in fondo, ci sono gli appoggi apposta. Oh, mi stanno legando con le cinghie. Prima le caviglie e poi mi costringono - si fa per dire visto che non oppongo alcuna resistenza - ad aprire la braccia e a tenderle. Mi sembra di stare su un crocifisso... figo. Poi mi legano i polsi sempre con le cinghie di cuoio. 
Ah, non mi va di morire con questa stupida maglietta bianca e questi schifosi pantaloni blu! Non si può avere la mia maglietta degli Iron Maiden e un paio di jeans? Sì, lo so... mi dicevi sempre che quando si parla di vestiti emerge la mia parte più checca. Beh, sai che ti dico? Hai ragione! Ma che importanza ha adesso?
Mettono il lettino - con me sopra - in posizione quasi verticale. Okay, mi sento sempre di più appeso ad un crocifisso... che stupido! 
Una voce mi distrae: - Frank Anthony Thomas Iero Junior III, lei è stato giudicato dallo stato del New Jersey colpevole di triplice omicidio premeditato e per questo è stato condannato alla pena capitale tramite iniezione letale. Ha un'ultima cosa da dire? - mi chiede un tipo, recitando il tutto a memoria come fosse una preghiera ripetuta decine e decine di volte senza sentimento, solo perché si è obbligati. Crocifissi, preghiere... da quando sono un tipo religioso?
In ogni caso scuoto energicamente il capo. No, a loro non ho nulla da dire. 
Di fronte a me c'è una grande finestra rettangolare e scura che occupa gran parte della parete. So che di la ci sono tante persone tra cui la mia famiglia e so che loro possono sentire e vedere noi, ma noi non possiamo sentire né vedere loro. 
Guardo il vetro scuro cercando di infondere serenità. Io sono perfettamente calmo e felice di quello che sta succedendo, per incredibile che sia. 
Sento un pizzicore al braccio e capisco che mi hanno infilato un ago nella vena. Di nuovo penso a te e alla tua stupida fobia. Amore, solo qualche manciata di secondi e saremo insieme. 
Sai una volta ho sentito qualcosa sulle iniezioni letali. Credo che ti iniettino tre liquidi diversi. Uno ti anestetizza - dovrebbe essere il primo che entra in circolo -, uno è un veleno - l'ultimo - e uno non so che diavolo faccia nel mezzo. 
Di nuovo quella voce che interrompe i miei pensieri: - Con l'accusa di triplice omicidio premeditato una giuria di suoi pari e un giudice onesto e giusto la hanno condannata a morte non ritenendola degna di vivere ancora in questa terra. Che Dio abbia misericordia della sua anima.
Con queste parole lancia un'occhiata di intesa ad un altro uomo che abbassa una leva. 
Dopo qualche secondo sento qualcosa di estraneo al mio sangue circolarmi nel corpo. Amore, ci siamo. Tienimi il posto accanto a te. 
Buio, ho sonno. Non riesco a tenere alzate le palpebre. Ho... ho  s-sonno... no-non rie-sco ne-nemmeno a pen-sa-re... 
T-i amo Gerard Arthur Way, ti a-amo.
E' l'ultima cosa che penso prima di spegnermi. 
 
 
 
 
12 dicembre 2007, Frank Anthony Thomas Iero Junior III viene condannato a morte e ucciso tramite iniezione letale.
13 dicembre 2007, in New Jersey viene messa in atto la legge che abolisce la pena capitale in tutto lo stato. 
Frank morì un giorno prima che nel Jersey l'iniezione letale venisse vietata. Sfortuna.... o fortuna?
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Mi scuso per lo schifo che è venuto fuori... okay, la mia mente da tredicenne malata mi ha giocato un brutto tiro e mi ha costretto a scrivere... PLEASE, DON'T HATE ME! 
Volevo solo dire che ho fatto una piccola ricerca e beh, è vero, il 13 dicembre 2007 in NJ è stata abolita la pena di morte. 
L'iniezione letale si svolge così come ho detto - ho visto un film anni fa e questa scena ce l'ho ancora perfettamente in testa O.o - e beh, non deve essere molto bello da vedere. Cioè, nessuna morte è bella da vedere...
Non so che dire, recensite, ho bisogno di sapere che ne pensate di questa OS perché mia mamma vuole leggere qualcosa che ho scritto (help me) e le ff ROSSE che scrivo non vanno proprio bene, visto che a 13 anni non dovrei nemmeno leggerle, figuriamoci scriverle... ^^'  @.@
Okay, ciauuuuu e grazie x aver perso tempo leggendo 'sto schifo!
 
bye
 
Jas
   
 
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