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Autore: fantasia    31/07/2013    4 recensioni
Un dubbio si insinua nel cuore della piccola Christine...
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Seeley Booth, Temperance Brennan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Era da tanto che Christine si chiedeva come mai suo fratello Parker non abitasse con loro ma non lo aveva mai chiesto n'è alla mamma n'è a papà. Christine Angela Booth era una bella bambina di quasi 3 anni, aveva dei bei capelli biondi agitati da un'onda leggera e dei grandi occhi color non ti scordar di me. A detta di tutti era una bambina stupenda e molto intelligente che aveva preso il meglio della sua mamma e del suo papà e lei, vedendo il suo papà che si gonfiava tutto per l'orgoglio di sentire dire questo della sua bambina diventava sempre tutta rossa e si nascondeva tra le sue braccia, a quel punto lui la sollevava e le sorrideva e lei sentiva il suo cuoricino che si scioglieva per l'emozione. Christine voleva bene sia alla sua mamma che al suo papà, la sua mamma era bellissima e lei la adorava ma per quanto potesse adorare la sua mamma l'emozione che sentiva ogni volta che il suo papà la prendeva in braccio, giocava con lei o le dava un bacino era un qualcosa di indescrivibile. Il suo papà era bello e dolce ma era anche forte, era un eroe come quelli dei fumetti che lui le leggeva, e di questo era sicura perchè il suo papà catturava i cattivi, si vabbè anche la mamma catturava i cattivi ma lei era l'aiutante di papà secondo lei! Aveva sempre adorato il suo papà ma il giorno in cui scoprì il motivo per il quale Parker non abitava a casa loro e chiamava la mamma per nome una spina si insinuò nel suo piccolo cuore. La mamma gli aveva spiegato che papà prima di stare con lei era stato fidanzato con la signora bionda che veniva a riprendersi Parker e che era lei la sua mamma, poi un giorno papà e la signora bionda si lasciarono e papà dopo un pò si fidanzò con la mamma. Quella semplice spiegazione era bastata per riempirla d'angoscia. Già altre volte soprattutto la notte quando faceva i brutti sogni aveva avuto paura di essere lasciata sola ma dopo quella rivelazione la sua paura si moltiplicò. E se papà se ne andava e lasciava sole lei e la mamma come aveva fatto con Parker e la sua mamma? Forse i grandi facevano così, stavano qualcuno, facevano un bambino e poi dopo un poco si lasciavano per trovare qualcun'altro con cui fare un'altro bambino. Aveva paura, tanta paura ma cercava di essere una bambina forte perchè a papà piaceva vederla così e lei non voleva che il suo papà smettesse di volerle bene e se ne andasse via, cercava di essere sempre dolce con lui e iniziò anche ad evitare di fare i capricci davanti a lui per evitare di farlo arrabbiare ma, la notte quando la mettevano nel suo lettino i suoi incubi sembravano stranamente veri e allora iniziava a piangere spaventata fino a che non venivano la sua mamma e il suo papà a prenderla in braccio e farla calmare. Una mattina aveva sentito la mamma che parlava agitata a papà e gli diceva che non capiva perchè Christine continuasse ad avere quei brutti sogni, papà disse che anche Parker alla sua età li aveva e che era tutto normale ma nonostante le sue parole Christine poteva sentire una nota che non sembrava affatto tranquilla nella sua voce. Il tempo passava e vedendo il suo papà che non se ne andava lei sembrò tranquillizzarsi, la vita scorreva placida e tranquilla, mamma e papà continuavano a catturare i cattivi, a battibeccare e a baciarsi come sempre, Parker continuava a venire giocando con lei e zia Angela e zio Hodgins continuavano a venire portando Micheal con cui lei continuava a picchiarsi. Una mattina particolarmente placida e calma, una di quelle in cui la mamma e papà dormivano fino a tardi per poi andare con lei al parco successe quello che lei temeva di più. Alzandosi e andando in camera della sua mamma e del suo papà li trovò già svegli ed immersi in una profonda discussione, papà aveva il tono della voce piuttosto scocciato e mamma annuiva a quello che lui diceva con un tono poco convinto, Christine con una paura improvvisa aprì la porta e trovò la mamma ancora stesa nel letto e papà che si era vestito come quando andava a lavoro che metteva tutto agitato dei vestiti in una valigia aperta dal suo lato del lettone. Lei avanzò timidamente e tirando i pantaloni del padre per attirare la sua attenzione gli chiese con la sua vocetta di campanella cosa stesse facendo, papà la guardò distrattamente e le disse che doveva andare via per un pò, quelle parole fecero cadere il mondo della piccola Christine. Iniziò a piangere e a supplicarlo di non andare via ma non funzionava, lui continuava a sistemare la sua valigia cercando di tranquillizzarla, ma i suoi occhietti non volevano smetterla di far cadere lacrime, non riuscì a calmarsi nemmeno quando papà e la mamma la presero in braccio a turno cercando di calmarla, lei semplicemente non riusciva a trovare le parole per descrivere la paura che la corrodeva dentro, continuava solo a ripetere le suppliche al suo papà di non andarsene. A un certo punto i suoi genitori dovevano aver scambiato il suo dolore per un semplice capriccio e la sgridarono lei allora sentì che tutto quello era troppo, corse nella sua cameretta e continuò a piangere. Alla fine la sua paura si era rivelata vera, papà se ne stava andando e la stava lasciando. Il suo cuoricino di bambina sentì che non poteva sopportarlo e tra i pianti si addormentò. Fece un sonno agitato, vedeva la sua mamma che la teneva per mano e il suo papà che se ne andava via con un'altra signora e con un'altro bambino in braccio salutandola come se niente fosse, lo vedeva e gli voleva andare incontro ma non ci riusciva. In questo suo sonno agitato non potè sentire Booth il suo papà che le si avvicinava per darle un bacio delicato come un sussurro sulla testa che si interrogava con Bones la sua mamma sul perchè avesse reagito così, non era da lei disse la mamma con voce pensierosa, Christine non faceva mai capricci del genere e papà con il cuore in gola per dover lasciare la sua bambina così uscì di casa. Si sentiva uno strano peso sul cuore, la sua bambina era una tipa tosta, e vederla piangere così gli faceva male, sentiva che le stava facendo un torto ad andarsene così e in fondo al cuore sapeva che doveva essere qualcosa di più di un semplice capriccio, prima di andarsene aveva raccomandato Bones di avvisarlo quando si sarebbe svegliata Christine e sperò che richiamandola avrebbe trovato la sua bambina di sempre. Ma Christine non si calmava, dopo essersi risvegliata si era rifiutata di mangiare e di parlare al telefono con il papà, la sera solamente aveva trovato il coraggio per andare dalla mamma e parlarle. Con gli occhi gonfi per le lacrime le si mise seduta accanto, sapeva che non doveva disturbare la mamma quando scriveva al computer e non voleva farla arrabbiare e rischiare di fare andare via anche lei, dopo nemmeno cinque minuti la mamma la guardò e abbracciandola le chiese se stava meglio, lei sentì le lacrime pungerle di nuovo gli occhi e guardando la mamma disse che non voleva che papà si mettesse con un'altra e avesse un'altro bambino, la mamma la guardò confusa senza capire e così Christine le spiegò che non voleva che papà se ne andasse via lasciandole sole come aveva fatto con Parker e la sua mamma, che non voleva vedere il suo papà solo pochi giorni al mese perchè lui era solo suo e non voleva dividerlo con nessuno che non fossero la mamma e Parker. Si sentì come allegerita di un peso nel confessare questo suo turbamento alla mamma che la guardava seria seria senza dire niente. La mamma la abbracciò forte forte E la porto nel suo lettino, rimase accanto a lei e poi credendo di averla fatta addormentare se ne andò, Christine la sentì parlare al telefono raccontando a qualcuno quello che lei le aveva detto. Non riusciva a dormire e rimase stesa nel suo letto pensando a come fare a continuare ad andare avanti senza papà, era talmente assorta nei suoi pensieri che non sentì il campanello di casa suonare e non si accorse delle voci che venivano dall'altra stanza. A un certo punto sentì la porta della sua cameretta che si apriva e vide la luce che si accendeva, richiuse subito gli occhi non volendo che la mamma la trovasse ancora sveglia, la sentì sedersi accanto a lei sul letto ma si rese conto che era troppo pesante per essere lei sembrava quasi...ma no, si disse non doveva sperare papà se n'era andato, ma quando senti una mano grande e ruvida ma delicata posarsi sulla sua testa ad accarezzarle i capelli non ebbe più dubbi, aprì gli occhi e si ritrovò davanti quelli grandi e color caffè di papà che la guardavano dolcemente, lui vedendo che era sveglia la prese in braccio e la cullò, Christine appoggiò la testa sul cuore del suo papà e si sentì cullata dal suo ritmo, non sapeva per quanto tempo rimase così e solo dopo tanto tempo sentì il suo papà che la allontava dalla sua stretta quel tanto che bastava per guardarla in faccia, Christine ricambiò il suo sguardo e notò che papà aveva gli occhi gonfi e rossi come se avesse pianto anche lui. Lui guardandola dritto negli occhi le giurò che lui non l'avrebbe mai lasciata, mai per niente al mondo, e iniziò a raccontarle la storia di come lui e la mamma di Parker si erano lasciati, di come aveva conosciuto la mamma, di come l'aveva sempre amata, di come alla fine dopo tanto fossero riusciti a stare insieme accettando il loro amore l'uno verso l'altro e di come infine come coronamento del loro amore fosse arrivata lei. Lui le giurò che mai avrebbe lasciato lei o la mamma perchè stare senza di loro lo avrebbe fatto morire, e Christine gli credette, gli credette perchè gli occhi del suo papà sembravano in fiamme mentre glielo diceva e perchè aveva letto la disperazione nel volto del suo papà al solo pensiero di lasciare lei e la mamma. Rimasero abbracciati forse per tutta la notte e dopo un poco sentì che anche la mamma si era aggiunta al loro abbraccio e da quel momento in poi non ebbe più paura. Christine Angela Booth era una bambina straordinaria e anche se con il passare degli anni aveva dimenticato quell'episodio di quando era così piccola non dimenticò mai che il suo papà sarebbe sempre stato con lei. Ormai era cresciuta, da bambina era diventata donna, e diventando donna capì, scoprì e imparò tante cose nuove e potè assistere a tante cose che rimanevano uguali e a tante altre cambivano. Papà e mamma bisticciavano e si baciavano sempre anche se piano piano iniziarono a non andare più a lavoro, Parker veniva sempre da loro ma insieme a lui c'era sua moglie e i suoi figli, zia Angela e zio Hodgins continuavano a fare visita a casa loro portando anche Micheal con cui lei, Christine non si picchiava più, ricordava perfettamente il giorno in cui avevano smesso di picchiarsi e avevano iniziato a baciarsi, ma quella era un'altra storia, questa è la storia di come lei aveva scoperto il grande e incorruttibile amore di Booth, il suo papà.
  
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