Partenze ed
addii
Era una
giornata di primavera, i ciliegi erano in fiori e gli uccelli cantavano
appollaiati sui rami degli alberi.
Il giardino
della casa Durman, era ben curato. I giardinieri, sotto comando della
Madame
Cruchets, la capo- cameriera (oltre che amante di giardinaggio), si
occupavano
con diligenza e perfetta accuratezza della visione e della salute delle
diverse
e coloratissime piante, che ricoprivano il grande giardino antistante
l’ingresso dell’edificio.
Madame
Cruchets andava di qua e di là, assillando e rimproverando i
poveri
floricoltori , che sebbene stessero facendo in modo esemplare il loro
compito,
per l’anziana signora non andava mai bene e ogni qualvolta le
sembrava
opportuno, quasi sempre, non perdeva l’occasione di
pavoneggiarsi raccontando
delle proprie fatte in passato e sempre ben accolte dai superiori.
“No,
no così
non va!” diceva, “ma guardi
quell’orchidea… è così
sciupata… sa forse sarebbe
opportuno annaffiarla, non crede?” oppure diceva
“Ma stia attento! So che per
una persona rozza e bruta come lei non è facile, ma almeno
ci provi! Non vede
che sta calpestando una sana erbetta che da colore a questo bellissimo,
se
fatto bene, prato? Dubito, fortemente, che lei meriti di avere questo
delicato
compito. Credo proprio, che sono costretta a fare due chiacchiere con
il Conte
per informarlo che il personale addetto ai lavori riguardanti la
manutenzione
del giardino, non è in grado di compiere il proprio lavoro
come dovrebbe essere
fatto.”
“Salve
Madame Cruchets” disse un giovane dai capelli lilla e gli
occhi azzurri.
“Oh!
Salve
Signor Briefs! Sono lieta di vedervi quest’oggi!”
“La
ringrazio, senta la signorina è in casa?”
“Mi
spiace
ma non c’è. È con il suo accompagnatore
a comprare certe cose” disse lei con
una voce un po’ titubante quasi se volesse nascondere
qualcosa al ragazzo.
“Ah ho
capito, ma le è successo qualche cosa? La vedo un
po’ preoccupata…si sente
bene?”
“E’
gentile
da parte sua interessarsi di me, ma è inutile
nascondiglielo. Ebbene si…sono
molto preoccupata…sa mio marito non sta tanto bene e qui
senza di me non sanno
dove mettere le mani e poi…poi..va
be…è inutile dirvi i miei dolori”
“Non
si
preoccupi madame, vedrà che si sistemerà tutto.
Scusi forse sa quando posso
passare per parlare con la signorina?”
“Non
saprei…fra
tre o quattro orette ma forse è meglio che passi nel
pomeriggio. La troverà di
sicuro perché la signorina deve
pa…mm…la troverà di sicuro nel
pomeriggio”
Il giovane
se ne andò a casa confuso dallo strano comportamento
dell’anziana signora.
Verso le quattro
di pomeriggio il giovane glicine si ripresentò a casa
Durman, chiedendo della
signorina.
Le cameriere
lo fecero accomodare in salone e chiamarono la signorina.
Il divano in
cui il giovane era seduto stava di fronte alle grandi scale dove in
cima, dopo
parecchi minuti, si presentò una ragazza dai lunghi capelli
di un colore blu
mare e gli occhi viola, indossava un abito molto corto che arrivava
sotto i
glutei, di colore azzurro.
La giovane
raggiunse il ragazzo ed appena gli fu davanti, Trunks si
alzò in piedi per
salutarla nel loro solito modo, cioè dandole un bacio sulle
labbra ma questa
volta la ragazza girò il viso dall’altra parte e
le labbra del presidente
toccarono solo la guancia sinistra.
“Ehy
ma che
ti succede, Jeanny, non stai bene? Ti è successo
qualcosa?” chiese lui
preoccupato dallo strano comportamento tenuto dalla ragazza.
“Vattene
Trunks. Dimenticati di me, non posso amarti più.”
Disse freddamente anche se il
suo atteggiamento mostrava che la ragazza pronunciando quelle parole,
soffriva
molto.
“No!
Io voglio
capire! Io devo capire!”
“Trunks
non
rendere le cose più difficili di quanto già non
sono.”
“Spiegami
ti
prego…”
“Devo
andare
via. Devo tornare nel mio mondo. Il Monarca ha attaccato i territori
sotto mia
sorveglianza e i miei battaglioni… mmm… devo
partire.”
“Posso
partire con te se vuoi! Mollare tutto e venire con te!”
“Sei
gentile
a dire questo ma non voglio che sia io la causa di ciò.
Trunks è meglio così. È
stato bello finché è durato ma basta,
è giunta l’ora di seguire la nostra strada
e la mia non è qui, in questo mondo.”
Il giovane
chinò la testa, lacrime gli rigarono il volto. Dolore puro
dentro quel suo
cuore innamorato. L’amava come non mai ma la capiva, sapeva
cosa significava
lottare per i propri ideali, per salvare la sua gente,
l’aveva visto fare e
l’ha fatto nelle lotte contro i vari nemici.
“Dimmi
almeno quando parti.”
“Stasera
alle 21 ho l’astronave.”
“Va
bene.
Buona fortuna amore mio. Sii forte e cerca di tornare da me”
“Grazie
Trunks, ma non posso promettertelo.”
Si baciarono.
Un bacio breve ma intenso di significato. Era un bacio di addio.
Il ragazzo
uscì dall’edificio e le loro vite si separarono
definitivamente.
Ma era
veramente tutto finito o si sarebbero rincontrati un giorno?
Continua….
Ciao a
tutti!!!! Questa è la mia prima ff! so di non essere brava
ma ho cercato di
fare del mio meglio!
Lasciate un
piccolo commento sia positivo che negativo, è molto
importante per me!
Ditemi se
c’è qualcosa che non va, almeno posso migliorare
il mio modo di scrivere!
^^
Un forte
bacio
Mousychan!