Ei tu! Ti ricordi quella serata sul ponte della stazione? Quella serata dove tu mi domandasti finalmente il mio numero di cellulare? Ecco, sappi che quella serata fra una risata e l’altra, un goccio di vodka rossa e l’altro è stata la più bella dopo il nostro primo incontro a carnevale.
Ogni volta che passo su quel ponte mi ricordo le tue labbra sulle mie, le mie parole per stuzzicarti e le tue braccia strette alla mia vita.
Ma ora mi chiedo, se le giostre fossero state aperte quei baci gli avrei ricevuti comunque? E il tuo numero l’avrei avuto mai?
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Ei tu! Ti ricordi quella domenica mattina dopo un’estenuante serata a bere e a ballare, quella domenica mattina quando ti sono crollata addosso piangendo? In quel momento ti dissi ciò che provavo realmente, il dolore causatomi dalla tua indecisione e dalla tua freddezza.
Quella mattina mi resi indifesa, debole e dannatamente sincera. Tu mi facesti capire che ciò che provavi per me non era abbastanza per farti dimenticare l’altra ragazza.
Quanto ci rimasi male quando sentii quelle parole, quella struggente verità. Quante lacrime avevo fatto scendere, quanta innocenza e debolezza in un cuore innamorato.
Poi, dopo quell’assurda verità le lacrime lasciarono il posto ai sorrisi e alle risa di un semplice ballo sotto la pioggia estiva. Fu così dannatamente bello vederti sorridere e ridere alle mie battute, alle mie imitazioni con accento russo che mi capita di fare solo quando ho bevuto troppo. Sentire la tua voce non più roca e piena di dispiacere bensì felice. Anche se notai che dentro di te provavi un tale senso di colpa per come ti eri comportato nei miei confronti che mi si strinse il cuore.
In quella mattina capii che l’unica persona di cui io mi possa fidare è proprio me stessa, perché a volte fidarsi delle persone provoca solo dolore e dispiacere.
Essere illusi è terribile, sai?
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Io credo che il nostro incontro abbia un significato ben preciso anche se non ho idea di quale sia.
Ciò che custodirò per sempre nel mio cuore (nel caso tu decidessi di dimenticarmi) saranno le tue parole, brutalmente sincere, i tuoi fantastici baci e la tua sensibilità.
Eh sì, l’ho capito sai? Sei un ragazzo molto sensibile anche se non lo dai a vedere.
Ti ho abbracciato quella notte quando ricevetti quella brutta notizia. La tua stretta però era insicura, mi dicesti di smettere di piangere ma io non ci riuscivo.
È stato difficile vederti in quello stato, lo devo ammettere. Ma ciò che mi consola era che le nostre lacrime, almeno per quella notte erano unite.
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Tutto questo mi fa pensare ad una cosa e molto probabilmente tu non mi crederai: sei forse tu che, al tuo mignolo sinistro hai legata l’altra estremità del filo rosso del mio destino?
Ci crederò fino in fondo, ogni singolo giorno. Farò questo perché io in fondo, ci spero davvero.