E' in attesa. Roma-Reggio Calabria. Non annunciano nessun arrivo. E se non è partita? Lei lo avrebbe seguito in capo al mondo, solo uno sciocco come lui può pensare il contrario. Fidarsi o non fidarsi, questa è la sfida più presente nella sua vita. Accende una sigaretta. Lo raggiunge un suo amico, creatore di modelli di moto. "In arrivo al binario 4 il treno da Roma" annuncia l'altoparlante. Gabriele è felice, vuole abbracciarla, soffocare nei suoi sorrisi e baciare quelle labbra così sottili... Cinque minuti e il treno è arrivato. Scendono i passeggeri. Non la vede. Non c'è. Butta la sigaretta e compone il suo numero.
 
Ha gli occhi chiusi. Riassapora la data del primo incontro con Gabriele. Il palloncino rosa lanciato alla macchina fotografica e il suo sorriso, forse il più bello. Il cappello rosso...perché devono fare questi scherzi? Tira fuori un sorriso e accenna uno sguardo glaciale "Con gli occhi chiusi percepisco che sono senza cappello... Non fate arrabbiare..." scende di un gradino e Davide cade. Steso sulla scala mobile, Marta prende il cappello e mostra il dito medio. Per colpa sua Federico, Luca e Marco rotolarono. Lo zio, impegnato in una risata rumorosa, applaude alla nipote "Mai mettervi contro di lei. Che dormienti..." Marta mostra la bandiera della sua squadra preferita e ringrazia. L'uno con l'altro si aiutano a rialzarsi e avvolgono la loro amica in un abbraccio. Davide ha un flash. Non poteva essere Ilaria... Corre da lui e lo bacia. Davide non si fida. Avevano troncato la loro relazione...eppure, qui, nella stazione, sembra di vivere un riavvicinamento. Una bambina corre, urla il nome dello zio. "Asia! Dammi un bacio!" Davide la stringe tra le sue braccia e sorride ad Ilaria, non deve fuggire da lei, è tutt'altro. Un colpo di tosse e Marta prende in braccio sua nipote. Ilaria circonda con le braccia le spalle di Davide e sussurrano molte cose a bassa voce. Federico avvertiva l'impazienza di sua sorella, per colpa sua avevano tardato ad arrivare alla stazione. Un baciò sulla fronte e le acque si calmarono "Lo vedrai tra poche ore. Ti voglio bene sorellina" prende una collana dalla tasca del giubbotto e la presentò sotto i suoi occhi. E' bellissima, pensò Marta. Le estremità della collana e quel ciondolo dalla forma di una croce adesso appartengono a lei. "Simbolo che a me piace molto... E..." non finisce la frase che già tutti intorno a lei "Legati da una croce buona. Non toglierla mai, tu adori le croci sacrosante!" con tono scherzoso Marco riceve un abbraccio improvviso dalla sua amica. Il treno arriva, in direzione di Reggio Calabria. Squilla il cellulare. C'è un rumore assurdo... "Meglio non rispondere, non sarà nulla d'importante...".
 
La chiamata è stata chiusa. E' da lei non rispondere. "Aspetterò...".
 
Quattro ore di divertimento, quattro ore di angoscia.
 
"In arrivo il treno da Roma" annuncia l'altoparlante. Un colpo al cuore. E' su quel treno.
 
Il treno è davanti a Gabriele. Crede di dover svenire da lì a poco. Le porte si aprono. I passeggeri mettono piede sulla superficie della stazione. "Un altra volta..." è deluso. Non cerca spiegazioni, sarà andata sicuramente con qualcun'altro... Vede un cappello bianco, dei capelli biondi, una felpa rossa e...capelli raccolti in una coda... "Mai da sola! Serve sempre l'accompagno?" lei sbruffa e lo manda a quel paese con il dito medio. Tanti abbracci e poche domande. Forse solo...un chiarimento... Gabriele guarda Federico e si mostra arrabbiato "Sempre colpa tua! Siete proprio della stessa famiglia..." Marta lo guarda stupita e bacia sulla guancia suo fratello.