Il rintocco crudele della mezzanotte. 

Lo specchio che segna l'ennesima ruga che non vedi. 

Rughe impercettibili all'occhio, alla mano che ti scorre sulla pelle. 

Le zampe di gallina peggiori il tempo le fa sempre all'anima.

 

Happy birthday, happy birthday.

Happy birthday, happy birthday.

Ci si chiede di non rinfacciare agli altri la propria nascita,
ma poi ti rinfacciano di essere nato. 

Happy birthday, happy birthday.

E come fosse il testo di una stupida canzone, soffio via i desideri da una stupida candelina. 

La vergogna dell'ennesimo pensiero crudele 

altra neve che si ammucchia dove batte il tiepido sole.

Happy birthday.

Soffiato via il fuoco la stanza è buia. 

Ti dondoli nell'ombra in cerca dei tuoi desideri e ti chiedi dove sono finiti.



 

Il ventinove maggio di quest'anno, una ragazza, forse io, si era seduta al computer piena di speranze, con l'intento di sputar finalmente fuori qualcosa di felice, perché voleva ricordare nel migliore dei modi il giorno del suo compleanno. Poi è bastata una stupida lite per le solite stupidaggini, a tirar fuori i mostri. Sono usciti da sotto il letto nonostante voleva riuscire a nasconderli almeno per quelle ventiquattr'ore.