California - Battaglia di Los Angeles
In quel caso si parlava della Battaglia di Los Angeles.
Nella notte tra il 24 e il 25 febbraio del 1942, dopo l’attacco a Pearl Harbor, a Los Angeles era stato dato l’allarme per via dell’avvistamento di un presunto nemico aereo, un attentato attribuito per l’appunto all’impero giapponese.
«Nahahahahah! Ma erano aerei o ufo?»
Per l’appunto, non c’era nessuna prova che l’oggetto volante avvistato fosse un aereo dell’aviazione giapponese, fatto sta che Frances – con la collaborazione dell’artiglieria contraerea americana – aveva passato la notte a sparare verso il cielo con il suo esercito.
Poco ci mancava che California prendesse a scuoterlo per le spalle, Kiku non capiva neanche tutto ciò che diceva ma a giudicare dal tono di voce con cui parlava, non doveva essere niente di particolarmente gradevole da sentirsi dire.
«In realtà» Disse il giapponese «quella notte non avevo nessuna delle mie unità aeree nella zona di Los Angeles, California-Kun.»
Alfred smise immediatamente di ridere come un ebete e Frances si ammutolì.
«A-ah sì? Davvero?»
**Hetalia**
Era tutto perfetto.
Il cielo era azzurro e sereno, il mare era tranquillo e le acque limpide riflettevano la luce del Sole in scintillii vari e, cosa migliore, tra le mani aveva il suo amato gelato.
Amarena variegata, il suo preferito!
Ne prese un cucchiaio e lo avvicinò alla bocca, pronta ad assaporarlo… O almeno così sarebbe stato, se una nuvola dispettosa non fosse arrivata a scaricarsi proprio sopra di lei, facendola sobbalzare dato l’improvviso contatto con l’acqua fredda. E di colpo, si ritrovò nel suo letto bagnata da capo a piedi, e con Los Angeles di fianco a lei, con un secchio vuoto tra le mani
«Ma che caz-?!»
«California! È importante, i giapponesi-»
Con tutta la gentilezza di cui poteva disporre in quel momento, la californiana fulminò con gli occhi la ragazzina bionda «Vete a tomar puñetas, tu e i giapponesi! Non lo vedi che ho da fare?!» Esclamò, per poi sparire di nuovo sotto le coperte.
Caricò la mitragliatrice il più velocemente possibile, puntandola subito dopo verso il cielo e cominciando a fare fuoco «Razza di bastardi, non gli permetterò di avvicinarsi al mio territorio neanche di un centimetro!»
Frances la guardò: bionda, occhi azzurri, una ragazzina: Los Angeles alias Angel Jones.
Alla fine, non poteva certo rimanere a letto in una situazione simile «Ehi, Angel, mi dici a cosa stiamo sparando?» Bofonchiò lo Stato americano, strofinandosi gli occhi mentre ricaricava il suo fucile.
«Ah ma che domande!» Sbuffò la biondina «Stiamo sparando a… Ehm… Sì, insomma…» Smise di sparare, portandosi una mano alla nuca, pensosa, per poi stringersi nelle spalle «Boh? Suppongo a un aereo giapponese»
«COME SAREBBE A DIRE?»
**Hetalia**
«Allora, di che si è trattato?»
California tossicchiò appena, guardando Londra, la quale aveva appena esposto la fatidica domanda, per la quale quell’oggi erano riuniti tutti i paesi che durante la Seconda Guerra Mondiale avevano fatto parte delle Potenze dell’Asse e delle Forze Alleate.
«Ecco…»
«Allora? Si può sapere il motivo del gran chiasso che c'è stato a casa tua quella notte?» Domandò corrugando la fronte Inghilterra, sorseggiando una tazza di tè come se niente gli importasse del meeting; quando in realtà gli importava, dato che era abbastanza stufo di sentire tutte quelle strambe ipotesi inerenti alla notte del 25 febbraio 1942.
Affianco a lui, Kansas alzò educatamente la mano «Già, sono curiosa di saperlo!»
Susan poteva non essere vicino a California quel tanto per potersi reputare coinvolta nella faccenda, ma combattere non le era mai piaciuto, e sinceramente per quanto volesse bene a Frances, quella volta l’aveva traumatizzata il suo comportamento, a dir poco impulsivo e imprudente.
«L’obiettivo degli spari non era un velivolo extraterrestre come avevano detto Alfred ed Angel, aru?»
- Velivolo extraterrestre?! California, spiegami questo! –
- Signore, chieda ad Angel o ad Alfred, hanno fatto tutto loro! –
- Ebbene? –
- Nahahah! Ma non trovate che faccia figo? –
- Già! Io ci farei un film! –
- Beh Signore, non hanno poi tutti i torti! Vero, Tony? –
- Fuck Yeah. -
«Io ho sentito che è stato organizzato tutto quanto solo per terrorizzare la popolazione e facilitare lo spostamento delle industrie belliche nell’entroterra, mes amis»
- Mr. Ford? Mi scusi, ma… Con tutto il rispetto, ¿que diablo ha dicho? -
Giappone guardò di sottecchi California e America «Oppure per giustificare l'internamento in campi di concentramento dei cittadini americani di origine giapponese.»
«INSOMMA» Sbottò Ludwig, sospirando «A cosa diavolo avete sparato tu, Los Angeles e il resto dell’esercito militare per ore ed ore?»
Frances sospirò sonoramente, mentre Alfred scoppiò in una fragorosa risata; erano arrivati lì senza sapere cosa dire, ma l’Eroe aveva trovato la soluzione all’ultimo momento!
«ERA UN PALLONE METEOROLOGICO!»
E così fu che tutte le nazioni lì presenti caddero a gambe all’aria, sotto gli sguardi di Alfred – che se la rideva, soddisfatto della scusa appena inventata – e di Frances – che avrebbe strangolato l’americano quanto prima.
«I soliti idioti!» Borbottò Londra, fissando il soffitto esasperata e comodamente abbracciata al pavimento.
Angolo Autrice
Tutte le informazioni le trovate qui:
http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Los_Angeles#Le_reazioni
Wikipedia, GRAZIE! :')
Beh, nell'introduzione ho già scritto quello che volevo scrivere qui, vogliate scusarmi ma ho sonno ^^'' E' tardi, entonces me voy a la cama